Reale o virtuale.? Vedo... Non vedo?

Alphonse02

Utente di lunga data
Io dal mio lato mi sono interrogato su tutto. Volevo intraprendere un percorso insieme ma diciamo che lei non ha voluto. Ha manifestato solo il primo giorno una reale paura di perdermi . Le altre volte , tanti confronti, dice con non vede la necessità di tutti gli slanci che io a volte mi aspetto.
Capita spesso che il partner traditore non voglia partecipare ad una terapia di coppia. Sebbene sia un gesto evidente di buona volontà nei confronti del partner tradito, che dovrebbe rassicurarlo (almeno tendenzialmente), il fatto di aprirsi e comunicare, sia pure attraverso un professionista neutrale (terzo rispetto ai coniugi, mai rivolgersi ad amici), comporta uno sforzo psicologico (aumento del senso di colpa) ed la vergogna di dichiararsi (mettersi a nudo), che si ritiene intollerabile.

Osservo che spesso quel rifiuto è controbilanciato da una manifestazione di esuberanza e disponibilità sessuale nei confronti del partner traditore, come una sorta di compenso ("prezzo da pagare") e di manifestazione di espiazione e riconoscimento dell' "errore" commesso, che mira a ricostruire la fiducia e restaurare il rapporto di coppia ("meglio di prima").

Nel tuo caso, oltre al rifiuto della terapia di coppia, ad occhio, si cerca di tornare alla "piatta" normalità di "prima". Non essendo un esperto (ammesso che un esperto azzecchi la diagnosi nella maggior parte dei casi), non intendo azzardare un'analisi sulle motivazioni, ma ti espongo il mio sospetto che non ci sia stata in tua moglie una elaborazione del tradimento (apertis verbis, non l'abbia consumato appieno e le sia rimasta una certa aspettativa irrisolta, magari idealizzazione dell'altro uomo) che la fa rimanere titubante e la previene dal compiere slanci del tipo di quelli che ti aspetti (un ripristino di una più intensa intimità).

Semplifichiamo cosa sento: è come se io stessi amando la mia compagna ma al tempo stesso fossi nella fase dell'innamoramento. Parlo di stima di me perché anche io sono consapevole e non vorrei una chiusura estrema verso l'esterno. Diciamo che negli ultimi anni, a parte questo episodio, mi sono stati un po' rinfacciate cose non fatte o che non ha fatto. È un po' come se io venissi colpevolizzato e lei si sia voluta prendere uno spazio di evasione. Non so se riesco a spiegarmi. Sono più ferito forse nel mio Orgoglio che nel fatto dell'evasione. Sarò un illuso ma per me lei rappresenta tutto quello che ho cercato e lo è stata in mezzo ai problemi. E mi faceva sentire così.
Mi ritrovo nella tua descrizione dell'essere innamorato di tua moglie, nonostante tutto. Credo che sia normale, almeno nell'immediatezza del tentativo di recupero. Il problema è se viene mostrata scarsa attenzione ed apprezzamento da parte di chi (traditore) dovrebbe disporsi al recupero della fiducia.
Lascia il campo libero al tuo dubbio e scoramento, che ciclicamente ritornano, secondo la comune esperienza. Se non trovi sostegno e comprensione alla fine pure l'innamoramento evapora ...

Quanto al grassetto, rassicurati che è un comportamento tipico del traditore.
Pensa a correggere eventuali tue mancanze, ma fallo soprattutto per te, per essere un individuo migliore.

Ora stiamo lentamente rientrando, ma nel periodo brutto non è stato così. Io sono stato super vigile ai segnali (senza pedinamenti o cavolate simili che non farei) . A volte mi chiedo: ma se io non stavo attento alla nostra coppia... Dove saremo finiti? E sto male solo perché il mio ego di uomo e la mia autostima sono quasi a zero?
Non credo che sia di grande aiuto il mantenimento di uno stato di grande vigilanza sui comportamenti di tua moglie. Se ti ha raggirato prima e non te ne sei accorto (almeno per lungo tempo) potrà farlo di nuovo. E' un percorso emotivo che conosce, non ci puoi fare niente per evitarlo. Rischi di logorarti nel tentativo. Devi fare i conti con il fatto che lei può fare quello che, prima, non ti aspettavi. Quella è ormai la sua "normalità", prendine atto.

Invece, devi molto lavorare su te stesso, mi sento di consigliarti. Prendere la tua pillola quotidiana di ego-ismo, aprirti al mondo ed alle relazioni sociali, agli hobby ed alla frequentazione di nuove amicizie.
In ogni caso, non fa male.
Se tua moglie intende fare un "recupero" molto lento, secondo i suoi tempi, migliora comunque la qualità della TUA vita, indipendentemente dall'assecondarla nella sua acquisizione di consapevolezza di cosa vuole fare "da grande". Ti farai trovare in migliori condizioni quando ti cercherà, davvero.
Se, invece, al termine della sua introspezione, tua moglie dovesse trovare insopportabile la convivenza con te rispetto alla novità relazionale che ha intravisto con il mezzo tradimento sperimentato, la tua maggiore indipendenza emotiva da lei ti consentirà di assorbire meglio la botta, e di costruire alternative.

Se c'è una cosa che insegna il subire un tradimento, dico io, è quella di non puntare più tutta la posta su un unico cavallo ... (perdona la similitudine ippica).
Dagli errori commessi o dalle illusioni subite si dovrebbe imparare ...

Normalmente sono d’accordo con te.
Ma questa volta fai previsioni che sono proiezioni e suggerisci un impegno con riserva, che strutturalmente non è impegno, è messa alla prova.
Hai raccontato molte volte la tua vicenda e sappiamo che ci hai provato e che non andata bene, anche perché lei aveva una grave dipendenza. Ma la tua delusione non può diventare previsione.
Fai come facevo io quando non mi capacitavo che i traditi potessero sopportare i traditori.
Non è che quello che abbiamo vissuto noi, in base al nostro modo di reagire alla ferita narcisistica, sia altro che quello che ci è accaduto. Non è un protocollo.
Le mie sono sempre previsioni ipotetiche, basate su esperienze osservate (e pure qui nel forum ce ne sono tante). Non dichiaro certezze, nella mia vita di relazione e neanche nel mio lavoro. Ho imparato presto che le certezze sono creazioni intellettuali che possono essere sempre smentite.

Mi permetto di esprimere il mio convincimento che, da qualche tempo, si veda il "narcisismo" ovunque, come la moda (un po' passata) culinaria della rughetta o dell'aceto balsamico.
Quello che sembra latitare da tempo è la capacità di assumere la responsabilità delle proprie azioni. Si vivono le relazioni nell'immediatezza del presente immaginando che rimarrà tale e diventerà, senza nulla fare, il futuro che ci aspetta. Non è così, bisogna lavorare, sempre.

Se hai preso una portata in faccia, per un improvviso colpo di vento, la prossima volta che ti avvicini ad una porta assumi una minima precauzione, almeno di proteggere la tua faccia, interponendo un arto, perché i colpi di vento possono accadere. Da ex motociclista, quando giri nel traffico devi prevedere che qualcuno possa aprire la portiera dell'auto o compiere una inversione ad U senza preavviso. Altrimenti, ti fai male.

Comprendere il vero carattere di una persona, certe venature manipolatrici ed egoistiche, alcuni convincimenti maturati nel tempo, è difficile ma non impossibile. E non ci si può limitare alle buone intenzioni manifestate ed alle dichiarazioni verbali: bisogna vedere le azioni che si compiono, non quelle che si annunciano.

Nel caso della moglie dell'opener, a mio modo di vedere, ci sono delle stranezze comportamentali (ambiguità) che lui dovrebbe certare di capire, senza illudersi pienamente che il recupero della coppia si basi solo sulle sue personali intenzioni, certamente oneste e sentite. Quelle della moglie non appaiono limpide o convinte (in fin dei conti, è lei che ha dato inizio alla crisi).
In coppia le cose si fanno in due, sia per disfarla che per costruirla (con contributi che sono certamente diversi, ma non inconsistenti).

E, aggiungo, una coppia non è la fusione di due individui (idealizzazione romantica), ma la costruzione di una armonia tra individui diversi, che sono e rimangono diversi, anche nella consapevolezza della loro diversità, che richiede lavoro, tolleranza ed adattamento per portare avanti un progetto comune.
IMHO, ovvio.

Poi, ciascuno si rende artefice del proprio destino, attraverso la propria interpretazione di fatti ed azioni e la reazione alle inevitabili avversità della vita.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Le mie sono sempre previsioni ipotetiche, basate su esperienze osservate (e pure qui nel forum ce ne sono tante). Non dichiaro certezze, nella mia vita di relazione e neanche nel mio lavoro. Ho imparato presto che le certezze sono creazioni intellettuali che possono essere sempre smentite.

Mi permetto di esprimere il mio convincimento che, da qualche tempo, si veda il "narcisismo" ovunque, come la moda (un po' passata) culinaria della rughetta o dell'aceto balsamico.
Quello che sembra latitare da tempo è la capacità di assumere la responsabilità delle proprie azioni. Si vivono le relazioni nell'immediatezza del presente immaginando che rimarrà tale e diventerà, senza nulla fare, il futuro che ci aspetta. Non è così, bisogna lavorare, sempre.

Se hai preso una portata in faccia, per un improvviso colpo di vento, la prossima volta che ti avvicini ad una porta assumi una minima precauzione, almeno di proteggere la tua faccia, interponendo un arto, perché i colpi di vento possono accadere. Da ex motociclista, quando giri nel traffico devi prevedere che qualcuno possa aprire la portiera dell'auto o compiere una inversione ad U senza preavviso. Altrimenti, ti fai male.

Comprendere il vero carattere di una persona, certe venature manipolatrici ed egoistiche, alcuni convincimenti maturati nel tempo, è difficile ma non impossibile. E non ci si può limitare alle buone intenzioni manifestate ed alle dichiarazioni verbali: bisogna vedere le azioni che si compiono, non quelle che si annunciano.

Nel caso della moglie dell'opener, a mio modo di vedere, ci sono delle stranezze comportamentali (ambiguità) che lui dovrebbe certare di capire, senza illudersi pienamente che il recupero della coppia si basi solo sulle sue personali intenzioni, certamente oneste e sentite. Quelle della moglie non appaiono limpide o convinte (in fin dei conti, è lei che ha dato inizio alla crisi).
In coppia le cose si fanno in due, sia per disfarla che per costruirla (con contributi che sono certamente diversi, ma non inconsistenti).

E, aggiungo, una coppia non è la fusione di due individui (idealizzazione romantica), ma la costruzione di una armonia tra individui diversi, che sono e rimangono diversi, anche nella consapevolezza della loro diversità, che richiede lavoro, tolleranza ed adattamento per portare avanti un progetto comune.
IMHO, ovvio.

Poi, ciascuno si rende artefice del proprio destino, attraverso la propria interpretazione di fatti ed azioni e la reazione alle inevitabili avversità della vita.
Hai pensato al narcisismo per il mio accenno alla ferita narcisistica? Ma sono cose diverse e credo che tu lo sappia benissimo.
Per chi non lo sapesse, la ferita narcisistica corrisponde a “rimanerci male“ , a essere feriti nell’orgoglio, a sentirsi offesi per essere stati messi in secondo piano. Ne subiamo tutti, tutti i giorni. Ma il cameriere che serve prima un altro tavolo non ci fa tanto male.
Comunque non hai ammesso che stavolta avevi fatto una previsione.
 

Nicky

Utente di lunga data
Alphonse, il tradimento (che in questo caso neppure c'è stato) fa molto male a chi lo subisce, ma, leggendo molte storie, ci si accorge che spesso, alla fin fine, per chi lo vive non ha un gran significato. Non significa che l'altro sia "preferito", che ci siano o si sviluppino del sentimenti, che ci sia qualcosa che non va nella coppia, e di certo non vale la pena farsi ferire nell'autostima dagli egoismi altrui.
 

jecade5109

Utente di lunga data
Non mi è molto chiaro, mi sembra che ti dia reso conto che la tua compagna ha o ha provato un'inclinazione verso qualcun altro e ciò ti faccia soffrire.
Lo capisco, ma ho molti dubbi che si possa essere le uniche persone a suscitare pensieri, sentimenti e emozioni in altri. Non siamo speciali noi, per gli altri, speciale è la relazione che si costruisce insieme e su questo hai ancora tutte le possibilità di essere unico.
Belle parole me le annoto
 

jecade5109

Utente di lunga data
Capita spesso che il partner traditore non voglia partecipare ad una terapia di coppia. Sebbene sia un gesto evidente di buona volontà nei confronti del partner tradito, che dovrebbe rassicurarlo (almeno tendenzialmente), il fatto di aprirsi e comunicare, sia pure attraverso un professionista neutrale (terzo rispetto ai coniugi, mai rivolgersi ad amici), comporta uno sforzo psicologico (aumento del senso di colpa) ed la vergogna di dichiararsi (mettersi a nudo), che si ritiene intollerabile.

Osservo che spesso quel rifiuto è controbilanciato da una manifestazione di esuberanza e disponibilità sessuale nei confronti del partner traditore, come una sorta di compenso ("prezzo da pagare") e di manifestazione di espiazione e riconoscimento dell' "errore" commesso, che mira a ricostruire la fiducia e restaurare il rapporto di coppia ("meglio di prima").

Nel tuo caso, oltre al rifiuto della terapia di coppia, ad occhio, si cerca di tornare alla "piatta" normalità di "prima". Non essendo un esperto (ammesso che un esperto azzecchi la diagnosi nella maggior parte dei casi), non intendo azzardare un'analisi sulle motivazioni, ma ti espongo il mio sospetto che non ci sia stata in tua moglie una elaborazione del tradimento (apertis verbis, non l'abbia consumato appieno e le sia rimasta una certa aspettativa irrisolta, magari idealizzazione dell'altro uomo) che la fa rimanere titubante e la previene dal compiere slanci del tipo di quelli che ti aspetti (un ripristino di una più intensa intimità).


Mi ritrovo nella tua descrizione dell'essere innamorato di tua moglie, nonostante tutto. Credo che sia normale, almeno nell'immediatezza del tentativo di recupero. Il problema è se viene mostrata scarsa attenzione ed apprezzamento da parte di chi (traditore) dovrebbe disporsi al recupero della fiducia.
Lascia il campo libero al tuo dubbio e scoramento, che ciclicamente ritornano, secondo la comune esperienza. Se non trovi sostegno e comprensione alla fine pure l'innamoramento evapora ...

Quanto al grassetto, rassicurati che è un comportamento tipico del traditore.
Pensa a correggere eventuali tue mancanze, ma fallo soprattutto per te, per essere un individuo migliore.


Non credo che sia di grande aiuto il mantenimento di uno stato di grande vigilanza sui comportamenti di tua moglie. Se ti ha raggirato prima e non te ne sei accorto (almeno per lungo tempo) potrà farlo di nuovo. E' un percorso emotivo che conosce, non ci puoi fare niente per evitarlo. Rischi di logorarti nel tentativo. Devi fare i conti con il fatto che lei può fare quello che, prima, non ti aspettavi. Quella è ormai la sua "normalità", prendine atto.

Invece, devi molto lavorare su te stesso, mi sento di consigliarti. Prendere la tua pillola quotidiana di ego-ismo, aprirti al mondo ed alle relazioni sociali, agli hobby ed alla frequentazione di nuove amicizie.
In ogni caso, non fa male.
Se tua moglie intende fare un "recupero" molto lento, secondo i suoi tempi, migliora comunque la qualità della TUA vita, indipendentemente dall'assecondarla nella sua acquisizione di consapevolezza di cosa vuole fare "da grande". Ti farai trovare in migliori condizioni quando ti cercherà, davvero.
Se, invece, al termine della sua introspezione, tua moglie dovesse trovare insopportabile la convivenza con te rispetto alla novità relazionale che ha intravisto con il mezzo tradimento sperimentato, la tua maggiore indipendenza emotiva da lei ti consentirà di assorbire meglio la botta, e di costruire alternative.

Se c'è una cosa che insegna il subire un tradimento, dico io, è quella di non puntare più tutta la posta su un unico cavallo ... (perdona la similitudine ippica).
Dagli errori commessi o dalle illusioni subite si dovrebbe imparare ...



Le mie sono sempre previsioni ipotetiche, basate su esperienze osservate (e pure qui nel forum ce ne sono tante). Non dichiaro certezze, nella mia vita di relazione e neanche nel mio lavoro. Ho imparato presto che le certezze sono creazioni intellettuali che possono essere sempre smentite.

Mi permetto di esprimere il mio convincimento che, da qualche tempo, si veda il "narcisismo" ovunque, come la moda (un po' passata) culinaria della rughetta o dell'aceto balsamico.
Quello che sembra latitare da tempo è la capacità di assumere la responsabilità delle proprie azioni. Si vivono le relazioni nell'immediatezza del presente immaginando che rimarrà tale e diventerà, senza nulla fare, il futuro che ci aspetta. Non è così, bisogna lavorare, sempre.

Se hai preso una portata in faccia, per un improvviso colpo di vento, la prossima volta che ti avvicini ad una porta assumi una minima precauzione, almeno di proteggere la tua faccia, interponendo un arto, perché i colpi di vento possono accadere. Da ex motociclista, quando giri nel traffico devi prevedere che qualcuno possa aprire la portiera dell'auto o compiere una inversione ad U senza preavviso. Altrimenti, ti fai male.

Comprendere il vero carattere di una persona, certe venature manipolatrici ed egoistiche, alcuni convincimenti maturati nel tempo, è difficile ma non impossibile. E non ci si può limitare alle buone intenzioni manifestate ed alle dichiarazioni verbali: bisogna vedere le azioni che si compiono, non quelle che si annunciano.

Nel caso della moglie dell'opener, a mio modo di vedere, ci sono delle stranezze comportamentali (ambiguità) che lui dovrebbe certare di capire, senza illudersi pienamente che il recupero della coppia si basi solo sulle sue personali intenzioni, certamente oneste e sentite. Quelle della moglie non appaiono limpide o convinte (in fin dei conti, è lei che ha dato inizio alla crisi).
In coppia le cose si fanno in due, sia per disfarla che per costruirla (con contributi che sono certamente diversi, ma non inconsistenti).

E, aggiungo, una coppia non è la fusione di due individui (idealizzazione romantica), ma la costruzione di una armonia tra individui diversi, che sono e rimangono diversi, anche nella consapevolezza della loro diversità, che richiede lavoro, tolleranza ed adattamento per portare avanti un progetto comune.
IMHO, ovvio.

Poi, ciascuno si rende artefice del proprio destino, attraverso la propria interpretazione di fatti ed azioni e la reazione alle inevitabili avversità della vita.
Grazie a tutti delle parole e soprattutto dei concetti. Chiedo venia se rispondo qui e la ma non sono molto avvezzo alle regole dei forum. Studierò. Avevo scritto altre volte e nel mio sentirmi estremamente solo ho riprovato. Non mi aspettavo tanto calore e competenza. Grazie a tutti. Sono argomenti che difficilmente si affrontano anche tra amici o in famiglia. Per ovvi motivi. Io comunque la amo. Abbiamo una bambina. Io sono già passato da una separazione con figli , ma sentendomi anche egoista non è quello che mi brucia. Vorrei una compagna, vorrei amore vero. Difficile trovarlo. Stasera ho letto belle riflessioni che rileggerò e mi annoterò. Sto provando ad andare in terapia per vedere di analizzare il mio calo di autostima. Bellissimi i suggerimenti sul frequentare persone nuove e nuovi hobby... Io sto bene in famiglia. C'è chi non sa stare Senza il giro in moto. Anche io lo adoro. Ma non starei mai Senza una serata io lei e la nostra piccolina. Per fare diverso dovrei sforzarmi. E per tanti versi è così anche per la.mia compagna. Uno dei pensieri che mi rimane oggi è sul fatto che si proceda nel rapporto mantenendosi entrambi dei segreti. O almeno non cinsi possa più fidare a 1000. Pensandoci bene non lo so fa mai forse. Ma non nell'aspetto di dirsi : sei tu quella che voglio e non voglio nessuna altra. Almeno per me è ancora così. Sarò un illuso, ma io i giochetti faccio fatica a farli, anche se vedo che spesso se ti nascondo o scappi ottieni di più che se adori e imploro....
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Hai parlato di un precedente divorzio con figli di mezzo. puoi dirci di più?
 

jecade5109

Utente di lunga data
Hai parlato di un precedente divorzio con figli di mezzo. puoi dirci di più?
Ero giovane io, 4 anni meno lei. Io desideravo un figlio. Lei o meglio noi non ci siamo fermati. Fatto sta che io ero convinto e lei incredula. Crisi iniziale, poi ripresa. Ho fatto l'errore di sposarmi. Non tanto per lo sposarsi. Ma perché era una situazione strana. Vero è che a me chi ha tutto pianificato sembra un robot
Ma li ho tra virgolette sbagliato io.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
ed il figliolo di primo letto, per così dire, è rimasto con la madre?
 

jecade5109

Utente di lunga data
Ho fatto affido condiviso. I figli non sono di uno o dell'altro. Certo che anche fare così ha i suoi contro. Non lo avrei mai abbandonato. Non sono mai passati 4 GG Senza che li vedessi
 

jecade5109

Utente di lunga data
Capita spesso che il partner traditore non voglia partecipare ad una terapia di coppia. Sebbene sia un gesto evidente di buona volontà nei confronti del partner tradito, che dovrebbe rassicurarlo (almeno tendenzialmente), il fatto di aprirsi e comunicare, sia pure attraverso un professionista neutrale (terzo rispetto ai coniugi, mai rivolgersi ad amici), comporta uno sforzo psicologico (aumento del senso di colpa) ed la vergogna di dichiararsi (mettersi a nudo), che si ritiene intollerabile.

Osservo che spesso quel rifiuto è controbilanciato da una manifestazione di esuberanza e disponibilità sessuale nei confronti del partner traditore, come una sorta di compenso ("prezzo da pagare") e di manifestazione di espiazione e riconoscimento dell' "errore" commesso, che mira a ricostruire la fiducia e restaurare il rapporto di coppia ("meglio di prima").

Nel tuo caso, oltre al rifiuto della terapia di coppia, ad occhio, si cerca di tornare alla "piatta" normalità di "prima". Non essendo un esperto (ammesso che un esperto azzecchi la diagnosi nella maggior parte dei casi), non intendo azzardare un'analisi sulle motivazioni, ma ti espongo il mio sospetto che non ci sia stata in tua moglie una elaborazione del tradimento (apertis verbis, non l'abbia consumato appieno e le sia rimasta una certa aspettativa irrisolta, magari idealizzazione dell'altro uomo) che la fa rimanere titubante e la previene dal compiere slanci del tipo di quelli che ti aspetti (un ripristino di una più intensa intimità).


Mi ritrovo nella tua descrizione dell'essere innamorato di tua moglie, nonostante tutto. Credo che sia normale, almeno nell'immediatezza del tentativo di recupero. Il problema è se viene mostrata scarsa attenzione ed apprezzamento da parte di chi (traditore) dovrebbe disporsi al recupero della fiducia.
Lascia il campo libero al tuo dubbio e scoramento, che ciclicamente ritornano, secondo la comune esperienza. Se non trovi sostegno e comprensione alla fine pure l'innamoramento evapora ...

Quanto al grassetto, rassicurati che è un comportamento tipico del traditore.
Pensa a correggere eventuali tue mancanze, ma fallo soprattutto per te, per essere un individuo migliore.


Non credo che sia di grande aiuto il mantenimento di uno stato di grande vigilanza sui comportamenti di tua moglie. Se ti ha raggirato prima e non te ne sei accorto (almeno per lungo tempo) potrà farlo di nuovo. E' un percorso emotivo che conosce, non ci puoi fare niente per evitarlo. Rischi di logorarti nel tentativo. Devi fare i conti con il fatto che lei può fare quello che, prima, non ti aspettavi. Quella è ormai la sua "normalità", prendine atto.

Invece, devi molto lavorare su te stesso, mi sento di consigliarti. Prendere la tua pillola quotidiana di ego-ismo, aprirti al mondo ed alle relazioni sociali, agli hobby ed alla frequentazione di nuove amicizie.
In ogni caso, non fa male.
Se tua moglie intende fare un "recupero" molto lento, secondo i suoi tempi, migliora comunque la qualità della TUA vita, indipendentemente dall'assecondarla nella sua acquisizione di consapevolezza di cosa vuole fare "da grande". Ti farai trovare in migliori condizioni quando ti cercherà, davvero.
Se, invece, al termine della sua introspezione, tua moglie dovesse trovare insopportabile la convivenza con te rispetto alla novità relazionale che ha intravisto con il mezzo tradimento sperimentato, la tua maggiore indipendenza emotiva da lei ti consentirà di assorbire meglio la botta, e di costruire alternative.

Se c'è una cosa che insegna il subire un tradimento, dico io, è quella di non puntare più tutta la posta su un unico cavallo ... (perdona la similitudine ippica).
Dagli errori commessi o dalle illusioni subite si dovrebbe imparare ...



Le mie sono sempre previsioni ipotetiche, basate su esperienze osservate (e pure qui nel forum ce ne sono tante). Non dichiaro certezze, nella mia vita di relazione e neanche nel mio lavoro. Ho imparato presto che le certezze sono creazioni intellettuali che possono essere sempre smentite.

Mi permetto di esprimere il mio convincimento che, da qualche tempo, si veda il "narcisismo" ovunque, come la moda (un po' passata) culinaria della rughetta o dell'aceto balsamico.
Quello che sembra latitare da tempo è la capacità di assumere la responsabilità delle proprie azioni. Si vivono le relazioni nell'immediatezza del presente immaginando che rimarrà tale e diventerà, senza nulla fare, il futuro che ci aspetta. Non è così, bisogna lavorare, sempre.

Se hai preso una portata in faccia, per un improvviso colpo di vento, la prossima volta che ti avvicini ad una porta assumi una minima precauzione, almeno di proteggere la tua faccia, interponendo un arto, perché i colpi di vento possono accadere. Da ex motociclista, quando giri nel traffico devi prevedere che qualcuno possa aprire la portiera dell'auto o compiere una inversione ad U senza preavviso. Altrimenti, ti fai male.

Comprendere il vero carattere di una persona, certe venature manipolatrici ed egoistiche, alcuni convincimenti maturati nel tempo, è difficile ma non impossibile. E non ci si può limitare alle buone intenzioni manifestate ed alle dichiarazioni verbali: bisogna vedere le azioni che si compiono, non quelle che si annunciano.

Nel caso della moglie dell'opener, a mio modo di vedere, ci sono delle stranezze comportamentali (ambiguità) che lui dovrebbe certare di capire, senza illudersi pienamente che il recupero della coppia si basi solo sulle sue personali intenzioni, certamente oneste e sentite. Quelle della moglie non appaiono limpide o convinte (in fin dei conti, è lei che ha dato inizio alla crisi).
In coppia le cose si fanno in due, sia per disfarla che per costruirla (con contributi che sono certamente diversi, ma non inconsistenti).

E, aggiungo, una coppia non è la fusione di due individui (idealizzazione romantica), ma la costruzione di una armonia tra individui diversi, che sono e rimangono diversi, anche nella consapevolezza della loro diversità, che richiede lavoro, tolleranza ed adattamento per portare avanti un progetto comune.
IMHO, ovvio.

Poi, ciascuno si rende artefice del proprio destino, attraverso la propria interpretazione di fatti ed azioni e la reazione alle inevitabili avversità della vita.
Mi rimane addosso comunque una discreta gelosia, che come spesso accade non è gradita o non sempre. Io presto attenzioni e attenzione. Lei vede in tutte il fatto che possano cedere ad avance , ma quando mi preoccupo io rompo. E non si preoccupa, non si cura di come sto. Vorrei poter spegnere almeno questo desiderio che ho di lei perché capisco non mi renda lucido. Nei pochi momenti in cui penso: beh ok non è la fine del mondo e riesco a sentirmi distaccato vedo più lucidamente. Ma comporta sforzo. Io i sentimenti li vivo di slancio. Non riesco a costruirmeli o a guidarli. Vorrei per non stare male . Forse il narcisista sono io che vedo solo la mia sofferenza ora? Sicuramente quando la coppia diventa anche solo ipoteticamente 2+1 a quello che non sa non può fare piacere. Dovrei volermi più bene da solo. Forse nessuno basta a nessuno e io ero uno dei fortunati che credeva di avere tutto!?? Questo, che in realtà peggiora le cose, mi fa soffrire di più. Si perché tutti hanno problemi e fanno un po' molla, ma poi la relazione, se c'è rimane centrale. Io da mesi vivo questo alto e basso emotivo. Non vengo rassicurato, o meglio non mi sento rassicurato . Che sia solo una questione di fiducia persa?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi rimane addosso comunque una discreta gelosia, che come spesso accade non è gradita o non sempre. Io presto attenzioni e attenzione. Lei vede in tutte il fatto che possano cedere ad avance , ma quando mi preoccupo io rompo. E non si preoccupa, non si cura di come sto. Vorrei poter spegnere almeno questo desiderio che ho di lei perché capisco non mi renda lucido. Nei pochi momenti in cui penso: beh ok non è la fine del mondo e riesco a sentirmi distaccato vedo più lucidamente. Ma comporta sforzo. Io i sentimenti li vivo di slancio. Non riesco a costruirmeli o a guidarli. Vorrei per non stare male . Forse il narcisista sono io che vedo solo la mia sofferenza ora? Sicuramente quando la coppia diventa anche solo ipoteticamente 2+1 a quello che non sa non può fare piacere. Dovrei volermi più bene da solo. Forse nessuno basta a nessuno e io ero uno dei fortunati che credeva di avere tutto!?? Questo, che in realtà peggiora le cose, mi fa soffrire di più. Si perché tutti hanno problemi e fanno un po' molla, ma poi la relazione, se c'è rimane centrale. Io da mesi vivo questo alto e basso emotivo. Non vengo rassicurato, o meglio non mi sento rassicurato . Che sia solo una questione di fiducia persa?
Il fatto che lei diffidi delle altre è insieme un segno della consapevolezza della propria fragilità e del fatto che ti considera interessante per le altre.
Perché non trovi rassicurante che ti consideri prezioso?
 

Nicky

Utente di lunga data
Ma cosa ti farebbe sentire rassicurato? Hai identificato ciò che ti servirebbe, in modo da saperlo comunicare a lei?
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Vorrei una compagna, vorrei amore vero. Difficile trovarlo.
(...) non starei mai Senza una serata io lei e la nostra piccolina. Per fare diverso dovrei sforzarmi. E per tanti versi è così anche per la mia compagna. Uno dei pensieri che mi rimane oggi è sul fatto che si proceda nel rapporto mantenendosi entrambi dei segreti. O almeno non ci si possa più fidare a 1000. Pensandoci bene non lo so fa mai forse. Ma non nell'aspetto di dirsi : sei tu quella che voglio e non voglio nessuna altra. Almeno per me è ancora così. Sarò un illuso, ma io i giochetti faccio fatica a farli, anche se vedo che spesso se ti nascondo o scappi ottieni di più che se adori e imploro....
Mi rimane addosso comunque una discreta gelosia, che come spesso accade non è gradita o non sempre. Io presto attenzioni e attenzione. Lei vede in tutte il fatto che possano cedere ad avance , ma quando mi preoccupo io rompo. E non si preoccupa, non si cura di come sto. Vorrei poter spegnere almeno questo desiderio che ho di lei perché capisco non mi renda lucido. Nei pochi momenti in cui penso: beh ok non è la fine del mondo e riesco a sentirmi distaccato vedo più lucidamente. Ma comporta sforzo. Io i sentimenti li vivo di slancio. Non riesco a costruirmeli o a guidarli. Vorrei per non stare male . Forse il narcisista sono io che vedo solo la mia sofferenza ora? Sicuramente quando la coppia diventa anche solo ipoteticamente 2+1 a quello che non sa non può fare piacere. Dovrei volermi più bene da solo. Forse nessuno basta a nessuno e io ero uno dei fortunati che credeva di avere tutto!?? Questo, che in realtà peggiora le cose, mi fa soffrire di più. Si perché tutti hanno problemi e fanno un po' molla, ma poi la relazione, se c'è rimane centrale. Io da mesi vivo questo alto e basso emotivo. Non vengo rassicurato, o meglio non mi sento rassicurato . Che sia solo una questione di fiducia persa?
Mi colpiscono queste tue invocazioni. Perché le capisco, essendoci passato pure io, almeno a grandi linee.
Ovviamente, ogni vicenda umana è unica ed originale, non assimilabile interamente a quelle che altri possono raccontare. Anche qui nel forum.

Sono stato un idealista, un sognatore, un inguaribile romantico, in certo senso simile a te. Ed ho cominciato a totalizzare una serie notevole di fregature.

Una volta buttatomi nella piscina della vita, ho dovuto imparare a nuotare per rimanere a galla, eliminando vesti superflue (che intrise di acqua ti portano a fondo vasca) e prestando meno attenzioni e riguardi nei confronti di chi ti è accanto (se non ti salvi prima tu, non puoi nemmeno tentare di salvare chi ti è accanto e chiede aiuto a te). Come in aereo, quando decolli e ti dicono che, in caso di mancanza di pressurizzazione, le maschere erogatrici di ossigeno scendono automaticamente dal soffitto della cabina e raccomandano prima di infilartela tu e, dopo, curarti degli altri.

Quello che traspare dalle tue frasi è il cocente rimpianto di non avere più accanto la persona che ti ha fatto innamorare, che sembrava perfetta per formare coppia e famiglia. Colei che, alla sera, quando rientravi a casa dopo una giornata o un viaggio di lavoro, nella tua visione ti avrebbe fatto sentire accolto e coccolato. Che ti avrebbe dato sollievo e sostegno quando ne avevi bisogno e che tu l'avresti ricambiata in egual maniera, in una sorta di magico ed eterno equilibrio.

L'esperienza dimostra (in moltissimi casi, spero non tutti) che sostanzialmente quella è una realtà favolistica, che si continua a vedere come tale con la fantasia quando inizia ad emergere una realtà diversa. Finché si scopre, spesso bruscamente, che la realtà è proprio un'altra storia e che quella che ti eri immaginata era una ... favola.

Perché ciascuno ha esigenze, pulsioni, desideri, prospettive, che non sono mai condivisibili al 100% con il partner. La condivisione non è mai totale, fisicamente e psicologicamente.

Va accettato, dolorosamente, che rimangono parti del partner che non conoscerai mai e che devi accettare che la convivenza non si estende oltre il perimetro di quel tempo parziale che si sta assieme.

Il tradimento (comunque si sia svolto) è la punta di un iceberg.
Sotto la superficie di quello che emerge c'è una gran massa di problemi, incomprensioni, malintesi, interpretazioni divergenti e una quantità di novità che sono capitate, semplicemente vivendo ad una certa distanza (fisica ed emotiva) che non si sono comunicate o si sono condivise solo parzialmente.

Quando impatti con un tradimento (indipendentemente dal fatto che lo commetti o lo subisci) scopri che ci sono due individui che sono diversi e che devono capire se vale la pena di continuare (su nuove basi) o lasciarsi per seguire ciascuno il proprio personale percorso di vita.

Inutile rimpiangere i tempi passati. Sono ricordo del passato, il presente è diverso ed è da costruire. Se tua moglie non ti accoglie, non ti rispetta, non ti sorregge non è perché è particolarmente perfida, ma è semplicemente cambiata, si è rivelata diversa da quella che avevi pensato che fosse.

Lascia perdere l'amante che senti (immagini) come un ectoplasma che si sia intrufolato nella vostra vita. E che ogni tanto intravedi. Lui è stato scelto da tua moglie in modo consapevole. E' un estraneo, una figura senza volto, che è stato accolto e che, questa è la parte forse più difficile da accettare, ti ha sostituito. E' inutile voler sapere come è, cosa ha fatto con tua moglie. Ha vissuto in coppia con lei, con tutto quello che ciò implica.

Se la moglie ti ha detto che ha chiuso la relazione ed ha scelto te, essa ha compiuto un'altra scelta, soppesando i pro ed i contro. Facendo una sorta di compromesso, i termini del quale rimarranno in gran parte ignoti a te. Ti devi accontentare di quello che ti dice.

Potrebbe avere fatto una scelta sincera, che vive con sofferenza e qualche rimpianto. Potrebbe pure provare rimorso di aver lasciato l'amante, con il tempo. O divenire consapevole a posteriori della sciocchezza compiuta e provare vergogna (raro, ma potrebbe capitare). Tu non lo potrai sapere mai con sicurezza.

Il dramma è che ti ha mentito, ingannato, o comunque non è stata sincera e trasparente. Ha dimostrato di poterlo fare, asfaltando quella idealizzazione di lei che ti eri formato in testa.
Onestamente, se non aspiri immediatamente alla santità, non è il caso di credere a tutto quello che ti racconta.
Ascolta le sue dichiarazioni, archiviale in testa per verificare con il tempo la loro attendibilità. Non darle assicurazioni di perdono o superamento che potresti non essere poi in grado di rispettare. Dovrete condividere un lungo periodo di incertezza tra voi. Il massimo che puoi garantire è che ti impegnerai al meglio che puoi. E che riuscirai a fare.

Devi accettare che sia una nuova persona, della quale potrai imparare a fidarti solo sulla base del trascorrere del tempo.

Il fatto che tu non ripristini subito la fiducia in lei che provavi prima le creerà delle difficoltà, si sentirà trattata con diffidenza. Talvolta con ostilità. Dovrà imparare a capire che razza di persona sei diventato pure tu.
Magari una persona noiosa, diffidente, distante, che non sorride come faceva prima. Diversa da prima. Che riesce a fare sesso con lei, magari non più l'amore. E che non riesce ad essere "leggero" e brillante come prima, anzi, se sembra riuscire a tornare quello di prima, ogni tanto cambia espressione e gestualità, ritorna preda di cattivi pensieri e la tratta male. E' normale entro un certo margine di tempo (difficile da stimare).

Entrambi dovrete capire se ve la sentite di accettare reciprocamente quelle nuove persone che siete diventati.

Metti in conto che a te la nuova lei potrebbe non piacerti affatto.
E se scopri che non ti piace più la persona che ti si avvicina, devi pensare a te stesso ed a come regolare i rapporti con lei (figli e cose costruite in comune) per avere ciascuno delle utilità da godere individualmente.
Vedere dalle macerie cosa è recuperabile.

Infine, se - in questo processo avviato da lei - non ti rispetta e cerca di approfittare di te (magari attraverso la seduzione) per acquisire vantaggi, devi imparare a reagire. In modo deciso (non violento fisicamente). Anche violentando te stesso, i tuoi sentimenti, semplicemente per sopravvivere. Dovrà rispettare i tuoi (nuovi) limiti.

L'unico modo che conosco da storico tradito è quello di staccarti, guardarti attorno e ricominciare a vivere. Poi, si vedrà se e quanto ci si potrà re-incontrare e mettere in comune.

Buona fortuna, che vuoi che ti si dica ...

PS: scusa il pippone. Ma è sincero.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Mi colpiscono queste tue invocazioni. Perché le capisco, essendoci passato pure io, almeno a grandi linee.
Ovviamente, ogni vicenda umana è unica ed originale, non assimilabile interamente a quelle che altri possono raccontare. Anche qui nel forum.

Sono stato un idealista, un sognatore, un inguaribile romantico, in certo senso simile a te. Ed ho cominciato a totalizzare una serie notevole di fregature.

Una volta buttatomi nella piscina della vita, ho dovuto imparare a nuotare per rimanere a galla, eliminando vesti superflue (che intrise di acqua ti portano a fondo vasca) e prestando meno attenzioni e riguardi nei confronti di chi ti è accanto (se non ti salvi prima tu, non puoi nemmeno tentare di salvare chi ti è accanto e chiede aiuto a te). Come in aereo, quando decolli e ti dicono che, in caso di mancanza di pressurizzazione, le maschere erogatrici di ossigeno scendono automaticamente dal soffitto della cabina e raccomandano prima di infilartela tu e, dopo, curarti degli altri.

Quello che traspare dalle tue frasi è il cocente rimpianto di non avere più accanto la persona che ti ha fatto innamorare, che sembrava perfetta per formare coppia e famiglia. Colei che, alla sera, quando rientravi a casa dopo una giornata o un viaggio di lavoro, nella tua visione ti avrebbe fatto sentire accolto e coccolato. Che ti avrebbe dato sollievo e sostegno quando ne avevi bisogno e che tu l'avresti ricambiata in egual maniera, in una sorta di magico ed eterno equilibrio.

L'esperienza dimostra (in moltissimi casi, spero non tutti) che sostanzialmente quella è una realtà favolistica, che si continua a vedere come tale con la fantasia quando inizia ad emergere una realtà diversa. Finché si scopre, spesso bruscamente, che la realtà è proprio un'altra storia e che quella che ti eri immaginata era una ... favola.

Perché ciascuno ha esigenze, pulsioni, desideri, prospettive, che non sono mai condivisibili al 100% con il partner. La condivisione non è mai totale, fisicamente e psicologicamente.

Va accettato, dolorosamente, che rimangono parti del partner che non conoscerai mai e che devi accettare che la convivenza non si estende oltre il perimetro di quel tempo parziale che si sta assieme.

Il tradimento (comunque si sia svolto) è la punta di un iceberg.
Sotto la superficie di quello che emerge c'è una gran massa di problemi, incomprensioni, malintesi, interpretazioni divergenti e una quantità di novità che sono capitate, semplicemente vivendo ad una certa distanza (fisica ed emotiva) che non si sono comunicate o si sono condivise solo parzialmente.

Quando impatti con un tradimento (indipendentemente dal fatto che lo commetti o lo subisci) scopri che ci sono due individui che sono diversi e che devono capire se vale la pena di continuare (su nuove basi) o lasciarsi per seguire ciascuno il proprio personale percorso di vita.

Inutile rimpiangere i tempi passati. Sono ricordo del passato, il presente è diverso ed è da costruire. Se tua moglie non ti accoglie, non ti rispetta, non ti sorregge non è perché è particolarmente perfida, ma è semplicemente cambiata, si è rivelata diversa da quella che avevi pensato che fosse.

Lascia perdere l'amante che senti (immagini) come un ectoplasma che si sia intrufolato nella vostra vita. E che ogni tanto intravedi. Lui è stato scelto da tua moglie in modo consapevole. E' un estraneo, una figura senza volto, che è stato accolto e che, questa è la parte forse più difficile da accettare, ti ha sostituito. E' inutile voler sapere come è, cosa ha fatto con tua moglie. Ha vissuto in coppia con lei, con tutto quello che ciò implica.

Se la moglie ti ha detto che ha chiuso la relazione ed ha scelto te, essa ha compiuto un'altra scelta, soppesando i pro ed i contro. Facendo una sorta di compromesso, i termini del quale rimarranno in gran parte ignoti a te. Ti devi accontentare di quello che ti dice.

Potrebbe avere fatto una scelta sincera, che vive con sofferenza e qualche rimpianto. Potrebbe pure provare rimorso di aver lasciato l'amante, con il tempo. O divenire consapevole a posteriori della sciocchezza compiuta e provare vergogna (raro, ma potrebbe capitare). Tu non lo potrai sapere mai con sicurezza.

Il dramma è che ti ha mentito, ingannato, o comunque non è stata sincera e trasparente. Ha dimostrato di poterlo fare, asfaltando quella idealizzazione di lei che ti eri formato in testa.
Onestamente, se non aspiri immediatamente alla santità, non è il caso di credere a tutto quello che ti racconta.
Ascolta le sue dichiarazioni, archiviale in testa per verificare con il tempo la loro attendibilità. Non darle assicurazioni di perdono o superamento che potresti non essere poi in grado di rispettare. Dovrete condividere un lungo periodo di incertezza tra voi. Il massimo che puoi garantire è che ti impegnerai al meglio che puoi. E che riuscirai a fare.

Devi accettare che sia una nuova persona, della quale potrai imparare a fidarti solo sulla base del trascorrere del tempo.

Il fatto che tu non ripristini subito la fiducia in lei che provavi prima le creerà delle difficoltà, si sentirà trattata con diffidenza. Talvolta con ostilità. Dovrà imparare a capire che razza di persona sei diventato pure tu.
Magari una persona noiosa, diffidente, distante, che non sorride come faceva prima. Diversa da prima. Che riesce a fare sesso con lei, magari non più l'amore. E che non riesce ad essere "leggero" e brillante come prima, anzi, se sembra riuscire a tornare quello di prima, ogni tanto cambia espressione e gestualità, ritorna preda di cattivi pensieri e la tratta male. E' normale entro un certo margine di tempo (difficile da stimare).

Entrambi dovrete capire se ve la sentite di accettare reciprocamente quelle nuove persone che siete diventati.

Metti in conto che a te la nuova lei potrebbe non piacerti affatto.
E se scopri che non ti piace più la persona che ti si avvicina, devi pensare a te stesso ed a come regolare i rapporti con lei (figli e cose costruite in comune) per avere ciascuno delle utilità da godere individualmente.
Vedere dalle macerie cosa è recuperabile.

Infine, se - in questo processo avviato da lei - non ti rispetta e cerca di approfittare di te (magari attraverso la seduzione) per acquisire vantaggi, devi imparare a reagire. In modo deciso (non violento fisicamente). Anche violentando te stesso, i tuoi sentimenti, semplicemente per sopravvivere. Dovrà rispettare i tuoi (nuovi) limiti.

L'unico modo che conosco da storico tradito è quello di staccarti, guardarti attorno e ricominciare a vivere. Poi, si vedrà se e quanto ci si potrà re-incontrare e mettere in comune.

Buona fortuna, che vuoi che ti si dica ...

PS: scusa il pippone. Ma è sincero.
Alfo', una domanda tecnica... scrivi prima un file Word e la sera invii?
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Alfo', una domanda tecnica... scrivi prima un file Word e la sera invii?
Se non ho tempo, sì prima scrivo in Word, memorizzo e, quando apro la piattaforma del forum, lo copio/incollo. Come faccio per la posta elettronica. Quanto alla tempistica, non necessariamente di sera, quando capita. Talvolta, capita di rispondere in ritardo, rispetto allo sviluppo del dibattito. Se è andato molto avanti il dibattito, lascio perdere.

Nel caso specifico, però, ho scritto direttamente sulla piattaforma dal desk-top, in un paio di pause dal lavoro a cavallo della colazione. 🤷‍♂️
 

jecade5109

Utente di lunga data
Mi colpiscono queste tue invocazioni. Perché le capisco, essendoci passato pure io, almeno a grandi linee.
Ovviamente, ogni vicenda umana è unica ed originale, non assimilabile interamente a quelle che altri possono raccontare. Anche qui nel forum.

Sono stato un idealista, un sognatore, un inguaribile romantico, in certo senso simile a te. Ed ho cominciato a totalizzare una serie notevole di fregature.

Una volta buttatomi nella piscina della vita, ho dovuto imparare a nuotare per rimanere a galla, eliminando vesti superflue (che intrise di acqua ti portano a fondo vasca) e prestando meno attenzioni e riguardi nei confronti di chi ti è accanto (se non ti salvi prima tu, non puoi nemmeno tentare di salvare chi ti è accanto e chiede aiuto a te). Come in aereo, quando decolli e ti dicono che, in caso di mancanza di pressurizzazione, le maschere erogatrici di ossigeno scendono automaticamente dal soffitto della cabina e raccomandano prima di infilartela tu e, dopo, curarti degli altri.

Quello che traspare dalle tue frasi è il cocente rimpianto di non avere più accanto la persona che ti ha fatto innamorare, che sembrava perfetta per formare coppia e famiglia. Colei che, alla sera, quando rientravi a casa dopo una giornata o un viaggio di lavoro, nella tua visione ti avrebbe fatto sentire accolto e coccolato. Che ti avrebbe dato sollievo e sostegno quando ne avevi bisogno e che tu l'avresti ricambiata in egual maniera, in una sorta di magico ed eterno equilibrio.

L'esperienza dimostra (in moltissimi casi, spero non tutti) che sostanzialmente quella è una realtà favolistica, che si continua a vedere come tale con la fantasia quando inizia ad emergere una realtà diversa. Finché si scopre, spesso bruscamente, che la realtà è proprio un'altra storia e che quella che ti eri immaginata era una ... favola.

Perché ciascuno ha esigenze, pulsioni, desideri, prospettive, che non sono mai condivisibili al 100% con il partner. La condivisione non è mai totale, fisicamente e psicologicamente.

Va accettato, dolorosamente, che rimangono parti del partner che non conoscerai mai e che devi accettare che la convivenza non si estende oltre il perimetro di quel tempo parziale che si sta assieme.

Il tradimento (comunque si sia svolto) è la punta di un iceberg.
Sotto la superficie di quello che emerge c'è una gran massa di problemi, incomprensioni, malintesi, interpretazioni divergenti e una quantità di novità che sono capitate, semplicemente vivendo ad una certa distanza (fisica ed emotiva) che non si sono comunicate o si sono condivise solo parzialmente.

Quando impatti con un tradimento (indipendentemente dal fatto che lo commetti o lo subisci) scopri che ci sono due individui che sono diversi e che devono capire se vale la pena di continuare (su nuove basi) o lasciarsi per seguire ciascuno il proprio personale percorso di vita.

Inutile rimpiangere i tempi passati. Sono ricordo del passato, il presente è diverso ed è da costruire. Se tua moglie non ti accoglie, non ti rispetta, non ti sorregge non è perché è particolarmente perfida, ma è semplicemente cambiata, si è rivelata diversa da quella che avevi pensato che fosse.

Lascia perdere l'amante che senti (immagini) come un ectoplasma che si sia intrufolato nella vostra vita. E che ogni tanto intravedi. Lui è stato scelto da tua moglie in modo consapevole. E' un estraneo, una figura senza volto, che è stato accolto e che, questa è la parte forse più difficile da accettare, ti ha sostituito. E' inutile voler sapere come è, cosa ha fatto con tua moglie. Ha vissuto in coppia con lei, con tutto quello che ciò implica.

Se la moglie ti ha detto che ha chiuso la relazione ed ha scelto te, essa ha compiuto un'altra scelta, soppesando i pro ed i contro. Facendo una sorta di compromesso, i termini del quale rimarranno in gran parte ignoti a te. Ti devi accontentare di quello che ti dice.

Potrebbe avere fatto una scelta sincera, che vive con sofferenza e qualche rimpianto. Potrebbe pure provare rimorso di aver lasciato l'amante, con il tempo. O divenire consapevole a posteriori della sciocchezza compiuta e provare vergogna (raro, ma potrebbe capitare). Tu non lo potrai sapere mai con sicurezza.

Il dramma è che ti ha mentito, ingannato, o comunque non è stata sincera e trasparente. Ha dimostrato di poterlo fare, asfaltando quella idealizzazione di lei che ti eri formato in testa.
Onestamente, se non aspiri immediatamente alla santità, non è il caso di credere a tutto quello che ti racconta.
Ascolta le sue dichiarazioni, archiviale in testa per verificare con il tempo la loro attendibilità. Non darle assicurazioni di perdono o superamento che potresti non essere poi in grado di rispettare. Dovrete condividere un lungo periodo di incertezza tra voi. Il massimo che puoi garantire è che ti impegnerai al meglio che puoi. E che riuscirai a fare.

Devi accettare che sia una nuova persona, della quale potrai imparare a fidarti solo sulla base del trascorrere del tempo.

Il fatto che tu non ripristini subito la fiducia in lei che provavi prima le creerà delle difficoltà, si sentirà trattata con diffidenza. Talvolta con ostilità. Dovrà imparare a capire che razza di persona sei diventato pure tu.
Magari una persona noiosa, diffidente, distante, che non sorride come faceva prima. Diversa da prima. Che riesce a fare sesso con lei, magari non più l'amore. E che non riesce ad essere "leggero" e brillante come prima, anzi, se sembra riuscire a tornare quello di prima, ogni tanto cambia espressione e gestualità, ritorna preda di cattivi pensieri e la tratta male. E' normale entro un certo margine di tempo (difficile da stimare).

Entrambi dovrete capire se ve la sentite di accettare reciprocamente quelle nuove persone che siete diventati.

Metti in conto che a te la nuova lei potrebbe non piacerti affatto.
E se scopri che non ti piace più la persona che ti si avvicina, devi pensare a te stesso ed a come regolare i rapporti con lei (figli e cose costruite in comune) per avere ciascuno delle utilità da godere individualmente.
Vedere dalle macerie cosa è recuperabile.

Infine, se - in questo processo avviato da lei - non ti rispetta e cerca di approfittare di te (magari attraverso la seduzione) per acquisire vantaggi, devi imparare a reagire. In modo deciso (non violento fisicamente). Anche violentando te stesso, i tuoi sentimenti, semplicemente per sopravvivere. Dovrà rispettare i tuoi (nuovi) limiti.

L'unico modo che conosco da storico tradito è quello di staccarti, guardarti attorno e ricominciare a vivere. Poi, si vedrà se e quanto ci si potrà re-incontrare e mettere in comune.

Buona fortuna, che vuoi che ti si dica ...

PS: scusa il pippone. Ma è sincero.
Da come scrivi capisco che ci sei passato. E capisci. Ancora grazie per le sincere ed utili riflessioni.
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Se non ho tempo, sì prima scrivo in Word, memorizzo e, quando apro la piattaforma del forum, lo copio/incollo. Come faccio per la posta elettronica. Quanto alla tempistica, non necessariamente di sera, quando capita. Talvolta, capita di rispondere in ritardo, rispetto allo sviluppo del dibattito. Se è andato molto avanti il dibattito, lascio perdere.

Nel caso specifico, però, ho scritto direttamente sulla piattaforma dal desk-top, in un paio di pause dal lavoro a cavallo della colazione. 🤷‍♂️
Sono commossa. Io scrivo di getto. Buona la prima.
 

jecade5109

Utente di lunga data
M
Il fatto che lei diffidi delle altre è insieme un segno della consapevolezza della propria fragilità e del fatto che ti considera interessante per le altre.
Perché non trovi rassicurante che ti consideri prezioso?
diciamo che mi rassicura sul momento, ma che poi sembri non cambiare nulla o poco. Sto cercando di indagare sul perché dell'abbassamento della sicurezza in me riguardo a questo rapporto. Diciamo che io sto / starei bene, ma che alcune sue uscite / gesti / idee mi destabilizzato e spaventano oltremodo. Non sono sempre stato così. È per questo che anche se mi dice che mi ha scelto e che ci saremo noi mi rimane il timore ... Scottato una volta... Ma non lo faccio per precauzione. Vorrei non sentire questo sentimento. È solo che lo provo. Penso sia la fiducia da recuperare. È che io quando dico ti voglio mi piaci e ti amo lo dico e cerco di assicurarmi che vengano recepiti e di essere credibile. Ma non siamo tutti uguali. Penso anche che sia difficile stare con uno che ha certezze. E che quindi in un modo o nell'altro si cerchi di smantellare l'immagine per essere o sentirsi autorizzati (lei) a fare un po' quel che si vuole o a evadere al bisogno...
 
Top