Una famiglia felice

hammer

Utente di lunga data
Pensavo ti riferissi al mio post che si riferiva anche al precedente post di @ParmaLetale :

Giusto per capire. Io vivo in digitale da quarant'anni. E' possibile che il mio cervello abbia sviluppato un funzionamento o una metamorfosi hardware che lo renda paragonabile a quello di un ragazzo del 2014?
Le sinapsi possono evolversi o modificarsi in un individuo o no?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Pensavo ti riferissi al mio post che si riferiva anche al precedente post di @ParmaLetale :
No no, intendevo la faccina triste di reazione al mio post.

Non mi sembra di aver detto chissàche.

Ho fondamentalmente detto che il cervello umano è cambiato nella storia dell'evoluzione umana e che ora è possibile ricercarlo e indagarlo.
Ho detto che è inedito e mai prima accaduto il considerare il cervello come un organo facente parte del corpo e da considerare insieme a tutto il corpo uscendo dalla sovrapposizione di significato di mente e cervello e uscendo dalla separazione corpo mente.
Ho detto oggi che gli studi stanno rilevando impatti significativi sulle attività cerebrali correlati all'utilizzo delle nuove tecnologie e che questo non ha precedenti.
Ho detto che quello che emergerà da questi studi è una domanda a cui nessuno ha risposta, anche perchè non esistono neppure individui di seconda generazione da studiare.

Il tutto collegato al fatto che il passato è un riferimento adeguato solo per oltrepassarlo e che l'impatto dei mezzi non è affatto insignificante in termine di innovazione anche di concetti e idee e quindi anche nei termini di ridefinizione di modelli culturali e sociali.

A me tutto questo sembra magnifico e meraviglioso e sono curiosissima.
Quindi mi chiedevo perchè la faccia triste.
 

hammer

Utente di lunga data
No no, intendevo la faccina triste di reazione al mio post.

Non mi sembra di aver detto chissàche.

Ho fondamentalmente detto che il cervello umano è cambiato nella storia dell'evoluzione umana e che ora è possibile ricercarlo e indagarlo.
Ho detto che è inedito e mai prima accaduto il considerare il cervello come un organo facente parte del corpo e da considerare insieme a tutto il corpo uscendo dalla sovrapposizione di significato di mente e cervello e uscendo dalla separazione corpo mente.
Ho detto oggi che gli studi stanno rilevando impatti significativi sulle attività cerebrali correlati all'utilizzo delle nuove tecnologie e che questo non ha precedenti.
Ho detto che quello che emergerà da questi studi è una domanda a cui nessuno ha risposta, anche perchè non esistono neppure individui di seconda generazione da studiare.

Il tutto collegato al fatto che il passato è un riferimento adeguato solo per oltrepassarlo e che l'impatto dei mezzi non è affatto insignificante in termine di innovazione anche di concetti e idee e quindi anche nei termini di ridefinizione di modelli culturali e sociali.

A me tutto questo sembra magnifico e meraviglioso e sono curiosissima.
Quindi mi chiedevo perchè la faccia triste.
Ti ringrazio per il chiarimento. Gli studi sul cervello sono e saranno una fantastica frontiera da esplorare. Al cui confronto l'esplorazione spaziale è una bazzecola. Ho tolto la faccina triste. ;)
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ho il leggero sospetto che tu non sia l'unico a non averlo ancora capito :D

Ma secondo te, se ancora si stanno raccogliendo dati è già possibile arrivare alle conclusioni?

E' la prima volta nella storia dell'uomo che si ha la possibilità di studiare il cervello e la sua evoluzione.
Ed è la prima volta nella storia dell'uomo che mente e cervello non sono sinonimi.
Ed è la prima volta che nascono individui immersi nel digitale.
E si stanno usando strumenti primitivi.
E i riferimenti teorici preesistenti non hanno fino ad ora compreso questa tipologia di variabili.

Secondo te esiste la risposta?
Io ti ho chiesto cosa intendessi tu. Però si potrebbe prendere l'esempio del linguaggio. Per parlare una lingua umana occorre un cervello strutturato come il nostro, però non si partoriscono individui imparati. Quindi è nato prima l'uovo (il linguaggio verbale umano) o la gallina (il cervello adatto ad esso)?
 
Ultima modifica:

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Hai ragione, ho preso una licenza su retaggio, portandolo nel personale.
Mi serviva per esplicitare il resto, ossia i tuoi grassetti.

Poi, io penso che ci sia una dimensione di trauma collettivo e sociale, che nega la necessità di impacchettare un vissuto e trasmetterlo lasciando la libertà di gestire quel pacchetto inserito nel tempo presente.

E l'atteggiamento conservativo è una delle conseguenze.
Atteggiamento che diventa catena per chi dovrebbe ricevere un lascito spendibile alle condizioni con cui si confronta e non con quelle con cui ci si confrontava anche soltanto 10 anni fa.

Banalmente, portare le ragazzine ad imparare a menare le mani quando serve farlo.

Lo scriverò, proprio per la questione dello scudo. :)
Attendo fiducioso la copia con dedica.
 

spleen

utente ?
Le domande che ho elencato in altro post. :)

Attraverso gli studi di neuroimaging si sta rilevando l'impatto dei touch screen dal punto di vista dell'espansione della rappresentazione corticale dell'utilizzo di pollice e indice e di che tipo di impatto questo potrebbe avere sulle altre capacità motorie.
Piuttosto di studi che riguardano la modificazione dell'attività elettrica del cervello quando sottoposto al touchscreen.
Piuttosto che l'influenza sulle aree corticali del linguaggio.

Piuttosto che gli studi su come un'utilizzo controllato possa avere effetti benefici su quelle regioni cerebrali implicate nelle mansioni socio-semantiche, partendo dal presupposto che alcune psicopatologie coinvolgono esattamente quelle regioni.

Cerca progetto ABCD in corso, per esempio.

Quel che voglio dire è che escludere l'impatto dei mezzi (che non è stato indifferente nell'evoluzione della struttura cerebrale cerebrale, pensa ai cibi cotti invece che l'attività di spazzini che si faceva prima e a come si pensa abbia potuto modificare il cervello) ci si creano pregiudizi su come i mezzi attuali potranno impattare e trasformare.
E anche questo vede le conseguenza di una visione in cui corpo e mente sono entità separate, e dove fra l'altro mente e cervello sono considerati sinonimi. Cosa che non è.

Ossia ridurre il presente nello sguardo al passato impedisce o quantomeno rallenta il cogliere le implicazioni future e le vincola.
Tenendo conto del fatto che è piuttosto recente la consapevolezza e la conoscenza dell'impatto del mezzo proprio sulla creazione di nuovi concetti e idee tramite trasformazione del cervello ed è quindi un altro di quei campi dove il passato entra fondamentalmente come base di conoscenza da rivedere.
Non è quello che ti ho chiesto.

Non è quello che ti ho chiesto oggi, non è quello che ti ho chiesto ieri.

Riformulo per l’ennesima volta.

Quale nuova idea, o contributo originale, dove per originale significa nuovo, hanno dato le nuove supposte potenzialità neuronali? Nel campo della fisica teorica, nel campo della sociologia, in qualsiasi campo applicato intendo. Vorrei discutere di qualcosa di concreto, possibilmente.

Ti facilito la risposta: Nessuna.

Perché tu parli di una cosa, io di un’altra. Il cervello non inventa un cazzo di niente dal niente, il cervello elabora collegamenti (l’intelligenza è questo) tra cose di cui ha esperienza. Se non la ha non elabora un beneamato cazzo, neanche se ti mettono in mano a sei mesi un touch screen.

Un bambino con in mano un touch screen a due anni, se non è adeguatamente educato dagli adulti diventa un perfetto imbecille. (Dove per educazione si intende la trasmissione di esperienze teoriche, simboliche, verbali e esperienziali che provengono dalla cultura, che affonda guarda caso nel passato).

Se poi vogliamo dire che i nuovi nati svilupperanno un tipo di intelligenza diversa da quella delle generazioni passate, concesso. Tenendo conto che questo è sempre stato dalla notte dei tempi, tenendo conto che non sarà per tutti allo stesso modo, tenendo conto che la genetica non trasmette linearmente nessun tipo di conoscenza, tenendo conto che questo oltre a entusiasmarci dovrebbe anche farci riflettere a fondo sui limiti connessi.

Ho passato da un pezzo l’idea che a sviluppo corrisponda progresso e se permetti, visto lo stato problematico attuale ne ho tutte le ragioni.

Al di là di tutto faccio notare una cosa: Questo 3d è nato per discutere di un ragazzo di 17 anni, che ha sterminato la famiglia. Probabilmente è un nativo digitale, questo non gli ha impedito di diventare un assassino. Non intendo dire che lo ha fatto perché è un cosiddetto nativo digitale, sia chiaro, intendo dire che il buco nero che lo ha inghiottito non dipende da quello ma da limiti ed incapacità probabilmente connessi alla nostra natura.

Sempre quella, per me.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Io ti ho chiesto cosa intendessi tu. Però si potrebbe prendere l'esempio del linguaggio. Per parlare una lingua umana occorre un cervello strutturato come il nostro, però non si partoriscono individui imparati. Quindi è nato prima l'uovo (il linguaggio) o la gallina (il cervello adatto ad esso)?
Io intendo quello che ho risposto

Io ti ho risposto che non è corretto e che
i mezzi stanno modificando i funzionamenti anche delle strutture cerebrali. Ad una velocità mai vista.
E quindi anche le idee, i concetti si stanno modificando.
Anche la percezione e quindi la coscienza.

E tutto questo in retroazione. Ossia anche i funzionamenti modificano i mezzi.

E non casualmente ho messo in un altro post il grafico ad albero, invece che quello lineare.
Siamo polvere di stelle, fondamentalmente. Ma da polvere ad ora le trasformazioni sono state parecchie. :)

Sono entrata nella questione del posizionare proprio perchè ho visto la contraddizione fra quello che hai scritto e quello che fai abitualmente scrivendo. E mi ha incuriosita il tuo essere colpito dal mio dichiararlo apertamente.

Ti posizioni nel futuro nel momento e nel modo in cui posizioni il passato nel tuo presente.
E questo è il senso dell'entrata nel personale di uno stupro.

Io distinguo nettamente lo sguardo nel presente che colloca un passato, dallo sguardo nel passato che delinea un futuro in cui il passato vivrà con la sua identità.

Sono due posizioni completamente diverse.
Anche se non sembra.

A me piace discutere e mi piace pensare, la foga non è un problema!
Anzi...la preferisco ampiamente al "volemose tutti bene" che, lo sai, mi ha francamente rotto il cazzo :D
La tua domanda richiede l'espressione di un parere personale, che a me non interessa esprimere per il semplice motivo che non ci sono dati sufficienti per avere una opinione.

Detto questo, il cervello e il suo funzionamento della specie homo è già variato in interazione con l'ambiente e in interazione con gli strumenti utilizzati (pensa alla mano), quindi su quali basi escludere che non lo farà ancora?
Chiedo eh.

Se ci fermiamo all''uovo e alla gallina, direi che è nato prima l'uovo con l'esplosione del cambriano. ;)

Ma anche se uovo diventa equivalente di linguaggio ora come ora la tesi più plausibile richiede l'uscire dalla linearità che ha caratterizzato gli ultimi secoli per entrare nella complessità che invece caratterizza questo tipo di studi dagli anni 50 e quindi analizzare e comprendere come impatti l'uso di mezzi diversi - compreso il linguaggio e la sua produzione - in retroazione con le strutture presenti e come interagiscano fra di loro.
Quindi utilizzare i paradigmi del '900 è praticamente inutile.

Il nostro cervello è plastico, continua a trasformarsi. Anche in questo momento lo sta facendo. E, contrariamente a quanto si credeva fino a pochi decenni fa, questo processo non si arresta durante l'intera durata della vita.

Merzenich, premio Kavli delle neuroscienze nel 2016, cito: “Il cervello, a seconda di come lo facciamo lavorare cambia, strutturalmente e funzionalmente, ogni volta che acquisiamo una nuova abilità o la miglioriamo, la macchina che abbiamo qui dentro, nel nostro cranio, sta continuamente rimodellando se stessa e questo è alla base di ogni nostra capacità. Per esempio il nostro cervello è costruito per farci da guida nell’ambiente fisico: oggi quando ci troviamo in un luogo, guardiamo il percorso sul telefono, giusto? Aspettiamo le istruzioni, spesso non sappiamo neanche dove siamo, cioè noi non sfidiamo più il cervello a ricostruire mentalmente lo spazio e a orientarsi, ma quella sfida aveva un valore per noi. Quindi tutte queste nuove tecnologie stanno già provocando un cambiamento fisico nel nostro cervello, che è molto diverso oggi rispetto a trent’anni fa“.

Tenendo conto del fatto che noi e il nostro cervello viviamo costantemente immersi in un ambiente e che questo ambiente è in costante velocissima trasformazione, tenendo conto che interagiamo costantemente con l'ambiente e l'ambiente interagisce costantemente con noi, gli studi stanno andando esattamente nella direzione dell'indagine che tu proponi.
Ed è un campo di studio immenso.

Ma, ed è questo invece il punto che sto sostenendo, oggi gli adolescenti queste trasformazioni le stanno già vivendo.
Il loro cervello funziona in modo diverso da come funziona il mio o il tuo e sta utilizzando la sua plasticità in modi che nè io nè tu nè nessuno prima di loro ha mai sperimentato.
E quindi, tornando al 3d, pensare di ragionare con un adolescente del 2024 come si ragionava con un adolescente del 1994 è frutto di una idea di linearità che è stata disconfermata su tutti i fronti.
Quello che stanno vivendo i ragazzini oggi non è mai stato vissuto prima da nessun altro ragazzino, non esiste nel passato un riferimento valido e neppure esistono nel passato i riferimento per analizzare.

E non vale solo per i ragazzini, vale anche per gli adulti e gli anziani, tenendo conto del fatto che il cervello continua ad essere plastico fino a fine vita praticamente e quello che cambia è fondamentalmente la velocità con cui agisce e retroagisce in interazione con l'ambiente. :)
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Io intendo quello che ho risposto



La tua domanda richiede l'espressione di un parere personale, che a me non interessa esprimere per il semplice motivo che non ci sono dati sufficienti per avere una opinione.

Detto questo, il cervello e il suo funzionamento della specie homo è già variato in interazione con l'ambiente e in interazione con gli strumenti utilizzati (pensa alla mano), quindi su quali basi escludere che non lo farà ancora?
Chiedo eh.

Se ci fermiamo all''uovo e alla gallina, direi che è nato prima l'uovo con l'esplosione del cambriano. ;)

Ma anche se uovo diventa equivalente di linguaggio ora come ora la tesi più plausibile richiede l'uscire dalla linearità che ha caratterizzato gli ultimi secoli per entrare nella complessità che invece caratterizza questo tipo di studi dagli anni 50 e quindi analizzare e comprendere come impatti l'uso di mezzi diversi - compreso il linguaggio e la sua produzione - in retroazione con le strutture presenti e come interagiscano fra di loro.
Quindi utilizzare i paradigmi del '900 è praticamente inutile.

Il nostro cervello è plastico, continua a trasformarsi. Anche in questo momento lo sta facendo. E, contrariamente a quanto si credeva fino a pochi decenni fa, questo processo non si arresta durante l'intera durata della vita.

Merzenich, premio Kavli delle neuroscienze nel 2016, cito: “Il cervello, a seconda di come lo facciamo lavorare cambia, strutturalmente e funzionalmente, ogni volta che acquisiamo una nuova abilità o la miglioriamo, la macchina che abbiamo qui dentro, nel nostro cranio, sta continuamente rimodellando se stessa e questo è alla base di ogni nostra capacità. Per esempio il nostro cervello è costruito per farci da guida nell’ambiente fisico: oggi quando ci troviamo in un luogo, guardiamo il percorso sul telefono, giusto? Aspettiamo le istruzioni, spesso non sappiamo neanche dove siamo, cioè noi non sfidiamo più il cervello a ricostruire mentalmente lo spazio e a orientarsi, ma quella sfida aveva un valore per noi. Quindi tutte queste nuove tecnologie stanno già provocando un cambiamento fisico nel nostro cervello, che è molto diverso oggi rispetto a trent’anni fa“.

Tenendo conto del fatto che noi e il nostro cervello viviamo costantemente immersi in un ambiente e che questo ambiente è in costante velocissima trasformazione, tenendo conto che interagiamo costantemente con l'ambiente e l'ambiente interagisce costantemente con noi, gli studi stanno andando esattamente nella direzione dell'indagine che tu proponi.
Ed è un campo di studio immenso.

Ma, ed è questo invece il punto che sto sostenendo, oggi gli adolescenti queste trasformazioni le stanno già vivendo.
Il loro cervello funziona in modo diverso da come funziona il mio o il tuo e sta utilizzando la sua plasticità in modi che nè io nè tu nè nessuno prima di loro ha mai sperimentato.
E quindi, tornando al 3d, pensare di ragionare con un adolescente del 2024 come si ragionava con un adolescente del 1994 è frutto di una idea di linearità che è stata disconfermata su tutti i fronti.
Quello che stanno vivendo i ragazzini oggi non è mai stato vissuto prima da nessun altro ragazzino, non esiste nel passato un riferimento valido e neppure esistono nel passato i riferimento per analizzare.

E non vale solo per i ragazzini, vale anche per gli adulti e gli anziani, tenendo conto del fatto che il cervello continua ad essere plastico fino a fine vita praticamente e quello che cambia è fondamentalmente la velocità con cui agisce e retroagisce in interazione con l'ambiente. :)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non è quello che ti ho chiesto.

Non è quello che ti ho chiesto oggi, non è quello che ti ho chiesto ieri.

Riformulo per l’ennesima volta.

Quale nuova idea, o contributo originale, dove per originale significa nuovo, hanno dato le nuove supposte potenzialità neuronali? Nel campo della fisica teorica, nel campo della sociologia, in qualsiasi campo applicato intendo. Vorrei discutere di qualcosa di concreto, possibilmente.

Ti facilito la risposta: Nessuna.

Perché tu parli di una cosa, io di un’altra. Il cervello non inventa un cazzo di niente dal niente, il cervello elabora collegamenti (l’intelligenza è questo) tra cose di cui ha esperienza. Se non la ha non elabora un beneamato cazzo, neanche se ti mettono in mano a sei mesi un touch screen.

Un bambino con in mano un touch screen a due anni, se non è adeguatamente educato dagli adulti diventa un perfetto imbecille. (Dove per educazione si intende la trasmissione di esperienze teoriche, simboliche, verbali e esperienziali che provengono dalla cultura, che affonda guarda caso nel passato).

Se poi vogliamo dire che i nuovi nati svilupperanno un tipo di intelligenza diversa da quella delle generazioni passate, concesso. Tenendo conto che questo è sempre stato dalla notte dei tempi, tenendo conto che non sarà per tutti allo stesso modo, tenendo conto che la genetica non trasmette linearmente nessun tipo di conoscenza, tenendo conto che questo oltre a entusiasmarci dovrebbe anche farci riflettere a fondo sui limiti connessi.

Ho passato da un pezzo l’idea che a sviluppo corrisponda progresso e se permetti, visto lo stato problematico attuale ne ho tutte le ragioni.

Al di là di tutto faccio notare una cosa: Questo 3d è nato per discutere di un ragazzo di 17 anni, che ha sterminato la famiglia. Probabilmente è un nativo digitale, questo non gli ha impedito di diventare un assassino. Non intendo dire che lo ha fatto perché è un cosiddetto nativo digitale, sia chiaro, intendo dire che il buco nero che lo ha inghiottito non dipende da quello ma da limiti ed incapacità probabilmente connessi alla nostra natura.

Sempre quella, per me.
OK ma quello che intendevo è che il passato persiste. (Non è un auspicio).
Prendi per esempio i modelli di governo, con relativa età dei politici, il sistema stesso, le ideologie a cui ci si rifà, etc.
Sono tutti modelli che provengono dal passato prossimo o remoto.
Il concetto stesso di stato e di diritto ci viene dall'epoca romana.
Non parliamo poi delle idee, che spaziano dai tentativi tipo in Russia di restaurare un impero di influenza per continuare con il concetto stesso di democrazia che non è certo un prodotto moderno.
Se parliamo di economia, anzi di conduzione economica, è la stessa cosa.
Se parliamo di psicologia o sociologia dobbiamo affondare le radici in osservazioni e concetti che hanno un secolo o forse anche due.

Cosa c'è di veramente innovativo oggi? I mezzi.
Ma il mezzo non fa l'idea, il concetto.

Questo intendevo.
Hai scritto questo, e io ti ho risposto e lo ribadisco che è scorretto :)

E ho anche aggiunto che siccome siamo in costante interazione e retroazione con l'ambiente è ulteriormente scorretto.
Ho poi aggiunto che quello che sta accadendo ora e alla velocità in cui sta accadendo non è mai accaduto prima e lo ribadisco. E' nuovo.

Il ragazzino che ha 17 anni oggi, sta vivendo questo. E come lui gli altri ragazzini.
E lo sta vivendo in un modo NUOVO e mai esistito prima.
Che nessuno prima di loro ha mai sperimentato.


E' scorretto anche dire che il cervello soltanto elabora collegamenti e che l'intelligenza è questo.
E gli studi sulla neuroplasticità lo confermano. Come lo confermano gli studi su neuroni specchio.

Un touchscreen in mano a sei mesi è una esplosione di esperienze non catalogate e praticamente sconosciute.
Non è neanche confermata la linearità di imbecillità che descrivi.

E con questo, io sostengo fermamente che pure gli adulti dovrebbero essere educati all'utilizzo delle nuove tecnologie visto che manco sono consapevoli dell'effetto di un mi piace sul rilascio di dopamina. ;)

Quello che colpisce me, invece, sai cosa è?
Queste certezze nei confronti di tematiche che neanche chi ci studia h24 ha.

Io non sono una sostenitrice della linearità della correlazione fra sviluppo e progresso.
Anzi.
Ma la problematicità è una opportunità dal mio punto di vista, che comprende anche il fatto che l'estinzione fa parte dell'evoluzione.

Non è nè bene nè male.
Semplicemente E'.

Ed è completamente fuori dal controllo.
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ti ringrazio per il chiarimento. Gli studi sul cervello sono e saranno una fantastica frontiera da esplorare. Al cui confronto l'esplorazione spaziale è una bazzecola. Ho tolto la faccina triste. ;)
Non stavo chiedendo di togliere la faccina triste, chiedevo di spiegarmi perchè fosse triste perchè non lo capivo.
Mica ero in polemica o altro!

Mi dispiace che tu l'abbia tolta.


A me sembra, al di à degli esiti che non mi interessano più di tanto, che questa epoca sia un'epoca incredibile dal punto di vista delle scoperte.
Della creazione.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
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