Ci pesa la responsabilità? Lo so.
A me non pesa la responsabilità, non è pesata. Avrei potuto fare meglio per loro? Certamente si, specialmente col maschio, con la femmina già a 18 anni era più equilibrata di sua madre e soprattutto di me.
Ho avuto fortuna? Anche, come ho avuto la fortuna e forse il privilegio di vivere in un contesto tutto sommato sano da quel punto di vista.
Ma non posso certo ignorare alcuni casi che mi circondano, che mi toccano anche da vicino, come la sciamannata di mia nipote, brutta copia di sua madre, ignorante come il pantano, con un padre trasparente (mio fratello), occupato perlopiù ad evitare i conflitti, qualsiasi conflitto, ad ogni costo.
O quell'amica di mia figlia che a otto anni era trattata dai genitori come una adulta, intendendosi il fatto che era considerato "adulto" quello che diceva, mutuato perlopiù dalla visione di programmi tv tipo "uomini e donne".
O le succitate figlie dei miei compari, alle quali basta un po' di insistenza e qualche moina per convincere i genitori, inizialmente contrari, a farsi comprare il qualsivoglia.
Non leggere comunque quando dico intenti manipolatori dei bambini una accezione giudicante o negativa, semplicemente leggici una fredda disanima etologico naturale, comportamentale insita. I bambini sanno essere estremamente egoisti, deve essere così, nella giungla non sopravviverebbero, non sto giudicando, sto constatando.
E' da adulti inadeguati assecondarli sempre e comunque, proprio per levarsi di torno qualsiasi responsabilità educativa.
Hai citato il libro della Gruber, io ne citerei anche un altro: -I no che aiutano a crescere-.
Che dire qualche volta no non significa amarli di meno, significa guidarli, forse è amrli di più, far sentire che comunque ci sei, che non sei un fantasma che pensa solo al lavoro, che non sei invisibile o trasparente o un sacco di immondizia.