Riflessioni del lunedì

Rebecca89

Sentire libera
Ho trovato questo su IG.
L ho ascoltato più volte, e mi sono ritrovata ogni volta a pensare e a capire che in realtà non ho mai davvero riflettuto su questo. Ogni volta che chiudo qualcosa, che mi allontano da qualcosa che mi fa potenzialmente male, mi viene detto dalle mie persone (e per mie persone intendo quelle due anime buone che sanno anche cosa ho mangiato a colazione) "proteggiti, stai da sola, divertiti, e metti al riparo quella che sei".

Ora. Sento le parole della tipa qui e rifletto. Sono sola da un po' e con me ci sto bene. Non nego che a volte torno a casa la sera e la casa grande fa rumore, piano. Ci penso, che sarebbe bello avere qualcuno con cui condividere la giornata e scegliere un film. Al momento mi basto, non ho l ossessione di avere qualcuno accanto. Però vedo anche persone che si chiudono e innalzano barriere altissime con la convinzione che facendo così non permettano a nessuno di fargli del male. È utile tutto ciò? E altre che invece da sole davanti al proprio specchio non riescono a stare.

Dove ci si ritrova realmente, secondo voi? Dove si cresce con sé stessi? Dove si è completamente nudi delle proprie fragilità?
Nella propria solitudine o nel confronto con gli altri?

https://www.instagram.com/reel/C-ARTEmNQ2I/?igsh=MTE3ZmptZW42NWppbA==
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Fortunatamente acida non me l hanno mai detto😂, ma secondo te influisce anche la frustrazione di stare sole?
Io non ho opinioni a riguardo poiché non essendo single non so Come si sta.
Tuttavia tra le mie conoscenze ho alcune single.
Alcune trombano a spot, altre han chiuso bottega da anni e non per ragioni di salute.
Noto le seguenti comunanze:
sorridono poco
ridono mai
sarcasmo tanto
commenti negativi su accoppiati tanti
si vantano di non essere pezze da piedi per nessuno, te credo nessuno se le fila manco di pezza
queste caratteristiche sono comuni a tutte (quelle che conosco).
 

spleen

utente ?
Dove ci si ritrova realmente, secondo voi? Dove si cresce con sé stessi? Dove si è completamente nudi delle proprie fragilità?
Nella propria solitudine o nel confronto con gli altri?


https://www.instagram.com/reel/C-ARTEmNQ2I/?igsh=MTE3ZmptZW42NWppbA==
Credo ci si ritrovi nel mettere in relazione le due cose, quello che vedi di te stesso e quello che vedi negli altri.
Non è una faccenda semplice perchè devi saper scegliere con chi confrontarti. Spesso tendiamo a rapportarci sempliemente con persone che ci fanno stare bene, ma sarebbe utile confrontarci invece con chi ci sappia leggere dentro e abbia l'onestà intellettuale di dirci anche quello che non ci piace.
In chi sa leggerti dentro, nel profondo, avremmo sempre una immagine più consapevole.
Il problema è che persone simili non le trovi al supermercato. La sensibilità è una dote innata, secondo me riservata a pochi, ad una sparuta minoranza, sia si parli di amicizia sia si parli di amore.
La solitudine è pesante da sopportare talvolta si sceglie il meno peggio, sperando sempre che il meno peggio si trasformi in meglio, spesso caricandolo di aspettative irrealistiche se non surreali, quando l'amore diventa semplicemente quella nostalgia per il sentimento perduto che ci accompagna nei momenti più bui.
 

Rebecca89

Sentire libera
Credo ci si ritrovi nel mettere in relazione le due cose, quello che vedi di te stesso e quello che vedi negli altri.
Non è una faccenda semplice perchè devi saper scegliere con chi confrontarti. Spesso tendiamo a rapportarci sempliemente con persone che ci fanno stare bene, ma sarebbe utile confrontarci invece con chi ci sappia leggere dentro e abbia l'onestà intellettuale di dirci anche quello che non ci piace.
In chi sa leggerti dentro, nel profondo, avremmo sempre una immagine più consapevole.
Il problema è che persone simili non le trovi al supermercato. La sensibilità è una dote innata, secondo me riservata a pochi, ad una sparuta minoranza, sia si parli di amicizia sia si parli di amore.
La solitudine è pesante da sopportare talvolta si sceglie il meno peggio, sperando sempre che il meno peggio si trasformi in meglio, spesso caricandolo di aspettative irrealistiche se non surreali, quando l'amore diventa semplicemente quella nostalgia per il sentimento perduto che ci accompagna nei momenti più bui.
La tua riflessione mi piace tantissimo. È vero. A volte si sceglie il facile (le persone intorno) e ci si accontenta (carichiamo di aspettative il meno peggio).
Penso che questo modo di comportarsi sia l espressione più buia della solitudine stessa.
 

spleen

utente ?
La tua riflessione mi piace tantissimo. È vero. A volte si sceglie il facile (le persone intorno) e ci si accontenta (carichiamo di aspettative il meno peggio).
Penso che questo modo di comportarsi sia l espressione più buia della solitudine stessa.
Si, assolutamente.
Da giovane ho passato anni tremendi perchè mi sembrava di parlare una lingua diversa dalle persone che mi piacevano.
Poi ho conosciuto grazie al cielo anche qualcuno che capiva, anche qualche rivelazione, mai disperare.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Credo ci si ritrovi nel mettere in relazione le due cose, quello che vedi di te stesso e quello che vedi negli altri.
Non è una faccenda semplice perchè devi saper scegliere con chi confrontarti. Spesso tendiamo a rapportarci sempliemente con persone che ci fanno stare bene, ma sarebbe utile confrontarci invece con chi ci sappia leggere dentro e abbia l'onestà intellettuale di dirci anche quello che non ci piace.
In chi sa leggerti dentro, nel profondo, avremmo sempre una immagine più consapevole.
Il problema è che persone simili non le trovi al supermercato. La sensibilità è una dote innata, secondo me riservata a pochi, ad una sparuta minoranza, sia si parli di amicizia sia si parli di amore.
La solitudine è pesante da sopportare talvolta si sceglie il meno peggio, sperando sempre che il meno peggio si trasformi in meglio, spesso caricandolo di aspettative irrealistiche se non surreali, quando l'amore diventa semplicemente quella nostalgia per il sentimento perduto che ci accompagna nei momenti più bui.
Ma per questo c'è il Forum!
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Beh, anche.
Io qui dentro ho trovato molti specchi su cui riflettere ed è il motivo principale per stare qui.
Pur con i vostri brutti difetti, specialmente i tuoi intendo. 😁
Nessuno è perfetto! Io men che meno
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ho trovato questo su IG.
L ho ascoltato più volte, e mi sono ritrovata ogni volta a pensare e a capire che in realtà non ho mai davvero riflettuto su questo. Ogni volta che chiudo qualcosa, che mi allontano da qualcosa che mi fa potenzialmente male, mi viene detto dalle mie persone (e per mie persone intendo quelle due anime buone che sanno anche cosa ho mangiato a colazione) "proteggiti, stai da sola, divertiti, e metti al riparo quella che sei".

Ora. Sento le parole della tipa qui e rifletto. Sono sola da un po' e con me ci sto bene. Non nego che a volte torno a casa la sera e la casa grande fa rumore, piano. Ci penso, che sarebbe bello avere qualcuno con cui condividere la giornata e scegliere un film. Al momento mi basto, non ho l ossessione di avere qualcuno accanto. Però vedo anche persone che si chiudono e innalzano barriere altissime con la convinzione che facendo così non permettano a nessuno di fargli del male. È utile tutto ciò? E altre che invece da sole davanti al proprio specchio non riescono a stare.

Dove ci si ritrova realmente, secondo voi? Dove si cresce con sé stessi? Dove si è completamente nudi delle proprie fragilità?
Nella propria solitudine o nel confronto con gli altri?

https://www.instagram.com/reel/C-ARTEmNQ2I/?igsh=MTE3ZmptZW42NWppbA==
Un discorso di nemmeno un minuto estrapolato poi da una intervista americana è equivalente alle frasi motivazionali dei social. Può andare bene come spunto. Del resto anche il cristianesimo si può ridurre a “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”, base di ogni convivenza umana, ma …magari.
Io ho interpretato quelle frasi come un invito a non isolarsi. Concordo che non funziona “aggiustati e poi mettiti in relazione“, ma chi pensa di “aggiustarsi” stando in isolamento ? Nemmeno gli eremiti o chi sceglie la clausura, perché comunque pensa di dialogare con Dio.
Stare soli invece tra una relazione e l’altra lo trovo molto sano. Ci sono persone, prevalentemente donne perché magari gli uomini non hanno altrettante occasioni, che non sono state senza partner, non dico mesi, ma nemmeno una settimana.
Questo è avere relazioni compulsive per non ascoltare se stessi.
 

Rebecca89

Sentire libera
Un discorso di nemmeno un minuto estrapolato poi da una intervista americana è equivalente alle frasi motivazionali dei social. Può andare bene come spunto. Del resto anche il cristianesimo si può ridurre a “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”, base di ogni convivenza umana, ma …magari.
Io ho interpretato quelle frasi come un invito a non isolarsi. Concordo che non funziona “aggiustati e poi mettiti in relazione“, ma chi pensa di “aggiustarsi” stando in isolamento ? Nemmeno gli eremiti o chi sceglie la clausura, perché comunque pensa di dialogare con Dio.
Stare soli invece tra una relazione e l’altra lo trovo molto sano. Ci sono persone, prevalentemente donne perché magari gli uomini non hanno altrettante occasioni, che non sono state senza partner, non dico mesi, ma nemmeno una settimana.
Questo è avere relazioni compulsive per non ascoltare se stessi.
Si, il chiudere per iniziare altro. La penso come te
 

Brunetta

Utente di lunga data

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ho trovato questo su IG.
L ho ascoltato più volte, e mi sono ritrovata ogni volta a pensare e a capire che in realtà non ho mai davvero riflettuto su questo. Ogni volta che chiudo qualcosa, che mi allontano da qualcosa che mi fa potenzialmente male, mi viene detto dalle mie persone (e per mie persone intendo quelle due anime buone che sanno anche cosa ho mangiato a colazione) "proteggiti, stai da sola, divertiti, e metti al riparo quella che sei".

Ora. Sento le parole della tipa qui e rifletto. Sono sola da un po' e con me ci sto bene. Non nego che a volte torno a casa la sera e la casa grande fa rumore, piano. Ci penso, che sarebbe bello avere qualcuno con cui condividere la giornata e scegliere un film. Al momento mi basto, non ho l ossessione di avere qualcuno accanto. Però vedo anche persone che si chiudono e innalzano barriere altissime con la convinzione che facendo così non permettano a nessuno di fargli del male. È utile tutto ciò? E altre che invece da sole davanti al proprio specchio non riescono a stare.

Dove ci si ritrova realmente, secondo voi? Dove si cresce con sé stessi? Dove si è completamente nudi delle proprie fragilità?
Nella propria solitudine o nel confronto con gli altri?

https://www.instagram.com/reel/C-ARTEmNQ2I/?igsh=MTE3ZmptZW42NWppbA==
Anch'io parlo per sentito dire perchè non sono mai stato disoccup.., ehm solo, da decine di anni, però penso che restare volutamente da soli più che difenderti da presunte aggressioni dall'esterno tende a rafforzare tutte le tue peggiori convinzioni sulla "cattiveria" altrui ingigantendo presunti mostri che potresti ridimensionare proprio nel confronto con gli altri
 

Brunetta

Utente di lunga data
Anch'io parlo per sentito dire perchè non sono mai stato disoccup.., ehm solo, da decine di anni, però penso che restare volutamente da soli più che difenderti da presunte aggressioni dall'esterno tende a rafforzare tutte le tue peggiori convinzioni sulla "cattiveria" altrui ingigantendo presunti mostri che potresti ridimensionare proprio nel confronto con gli altri
Chi esce da una relazione ha in testa tante cose che devono decantare perché possa vedere i possibili partner come sono.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Chi esce da una relazione ha in testa tante cose che devono decantare perché possa vedere i possibili partner come sono.
Certamente, però mi pareva alludesse a decisioni di restare soli/e per lungo tempo, oltre la decantazione
 

Brunetta

Utente di lunga data

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Lungo tempo è sempre relativo.
"vedo anche persone che si chiudono e innalzano barriere altissime con la convinzione che facendo così non permettano a nessuno di fargli del male." detta così a me sembra chiudere la saracinesca a tempo indeterminato
 

Rebecca89

Sentire libera
Io per quanto mi riguarda riscontro un problema relazionale. Che sto affrontando adesso, in quest ultimo anno, quindi me lo sto analizzando con calma. Le persone si legano molto a me. Che siano anche avventure nate così. Nonostante la mia sia chiarezza dall'inizio. Ogni qualvolta io inizi una simil frequentazione, basata su una leggerezza iniziale del tipo oh, stiamo bene in compagnia, godiamoci i momenti in compagnia, poi io per le cose mie tu per le cose tue, tutto fila bene. Poi dopo un po', mi crollano. Nonostante poi mi avvicini a persone che se la vogliono vivere e godere quanto e come me. Dicono. Fino a che ammettono che hanno superato la soglia oppure me lo fanno capire.

Ecco io inizio a chiudermi li.
Lo riconosco. Non sono pronta per una relazione stabile, non la voglio.
Sarà che sono uscita davvero da un paio di cose toste, ma non per questo mi sono chiusa. Però se vedo che fanno quel passo in più, io mi sento quasi in colpa perché devo ribadire che io oltre non voglio andare. E la cosa non mi è più leggera, e faccio dietro front.

Alcuni mi dicono chissenefrega, tu sei chiara, problemi loro.
Ma io non riesco a continuare, mi blocco.
 

Rebecca89

Sentire libera
"vedo anche persone che si chiudono e innalzano barriere altissime con la convinzione che facendo così non permettano a nessuno di fargli del male." detta così a me sembra chiudere la saracinesca a tempo indeterminato
Beh, c è chi lo fa. I classici che dicono mai più. Che poi non sarà mai più o forse si, ma se lo impongono quasi. Perché magari credono di non potersi fidare o innamorare più e quindi non si aprono nemmeno a nuove conoscenze perché catalogate come gli ultimi/ultime stronze di turno tutte uguali
 
Top