Una famiglia felice

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Devo ripassare ma se non ricordo male anche Lombroso non parlava di predizioni, ma previsioni. A noi comunque in relazione al caso in oggetto basterebbe prevenzione
Non ripassare, è come dici. ;)

Ma è interessante, no, come è stato trasformato il suo discorso?

Non che lui non fosse coinvolto, era un positivista con tutto ciò che consegue all'esserlo.

Una delle cose che emerge nel dibattito attuale risuona in alcune sue affermazioni di allora, il crimine fosse genetico.
Emerge in direzione difensiva.
La ricerca del colpevole serve a discolpare chi non è colpevole.
Ma chi non è colpevole? Tutti, tranne il ragazzino che ha ucciso e nessuno, quel ragazzino vive immerso nella sua famiglia e nella nostra società.

Però cercare i segnali non significa cercare le colpe.
E individuarli non significa trovare il colpevole.

Per poterlo fare questo serve ripulire il campo dagli echi di un passato che non solo ha colpevolizzato, ma stigmatizzato.
Anche usando la genetica per farlo.
Questo non significa che i suoi studi fossero totalmente cazzate, anzi, ma per utilizzare i suoi spunti serve prendere lombroso, metterlo nel passato e essere certi che quel passato è morto e sepolto.
Quel famoso oltrepassare su cui rompo il cazzo.

Il passato è passato.
Può essere osservato ma non trasportato nel presente come chiave di lettura.
E questa deve essere una chiave fondante.

Altrimenti si parla di segnali e viene in mente lombroso 2.0 :)
 

Styles

Utente di lunga data
Credo sarebbe giusto, ma anche che sarebbe utopico pensare di applicare questa legge.
Le scappatoie sarebbero enormi.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Non molto tempo fa avevo visto un documentario su Rai Scuola in cui parlavano che negli anni ‘70 era arrivato ad un soldato sovietico l’ordine di lanciare un missile (no bomba atomica) verso gli usa. Lui si era rifiutato o comunque aveva chiesto un ulteriore controllo perché ipotizzava si trattasse di un errore di comunicazione.
ed in effetti così era.

non mi ricordo i dettagli precisi, ma la storia più o meno era questa.
non era un soldato, ma un tenente colonnello della missilistica, non erano gli anni 70, ma il 1983 e si chiamava Stanislav Petrov ed è uno dei motivi per i quali esiste ancora il mondo

e la procedura che aveva messo a revisione era la risposta ad un attacco missilistico nucleare proveniente dagli USA in realtà inesistente

è il racconto che si fa sempre quando qualche scemo pensa che la guerra possa essere come Point of Authority e la demenza artificiale risolverà tutti i mali del mondo
 

Marjanna

Utente di lunga data
Sotto un lampione c’è un ubriaco che sta cercando qualcosa.
Si avvicina un poliziotto e gli chiede che cosa abbia perduto.
«Ho perso le chiavi di casa», risponde l’uomo, ed entrambi si mettono a cercarle.
Dopo aver guardato a lungo, il poliziotto chiede all’uomo ubriaco se è proprio sicuro di averle perse lì.
L’altro risponde: «No, non le ho perse qui, ma là dietro», e indica un angolo buio in fondo alla strada.
«Ma allora perché diamine le sta cercando qui?»
«Perché qui c’è più luce!»


:D:D

E' una barzelletta, ma da quando l'ho trovata avevo riso moltissimo.

Watzlawick ci fa sopra una bella pensata: dice fondamentalmente che tendenzialmente ci si identifica col poliziotto, ossia con chi ha un bel pensiero lucido, logico e razionale mica con l'ubriaco!

Eppure nella maggior parte dei casi, siamo l'ubriaco :)
Quando abbiamo un problema tendiamo a focalizzarci sulla ricerca della soluzione e di solito scattano due tendenza: la prima è andare a recuperare in archivio, nel passato, le soluzioni che hanno funzionato.
La seconda è che tentare di inquadrare il problema in modo logico, e magari l'inquadramento è anche logico, ma quell'inquadramento non è adatto al nostro caso.
Si finisce così per cercare e spesso pretendere la soluzione basandoci sulle nostre aspettative di soluzione, tipo l'ubriaco che cerca sotto il lampione le chiavi che ha perso nell'angolo buio, le cerca dove vorrebbe si manifestino in modo chiaro, comodo, facile, alla luce.

;):)


E' una scelta fondamentalmente fra l'idea che si ha di se stessi e se stessi.

Vale di fronte ad un trauma, la mente è conservativa ed è disposta ad ogni giochetto pur di conservarsi in comfort, come l'ubriaco, ma questo atteggiamento vale di fronte anche agli eventi in generale, li si inquadra in un quadro logico ma che è logico sulla base delle soluzioni che fino a quel momento sono state conosciute.

Il passato deriva fondamentalmente da come ci si relaziona col passato e da come ci si relaziona col passato si può aprire il discorso per cui il passato diventa una componente attuale - ma è un inganno della mente perchè il passato non è presente - oppure resta passato ossia oltrepassato.

Che è un po' il video che hai messo qui sotto e che mi piace da sempre! :D:D



https://www.ansa.it/canale_scienza/...za-_a9d03d3d-ae87-44f2-8580-746d21b77915.html

Piace ad un sacco di gente il problema del tempo in relazione alla velocità della trasmissione delle informazioni.



Ma dove sono i post del mio entusiasmo? :)

Dubito che tu possa confondere curiosità, meraviglia di fronte al nuovo e al non conosciuto, con entusiasmo, sbaglio?

Io non confondo la curiosità con tragedia.
La tragedia la vedo nelle aspettative di "imbecillità" dovute a qualcosa di cui ancora non si sa in maniera tale da poter fare previsioni sensate.
Quando l'imbecillità non è una aspettativa, è una certezza, una cifra.

E sì che è una questione di dicotomizzazione.
In particolare in un periodo storico in cui non si può andare a cercare nella storia (non nel passato) situazioni simili ad oggi che possano essere funzionali ad una previsione, farlo significa spostarsi nella predizione.
Rispetto alla tematica della tecnologia non ci sono situazioni simili ad oggi sotto il punto di vista dell'impatto. Salvo fare l'ubriaco della barzelletta.

Comunque, io sto considerando storia e passato come due entità e quel che ragiono lo sto considerando su questa base di partenza.
Tu mi sembra che sovrapponi storia è passato, sbaglio?

Fra l'altro, pensavo, in tutto questo OT c'è un elefante nella stanza. Ossia la paura, e la rigidità di cui accenna Barbero.

Per quanto riguarda Merzenich, prova a cercare BrainHQ ;):)



Io non ho il dubbio che possa accadere.
Intelligenza e imbecillità vanno di pari passo.

Ma in ogni caso, quale sarebbe il problema?
L'imbecillità è una invenzione del presente?

La tecnologia è già assodato creerà disuguaglianze non di poco conto.
Le sta già creando. E ne creerà anche di nuove.

L'analfabetismo funzionale è un dato.
Rapportato all'analfabetismo digitale diventa parecchio interessante.

E la risposta quale sarebbe?
Mi ricordo il paradosso del lampione (non mi ricordavo fosse una barzelletta :unsure:).

Riguardo al tema tecnologia, per quanto non si possa certo rinnegare i vantaggi che porta (se mi mettessi a fare un elenco, sarebbe un elenco lunghissimo), ho sentito la dottoressa del video che ti linko sotto spiegare come il cervello risponda diversamente anche su come usiamo il corpo, ad esempio digitare usando due mani e più dita sulla tastiera, anzichè usare un solo dito digitando nella tastiera di uno smartphone, o nel rapporto tra una tastiera fisica, rispetto a quella che compare nel display di uno smartphone.
Io ho provato, e provo tuttora, fastidio nel dover usare un tablet, "l’esperienza touchscreen" non mi piace. Mi manca un senso di fisicità, non so come spiegartelo.
Mi ricordo che circa intorno ai 22-24 anni ero talmente veloce ad usare il computer (usavo tutte scorciatorie di tastiera) che se qualcuno stava in piedi dietro di me a guardare il monitor, non capiva cosa facevo (me lo dicevano, i colleghi più amici ridevano a queste scene), io non mi rendevo conto di essere veloce, però mi sentivo come avessi un piano. Quello che non mi piace di strumenti come smartphone e tablet è la costrizione di come devo tenere le braccia, ma può essere benissimo che sia io impedita.
Fare dei paragoni su chi rifiuta di usare il computer, è roba antica. Può valere per una persona nella fascia 70-80, però anche in questa fascia ci sono tantissimi pensionati digitali (cosa che già hai ben afferrato vista l’immagine che hai postato pagine indietro), personalmente per quanto il web offra una marea di cose da leggere e opportunità di aggiornarsi su molteplici temi, faccio pace con la mia ignoranza e se posso spengo tutto e mi dedico anche volentieri ad "attività antiche".

A me capita, se vedo il computer di qualche persona, di osservare il desktop. Ci sono persone che hanno perennemente file mollati ovunque, so che questo può capitare in momenti di intenso lavoro, specialmente quando si devono gestire molte cose insieme. Però nella mia testa dovrebbe essere perlomeno auspicabile mettere ordine. Ordine che altro non è che prendere dei fogli, e inserirli in dei faldoni. Mettere delle etichette. Come vedi faccio una traduzione fisica perchè il mio processo di apprendimento parte proprio da qualcosa di fisico.
Quello che scrivo a me sembra semplicissimo, qualcosa che comunque applica allo stesso modo un nativo digitale oggi, ma appunto ascoltando il video mi è venuto qualche dubbio.


Il dato sull’allattamento al seno è impressionante.
Ma non da meno i dati sul guardare il cellulare appena svegli.
 
Ultima modifica:

Nicky

Utente di lunga data
Mi è venuta in mente questa discussione leggendo della ragazza che ha sepolto i due neonati in giardino.
Due gravidanze, di cui una a termine, due parti, e nessuno si è accorto di nulla.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi è venuta in mente questa discussione leggendo della ragazza che ha sepolto i due neonati in giardino.
Due gravidanze, di cui una a termine, due parti, e nessuno si è accorto di nulla.
Sì, le famiglie perfette, secondo i vicini, sono prevalentemente famiglie benestanti e che hanno uno stile di vita da benestante, che comprendono villetta, viaggi, e per i figli un percorso lineare che non prevede deviazioni dallo studio con buoni risultati e poi fidanzamento, matrimonio, nipoti. Ma nulla deve interrompere e interferire con il percorso.
Una mia conoscente ha ipotizzato il problema delle difficoltà per abortire.
Ma mi faccia il piacere! Una universitaria (di giurisprudenza! ) che riesce a procurarsi informazioni per indurre il parto, per poter partire con i genitori per New York, non era in grado di procurarsi contraccettivi o di ricorrere alla I.VG. ?
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Sì, le famiglie perfette, secondo i vicini, sono prevalentemente famiglie benestanti e che hanno uno stile di vita da benestante, che comprendono villetta, viaggi, e per i figli un percorso lineare che non prevede deviazioni dallo studio con buoni risultati e poi fidanzamento, matrimonio, nipoti. Ma nulla deve interrompere e interferire con il percorso.
Una mia conoscente ha ipotizzato il problema delle difficoltà per abortire.
Ma mi faccia il piacere! Una universitaria (di giurisprudenza! ) che riesce a procurarsi informazioni per indurre il parto, per poter partire con i genitori per New York, non era in grado di procurarsi contraccettivi o di ricorrere alla I.VG. ?
Mi è venuta in mente questa discussione leggendo della ragazza che ha sepolto i due neonati in giardino.
Due gravidanze, di cui una a termine, due parti, e nessuno si è accorto di nulla.
Però un caso può essere un errore, idiota ma pur sempre un errore, 2 casi è oltre il perseverare e oltre il diabolico
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
“Il papà, e fidanzato di Chiara, si chiama Emanuele e a La Stampa ha dichiarato: «Io quel figlio l’avrei voluto, potevo tenerlo anche da solo, ho 22 anni ma lavoro e mia madre mi avrebbe aiutato».”
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sicuramente, però è un altro caso di persone vicine che non si accorgono di una patologia, pur con le trasformazioni fisiche che una gravidanza, sebbene occultata, comporta.
Come si evince dalla foto scattata a New York e pubblicata dal Corriere, la ragazza è magra e non è possibile che non venga notata una gravidanza.
È vero che esiste un programma “Non sapevo di essere incinta“ , ma si tratta di donne già sovrappeso e che potevano sembrare ingrassate.
Qui nessuno dei familiari e neppure il fidanzato hanno notato nulla?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Quando si dice “non essere visti”!
 

Styles

Utente di lunga data
Sicuramente, però è un altro caso di persone vicine che non si accorgono di una patologia, pur con le trasformazioni fisiche che una gravidanza, sebbene occultata, comporta.
Lo so... infatti mi pare strano che certe patologie non diano segni inequivocabili e non ci si accorga della gravidanza di una persona.

Però è anche vero che, molte volte, i parenti stretti tendono a chiudere un occhio o a guardare dall'altra parte, per vergogna o indifferenza o semplice paura di non saper come gestire da situazione.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Lo so... infatti mi pare strano che certe patologie non diano segni inequivocabili e non ci si accorga della gravidanza di una persona.

Però è anche vero che, molte volte, i parenti stretti tendono a chiudere un occhio o a guardare dall'altra parte, per vergogna o indifferenza o semplice paura di non saper come gestire da situazione.
Si può non sapere dell’aborto di qualcuno vicino. Che ci vuole a raccontare di una breve vacanza e assentarsi per il tempo necessario? Nulla.
Ma una gravidanza è visibile per almeno tre mesi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Inutile scomodare il diavolo. E' semplicemente oltre la stupidità.
Io ho tentato, oltre i variegati e anche dotti sviluppi della discussione, di riflettere su cosa intendiamo con famiglia perfetta o famiglia felice.
Per anni è stata ridicolizzata come falsa la famiglia del Mulino Bianco che rappresentava, per pochi minuti totali, una famiglia che andava in bicicletta nel weekend e che faceva colazione senza litigare. Era la stessa famiglia che è stata riproposta in tutte le salse negli ultimi trent’anni per tutti i prodotti, con qualche aggiunta di padri single, ma che riunivano in loro la famiglia accogliente e rassicurante.
Ma poi nella realtà, non nella pubblicità, ci sono tante famiglie diverse, qui arrivano esponenti non proprio rappresentanti modello.
Ma quali sono gli elementi che ci (a noi come opinione pubblica) fanno dire che una famiglia è normale, perfetta o addirittura felice?
È spontaneo allontanarsi e guardare da fuori la famiglia in cui avvengono stragi o figlie che possono arrivare a fine gravidanza e partorire e seppellire il neonato o figli che ammazzano la fidanzata. Ma anche quale famiglia è quella che fa figli che fanno stupri di gruppo e vengono difesi dai genitori?
Ci allontaniamo e decidiamo che chi compie questi atti, più che strano, ha una patologia.
E così stiamo tranquilli.
Ma sono patologie che non rileva nessuno: tutti perfetti!
 

Nicky

Utente di lunga data
Si può non sapere dell’aborto di qualcuno vicino. Che ci vuole a raccontare di una breve vacanza e assentarsi per il tempo necessario? Nulla.
Ma una gravidanza è visibile per almeno tre mesi.
Quando ero molto giovane, è capitato a una ragazza della mia scuola, i genitori della ragazza non se ne sono accorti, ma al sesto mese si è accorta una parente. Le ha toccato la pancia e ha sentito il bambino.
Mi sembra strano che non se ne sia accorto il ragazzo.
 
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