Non uccidere

Brunetta

Utente di lunga data
“Thomas Luciani è stato ucciso con 25 coltellate in un campetto sportivo per duecento euro, fra gli sputi di derisione dei suoi assassini, nonostante pare si tratti di figli di famiglie perbene e formate alla cultura della legalità. Questa tragedia ci dice che non possiamo più dare per scontato ciò che è sufficiente insegnare ai nostri ragazzi. Oggi, dobbiamo chiederci se ai nostri figli non dobbiamo anche ripetere e ripetere «non uccidere».”
“A noi che abbiamo l’età per essere le madri e i padri dei due presunti baby assassini di Pescara, i nostri genitori non hanno mai dovuto dire «non uccidere». Hanno detto, al massimo «lavati le mani prima di sederti a tavola». I due sedicenni accusati di aver ucciso Christopher Thomas Luciani, invece, hanno stupito gli investigatori per la loro «palese incapacità di comprendere l’estremo disvalore delle azioni commesse». A noi, a volte, veniva rammentato: «dici grazie»; «dici buongiorno». Repetita iuvant. E infatti non c’era bisogno di ricordare che non si ammazza il prossimo perché il nostro era un mondo in cui tutti, giovani e no, vivevamo per forza calati nello stesso universo di riferimento. I film erano quelli che davano alla tv un certo giorno e a una certa ora o che uscivano al cinema in una certa data, le notizie erano quelle che si riusciva a far stare nello spazio di un quotidiano e nella mezz’ora di un tg. Volenti o nolenti, tutti, padri e figli, venivamo raggiunti dagli stessi messaggi, dagli stessi stimoli, dagli stessi moniti. Il walkman con le cuffiette personali era l’unico veicolo in cui potevi selezionare l’immaginario che ti era più congeniale e infatti, dalla musica, sono passate le rivoluzioni dal ‘68 in poi.
È stato il premio Strega Edoardo Albinati a scrivere, nella Scuola cattolica, che i genitori insegnavano tutto sulle buone maniere, ma non avevano mai detto: non uccidere.”
Se non potete leggere tutto e volete, faccio copia e incolla di tutto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sinceramente sono infastidita quando da un fatto criminale si pretende di dedurre una situazione generale di degrado morale.
Però forse è vero che le modalità educative, per rifiuto di quelle repressive dei genitori, sono diventate così comprensive da non dare regole, principi e da non avere nessun controllo?
 

danny

Utente di lunga data
Perché attribuire integralmente alla Comunità le scelte individuali e perfettamente responsabili nell'azione criminosa di due persone?
Perché i 'nostri' figli?
Sono tutti e tre i soggetti persone inserite nello spaccio di droga.
Da noi come ovunque questo porta a risse, accoltellamenti, omicidio mascherati da overdose.
Più che altri dovremmo dire che la mafia è merda, ma per molti è invece fonte di lucro.
Pure per persone apparentemente rispettabili, come si pretende sia chi ha un posto di valore nella società.
Come se la mafia dei colletti bianchi fosse un'invenzione letteraria
 

Brunetta

Utente di lunga data
Perché attribuire integralmente alla Comunità le scelte individuali e perfettamente responsabili nell'azione criminosa di due persone?
Perché i 'nostri' figli?
Sono tutti e tre i soggetti persone inserite nello spaccio di droga.
Da noi come ovunque questo porta a risse, accoltellamenti, omicidio mascherati da overdose.
Più che altri dovremmo dire che la mafia è merda, ma per molti è invece fonte di lucro.
Pure per persone apparentemente rispettabili.
Su questo sono assolutamente d’accordo.
Soprattutto è ridicolo stigmatizzare gli spacciatori quando vi si ricorre per “innocue” canne o saltuario uso di coca.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Anni fa incrociai un gruppo di ragazzini di età delle medie che giocavano ad avvicinarsi ai bus di linea e dare una botta, come probabilmente rito di iniziazione, nell’angolo morto.
I genitori probabilmente pensavano che fossero andati all’oratorio a comprare le stringhe di liquirizia.
Come si può immaginare un figlio appena entrato nella adolescenza che cerca di rischiare la pelle?!
 

danny

Utente di lunga data
Il problema di oggi è che i giornali fanno finta di saperne meno di ieri. Di conseguenza chi li legge non ha più la stessa percezione
Questo articolo ha 20 anni.
 

Marjanna

Utente di lunga data
“Thomas Luciani è stato ucciso con 25 coltellate in un campetto sportivo per duecento euro, fra gli sputi di derisione dei suoi assassini, nonostante pare si tratti di figli di famiglie perbene e formate alla cultura della legalità. Questa tragedia ci dice che non possiamo più dare per scontato ciò che è sufficiente insegnare ai nostri ragazzi. Oggi, dobbiamo chiederci se ai nostri figli non dobbiamo anche ripetere e ripetere «non uccidere».”
“A noi che abbiamo l’età per essere le madri e i padri dei due presunti baby assassini di Pescara, i nostri genitori non hanno mai dovuto dire «non uccidere». Hanno detto, al massimo «lavati le mani prima di sederti a tavola». I due sedicenni accusati di aver ucciso Christopher Thomas Luciani, invece, hanno stupito gli investigatori per la loro «palese incapacità di comprendere l’estremo disvalore delle azioni commesse». A noi, a volte, veniva rammentato: «dici grazie»; «dici buongiorno». Repetita iuvant. E infatti non c’era bisogno di ricordare che non si ammazza il prossimo perché il nostro era un mondo in cui tutti, giovani e no, vivevamo per forza calati nello stesso universo di riferimento. I film erano quelli che davano alla tv un certo giorno e a una certa ora o che uscivano al cinema in una certa data, le notizie erano quelle che si riusciva a far stare nello spazio di un quotidiano e nella mezz’ora di un tg. Volenti o nolenti, tutti, padri e figli, venivamo raggiunti dagli stessi messaggi, dagli stessi stimoli, dagli stessi moniti. Il walkman con le cuffiette personali era l’unico veicolo in cui potevi selezionare l’immaginario che ti era più congeniale e infatti, dalla musica, sono passate le rivoluzioni dal ‘68 in poi.
È stato il premio Strega Edoardo Albinati a scrivere, nella Scuola cattolica, che i genitori insegnavano tutto sulle buone maniere, ma non avevano mai detto: non uccidere.”
Se non potete leggere tutto e volete, faccio copia e incolla di tutto.
Il primo commento è di un 80enne...
I giornalisti ringraziano calorosamente tutti i pensionati italiani, che ogni giorno si fanno il loro giro di letture e commentano.
Grazie anche a Brunetta per aver linkato il nostro articolo.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Il problema è che stiamo diventando sempre più schiavi del denaro...nella mia città hanno cercato più volte di ripulire la zona da delle baby gang che montavano sugli autobus e si facevano dare dei soldi da dei loro coetanei più "deboli"...questi ragazzi non sono abituati a sentirsi dire no...se vogliono qualcosa se lo prendono con le buone o le cattive...se i soldi che pensano siano necessari non arrivano da casa si accetta di spacciare per ottenerli come le bimbe accettano di prostituirsi...abbiamo cresciuto una generazione credendo che un rifiuto alle loro richieste sarebbe stato dannoso alla loro autostima quando invece avrebbe loro rinforzato il carattere e avrebbe fatto loro capire che la vita è fatta anche di rinunce che comunque ci fanno assaporare meglio il gusto di un qualcosa di guadagnato con sacrificio...il problema non è fare capire loro che è sbagliato uccidere quanto piuttosto il sentirsi onnipotenti.
 

iosolo

Utente di lunga data
avrò avuto fortuna io....
In realtà la cronaca degli anni 80-90 non è dissimile da quella di oggi, poi dipende anche dal contesto ma credo che non c'è da stupirsi molto e certo non accade solo a questa generazione.
Non capisco perché i giornali godono all'idea costante di riportare la discussione "si stava meglio prima"
 

CIRCE74

Utente di lunga data
In realtà la cronaca degli anni 80-90 non è dissimile da quella di oggi, poi dipende anche dal contesto ma credo che non c'è da stupirsi molto e certo non accade solo a questa generazione.
Non capisco perché i giornali godono all'idea costante di riportare la discussione "si stava meglio prima"
probabilmente ho avuto davvero fortuna ma non riesco a ricordare così tanti fatti di cronaca che includessero ragazzini così giovani...senza arrivare ad uccidere spesso si legge sui giornali di baby gang, io faccio fatica a ricordare negli anni della mia adolescenza questi problemi tra i miei coetanei...e vengo da un contesto "popolare"...non vengo dalle zone benestanti, ho sempre gironzolato con ragazzini che tutti i giorni ne combinavano una, non propriamente i più calmi che si potesse trovare in giro, ma la cosa più grave che poteva accadere era una scazzottata, non c'era gente che andava in giro armata.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Sinceramente sono infastidita quando da un fatto criminale si pretende di dedurre una situazione generale di degrado morale.
Però forse è vero che le modalità educative, per rifiuto di quelle repressive dei genitori, sono diventate così comprensive da non dare regole, principi e da non avere nessun controllo?
Penso , ma è solo un mio pensiero, questi due ragazzi si sono sempre fatti forti dei ruoli dei genitori credendo di farla franca in ogni occasione. Hanno superato il limite proprio perché abituati ad essere sollevati dalle loro responsabilità, ci hanno sempre pensato i padri a far valere le loro autorità per proteggerli.

Al processo il padre, stimato avvocato, tirerà fuori tutte le ipotesi per salvargli il culo per l’ennesima volta.

Ragazzi senza problemi economici che si sono dati allo spaccio, già sono ingiustificabili.
 

Nicky

Utente di lunga data
Nell'articolo cita Albinati e il suo libro sulla strage del Circeo. Adolescenti che, anche allora, erano completamente distanti dalle persone più adulte e che hanno compiuto azioni inenarrabili. Però dice che il contesto era diverso, come per dire che oggi è peggio. Non mi convince.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il problema di oggi è che i giornali fanno finta di saperne meno di ieri. Di conseguenza chi li legge non ha più la stessa percezione
Questo articolo ha 20 anni.
Però se un fenomeno riguarda i poveracci, resta una cosa da brutti, sporchi e cattivi, se riguarda i figli di buona famiglia sconvolge.
Non si può dire che riguarda altri.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Penso , ma è solo un mio pensiero, questi due ragazzi si sono sempre fatti forti dei ruoli dei genitori credendo di farla franca in ogni occasione. Hanno superato il limite proprio perché abituati ad essere sollevati dalle loro responsabilità, ci hanno sempre pensato i padri a far valere le loro autorità per proteggerli.

Al processo il padre, stimato avvocato, tirerà fuori tutte le ipotesi per salvargli il culo per l’ennesima volta.

Ragazzi senza problemi economici che si sono dati allo spaccio, già sono ingiustificabili.
Ho letto che uno dei due assassini a tredici anni aveva tentato il suicidio...probabilmente verrà richiesta l'infermità mentale.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Nell'articolo cita Albinati e il suo libro sulla strage del Circeo. Adolescenti che, anche allora, erano completamente distanti dalle persone più adulte e che hanno compiuto azioni inenarrabili. Però dice che il contesto era diverso, come per dire che oggi è peggio. Non mi convince.
Certo. Tra l’altro non solo dice strage* inappropriato, ma parla di ragazzi vittime. Sembra che non ne sappia niente.
Ma sembra che non sappia niente nemmeno del libro di Albinati e nemmeno del film e della miniserie.
Anche quel delitto con torture aveva sorpreso perché riguardava ragazzi ricchi.

* https://www.treccani.it/vocabolario/strage/
 
Top