Educazione

Marjanna

Utente di lunga data
Non so dove tu abiti, ma quanti bambini vedi giocare a lungo in gruppo a nascondino, guardie e ladri, Strega comanda color, Ce l'hai, Un due tre stella in totale assenza di adulti?
Eppure noi eravamo così.
Anche io giocavo così, si era sempre fuori però, da soli. I miei coetanei non lasciano uscire i propri figli da soli. Se gli dici che noi si era sempre fuori dicono che il coniuge non è d'accordo. Incontri diventano più complessi perché devono muovere macchine, chi lavora ha difficoltà, ect
 

danny

Utente di lunga data
Anche io giocavo così, si era sempre fuori però, da soli. I miei coetanei non lasciano uscire i propri figli da soli. Se gli dici che noi si era sempre fuori dicono che il coniuge non è d'accordo. Incontri diventano più complessi perché devono muovere macchine, chi lavora ha difficoltà, ect
Esattamente.
Mia moglie mi dice sempre che sua mamma la mandava a comprare le cose nei negozi a 10 anni.
Era normale.
Oggi ti sembrerebbe strano vedere una bambina di 10 anni entrare in un negozio da sola.
Figuriamoci giocare per strada.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Esattamente.
Mia moglie mi dice sempre che sua mamma la mandava a comprare le cose nei negozi a 10 anni.
Era normale.
Oggi ti sembrerebbe strano vedere una bambina di 10 anni entrare in un negozio da sola.
Figuriamoci giocare per strada.
ribadisco che neanche io giocavo per strada, ti parlo di più di 30 anni fa, ti investivano
e considera che il traffico è molto aumentato negli anni
 

Brunetta

Utente di lunga data
Eehhh, non hai conosciuto le figlie dei miei compari! 😁
Non è intento manipolatorio, non è intenzionale, sia chiaro, è istinto manipolatorio, quando trovano terreno fertile in genitori di una debolezza estrema.
Il problema, vedi, in quanto agli strumenti, non si può risolvere con le similitudini dicendo che la sostanza non è cambiata.
Una cassetta VHS con dentro un porno, per la quale devi avere il videoregistratore e gli spazi di tempo che ti consentano di farlo, non è assimilabile alla possibilità di accedere a contenuti per adulti che ti dà uno smartphone.
L'assenza e lo smarrimento valoriale dei genitori, non èassimilabile alle granitiche certezze educative della mia generazione.
Per me.
Infatti io ho aperto il thread per aprire una auto riflessione di adulti e genitori.
Ma mai farei una critica ai bambini. Ho visto anch’io bambini apparentemente manipolatori, ma sono i genitori stessi che hanno creato quei comportamenti. Tu vedi manipolazioni, io vedo gratificazione degli adulti.

Per quanto riguarda il porno e l’attuale accessibilità, è facile perché i genitori non sono in grado e non vogliono essere in grado di gestire i figli. Se metti in mano a bambini uno strumento che può raggiungere ogni sito e se poi te la prendi con Internet stai solo scaricando responsabilità.
Ho anche comprensione, relativa, per genitori che non hanno competenze.
Ma se il padre (o la madre) con quello strumento guarda porno, contatta amanti e fa sexting, non può affidarsi alla buona sorte perché non lo faccia il bambino.
È forse noto il libro che ha scritto Lilly Gruber contro il porno online.
Però mi pare che la sua posizione sia condivisa da Rocco Siffredi che ha interessi in produzione e diffusione.
Si può far passare per protezione dei bambini l’impossibilità di avere contenuti gratuiti.
La protezione dei bambini si attua attraverso la responsabilità adulta.
Ci pesa la responsabilità? Lo so.
 

ivanl

Utente di lunga data
ribadisco che neanche io giocavo per strada, ti parlo di più di 30 anni fa, ti investivano
e considera che il traffico è molto aumentato negli anni
noi si, stavamo sempre fuori, ma abitavamo in campagna. Anche ora abito fuori città, ma la differenza è che quando mio figlio era piccolo, non c'erano altri bambini. Ora qualcuno si vede giocare a pallone nel campetto, per fortuna
 

Brunetta

Utente di lunga data
Esattamente.
Mia moglie mi dice sempre che sua mamma la mandava a comprare le cose nei negozi a 10 anni.
Era normale.
Oggi ti sembrerebbe strano vedere una bambina di 10 anni entrare in un negozio da sola.
Figuriamoci giocare per strada.
Io andavo a fare la spesa prima di saper leggere e tenevo a mente prodotti e quantità. Però senza soldi. Facevo segnare.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
noi si, stavamo sempre fuori, ma abitavamo in campagna. Anche ora abito fuori città, ma la differenza è che quando mio figlio era piccolo, non c'erano altri bambini. Ora qualcuno si vede giocare a pallone nel campetto, per fortuna
quando ero piccola io, c'erano tanti bambini, ma si giocava nel giardino di casa
al massimo a casa della mia migliore amica, potevamo andare per campi
ma sempre nei dintorni di casa
 

ivanl

Utente di lunga data
quando ero piccola io, c'erano tanti bambini, ma si giocava nel giardino di casa
al massimo a casa della mia migliore amica, potevamo andare per campi
ma sempre nei dintorni di casa
noi sparivamo per tutto il giorno, abbiamo fatto anche bei danni, ricordo :LOL:
 

Brunetta

Utente di lunga data
noi sparivamo per tutto il giorno, abbiamo fatto anche bei danni, ricordo :LOL:
Appunto.
Non è che il bel tempo andato fosse sempre bel tempo.
I bambini liberi subivano anche molestie o facevano danni o correvano rischi.
 

ivanl

Utente di lunga data
Appunto.
Non è che il bel tempo andato fosse sempre bel tempo.
I bambini liberi subivano anche molestie o facevano danni o correvano rischi.
siamo sempre sopravvissuti, accanto a casa c'era anche una ferrovia in uso e noi andavamo anche a giocare sui binari e scappavamo quando sentivamo il treno arrivare. Una vola ci abbiamo portato l'asino di un contadino vicino e quella stupida bestia poi non volle tornare indietro...siamo scappati e lo abbiamo lasciato a vagare :LOL: poi abbiamo preso un bel pò di mazzate dai nostri
 

danny

Utente di lunga data
Appunto.
Non è che il bel tempo andato fosse sempre bel tempo.
I bambini liberi subivano anche molestie o facevano danni o correvano rischi.
Ma si divertivano anche.
Chiedi in giro e vedrai che i ricordi di chi ha vissuto così sono ancora reali, e non legati a telefilm, cartoni animati e oggetti come contrabbandato da tanti gruppi sui social di over 50.
 

spleen

utente ?
Ci pesa la responsabilità? Lo so.
A me non pesa la responsabilità, non è pesata. Avrei potuto fare meglio per loro? Certamente si, specialmente col maschio, con la femmina già a 18 anni era più equilibrata di sua madre e soprattutto di me.
Ho avuto fortuna? Anche, come ho avuto la fortuna e forse il privilegio di vivere in un contesto tutto sommato sano da quel punto di vista.
Ma non posso certo ignorare alcuni casi che mi circondano, che mi toccano anche da vicino, come la sciamannata di mia nipote, brutta copia di sua madre, ignorante come il pantano, con un padre trasparente (mio fratello), occupato perlopiù ad evitare i conflitti, qualsiasi conflitto, ad ogni costo.
O quell'amica di mia figlia che a otto anni era trattata dai genitori come una adulta, intendendosi il fatto che era considerato "adulto" quello che diceva, mutuato perlopiù dalla visione di programmi tv tipo "uomini e donne".
O le succitate figlie dei miei compari, alle quali basta un po' di insistenza e qualche moina per convincere i genitori, inizialmente contrari, a farsi comprare il qualsivoglia.

Non leggere comunque quando dico intenti manipolatori dei bambini una accezione giudicante o negativa, semplicemente leggici una fredda disanima etologico naturale, comportamentale insita. I bambini sanno essere estremamente egoisti, deve essere così, nella giungla non sopravviverebbero, non sto giudicando, sto constatando.
E' da adulti inadeguati assecondarli sempre e comunque, proprio per levarsi di torno qualsiasi responsabilità educativa.
Hai citato il libro della Gruber, io ne citerei anche un altro: -I no che aiutano a crescere-.
Che dire qualche volta no non significa amarli di meno, significa guidarli, forse è amrli di più, far sentire che comunque ci sei, che non sei un fantasma che pensa solo al lavoro, che non sei invisibile o trasparente o un sacco di immondizia.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma si divertivano anche.
Chiedi in giro e vedrai che i ricordi di chi ha vissuto così sono ancora reali, e non legati a telefilm, cartoni animati e oggetti come contrabbandato da tanti gruppi sui social di over 50.
Ma tutto ciò che si vive viene elaborato ed è importante per la nostra formazione.
Vale per chiunque, per i figli dei Ferragnez e per i figli dei migranti.
A seconda dei momenti possono riemergere alla memoria episodi positivi o negativi.
Ma se non riteniamo noi adulti che le condizioni siano buone, dobbiamo noi adattarci e offrire le opportunità che riteniamo migliori.
Ad esempio adesso ci sono i nidi bilingui perché i genitori ritengono che sia utile oppure perché si sono sentiti ignoranti oppure perché vogliono una motivazione per non sentirsi in colpa per mandare i bimbi al nido, forse per tutte queste cose o anche altro.
Ma i bimbi poi da adulti e genitori magari mitizzeranno i bei tempi con i nidi bilingui perché così si faceva una volta, ma comunque avranno ben imparato a dire acqua in inglese.
Chi si iscrive in quei gruppi ha il bisogno da adulto di costruirsi una storia che da solo non riesce a costruire.
 

danny

Utente di lunga data
Ma tutto ciò che si vive viene elaborato ed è importante per la nostra formazione.
Vale per chiunque, per i figli dei Ferragnez e per i figli dei migranti.
A seconda dei momenti possono riemergere alla memoria episodi positivi o negativi.
Ma se non riteniamo noi adulti che le condizioni siano buone, dobbiamo noi adattarci e offrire le opportunità che riteniamo migliori.
Ad esempio adesso ci sono i nidi bilingui perché i genitori ritengono che sia utile oppure perché si sono sentiti ignoranti oppure perché vogliono una motivazione per non sentirsi in colpa per mandare i bimbi al nido, forse per tutte queste cose o anche altro.
Ma i bimbi poi da adulti e genitori magari mitizzeranno i bei tempi con i nidi bilingui perché così si faceva una volta, ma comunque avranno ben imparato a dire acqua in inglese.
Chi si iscrive in quei gruppi ha il bisogno da adulto di costruirsi una storia che da solo non riesce a costruire.
NO, non è questione di mito.
Le cose belle si ricordano sempre con piacere.
Quelle brutte non hanno lo stesso sapore.
Non è però possibile che nei ricordi dell'infanzia dei miei coetanei spesso ci sia "Happy days" o "Heidi".
O un videogioco da sala.
Il ricordo di tanti bambini un giorno sarà Instagram?
I ricordi dovrebbero essere reali, i contatti pure.
Abbiamo creato una società negli ultimi decenni dove le esperienze sono sempre più quelle raccontate che quelle vissute.
Dalla diffusone della tv in poi.
O ci dimentichiamo che la TV era il parcheggio della nostra generazione da bambini?
Alcuni si ricordano più Bonolis che il nonno.
 

Brunetta

Utente di lunga data
A me non pesa la responsabilità, non è pesata. Avrei potuto fare meglio per loro? Certamente si, specialmente col maschio, con la femmina già a 18 anni era più equilibrata di sua madre e soprattutto di me.
Ho avuto fortuna? Anche, come ho avuto la fortuna e forse il privilegio di vivere in un contesto tutto sommato sano da quel punto di vista.
Ma non posso certo ignorare alcuni casi che mi circondano, che mi toccano anche da vicino, come la sciamannata di mia nipote, brutta copia di sua madre, ignorante come il pantano, con un padre trasparente (mio fratello), occupato perlopiù ad evitare i conflitti, qualsiasi conflitto, ad ogni costo.
O quell'amica di mia figlia che a otto anni era trattata dai genitori come una adulta, intendendosi il fatto che era considerato "adulto" quello che diceva, mutuato perlopiù dalla visione di programmi tv tipo "uomini e donne".
O le succitate figlie dei miei compari, alle quali basta un po' di insistenza e qualche moina per convincere i genitori, inizialmente contrari, a farsi comprare il qualsivoglia.

Non leggere comunque quando dico intenti manipolatori dei bambini una accezione giudicante o negativa, semplicemente leggici una fredda disanima etologico naturale, comportamentale insita. I bambini sanno essere estremamente egoisti, deve essere così, nella giungla non sopravviverebbero, non sto giudicando, sto constatando.
E' da adulti inadeguati assecondarli sempre e comunque, proprio per levarsi di torno qualsiasi responsabilità educativa.
Hai citato il libro della Gruber, io ne citerei anche un altro: -I no che aiutano a crescere-.
Che dire qualche volta no non significa amarli di meno, significa guidarli, forse è amrli di più, far sentire che comunque ci sei, che non sei un fantasma che pensa solo al lavoro, che non sei invisibile o trasparente o un sacco di immondizia.
Prendo solo qualche spunto.
A me più che la manipolazione impressiona maggiormente il desiderio di cose. Ovvero più che l’incapacità di dire no (era anche questo che intendevo con peso della responsabilità) mi pare importante che siano figli bisognosi di essere alberi di Natale addobbati.
I no che aiutano a crescere è utile divulgazione.
Ho citato il libro della Gruber perché propone una soluzione che prescinde dalla responsabilità dei genitori e porterebbe guadagno all’industria del porno.
 

danny

Utente di lunga data
Nei ricordi dovrebbero esserci gli amici, quelli con cui hai giocato a 6 anni, i nonni, il negoziante...
Dovrebbero esserci persone.
Non sta roba qua.
Che adulti vuoi che crescano se al posto di altri bambini hanno un videogame o un nickname, o un cartone animato?
 

Brunetta

Utente di lunga data
NO, non è questione di mito.
Le cose belle si ricordano sempre con piacere.
Quelle brutte non hanno lo stesso sapore.
Non è però possibile che nei ricordi dell'infanzia dei miei coetanei spesso ci sia "Happy days" o "Heidi".
O un videogioco da sala.
Il ricordo di tanti bambini un giorno sarà Instagram?
I ricordi dovrebbero essere reali, i contatti pure.
Abbiamo creato una società negli ultimi decenni dove le esperienze sono sempre più quelle raccontate che quelle vissute.
Dalla diffusone della tv in poi.
O ci dimentichiamo che la TV era il parcheggio della nostra generazione da bambini?
Alcuni si ricordano più Bonolis che il nonno.
Ho scritto “Ma i bimbi poi da adulti e genitori magari mitizzeranno i bei tempi con i nidi bilingui perché così si faceva una volta” era una critica a chi mitizza la personale esperienza e lo fanno quelli di quei gruppi che critichi.
Ma ognuno tende a considerare la propria esperienza positiva proprio perché considera importante ciò che ricorda come tale.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Nei ricordi dovrebbero esserci gli amici, quelli con cui hai giocato a 6 anni, i nonni, il negoziante...
Dovrebbero esserci persone.
Non sta roba qua.
Che adulti vuoi che crescano se al posto di altri bambini hanno un videogame o un nickname, o un cartone animato?
Ma i tuoi nonni, il vicino di casa e il negoziante sono i tuoi. Non può essere una memoria condivisa.
Le persone hanno bisogno di identità che si basa anche su una identità comune che diventa Storia condivisa.
Ogni persona usa ciò che ha e può.
Anche nell’800 c’era chi condivideva Jacopo Ortis, i più no. Potevano solo parlare nel paese di come era faticoso zappare.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Nei ricordi dovrebbero esserci gli amici, quelli con cui hai giocato a 6 anni, i nonni, il negoziante...
Dovrebbero esserci persone.
Non sta roba qua.
Che adulti vuoi che crescano se al posto di altri bambini hanno un videogame o un nickname, o un cartone animato?
Questi ricordi comunque sono limitati a un gruppo sociale.
Ci saranno cinquantenni che il Commodore non l’hanno mai visto.
 
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