Parlo di quelli che non fanno la scappatella ma hanno relazione da 6-8 mesi in su. Come gestite la relazione ufficiale, non provate più nulla per marito/moglie o siete innamorati dell'amante e l'amore è il proprio coniuge come scrivono tanti esperti? Gli incontri sono frequenti?
Una relazione sopra le due scopate non è mai frutto di confusione oppure di un errore ma evidenzia una scelta, consapevole, di vita basata sull'inganno dell' altro partner. È una libera scelta che ha conseguenze, particolarmente serie se si viene scoperti perché la percezione nel tradito della mancanza di rispetto è, direi, inevitabile.
La durata della relazione extra e la frequenza dei rapporti sono relativamente importanti. Ammesso che vengano dichiarati con sincerità. E che si creda a quelle dichiarazioni, mai verificabili
Non c'è bisogno da parte del traditore di inventarsi scuse o improbabili spiegazioni, seguire terapie psico-analitiche, profondersi in esercizi spirituali (comprese visite in santuari), ecc. Il fatto "tradimento" rimane incontroverso ed indimenticabile.
La prima conseguenza è la fine della relazione ufficiale, così come era stata intesa, cosa che spesso provoca fastidio nel partner traditore. Poi, passata la fase più concitata,
se non ci si separa subito, si può provare ad instaurare un confronto su nuove basi, mettendo in conto l'eventualità di non ritornare insieme o di non farcela nel tempo.
Dopo aver parlato a lungo mettendo le carte in tavola, esperienza non facile e spontanea per il traditore (che fatalmente non si aprirà mai del tutto), faticosamente si devono stabilire le nuove condizioni da osservare nella relazione interpersonale, sia che si riprovi sia che si chiuda.
Il fatto che vi sia stato innamoramento o semplice attrazione sessuale rimane il macigno nella stanza che si attraversa ogni giorno. In entrambe le alternative il rapporto di coppia risulta alterato e sporcato. Da una parte rimane un fondo di rimpianto o la consapevolezza di una alternativa sperimentata e disponibile, dall' altra il logorio del sospetto, persino quando c'è una riappacificazione apparentemente convinta.
Quella che è venuta meno con il tradimento è la sincerità e, quindi, la fiducia, che è difficilmente ricostruibile. Dipende molto dalla credulità del tradito, alla fine.
Non esistono soluzioni precostituite, valide per tutti. Personalmente, non ritengo che il perdono sia un atto dovuto, anche se c'è prole. Si può provare a superare la crisi, ma senza un residuo di stima e un minimo di rispetto (che significa smettere di ingannare, come minimo) non c'è convivenza possibile. IMO.
E un ambiente conflittuale fa comunque male ai figli, meglio una serena separazione.
Predicare l'amore per il tradito (stima e rispetto compresi), specie nella immediatezza della scoperta, è inattendibile e contrario ad ogni evidenza. Se lo si vuole sostenere si rischia di passare per cretini o mentitori seriali. Poi, se il tradito ci vuole credere, sono fatti suoi. Si faccia il film da solo e ci creda.
Volendo si può vivere di illusioni ed accontentarsi. Ma è un fatto personale.