Comandante e C’è ancora domani

Brunetta

Utente di lunga data
Intendevo dire che hai fatto bene a scrivere "meno male".
Adesso non ti montare la testa.
Non ti pare di cercare la polemica un po’ troppo spesso?
 

Kitsune

Utente di lunga data
Non ti pare di cercare la polemica un po’ troppo spesso?
Stavo scherzando, a me non piacciono affatto le polemiche, difatti le evito accuratamente, non partecipo mai alle discussioni aperte per creare flame.
Vorrà dire che dovrò seriamente mettere i sottotitoli quando scrivo.
Aggiungo che qui dentro vedo polemiche ed autentici assalti verso alcuni utenti ma non leggo atti di difesa.
 
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danny

Utente di lunga data
Mi sto vedendo il film della Cortellesi.
Recitazione scarsa, ambientazione storica inadeguata, dialoghi su cui preferisco sorvolare, qualità generale a livello fiction.
Vagamente ispirato nella sceneggiatura a Una giornata particolare, di Scola, che è però un altro pianeta.
Consiglio, se non lo avete fatto, di vedere anche quest'ultimo, molto più articolato e accurato, pur essendo stato girato nel 1977.
Oppute di andarsi a riprendere i film della grandissima Magnani, anche per capire cosa vuol dire recitare e inquadrare un po' più correttamente quel periodo e contesto storico che nel film della Cortellesi è ampiamente filtrato da una visione contemporanea. Troppo. Se lo ambientavano ai giorni nostri magari era meglio. Forse sarebbe stato più coraggioso, anche, nel dipingere la condizione delle famiglie e delle donne oggi, sicuramente avrebbe evitato quell'effetto straniante che ha un film che rilegge con modalità di 70 anni successive un periodo storico.
Problema già notato in tante fiction, tra cui per esempio quella dedicata a Girardengo.


 
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Andromeda4

Utente di lunga data
Mi sto vedendo il film della Cortellesi.
Recitazione scarsa, ambientazione storica inadeguata, dialoghi su cui preferisco sorvolare, qualità generale a livello fiction.
Vagamente ispirato nella sceneggiatura a Una giornata particolare, di Scola, che è però un altro pianeta.
Consiglio, se non lo avete fatto, di vedere anche quest'ultimo, molto più articolato e accurato, pur essendo stato girato nel 1977.
Oppute di andarsi a riprendere i film della grandissima Magnani, anche per capire cosa vuol dire recitare bene e inquadrare più correttamente quel periodo e contesto storico.


La Magnani, ca va sans dire. Davvero si sfonda una porta aperta. Il guaio è che la Cortellesi si sente la sua reincarnazione, e i critici che la osannano contribuiscono a gonfiare il suo ego già di per sé ipertrofico.
Alla tua recensione, con la quale concordo (visto il film praticamente appena uscito) aggiungo, e ti chiedo: l'ho trovato anche anacronistico, soprattutto il personaggio della figlia. Secondo te?
 

danny

Utente di lunga data
La Magnani, ca va sans dire. Davvero si sfonda una porta aperta. Il guaio è che la Cortellesi si sente la sua reincarnazione, e i critici che la osannano contribuiscono a gonfiare il suo ego già di per sé ipertrofico.
Alla tua recensione, con la quale concordo (visto il film praticamente appena uscito) aggiungo, e ti chiedo: l'ho trovato anche anacronistico, soprattutto il personaggio della figlia. Secondo te?
Nel dopoguerra mio padre era in Svizzera nell'ambito dei programmi di accoglienza per i bambini dei paesi coinvolti nella seconda guerra mondiale.
Bambini che avevano un problema di denutrizione.
Tutte le famiglie piangevano qualcuno.
Un parente, un figlio
C'era il problema della casa, un problema enorme, sia per gli sfollati che facevano rientro e trovavano macerie o la casa occupata, sia per chi tornava dalla guerra e non trovava più niente, a volte nessuno.
C'erano drammi che qui sono scomparsi.
Non una maceria, addirittura alberi appena piantati sui marciapiedi, donne al bar e che fumano in pubblico quando invece in quel periodo storico lavoravano in tante in fabbrica sostituendo gli uomini mancanti (ci fu chi come zio fece ritorno solo nel 1948!) e di certo i bar erano più appannaggio maschile, non un malato, un mutilato, donne che spettegolano, i bambini che giocano con un bel pallone (roba da ricchi nel 1946!).
È un mischione di immagini e realtà anni 60/80 di varie regioni.
La figlia sembra uscita dagli anni 70/80, e del resto le scelte musicali assecondano questa confusione (povero Dalla, La sera dei miracoli racconta ben altro). È questo il difetto del film. Togli l'ambientazione storica e hai già un prodotto più credibile. Forse. Non basta il finale ad risolvere il film.
Se penso ai miei nonni e a tutte le donne forti che ho conosciuto di quella generazione e guardo il personaggio della Cortellesi mi viene il nervoso. Mastandrea mi ricorda invece molto Raimondo Vianello quando faceva l'uomo del sud, la somiglianza è incredibile.
Il personaggio del militare USA è allucinante.
Sui costumi... Dove sono finiti i cappelli???
E sto caffè, nel 1946?? 'ndo cazzo lo trovavano così facilmente? È il 1946 per chi è nato nel 1980 e prende a modello i suoi genitori, ma manco ha frequentato a sufficienza i nonni.

 
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Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Film splendido, lei bravissima. Emozionante Veramente trovo tutti bravissimi. Finale sorprendente, significativo e che dovrebbe fare riflettere a lungo
Visto 2 volte. Non escludo una terza
 

danny

Utente di lunga data
Film splendido, lei bravissima. Emozionante Veramente trovo tutti bravissimi. Finale sorprendente, significativo e che dovrebbe fare riflettere a lungo
Visto 2 volte. Non escludo una terza
A me ha fatto cagare, ma abbiamo come sappiamo gusti molto diversi😂.
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Nel dopoguerra mio padre era in Svizzera nell'ambito dei programmi di accoglienza per i bambini dei paesi coinvolti nella seconda guerra mondiale.
Bambini che avevano un problema di denutrizione.
Tutte le famiglie piangevano qualcuno.
Un parente, un figlio
C'era il problema della casa, un problema enorme, sia per gli sfollati che facevano rientro e trovavano macerie o la casa occupata, sia per chi tornava dalla guerra e non trovava più niente, a volte nessuno.
C'erano drammi che qui sono scomparsi.
Non una maceria, addirittura alberi appena piantati sui marciapiedi, donne al bar e che fumano in pubblico quando invece in quel periodo storico lavoravano in tante in fabbrica sostituendo gli uomini mancanti (ci fu chi come zio fece ritorno solo nel 1948!) e di certo i bar erano più appannaggio maschile, non un malato, un mutilato, donne che spettegolano, i bambini che giocano con un bel pallone (roba da ricchi nel 1946!).
È un mischione di immagini e realtà anni 60/80 di varie regioni.
La figlia sembra uscita dagli anni 70/80, e del resto le scelte musicali assecondano questa confusione (povero Dalla, La sera dei miracoli racconta ben altro). È questo il difetto del film. Togli l'ambientazione storica e hai già un prodotto più credibile. Forse. Non basta il finale ad risolvere il film.
Se penso ai miei nonni e a tutte le donne forti che ho conosciuto di quella generazione e guardo il personaggio della Cortellesi mi viene il nervoso. Mastandrea mi ricorda invece molto Raimondo Vianello quando faceva l'uomo del sud, la somiglianza è incredibile.
Il personaggio del militare USA è allucinante.
Sui costumi... Dove sono finiti i cappelli???
E sto caffè, nel 1946?? 'ndo cazzo lo trovavano così facilmente? È il 1946 per chi è nato nel 1980 e prende a modello i suoi genitori, ma manco ha frequentato a sufficienza i nonni.

La Coltellesi non penso proprio avesse la pretesa di essere paragonata ai grandi classici in bianco e nero.
Quello che conta è il messaggio e lei ha avuto la capacità di farlo arrivare con grande intelligenza, secondo me.
Il dramma e la commedia, così come il dolore e la voglia di riscatto, viaggiano insieme. Il bianco e nero fa pensare a qualcosa vissuto 80 anni fa quando purtroppo è ancora dei giorni nostri
Non è da guardare con occhio clinico e critico.
C'è solo da dire "Grazie".
 

danny

Utente di lunga data
La Coltellesi non penso proprio avesse la pretesa di essere paragonata ai grandi classici in bianco e nero.
Quello che conta è il messaggio e lei ha avuto la capacità di farlo arrivare con grande intelligenza, secondo me.
Il dramma e la commedia, così come il dolore e la voglia di riscatto, viaggiano insieme. Il bianco e nero fa pensare a qualcosa vissuto 80 anni fa quando purtroppo è ancora dei giorni nostri
Non è da guardare con occhio clinico e critico.
C'è solo da dire "Grazie".
Invece a me fa venire il nervoso proprio perché non spiega nulla di ciò che avvenne 80 anni fa, né nulla della coppa disfunzionale che rappresenta, né niente del movimento femminile dell'epoca. E io in un film che viene spacciato per essere di qualità cerco approfondimento, non superficialità.
Perché alla fine è solo un melodramma sentimentale alla 'Catene' con Nazzari ma con lo spessore dei personaggi di un musicarello a causa della mediocre recitazione dei protagonisti, trama, regia e recitazione da fiction, bianco e nero elettronico e si vede, impreciso e inadeguato proprio nei confronti delle donne di allora, che non spiega niente.
Una commedia patinata, nulla più.
E come commediola ci sta, come capolavoro no.
Meglio questo sotto, che si sono cagati in 4 perché non supportato da adeguati produttori e sponsor, se si vuol dire grazie per il messaggio. È sempre di sinistra e può non piacere, ma perlomeno spiega.
Ma verrebbe fuori che all'epoca esistevano anche donne con le palle, coraggiose, intelligenti e con l'ansia di essere protagoniste del loro tempo e di dominarlo.
Donne che nel film sono scomparse e che io nella sceneggiatura avrei invece messo, per onorare la memoria di quelle donne e anche per spiegare il come e il perché di certi avvenimenti.
Velo pietoso sull'attentato su commissione (?) al bar, che ha messo in ginocchio due donne per salvarne, forse, una.

 
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ologramma

Utente di lunga data
Invece a me fa venire il nervoso proprio perché non spiega nulla di ciò che avvenne 80 anni fa, né nulla della coppa disfunzionale che rappresenta, né niente del movimento femminile dell'epoca. E io in un film che viene spacciato per essere di qualità cerco approfondimento, non superficialità.
Perché alla fine è solo un melodramma sentimentale con lo spessore dei personaggi di un musicarello e macchiettistico perlopiù, trama, regia e recitazione da fiction, impreciso e inadeguato proprio nei confronti delle donne di allora.
Una commedia, nulla più.
Meglio questo, che si sono cagati in 4 perché non supportato da adeguati produttori e sponsor, se si vuol dire grazie per il messaggio
Ma verrebbe fuori che all'epoca esistevano tante donne con le palle, coraggiose, intelligenti e con l'ansia di essere protagoniste del loro tempo e di dominarlo.
Donne che nel film sono scomparse e che io nella sceneggiatura avrei invece messo.
Perché?

E dai prendili come un film ,la verità era un altra .
Lo sappiamo tutti che i film sono romanzati ,adattati .
Il dopo guerra è VC stata un altra cosa ,famiglie private di tutto ,mio padre ritorno dalla Sardegna solo nel 1946 dopo cinque anni senza fare ritorno a casa e senza una lira, ha dovuto iniziare tutto di nuovo ,il lavoro piano piano è ripreso c'era la ricostruzione delle case abbattute nei bombardamenti ed erano state tante da noi .
Ricordatevi che gli americani fecero il famoso piano Marshall per aiutarci, ed è quello che ci portò al boom.
Io non vedo film perché il mio ricordo degli anni 50 è un ricordo sempre presente potrei fare confronti ,io vedo la trama e la recitazione mi può piacere come no , l'importante è sempre quello che fanno e dicono le persone .
Ripeto film ne ho visti migliaia iniziai in tenera età vedendo in TV tutti quelli in bianco e nero spesso americani e qualcosa italiani ,nei nostri mi piaceva vedere le zone ,le case ,le città come erano e come vestiva la gente pochi decine di anni prima.
 

danny

Utente di lunga data
E dai prendili come un film ,la verità era un altra .
Lo sappiamo tutti che i film sono romanzati ,adattati .
Il dopo guerra è VC stata un altra cosa ,famiglie private di tutto ,mio padre ritorno dalla Sardegna solo nel 1946 dopo cinque anni senza fare ritorno a casa e senza una lira, ha dovuto iniziare tutto di nuovo ,il lavoro piano piano è ripreso c'era la ricostruzione delle case abbattute nei bombardamenti ed erano state tante da noi .
Ricordatevi che gli americani fecero il famoso piano Marshall per aiutarci, ed è quello che ci portò al boom.
Io non vedo film perché il mio ricordo degli anni 50 è un ricordo sempre presente potrei fare confronti ,io vedo la trama e la recitazione mi può piacere come no , l'importante è sempre quello che fanno e dicono le persone .
Ripeto film ne ho visti migliaia iniziai in tenera età vedendo in TV tutti quelli in bianco e nero spesso americani e qualcosa italiani ,nei nostri mi piaceva vedere le zone ,le case ,le città come erano e come vestiva la gente pochi decine di anni prima.
Io adoro quei film, ne ho visti tanti.
E ne ho tanti in DVD e Mp4.
Periodo d'oro della cinematografia italiana, con attori e professionisti di elevata caratura.
Sì, questo è solo un film, una commedia, niente più. E come commedia alla Cortellesi/Mastandrea, come 'Figli' ci sta.
Non mi avessero sfracellato le palle con la storia del capolavoro, che non è (il cane che piscia nel seminterrato all'inizio mi aveva fatto sperare in un po' più di ironia da commedia all'italiana, anche se è una scena vista tante volte), sarei stato più indulgente.
 
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danny

Utente di lunga data
Questo fu uno, anzi il primo, esempio di film di Neorealismo d'appendice, così detto perché poco apprezzato dalla critica, sebbene successivamente rivalutato decenni dopo, genere in voga in quegli anni, a cui il film della Cortellesi (ma, anche alcuni sketch del Trio, soprattutto la recitazione della Marchesini...) si ispira. Fu candidato all'Oscar sul finire degli anni 40. Qui è completo. Buona visione. Se avete apprezzato la Cortellesi, vi piacerà sicuramente
 
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danny

Utente di lunga data
Poi c'è questa scena, da L'onorevole Angelina.
Fate il confronto con una simile nel film moderno.
 
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danny

Utente di lunga data
E molta ispirazione viene da questo. Anche qui, è completo. Rivediamolo.vi piacerà. La Magnani è meravigliosa. Film stupendo.
Se vi è piaciuto la Cortellesi, che ha avuto perlomeno il merito di recuperare il bianco e nero e una certa poetica cinematografica recuperando anche scene da classici del passato, e gliene do merito, visto che sono dai più dimenticati, purtroppo, vista la grande qualità dei prodotti cinematografici di quell'epoca, vi piacerà.
 
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iosolo

Utente di lunga data
E molta ispirazione viene da questo. Anche qui, è completo. Rivediamolo.vi piacerà. La Magnani è meravigliosa. Film stupendo.
Se vi è piaciuto la Cortellesi, che ha avuto perlomeno il merito di recuperare il bianco e nero e una certa poetica cinematografica recuperando anche scene da classici del passato, e gliene do merito, visto che sono dai più dimenticati, purtroppo, vista la grande qualità dei prodotti cinematografici di quell'epoca, vi piacerà.
In Bellissima credo che la Magnani si sia superata, quasi più che in Roma Città Aperta. Il film è veramente un capolavoro.
Ho trovato bellissimo anche Una giornata particolare con la Loren e Mastroianni, essenziale ma decisamente toccante in tutti i suoi dialoghi, con due interpreti magistrali.

Le atmosfere della Cortellesi a me hanno ricordato più Poveri ma Belli, ambientato una decina di anni dopo, ma comunque con lo stesso sguardo "leggero".
 

danny

Utente di lunga data
In Bellissima credo che la Magnani si sia superata, quasi più che in Roma Città Aperta. Il film è veramente un capolavoro.
Ho trovato bellissimo anche Una giornata particolare con la Loren e Mastroianni, essenziale ma decisamente toccante in tutti i suoi dialoghi, con due interpreti magistrali.

Le atmosfere della Cortellesi a me hanno ricordato più Poveri ma Belli, ambientato una decina di anni dopo, ma comunque con lo stesso sguardo "leggero".
Vero.
 
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