Educazione

iosolo

Utente di lunga data
Perché, c'è una generazione migliore delle altre?
Ma poi, generazione... Dove?
Ad Atene, a Buccinasco, nel Malawi?
Di che stiamo parlando?
Dei milanesi?
E ci credo, Milano è claustrofobica per un bimbo.


Ricordo a Boavista i bambini capoverdiani.
Tanti, giocavano in piazza, erano molto fisici, allegri.
Era pieno di giovani.
Poi ti arrivava l'italiano cittadino e si notava lontano un miglio il disagio sociale.
Bambini tenuti in casa perché fuori non c'era spazio per loro, non avevano la minima idea dello stare con gli altri e del divertirsi insieme.
È il prodotto di una società in cui ci sono più vecchi che bambini e gli spazi sono solo per gli adulti.
Da sempre gli anziani mal digeriscono l'esuberanza infantile.
E viceversa.
Per cui i bimbi diventano un peso anche quando praticamente non se ne vedono più.
Stiamo producendo sociopatici.
Un conto però l'esuberanza l'altra la maleducazione.
Sono d'accordo con te che ormai ci sono pochi spazi per i bambini, se non circoscritti, ma come letto anche qui i bambini maleducati sono fastidiosi anche per i bambini stessi. I bambini hanno bisogno di regole.
 

ologramma

Utente di lunga data
Un conto però l'esuberanza l'altra la maleducazione.
Sono d'accordo con te che ormai ci sono pochi spazi per i bambini, se non circoscritti, ma come letto anche qui i bambini maleducati sono fastidiosi anche per i bambini stessi. I bambini hanno bisogno di regole.
Che spesso le mamme o la famiglia non le danno intendo le regole, se glielo dici si inalberano e si offendono
 

danny

Utente di lunga data
Un conto però l'esuberanza l'altra la maleducazione.
Sono d'accordo con te che ormai ci sono pochi spazi per i bambini, se non circoscritti, ma come letto anche qui i bambini maleducati sono fastidiosi anche per i bambini stessi. I bambini hanno bisogno di regole.
Se le stabiliscono tra loro.
Sempre stato così.
Se facevi cazzate ti menava qualcuno, il fratello, la sorella, etc.
Per primo.
La gerarchia la imparavi dai coetanei.
Oggi i bimbi sono pochi, e ovviamente cercano socialità dove possono, guardando agli adulti, che oggi come ieri si rompono le palle dopo un po'. Ma che cazzo di società abbiamo creato dove i bambini devono giocare col papà?
Che perde autorevolezza nel momento stesso in cui deve giocare a costruire il lego regalato a Natale, diventando per il figlio un altro bimbo facile da governare.
Tutto parte sempre da lì.
Società fatta dai vecchi per i vecchi, dove i bambini hanno pochissimi spazi di indipendenza.
E come è ovvio nel momento in cui gli spazi si sovrappongono, rompono.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Se le stabiliscono tra loro.
Sempre stato così.
Se facevi cazzate ti menava qualcuno, il fratello, la sorella, etc.
Per primo.
La gerarchia la imparavi dai coetanei.
Oggi i bimbi sono pochi, e ovviamente cercano socialità dove possono, guardando agli adulti, che oggi come ieri si rompono le palle dopo un po'. Ma che cazzo di società abbiamo creato dove i bambini devono giocare col papà?
Che perde autorevolezza nel momento stesso in cui deve giocare a costruire il lego regalato a Natale, diventando per il figlio un altro bimbo facile da governare.
Tutto parte sempre da lì.
Società fatta dai vecchi per i vecchi, dove i bambini hanno pochissimi spazi di indipendenza.
E come è ovvio nel momento in cui gli spazi si sovrappongono, rompono.
Mio padre ha sempre giocato con me da piccola, e ti assicuro che non ha certo perso di autorevolezza.
Poi giocavo anche da sola, o con altri bambini. Ma mai mi è passato di vederlo come un fantoccio quando giocava con me.
Ma lo stesso una mamma di una mia amichetta, mi ricordo quando giocavano a Machiavelli nel suo giardino, non è che faceva sconti perchè si era piccoli, spronava a ragionare, a essere veloci.
 

iosolo

Utente di lunga data
Se le stabiliscono tra loro.
Sempre stato così.
Se facevi cazzate ti menava qualcuno, il fratello, la sorella, etc.
Per primo.
La gerarchia la imparavi dai coetanei.
Oggi i bimbi sono pochi, e ovviamente cercano socialità dove possono, guardando agli adulti, che oggi come ieri si rompono le palle dopo un po'. Ma che cazzo di società abbiamo creato dove i bambini devono giocare col papà?
Che perde autorevolezza nel momento stesso in cui deve giocare a costruire il lego regalato a Natale, diventando per il figlio un altro bimbo facile da governare.
Tutto parte sempre da lì.
Società fatta dai vecchi per i vecchi, dove i bambini hanno pochissimi spazi di indipendenza.
E come è ovvio nel momento in cui gli spazi si sovrappongono, rompono.
Le regole per prima sono date dai genitori, la prima è quella di rispettarle, che è la regola madre.
Per me poi, il padre non perde autorevolezza a costruire un lego, come io non perdo autorevolezza a giocare con i bambini a calcio al parco o in spiaggia. L'autorevolezza è un altra cosa per me e ha a che fare con il rispetto. Perchè pensi che giocare con i ragazzi ti fa perdere il loro rispetto, secondo me è anche il modo migliore per insegnare loro le regole.
 

danny

Utente di lunga data
Mio padre ha sempre giocato con me da piccola, e ti assicuro che non ha certo perso di autorevolezza.
Poi giocavo anche da sola, o con altri bambini. Ma mai mi è passato di vederlo come un fantoccio quando giocava con me.
Ma lo stesso una mamma di una mia amichetta, mi ricordo quando giocavano a Machiavelli nel suo giardino, non è che faceva sconti perchè si era piccoli, spronava a ragionare, a essere veloci.
Sì, ma capisci che è molto diverso giocare tra bambini e con gli adulti?
È proprio una situazione che porta a un apprendimento diverso.
 

cinquanta+uno

Utente di lunga data
Godersi i figli e fare l'amico non sono la stessa cosa. Detto da una figlia che ha avuto un padre militare prima per carattere poi per divisa, ti dico che fare l'amico crea confusione. Sono due eccessi, sia quello che ho avuto io a casa sua il tuo.
Ora non te ne accorgi perché è piccolo, ma vedrai a lungo termine.
Non sono d'accordo
 

cinquanta+uno

Utente di lunga data
Ho pensato se era il caso di esplicitare la mia opinione o no. Penso che sia il caso.
Già prima di ora avrà avuto erezioni spontanee, anche improvvise e inaspettate, sia su stimoli di situazioni o immagini.
Ti pare il caso che associ questi momenti di eccitazione e poi di piacere spontaneo, alla presenza del papà e della mamma, senza la possibilità di toccarsi ed esplorare il proprio corpo con riservatezza?
Vai esplicitare😆, è lui che non si vuole togliere dai c.......i
Comunque è colpa mia, sono stato e sono egoista su tante cose, e da un po' di tempo me ne rendo conto.
Da quando ho recuperato con mia moglie lo vedo molto più affettuoso e sempre in cerca di noi tre, ci abbraccia di continuo. Va bene così. Quando arriverà il momento sarà lui che non ci vorrà tra i piedi.
Non ha paura a stare da solo l'anno scorso è stato a Londra per 15 GG e non si faceva nessun problema. Era tanto se ci chiamava una volta ogni due GG.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Vai esplicitare😆, è lui che non si vuole togliere dai c.......i
Comunque è colpa mia, sono stato e sono egoista su tante cose, e da un po' di tempo me ne rendo conto.
Da quando ho recuperato con mia moglie lo vedo molto più affettuoso e sempre in cerca di noi tre, ci abbraccia di continuo. Va bene così. Quando arriverà il momento sarà lui che non ci vorrà tra i piedi.
Non ha paura a stare da solo l'anno scorso è stato a Londra per 15 GG e non si faceva nessun problema. Era tanto se ci chiamava una volta ogni due GG.
È invece evidente che fa ciò che sente che fa piacere a voi.
Dei suoi bisogni non vi preoccupate.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Sì, ma capisci che è molto diverso giocare tra bambini e con gli adulti?
È proprio una situazione che porta a un apprendimento diverso.
si è vero, ma non è che se vedi un genitore giocare con un figlio, gli venga privato di giocare anche con altri bambini
 

Brunetta

Utente di lunga data
Analizzata la situazione e concordando sul fatto che le condizioni attuali non sono quelle del passato e non ci sono le frotte di bambini (e nemmeno in seguito da adolescenti le immense compagnie di Max Pezzali) che dove c’erano crescevano un po’ allo stato brado imparando prevalentemente la legge del più forte. In quelle condizioni, con madri prima devastate dalle troppe gravidanze e con i piccoli affidati a nonni o vicini, perché impegnate i fabbrica. Certo per i fortunati c’era anche il grande che protegge il piccolo (come negli scout) con le varie età mescolate e l’apprendimento reciproco di vari giochi, ma su cui si è scritto anche I Ragazzi della via Pal e altri romanzi dove i bambini non vivevano una infanzia protetta. Anzi l’idea non sfiorava nessuno che dovessero essere protetti e moltissimi andavano a lavorare.
Ora l’infanzia è in qualche maniera troppo protetta, ma dall’altra parte anche abbandonata sugli smartphone con la possibilità di accedere a contenuti che non sono in grado di elaborare.
Ma io non parlavo di bambini, ma di genitori.
Si può riflettere su come NOI, non gli altri possiamo essere adulti migliori?
 

danny

Utente di lunga data
si è vero, ma non è che se vedi un genitore giocare con un figlio, gli venga privato di giocare anche con altri bambini
Non so dove tu abiti, ma quanti bambini vedi giocare a lungo in gruppo a nascondino, guardie e ladri, Strega comanda color, Ce l'hai, Un due tre stella in totale assenza di adulti?
Eppure noi eravamo così.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Non so dove tu abiti, ma quanti bambini vedi giocare a lungo in gruppo a nascondino, guardie e ladri, Strega comanda color, Ce l'hai, Un due tre stella in totale assenza di adulti?
Eppure noi eravamo così.
in totale assenza di adulti, neanche io, e vivo pure in campagna
 

Brunetta

Utente di lunga data

spleen

utente ?
Analizzata la situazione e concordando sul fatto che le condizioni attuali non sono quelle del passato e non ci sono le frotte di bambini (e nemmeno in seguito da adolescenti le immense compagnie di Max Pezzali) che dove c’erano crescevano un po’ allo stato brado imparando prevalentemente la legge del più forte. In quelle condizioni, con madri prima devastate dalle troppe gravidanze e con i piccoli affidati a nonni o vicini, perché impegnate i fabbrica. Certo per i fortunati c’era anche il grande che protegge il piccolo (come negli scout) con le varie età mescolate e l’apprendimento reciproco di vari giochi, ma su cui si è scritto anche I Ragazzi della via Pal e altri romanzi dove i bambini non vivevano una infanzia protetta. Anzi l’idea non sfiorava nessuno che dovessero essere protetti e moltissimi andavano a lavorare.
Ora l’infanzia è in qualche maniera troppo protetta, ma dall’altra parte anche abbandonata sugli smartphone con la possibilità di accedere a contenuti che non sono in grado di elaborare.
Ma io non parlavo di bambini, ma di genitori.
Si può riflettere su come NOI, non gli altri possiamo essere adulti migliori?
Credo che la funzione degli adulti sia quella di formare, senza reprimere e senza farsi circuire dai pargoli. (Dico circuire perchè a me sembra proprio che certi genitori fingano di non accorgersi di essere presi in giro dai figli, visto che è nella natura un comportamento prettamente egoistico dei piccoli, funzionale a sopravvivere).
Dare strumenti, insegnare ad utilizzarli per crescere, per elaborare, per progredire. Il mestiere di genitori è il più difficile al mondo e non viene insegnato purtroppo da nessuno.
Un tempo si imparava quasi da soli a stare al mondo, adesso non è più possibile perchè sono mutate le condizioni, perchè il mondo non è più quello di una volta e rende inadeguati persino gli adulti, figuriamoci quando devono vestire i panni del genitore.
Poi alla fine ognuno diventa adulto rompendosi anche il naso, quello che noto però è una moltitudine di persone imbevute di falsi miti, di concetti deboli o fatui. Un gregge che segue le indicazioni del momento, delle mode, manipolato e strumentalizzato, privo di senso critico, verso se stesso e verso il mondo che lo circonda, inadeguato a gestire i conflitti, ma anche i semplici insuccessi.
Sono pessimista, che dio ce la mandi buona.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Credo che la funzione degli adulti sia quella di formare, senza reprimere e senza farsi circuire dai pargoli. (Dico circuire perchè a me sembra proprio che certi genitori fingano di non accorgersi di essere presi in giro dai figli, visto che è nella natura un comportamento prettamente egoistico dei piccoli, funzionale a sopravvivere).
Dare strumenti, insegnare ad utilizzarli per crescere, per elaborare, per progredire. Il mestiere di genitori è il più difficile al mondo e non viene insegnato purtroppo da nessuno.
Un tempo si imparava quasi da soli a stare al mondo, adesso non è più possibile perchè sono mutate le condizioni, perchè il mondo non è più quello di una volta e rende inadeguati persino gli adulti, figuriamoci quando devono vestire i panni del genitore.
Poi alla fine ognuno diventa adulto rompendosi anche il naso, quello che noto però è una moltitudine di persone imbevute di falsi miti, di concetti deboli o fatui. Un gregge che segue le indicazioni del momento, delle mode, manipolato e strumentalizzato, privo di senso critico, verso se stesso e verso il mondo che lo circonda, inadeguato a gestire i conflitti, ma anche i semplici insuccessi.
Sono pessimista, che dio ce la mandi buona.
Invece io sono ottimista perché nella mia esperienza “i figli sono sempre migliori dei genitori.”
Forse si nota che non sopporto il catastrofismo di chi sembra quegli ottantenni senza esperienza (senza nemmeno aver fatto il militare a Cuneo) che erano scandalizzati dalle ragazze in jeans.
Certamente la società è complessa, ma soprattutto appare più complessa perché abbiamo moltissime informazioni che non sappiamo gestire. Ma è accaduto ogni volta che è stato inventato un nuovo mezzo di comunicazione, anche gli scribi erano considerati speciali e l’invenzione di Guttemberg ha tolto lavoro agli scrivani e la diffusione dei testi ha creato dibattiti.
Ma per le nuove generazioni tutto è nuovo e tutto viene visto come naturale e moltissime competenze si acquisiscono dal contesto. Tutti ricordiamo con quale facilità usavamo tecnologie che per i nonni erano complicate.
Certamente più i genitori sono adeguati, più saranno in grado di accompagnare i bambini.
Io sono partita dalla osservazione della indifferenza dei genitori nei confronti dei figli che disturbano. I bambini sono egocentrici e non sono proprio in grado di considerare che quel comportamento nel quale sono concentrati possa essere fastidioso per gli altri. Basta dirlo. Dirlo non significa rimproverare come se lo stessero facendo per infastidire.
Non sono assolutamente d’accordo sui figli che manipolano. I bambini non sono proprio in grado. Si comportano secondo un modello che hanno vissuto, senza consapevolezza. Anzi tante persone da adulte soffrono, in età in cui dovrebbero essere consapevoli, per quei modelli.
 

spleen

utente ?
Non sono assolutamente d’accordo sui figli che manipolano. I bambini non sono proprio in grado. Si comportano secondo un modello che hanno vissuto, senza consapevolezza. Anzi tante persone da adulte soffrono, in età in cui dovrebbero essere consapevoli, per quei modelli.
Eehhh, non hai conosciuto le figlie dei miei compari! 😁
Non è intento manipolatorio, non è intenzionale, sia chiaro, è istinto manipolatorio, quando trovano terreno fertile in genitori di una debolezza estrema.
Il problema, vedi, in quanto agli strumenti, non si può risolvere con le similitudini dicendo che la sostanza non è cambiata.
Una cassetta VHS con dentro un porno, per la quale devi avere il videoregistratore e gli spazi di tempo che ti consentano di farlo, non è assimilabile alla possibilità di accedere a contenuti per adulti che ti dà uno smartphone.
L'assenza e lo smarrimento valoriale dei genitori, non èassimilabile alle granitiche certezze educative della mia generazione.
Per me.
 
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