Una famiglia felice

Brunetta

Utente di lunga data
La recente strage di Paderno Dugnano ha suscitato le stesse reazioni di sconcerto del delitto di Turetta di Giula Cecchettin.
Ragazzi normali e famiglie felici.
Cosa si intende con famiglia felice? Io penso che si intenda famiglia benestante o senza problemi economici, simile a noi o a chi conosciamo.
Cosa si intende per ragazzo normale? Uno che va a scuola, studia, fa sport?
Le nostre famiglie, dove ci sono o abbiamo scoperto o dove nascondiamo tradimenti, sono normali? Soprattutto sono felici?
Ma chi dall’esterno può intuire le inquietudini che si agitano tra le quattro mura?
Ho amiche che mi hanno confidato nel tempo preoccupazioni per i figli, vedendo nero il loro futuro e sono pure convinte che i figli non percepiscano la loro sfiducia.
 

spleen

utente ?
La recente strage di Paderno Dugnano ha suscitato le stesse reazioni di sconcerto del delitto di Turetta di Giula Cecchettin.
Ragazzi normali e famiglie felici.
Cosa si intende con famiglia felice? Io penso che si intenda famiglia benestante o senza problemi economici, simile a noi o a chi conosciamo.
Cosa si intende per ragazzo normale? Uno che va a scuola, studia, fa sport?
Le nostre famiglie, dove ci sono o abbiamo scoperto o dove nascondiamo tradimenti, sono normali? Soprattutto sono felici?
Ma chi dall’esterno può intuire le inquietudini che si agitano tra le quattro mura?
Ho amiche che mi hanno confidato nel tempo preoccupazioni per i figli, vedendo nero il loro futuro e sono pure convinte che i figli non percepiscano la loro sfiducia.
Hai intenzione di metterti ancora nei guai? :cool: 😁
 
Ultima modifica:

Rebecca89

Sentire libera
Il reale problema di oggi è la comunicazione.
La famiglia felice è quella dove un disagio si percepisce. E si affronta insieme. Non c entra niente l economia familiare.
Questo ragazzo ha detto di sentirsi invisibile. Non giustifica il fatto, ma i genitori perché non hanno compreso il suo silenzio? Perché non gli hanno prestato attenzione?
Tra i 13 anni, anche a 12 e i 18, parliamo di adolescenza. E attribuiamo a quella ogni minima cosa che minima non è. Non parla mai, è diverso, è strano, avrà le cose sue, tutto tradotto con SONO GLI ORMONI. E ci si lava le mani.
 

Brunetta

Utente di lunga data

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
La recente strage di Paderno Dugnano ha suscitato le stesse reazioni di sconcerto del delitto di Turetta di Giula Cecchettin.
Ragazzi normali e famiglie felici.
Cosa si intende con famiglia felice? Io penso che si intenda famiglia benestante o senza problemi economici, simile a noi o a chi conosciamo.
Cosa si intende per ragazzo normale? Uno che va a scuola, studia, fa sport?
Le nostre famiglie, dove ci sono o abbiamo scoperto o dove nascondiamo tradimenti, sono normali? Soprattutto sono felici?
Ma chi dall’esterno può intuire le inquietudini che si agitano tra le quattro mura?
Ho amiche che mi hanno confidato nel tempo preoccupazioni per i figli, vedendo nero il loro futuro e sono pure convinte che i figli non percepiscano la loro sfiducia.
Io ho smesso di fare congetture su ciò che accade nelle case altrui dal 1993 quando conobbi la famiglia della mia prima morosa che dall'estero sembrava la pubblicità del mulino bianco, dentro casa era un inferno in terra, col padre violento che menava madre e figlia ad ogni occasione, come se entrando dalla porta di casa venisse posseduto da Pazuzu. Da allora la penso come Freccia, che non si può mai sapere veramente un cazzo della vita degli altri
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il reale problema di oggi è la comunicazione.
La famiglia felice è quella dove un disagio si percepisce. E si affronta insieme. Non c entra niente l economia familiare.
Questo ragazzo ha detto di sentirsi invisibile. Non giustifica il fatto, ma i genitori perché non hanno compreso il suo silenzio? Perché non gli hanno prestato attenzione?
Tra i 13 anni, anche a 12 e i 18, parliamo di adolescenza. E attribuiamo a quella ogni minima cosa che minima non è. Non parla mai, è diverso, è strano, avrà le cose sue, tutto tradotto con SONO GLI ORMONI. E ci si lava le mani.
Però è vero che l’adolescenza è un periodo in cui è necessario distaccarsi dai genitori.
Nei manuali di psicologia si parla di uccisione simbolica. In milioni di casi è solo simbolica.
Anzi io penso che la sollecitudine, di cui si parla tanto in questo periodo storico, non sia sana e che impedisca di fatto il distacco.
Proprio per la mentalità odierna, i genitori si vantano di avere un rapporto para-amichevole, sono orgogliosi che i figli condividano esperienze e facciano conoscere i loro primi partner, addirittura si condividono le canne.
Io capisco benissimo che chi ha avuto genitori freddi, severi o addirittura ostili abbia cercato di creare un rapporto diverso e più caldo. Ma io penso che questo tipo di rapporto sia utile a rassicurare i genitori, non a creare sicurezza e indipendenza nei figli.
Credo che tutti ricordino l’irritazione che ci suscitavano i genitori, solo per il fatto di esserci.
Adesso questa irritazione si è trasferita nel sociale con la denigrazione generalizzata dei boomer (attribuendo questa categorizzazione anche a chi tecnicamente è nato dopo) come degli incapaci su tutta la linea, non solo in difficoltà con la tecnologia (che poi si è sviluppata da più di trent’anni, non proprio una novità) ma proprio come persone piene di pregiudizi.
Qualsiasi domanda dei genitori è per i figli implicitamente giudicante in modo negativo.
Un figlio sa bene se il genitore auspica un certo comportamento e se vorrebbe vedere un certo percorso.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Purtroppo neppure della propria vita e della vita della propria famiglia si sa molto.
Esatto e aggiungo, anche se magari non c'entra col fatto di Paderno, che ci sono credo ancora molti pregiudizi sui disturbi mentali, specie nei più giovani. Molti preferiscono ignorare certi segni precoci piuttosto che chiedere supporto ai medici competenti ad esempio per la vergogna di avere figlio/nipote "poco normale" e così un disturbo che si potrebbe tenere sotto controllo magari degenera negli anni lasciato incontrollato. Io stesso per mio figlio ho dovuto affrontare questi pregiudizi nei miei genitori, nella mia ex e nei suoi genitori, ma me ne sono fottuto e ora ringrazio che posso avere il supporto minimo che la legge consente.
 
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Rebecca89

Sentire libera
Però è vero che l’adolescenza è un periodo in cui è necessario distaccarsi dai genitori.
Nei manuali di psicologia si parla di uccisione simbolica. In milioni di casi è solo simbolica.
Anzi io penso che la sollecitudine, di cui si parla tanto in questo periodo storico, non sia sana e che impedisca di fatto il distacco.
Proprio per la mentalità odierna, i genitori si vantano di avere un rapporto para-amichevole, sono orgogliosi che i figli condividano esperienze e facciano conoscere i loro primi partner, addirittura si condividono le canne.
Io capisco benissimo che chi ha avuto genitori freddi, severi o addirittura ostili abbia cercato di creare un rapporto diverso e più caldo. Ma io penso che questo tipo di rapporto sia utile a rassicurare i genitori, non a creare sicurezza e indipendenza nei figli.
Credo che tutti ricordino l’irritazione che ci suscitavano i genitori, solo per il fatto di esserci.
Adesso questa irritazione si è trasferita nel sociale con la denigrazione generalizzata dei boomer (attribuendo questa categorizzazione anche a chi tecnicamente è nato dopo) come degli incapaci su tutta la linea, non solo in difficoltà con la tecnologia (che poi si è sviluppata da più di trent’anni, non proprio una novità) ma proprio come persone piene di pregiudizi.
Qualsiasi domanda dei genitori è per i figli implicitamente giudicante in modo negativo.
Un figlio sa bene se il genitore auspica un certo comportamento e se vorrebbe vedere un certo percorso.
Aaaaaallora.
L adolescenza è un periodo di distacco dai genitori.
Dipende cosa si intende per distacco.
Perché a volte il distacco del figlio va di pari passo a quello del genitore che giustifica il periodo adolescenziale. Qui bisogna fare attenzione. Il figlio non va né sopraffatto di domande, né evitato come la peste per la scusante del periodo. Gli va fatto capire che non gli si sta avanti, indietro, lontano, ma accanto. E non ci si arriva facile a questo.
Io indirizzo il padre ogni volta, ci confrontiamo e ci ascoltiamo. Lui è il classico e normale papà che inizia con che c è, tutto bene? Qualcosa non va? Devi dirmi qualcosa?
Ecco, no.
Mio figlio con me ci parla. Di sua spontanea volontà. Perché gli ho sempre detto che può contare su di me. Che se ha qualcosa, io lo percepisco, sono la madre. Ma non chiedo, non indago. Non faccio domande inopportune ma non me ne lavo le mani. Se lo vedo stressato o risponde acido se gli rispondo acida sopra che risolvo? Allora cinema, gelato, pizza, abbracci giusti ma non troppo pressanti. Magari ci diamo anche il cinque. E lui arriva da me. Lì, al mio solo e semplice "tutto bene Chicco?", si apre. Si confida, prende coraggio, prende parola e da me ha sempre l ascolto. Gli ho sempre detto, mamma non chiede perché non gli interessa, a me interessa che tu sai che mamma c è. Quando vuoi, mi trovi sempre. È vero che devono camminare da soli. Ma noi ci siamo per fargli capire che non sono soli. È importante questo, per quanto mi riguarda.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Esatto e aggiungo, anche se probabilmente non c'entra col fatto di Paderno, che ci sono credo ancora molti pregiudizi sui disturbi mentali, specie nei più giovani. Molti preferiscono ignorare certi segni precoci piuttosto che chiedere supporto ai medici competenti ad esempio per la vergogna di avere figlio/nipote "poco normale" e così un disturbo che si potrebbe tenere sotto controllo magari degenera negli anni lasciato incontrollato. Io stesso per mio figlio ho dovuto affrontare questi pregiudizi nei miei genitori, nella mia ex e nei suoi genitori, ma me ne sono fottuto e ora ringrazio che posso avere il supporto minimo che la legge consente.
Probabilmente c’entra.
Uno non ammazza tutta la famiglia se è a posto di cervello.
Ho conosciuto persone con dei genitori tremendi che li hanno denigrati tutta la vita, ma i genitori sono morti di morte naturale.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Aaaaaallora.
L adolescenza è un periodo di distacco dai genitori.
Dipende cosa si intende per distacco.
Perché a volte il distacco del figlio va di pari passo a quello del genitore che giustifica il periodo adolescenziale. Qui bisogna fare attenzione. Il figlio non va né sopraffatto di domande, né evitato come la peste per la scusante del periodo. Gli va fatto capire che non gli si sta avanti, indietro, lontano, ma accanto. E non ci si arriva facile a questo.
Io indirizzo il padre ogni volta, ci confrontiamo e ci ascoltiamo. Lui è il classico e normale papà che inizia con che c è, tutto bene? Qualcosa non va? Devi dirmi qualcosa?
Ecco, no.
Mio figlio con me ci parla. Di sua spontanea volontà. Perché gli ho sempre detto che può contare su di me. Che se ha qualcosa, io lo percepisco, sono la madre. Ma non chiedo, non indago. Non faccio domande inopportune ma non me ne lavo le mani. Se lo vedo stressato o risponde acido se gli rispondo acida sopra che risolvo? Allora cinema, gelato, pizza, abbracci giusti ma non troppo pressanti. Magari ci diamo anche il cinque. E lui arriva da me. Lì, al mio solo e semplice "tutto bene Chicco?", si apre. Si confida, prende coraggio, prende parola e da me ha sempre l ascolto. Gli ho sempre detto, mamma non chiede perché non gli interessa, a me interessa che tu sai che mamma c è. Quando vuoi, mi trovi sempre. È vero che devono camminare da soli. Ma noi ci siamo per fargli capire che non sono soli. È importante questo, per quanto mi riguarda.
Mi sembra che tu abbia delineato un rapporto sano.
Ma credi che i genitori che finiscono ammazzati pensino di avere sbagliato?

Famiglia normale/felice serve a rassicurare chi dall’esterno non aveva intuito nulla.
Poi se io so che dei genitori dicevano (non mi riferisco a questo caso; è un esempio) in continuazione al figlio che era un fallito, lo vado a dire ai giornalisti? 🙄
 

Lostris

Utente Ludica
La recente strage di Paderno Dugnano ha suscitato le stesse reazioni di sconcerto del delitto di Turetta di Giula Cecchettin.
Ragazzi normali e famiglie felici.
Cosa si intende con famiglia felice? Io penso che si intenda famiglia benestante o senza problemi economici, simile a noi o a chi conosciamo.
Cosa si intende per ragazzo normale? Uno che va a scuola, studia, fa sport?
Le nostre famiglie, dove ci sono o abbiamo scoperto o dove nascondiamo tradimenti, sono normali? Soprattutto sono felici?
Ma chi dall’esterno può intuire le inquietudini che si agitano tra le quattro mura?
Ho amiche che mi hanno confidato nel tempo preoccupazioni per i figli, vedendo nero il loro futuro e sono pure convinte che i figli non percepiscano la loro sfiducia.
Io non parlo mai di famiglie felici riferendomi alle altre (nemmeno alla mia, in effetti 🤭 ), proprio perchè da fuori non si capisce mai nulla.
Si possono avere impressioni, intuire qualcosa, ma mai comprendere.

Lo sconcerto nasce dal gesto, dall'età, dalla modalità.
La necessità di comprensione, se ci fosse stato qualche segnale e lo scavare nel privato famigliare, nasce certamente dall'avere elementi che ci facciano sentire al sicuro, in modo da escludere che una cosa simile capiti anche a noi.
Perché se era prevedibile, allora ci si può salvare facendo attenzione.

Non c'è niente di più terrificante del non-senso.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io non parlo mai di famiglie felici riferendomi alle altre (nemmeno alla mia, in effetti 🤭 ), proprio perchè da fuori non si capisce mai nulla.
Si possono avere impressioni, intuire qualcosa, ma mai comprendere.

Lo sconcerto nasce dal gesto, dall'età, dalla modalità.
La necessità di comprensione, se ci fosse stato qualche segnale e lo scavare nel privato famigliare, nasce certamente dall'avere elementi che ci facciano sentire al sicuro, in modo da escludere che una cosa simile capiti anche a noi.
Perché se era prevedibile, allora ci si può salvare facendo attenzione.

Non c'è niente di più terrificante del non-senso.
Come esemplificava Rebecca, mi pare ovvio attribuire alla adolescenza un malessere di un adolescente.
Tra l’altro chiedere a bambini o adolescenti perché sono “strani“ è presupporre una capacità di introspezione che non hanno.
Generalmente rispondono con l’attribuzione a persone esterne cattive o fastidiose o insensibili. I responsabili più frequenti individuati sono gli insegnanti. E i genitori sono contenti così.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Come esemplificava Rebecca, mi pare ovvio attribuire alla adolescenza un malessere di un adolescente.
Tra l’altro chiedere a bambini o adolescenti perché sono “strani“ è presupporre una capacità di introspezione che non hanno.
Generalmente rispondono con l’attribuzione a persone esterne cattive o fastidiose o insensibili. I responsabili più frequenti individuati sono gli insegnanti. E i genitori sono contenti così.
Boh, si vede che a volte salta una generazione, come la licantropia, perché io che ricordo bene quegli anni non ho memoria di nessuna paturnia adolescenziale, ma nemmeno nei miei amici che sono cresciuti con me, e non penso che se le tenessero nascoste. Pensavamo a studiare, a prendere la patente della moto, a lavorare d'estate per pagare la suddetta moto che costava un botto, le tipe non erano un problema perché tanto eravamo completamente invisibili. Boh io tutto sto disagio giovanile non l'ho visto
 

Brunetta

Utente di lunga data
Boh, si vede che a volte salta una generazione, come la licantropia, perché io che ricordo bene quegli anni non ho memoria di nessuna paturnia adolescenziale, ma nemmeno nei miei amici che sono cresciuti con me, e non penso che se le tenessero nascoste. Pensavamo a studiare, a prendere la patente della moto, a lavorare d'estate per pagare la suddetta moto che costava un botto, le tipe non erano un problema perché tanto eravamo completamente invisibili. Boh io tutto sto disagio giovanile non l'ho visto
È fisiologico.
Sei passato dai quattordici ai ventiquattro senza accorgertene? 😳
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ci sono passato senza paturnie, come quelli che sono cresciuti con me, magari salta una generazione, che ne so
Cosa intendi per paturnie?
Non avete mai criticato la generazione dei genitori?
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Cosa intendi per paturnie?
Non avete mai criticato la generazione dei genitori?
Assolutamente no, facevamo le nostre stronzate, anche piuttosto pesanti, perché in branco molti freni inibitori vengono bellamente bypassati, ma non si mettevano in discussione i genitori
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Dal fuori la famiglia felice e’ la famiglia che fa quello che fanno tutti.
Lo stesso per i singoli individui, se si fa quello che fa la massa si dà per scontato sempre dal fuori si sia felici.
A me piace far parte della massa quindi dal fuori magari dicono si sia felice.
Ma dal fuori ove per fuori intendo anche da parte dei genitori rispetto ai figli nessuno saprà mai cosa accade dentro i nuclei famigliari e dentro le menti delle persone.
E questi episodi non sono prevedibili.
La professoressa stessa ha detto che il ragazzo non era esuberante ma in ogni caso assolutamente normale.

Noi per non sapere né leggere né scrivere abbiamo imboscato i coltelli da cucina.
 
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