Una famiglia felice

hammer

Utente di lunga data
La mia non è sfiducia.

Io penso semplicemente che quel mondo, quei modelli sono andati.
Il mondo è andato avanti anche grazie a quei modelli e il passato deve diventare passato.
Altrimenti diventa uno zombie. Una possessione.

A me dispiace infinitamente per le nuove generazioni. Onestamente.
Gli si sta consegnando un pianeta ambientalmente indebitato per dirla leggera.
Acqua, suolo, aria.

E penso che noi non siamo in grado di fare di meglio di come abbiamo già fatto.
E a loro andrà tutto sommato ben peggio che a noi.

Vista la merda di cui sono corresponsabile, lasciargli perlomeno in eredità fiducia, riflessioni autocritiche, un patrimonio di errori riconosciuti e ammessi ed esplicitati a cui guardare e se vorranno anche imparare mi sembra il minimo sindacale.

Non pensi?

https://www.huffingtonpost.it/dossi...egge_sul_clima_non_tutela_i_giovani-16802383/
Hai ragione, il passato non può governare il presente. Quando accade è pericolosissimo.
Abbiamo fatto i nostri sporchi errori e ora le nuove generazioni ereditano un pianeta in crisi.
Forse non possiamo fare di meglio, ma almeno possiamo riconoscere i nostri sbagli e lasciare loro qualche riflessione critica.
Offrire consapevolezza degli errori è il minimo che possiamo fare, sperando che possano imparare e trovare soluzioni migliori.
Magari nel più breve tempo possibile...
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Il fentanyl è tanta roba.
Proprio per questo... Eviterei.🤣
:ROFLMAO: :ROFLMAO:

Una volta, se ci si vuol togliere la curiosità, non succede niente.
Una gastroscopia e si è anche sotto controllo medico nella sperimentazione.

Un po' come facevano gli psiconauti. (ma senza gastroscopia) :D
 
Ultima modifica:

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Hai ragione, il passato non può governare il presente. Quando accade è pericolosissimo.
Abbiamo fatto i nostri sporchi errori e ora le nuove generazioni ereditano un pianeta in crisi.
Forse non possiamo fare di meglio, ma almeno possiamo riconoscere i nostri sbagli e lasciare loro qualche riflessione critica.
Offrire consapevolezza degli errori è il minimo che possiamo fare, sperando che possano imparare e trovare soluzioni migliori.
Magari nel più breve tempo possibile...
Già.

Magari senza fargli fretta. ;)

la solita privilegiata
Tutta questione di coincidenze mi sa :D

D'altra parte come diceva quello: "Le cose più belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare, o provocano down orribile e pure l'astinenza"
Ogni tanto immagino un futuro in cui io vecchia decrepita, rincoglionita e prossima alla morte verrò messa in un letto supertecnologico con un bell'ago in vena di una qualche sostanza che mi accompagni alla morte facendomi passare attraverso un qualche paradiso artificiale. :D
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Già.

Magari senza fargli fretta. ;)



Tutta questione di coincidenze mi sa :D



Ogni tanto immagino un futuro in cui io vecchia decrepita, rincoglionita e prossima alla morte verrò messa in un letto supertecnologico con un bell'ago in vena di una qualche sostanza che mi accompagni alla morte facendomi passare attraverso un qualche paradiso artificiale. :D
secondo me, l'effetto del Fentanyl mica t'è sceso ancora
 

danny

Utente di lunga data
:ROFLMAO: :ROFLMAO:

Una volta, se ci si vuol togliere la curiosità, non succede niente.
Una gastroscopia e si è anche sotto controllo medico nella sperimentazione.

Un po' come facevano gli psiconauti. (ma senza gastroscopia) :D
Io con gli oppioidi vedevo i colleghi in ufficio anche quando ero da solo.
 

spleen

utente ?
Hai ragione, il passato non può governare il presente. Quando accade è pericolosissimo.
Il presente -è - governato dal passato. Tutto quello che vediamo, tutto quello che pensiamo tutto quello che siamo è esperienza maturata nel mondo passato.
Il problema sarebbe semmai l'analisi critica del passato, ma per farla hai bisogno di riferimenti, che non ti vengono da soli, devono essere una interpretazione della vita secondo un modello buono, persuasivo.
Facile?
Niente affatto.
Hai letto il signore delle mosche?
Non possiamo sperare che la natura umana fatta di prevaricazione, violenza, odio, ma anche di ragionevolezza, bontà, amore, cessi di esistere o possa essere superata riprendendo da capo. Da capo non esiste, non possiamo eludere noi stessi, quello che siamo, il nostro retaggio.
E' quella la sfida della vita.
Per me.
 

hammer

Utente di lunga data
Il presente -è - governato dal passato. Tutto quello che vediamo, tutto quello che pensiamo tutto quello che siamo è esperienza maturata nel mondo passato.
Il problema sarebbe semmai l'analisi critica del passato, ma per farla hai bisogno di riferimenti, che non ti vengono da soli, devono essere una interpretazione della vita secondo un modello buono, persuasivo.
Facile?
Niente affatto.
Hai letto il signore delle mosche?
Non possiamo sperare che la natura umana fatta di prevaricazione, violenza, odio, ma anche di ragionevolezza, bontà, amore, cessi di esistere o possa essere superata riprendendo da capo. Da capo non esiste, non possiamo eludere noi stessi, quello che siamo, il nostro retaggio.
E' quella la sfida della vita.
Per me.
Il presente può essere governato dal passato come conseguenza del susseguirsi di fatti temporali, ma è pericoloso che il passato governi il presente perché può bloccare il cambiamento e l'innovazione di cui abbiamo bisogno per affrontare i gravi problemi di oggi.
Se restiamo legati a vecchi modelli e idee, rischiamo di non riuscire a evolverci e adattarci alle nuove situazioni che drammaticamente si stanno presentando.
Questo può causare stagnazione, mancanza di progresso e la ripetizione degli errori (vedi vecchie ideologie) del passato.

Dietro tuo input ho letto un riassunto del Signore delle mosche. Molto interessante, un po' sulla scia di "1984" e la "Fattoria degli animali".
 

spleen

utente ?
Il presente può essere governato dal passato come conseguenza del susseguirsi di fatti temporali, ma è pericoloso che il passato governi il presente perché può bloccare il cambiamento e l'innovazione di cui abbiamo bisogno per affrontare i gravi problemi di oggi.
Se restiamo legati a vecchi modelli e idee, rischiamo di non riuscire a evolverci e adattarci alle nuove situazioni che drammaticamente si stanno presentando.
Questo può causare stagnazione, mancanza di progresso e la ripetizione degli errori (vedi vecchie ideologie) del passato.

Dietro tuo input ho letto un riassunto del Signore delle mosche. Molto interessante, un po' sulla scia di "1984" e la "Fattoria degli animali".
OK ma quello che intendevo è che il passato persiste. (Non è un auspicio).
Prendi per esempio i modelli di governo, con relativa età dei politici, il sistema stesso, le ideologie a cui ci si rifà, etc.
Sono tutti modelli che provengono dal passato prossimo o remoto.
Il concetto stesso di stato e di diritto ci viene dall'epoca romana.
Non parliamo poi delle idee, che spaziano dai tentativi tipo in Russia di restaurare un impero di influenza per continuare con il concetto stesso di democrazia che non è certo un prodotto moderno.
Se parliamo di economia, anzi di conduzione economica, è la stessa cosa.
Se parliamo di psicologia o sociologia dobbiamo affondare le radici in osservazioni e concetti che hanno un secolo o forse anche due.

Cosa c'è di veramente innovativo oggi? I mezzi.
Ma il mezzo non fa l'idea, il concetto.
Questo intendevo.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Per tutta una serie di ragioni, mi sto ritrovando ad avere a che fare con professionisti, di diversi ambiti, ben più giovani di me. Gente fra i 25 e 30.
Mi piacciono moltissimo.
Non voglio farne una cifra, ma quando mi relaziono con loro non mi sento per niente adulta.
Mi sento già vecchia :)

E dal punto di vista del mondo non è una percezione errata.
Banalmente, se io voglio fare una fotografia col cellulare lo impugno come fosse una macchina fotografica. Loro no.
Come quando lo uso come telefono io lo impugno come le vecchie cornette. Loro no.

Loro sono cresciuti in un mondo che quando sono cresciuta io non esisteva.
E questo lo conoscono ben meglio di me. Ne conoscono meglio le scorciatoie. E anche le scappatoie.

La mia generazione, che a mio avviso è già vecchia, a mio avviso è completamente fuori di testa, me compresa. :D
E viene da una generazione ancor più disorientata e fuori di testa.

Diciamo che fino agli anni '60 tutto si è ripetuto un po' uguale a se stesso.
Da lì in avanti si sono susseguite tutta una serie di rivoluzioni culturali, sociali, tecnologiche come non se ne erano mai viste prima di allora.
Nemmeno il passaggio dall'800 è stato così denso.

E quelli che hanno vissuto a cavallo di quegli anni hanno visto che "dio è morto" ma non c'era niente altro da mettere al suo posto.
Si sono ritrovati con una libertà sessuale che non sapevano gestire condizionati da modelli rigidissimi. Che anche oggi ancora risuonano e forte.
Si sono trovati un benessere inaspettato. Una libertà che non si era sperimentata.

Hanno riprodotto il vecchio modello provando ad adattarlo al nuovo mondo, tentando piccoli adattamenti.
E ne esce la mia generazione da quei piccoli adattamenti che in realtà erano compromessi.
E la mia generazione ha respirato quell'aria di disorientamento e anche di vuoto. Un vuoto pienissimo e negato.
E ha reagito provando a fare nuovi compromessi. E creando una vastità di casini che un decennio prima era semplicemente inimmaginabile. :)

Quindi ogni generazione incide come può.
Nel bene e nel male. Al contempo.

Onestamente penso che le nuove generazioni dovranno imparare da sole quell'accoccolarsi.
Perchè nè la generazione precedente alla mia nè la mia riescono a farlo per davvero e quindi non lo sanno insegnare, men che meno mostrare.
Le nostre generazioni sono veramente incasinatissime, affettivamente ed emozionalmente.

Io penso che la grande rivoluzione sarebbe che le generazioni vecchie imparassero ad ascoltare per davvero, senza difendersi dal nuovo.
Senza vederlo solo negativamente e solo come una perdita.
Che la smettessero di voler rivedere nel mondo il loro modello, che andava bene per loro, ma ora non più.
Che si mettessero insieme a imparare.

Questa sarebbe davvero una grandiosa rivoluzione.

Che i vecchi una buona volta la smettessero di dire "eehh...ai miei tempi!!!" e "te lo dico cosa è giusto per te", e piuttosto si incuriosissero di questi nuovi tempi.
E lasciassero il tempo ai proprietari di quel tempo. Questo soprattutto.

Poi, si può discutere di tutto.
Ma senza queste premesse, e non ci sono, basta osservare l'età media di chi detta le linee generali delle cose, è falso dire che si sta discutendo.
Secondo me ci si sente vecchi quando si abbandona l'atteggiamento dei bambini di fronte alle cose, una naturale curiosità e voglia di sperimentare. Ad esempio oggi è un mondo molto più tecnologico di 40 anni fa e io vedo molti miei coetanei, che non hanno più quella curiosità, ammesso che l'abbiano mai avuta, quasi spaventati da tutta sta tecnologia, da queste "moderne diavolerie", cui si approcciano quasi con timore reverenziale, di fatto mi sembrano analfabeti tipo quelli con la terza elementare che andavano a sentire la messa in latino. I peggiori che ho visto sono quelli che "ah io il computer non so neanche accenderlo, d'altra parte ho studiato come un deficiente all'università, adesso basta eh!" e magari è il tuo medico che non sa nemmeno battere una ricetta al pc e te la fa ancora sul foglietto rosso, ma poi si lamenta che deve stare 12 ore in ambulatorio a fare "burocrazia", e te credo. D'altra parte vedo anche 14enni nati e cresciuti digitali che però sono dei perfetti rimbambiti dalla tecnologia attuale, e non perchè ai miei tempi era meglio, ma perchè mancano loro tutti i passaggi che io ho avuto la fortuna di vedere per arrivare alle attuali soluzioni ed è stata messa loro a disposizione fatta e finita, anche se nessuno vieta loro di andarsi a studiare il passato, il "vecchio". Conservare la curiosità e la voglia di sperimentare potrebbe aiutare molto, ma non solo da parte dei vecchi per il "nuovo", anche e soprattutto da parte dei giovini per il "vecchio".
 

hammer

Utente di lunga data
OK ma quello che intendevo è che il passato persiste. (Non è un auspicio).
Prendi per esempio i modelli di governo, con relativa età dei politici, il sistema stesso, le ideologie a cui ci si rifà, etc.
Sono tutti modelli che provengono dal passato prossimo o remoto.
Il concetto stesso di stato e di diritto ci viene dall'epoca romana.
Non parliamo poi delle idee, che spaziano dai tentativi tipo in Russia di restaurare un impero di influenza per continuare con il concetto stesso di democrazia che non è certo un prodotto moderno.
Se parliamo di economia, anzi di conduzione economica, è la stessa cosa.
Se parliamo di psicologia o sociologia dobbiamo affondare le radici in osservazioni e concetti che hanno un secolo o forse anche due.

Cosa c'è di veramente innovativo oggi? I mezzi.
Ma il mezzo non fa l'idea, il concetto.
Questo intendevo.
Ok, imparare dal passato, valorizzando gli aspetti positivi e lasciando indietro quelli negativi, mentre si lavora per costruire un futuro migliore.
Anche se sembra il manifesto di un partito conservatore credo che su questo possiamo concordare. ;)
 

hammer

Utente di lunga data
Secondo me ci si sente vecchi quando si abbandona l'atteggiamento dei bambini di fronte alle cose, una naturale curiosità e voglia di sperimentare. Ad esempio oggi è un mondo molto più tecnologico di 40 anni fa e io vedo molti miei coetanei, che non hanno più quella curiosità, ammesso che l'abbiano mai avuta, quasi spaventati da tutta sta tecnologia, da queste "moderne diavolerie", cui si approcciano quasi con timore reverenziale, di fatto mi sembrano analfabeti tipo quelli con la terza elementare che andavano a sentire la messa in latino. I peggiori che ho visto sono quelli che "ah io il computer non so neanche accenderlo, d'altra parte ho studiato come un deficiente all'università, adesso basta eh!" e magari è il tuo medico che non sa nemmeno battere una ricetta al pc e te la fa ancora sul foglietto rosso, ma poi si lamenta che deve stare 12 ore in ambulatorio a fare "burocrazia", e te credo. D'altra parte vedo anche 14enni nati e cresciuti digitali che però sono dei perfetti rimbambiti dalla tecnologia attuale, e non perchè ai miei tempi era meglio, ma perchè mancano loro tutti i passaggi che io ho avuto la fortuna di vedere per arrivare alle attuali soluzioni ed è stata messa loro a disposizione fatta e finita, anche se nessuno vieta loro di andarsi a studiare il passato, il "vecchio". Conservare la curiosità e la voglia di sperimentare potrebbe aiutare molto, ma non solo da parte dei vecchi per il "nuovo", anche e soprattutto da parte dei giovini per il "vecchio".
Ti ricordi del MS DOS? :D
 

Brunetta

Utente di lunga data
A volte mi sembra che si confondano questioni generazionali con intelligenza limitata.
L‘intelligenza non è distribuita in modo egualitario.
Nelle vecchie generazioni si possono ancora trovare persone intelligenti che per ragioni contingenti non hanno potuto studiare e mancano perciò di esperienze formali di formazione, ma possono aver elaborato le opportunità della vita in modo formativo.
Più si è diffusa l’istruzione di massa, più vi sono persone con intelligenza limitata, ma che possiedono le conoscenze e le abilità di base, ma possono solo esprimere pensieri limitati o banali in modo corretto.
I social danno la possibilità di vedere tutta questa varietà di persone.
Questo mostra anche il fallimento della scuola dell’obbligo che dovrebbe dare come base non solo abilità formali, ma un metodo di ragionamento. Ci sono moltissimi studi in merito e anche sulla ricaduta a lungo termine.
 
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