Quando la relazione tossica è la famiglia.

Rebecca89

Sentire libera
Come genitori.
Vi siete mai domandati di essere un peso sui figli con determinati comportamenti? Facendogli magari assorbire ansie, preoccupazioni e stress?
I vostri figli, vi hanno mai fatto notare di accusare o subire una vostra assenza o un vostro gesto che siete stati poi in grado di comprendere e rimediare?

Come figli.
Avete mai sopportato a tal punto da dire basta chiudendo i rapporti con madre, padre o entrambi? Prendendo le dovute distanze se c è stato un momento in cui avete capito che non potevate continuare a salvarli e ci stavate rimettendo tanto?

Io credo sia una delle relazioni più tossiche.
Perché è quella a cui è davvero tanto, tanto difficile chiudere la porta.

Come fa un genitore a non essere in grado di ascoltare un figlio e capire, nonostante anni di dialogo, incazzature, con le buone e le cattive che quel figlio soffre a vedere un genitore stare male a causa delle sue stesse mani?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi pare una problematica molto importante e che in un contesto di semplice confronto sui sentimenti rischia di diventare semplificazione lamentosa.
Ho appena letto le riflessioni di uno psichiatra psicoterapeuta in proposito.
Sintetizzerei il suo pensiero con: attenzione a non evitare l’assunzione di responsabilità.
http://instagr.am/p/DBGPHF6KEGD/
 

Brunetta

Utente di lunga data
Come genitori.
Vi siete mai domandati di essere un peso sui figli con determinati comportamenti? Facendogli magari assorbire ansie, preoccupazioni e stress?
I vostri figli, vi hanno mai fatto notare di accusare o subire una vostra assenza o un vostro gesto che siete stati poi in grado di comprendere e rimediare?

Come figli.
Avete mai sopportato a tal punto da dire basta chiudendo i rapporti con madre, padre o entrambi? Prendendo le dovute distanze se c è stato un momento in cui avete capito che non potevate continuare a salvarli e ci stavate rimettendo tanto?

Io credo sia una delle relazioni più tossiche.
Perché è quella a cui è davvero tanto, tanto difficile chiudere la porta.

Come fa un genitore a non essere in grado di ascoltare un figlio e capire, nonostante anni di dialogo, incazzature, con le buone e le cattive che quel figlio soffre a vedere un genitore stare male a causa delle sue stesse mani?
Rispetto al mio essere figlia, provo ogni giorno gratitudine per ciò che mi hanno donato.
Come genitore, so quello che i miei figli mi restituiscono, moltissimo.
So che è una cosa abbastanza antipatica, ma forse non rispondere lo sarebbe stato di più.
 

Rebecca89

Sentire libera
Rispetto al mio essere figlia, provo ogni giorno gratitudine per ciò che mi hanno donato.
Come genitore, so quello che i miei figli mi restituiscono, moltissimo.
So che è una cosa abbastanza antipatica, ma forse non rispondere lo sarebbe stato di più.
No no , non la trovo antipatica per niente, è un argomento su cui mi è capitato di soffermarmi anche con famiglie in situazioni diciamo ecco, serene, come la tua, equilibrate, come figli e come genitori, mette insieme punti di confronto tra vissuti interni ed esterni ad un contesto familiare tossico, per l appunto
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Per i miei figli sono sicuramente fonte di pensiero.
Non nascondo di far sentire loro le responsabilita‘ del mantenimento, anche non economico della comunità, ove per comunità io intendo famiglia.
Tutti hanno capito presto che la vita è in salita.
Mia moglie è in linea col mio modus operandi.
Passione e disciplina, sempre.
Io ho preferito trasmettere subito il concetto di dare per avere.
Per subito intendo da quando hanno smesso di gattonare.
Dare per avere anche affetto e attenzioni che non sono poi cosi scontate.
C‘e chi dice che l’amore non si merita.
Si merita eccome invece, se mi tratti dimmerda riceverai da me solo merda, se entrambi avremo cura del rapporto arriveranno anche attenzioni positive reciproche.
Pentito? No.
Ma mica per idealismo.
Io guardo sempre e solo i risultati per giudicare un progetto.
Mi guardo attorno e vedo figli altrui non in linea con il mio pensiero, penso Che avrei faticato nelle loro famiglie.
Assenza.
La mia assenza a loro dire non pesa.
Poiche hanno libertà di parola, possono esprimersi, se non lo fanno negativamente io penso che a loro sta bene così.
Mai guardato quello che potrebbe essere, ma quello che è e basta.
L’essere è e non può non essere diceva qualcuno.

Da figlio, non ho avuto una infanzia “normale”.
Ho smesso di fare il bambino più o meno a 6 anni.
Da un lato mi ha privato di tanta autostima, dall‘altro mi ha arricchito di capacità che oggi i miei coetanei si scordano.
Testa bassa e lavorare.

E chi non approva, vada a impiccarsi.
Fa un favore al mondo.
 

Nikita

Utente di lunga data
Come genitori.
Vi siete mai domandati di essere un peso sui figli con determinati comportamenti? Facendogli magari assorbire ansie, preoccupazioni e stress?
I vostri figli, vi hanno mai fatto notare di accusare o subire una vostra assenza o un vostro gesto che siete stati poi in grado di comprendere e rimediare?

Come figli.
Avete mai sopportato a tal punto da dire basta chiudendo i rapporti con madre, padre o entrambi? Prendendo le dovute distanze se c è stato un momento in cui avete capito che non potevate continuare a salvarli e ci stavate rimettendo tanto?

Io credo sia una delle relazioni più tossiche.
Perché è quella a cui è davvero tanto, tanto difficile chiudere la porta.

Come fa un genitore a non essere in grado di ascoltare un figlio e capire, nonostante anni di dialogo, incazzature, con le buone e le cattive che quel figlio soffre a vedere un genitore stare male a causa delle sue stesse mani?
Le relazioni genitori-figli possono diventare complesse e dolorose, proprio perché così cariche di aspettative e legami profondi. Spesso i genitori, pur con buone intenzioni, non si rendono conto di trasmettere ansie e problemi ai figli, mentre i figli, nel tentativo di aiutare o proteggere, possono arrivare a un punto di rottura. È una dinamica difficile da spezzare, perché l'amore e il legame familiare rendono complicato prendere distanze, anche quando sarebbe necessario per il proprio benessere. Ascolto, empatia e autocritica sono fondamentali, ma non sempre facili da praticare.
 

Brunetta

Utente di lunga data
No no , non la trovo antipatica per niente, è un argomento su cui mi è capitato di soffermarmi anche con famiglie in situazioni diciamo ecco, serene, come la tua, equilibrate, come figli e come genitori, mette insieme punti di confronto tra vissuti interni ed esterni ad un contesto familiare tossico, per l appunto
Oh non è che la separazione sia stata indolore.
Ma credo che sia stata inevitabile anche per trasmettere autenticità.
 

Etta

Utente di lunga data
L Spesso i genitori, pur con buone intenzioni, non si rendono conto di trasmettere ansie e problemi ai figli,
Era successo a un mio ex di anni fa. La madre era talmente ansiosa da chiamarlo anche ogni volta che andava a pisciare. Quando finiva a lavoro doveva chiamarla altrimenti andava in ansia. E se lo chiamava e non rispondeva alla prima apriti cielo. Questa cosa gliel’ha trasmessa e ogni volta che lui la chiamava e non rispondeva andava in ansia e chiamava babbo, zio, cugini eccc… Stessa modalità insomma.
 

Rebecca89

Sentire libera
Era successo a un mio ex di anni fa. La madre era talmente ansiosa da chiamarlo anche ogni volta che andava a pisciare. Quando finiva a lavoro doveva chiamarla altrimenti andava in ansia. E se lo chiamava e non rispondeva alla prima apriti cielo. Questa cosa gliel’ha trasmessa e ogni volta che lui la chiamava e non rispondeva andava in ansia e chiamava babbo, zio, cugini eccc… Stessa modalità insomma.
È amica di mia madre.
 

Rebecca89

Sentire libera
Oh non è che la separazione sia stata indolore.
Ma credo che sia stata inevitabile anche per trasmettere autenticità.
Ma ci mancherebbe, Brunetta. Però quelli diciamo sono dolori "necessari". Cioè li trovo più sani, mettiamola cosi, dello stare insieme essendo infelici. Io quando i miei si sono separati ha fatto da un lato male e dall' altro ho tirato un sospiro di sollievo. Non sentivo più le urla, non vedevo più mio padre sbattere la porta e andarsene. Per dire.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Come genitori.
Vi siete mai domandati di essere un peso sui figli con determinati comportamenti? Facendogli magari assorbire ansie, preoccupazioni e stress?
I vostri figli, vi hanno mai fatto notare di accusare o subire una vostra assenza o un vostro gesto che siete stati poi in grado di comprendere e rimediare?

Come figli.
Avete mai sopportato a tal punto da dire basta chiudendo i rapporti con madre, padre o entrambi? Prendendo le dovute distanze se c è stato un momento in cui avete capito che non potevate continuare a salvarli e ci stavate rimettendo tanto?

Io credo sia una delle relazioni più tossiche.
Perché è quella a cui è davvero tanto, tanto difficile chiudere la porta.

Come fa un genitore a non essere in grado di ascoltare un figlio e capire, nonostante anni di dialogo, incazzature, con le buone e le cattive che quel figlio soffre a vedere un genitore stare male a causa delle sue stesse mani?
Bello pure questo di Thread. Ti racconto la mia, poi estrapola quel che vuoi.

Da figlio: assolutamente fatto, ho chiuso i rapporti con i miei genitori per sei o sette anni, gli ho spiegato con i fatti che non avevano più i mezzi per impormi alcunché, ma al massimo potevano convincermi con l'autorevolezza.

Non l'hanno capito, non hanno gradito, e non sono stati all'altezza. Non metto dettagli ma fidati che c'era parecchio in ballo.

Mi sono messo addosso un mutuo che non sapevo come pagare perché all'epoca uscivo con una ragazza che aveva una agenzia di mutui. Tutto falso, a momenti pure i documenti di identità :LOL: : Comprato un buchetto a 180k con 250k di ristrutturazione fasulla.

Ho iniziato a fare 6 lavori, sono diventato avvocato studiando di notte e ho scoperto che potevo farcela, bastava dormire poco.

E piano piano i modelli comportamentali e i valori con cui mi avevano cresciuto si sono sciolti di fronte alla realtà come neve al sole. Giorno dopo giorno, la realtà è diventata un gioco di pesi e contrappesi, di rapporti di forza, di relazioni causa effetto.

All'improvviso non era più importante compiacere o essere conforme alle aspettative del genitore di turno, ma portare il risultato a casa: è diventato tutto improvvisamente oggettivo.

E quello che mi dava ansia a casa non era certo il fatto che mi svegliavo la notte pensando a come spremere questo o quel cliente per arrivare a fine mese, o cenare con un cappuccino e un cornetto a metà prezzo in un bar del cazzo.

Quello che mi generava l'ansia era prima, quando sapevo di non avere spazio per decidere nulla se non facendo prima contento qualcuno che mi doveva dare il permesso.

Poi è nata mia figlia, e col fatto che mia figlia ci avrebbe rimesso a stare senza nonni li ho fatti rientrare. Da quel giorno in poi due agnellini ma è comunque un continuo rintuzzare perché ogni volta ci riprovano e mi tocca ricacciarli indietro.

Ovviamente ho fatto tesoro di questa esperienza con mia figlia e la ho tirata su come dicevo io. L'importante è che ragioni con la sua testa e che non si fidi di nessuno perché gli adulti sono inaffidabili, manipolatori anche a fin di bene e soprattutto ognuno ha diritto di parlare in base ai risultati che ha ottenuto nella vita e non solo per anzianità di servizio. Se non hai combinato niente con la saggezza dei perdenti mi ci pulisco il culo.

Per quanto riguarda le accuse di stress causato, so perfettamente di stressare mia figlia perché voglio alcune cose da lei, però tra me e lei i patti sono chiari. E infatti non c'è ansia. Ma manco da lontano.

Quel che io voglio lo voglio perché ho diritto di chiederlo e non perché è giusto a livello assoluto, dato che tantissimi genitori si vanno a trincerare dietro una giustizia di sistema invece di dire a un figlio fai così perché ho il diritto e le palle di importelo, e soprattutto ci sono alcune cose su cui mia figlia sa che non mi deve deludere se no sono cazzi, come ad esempio lo sport, la scuola, l'educazione, lo stare lontana dalla roba tossica, ma sul resto può sostanzialmente fare come cazzo vuole e avrà sempre comunque papà dalla sua.

Scusate il pippone ma sto dettando mentre guido Google potrebbe essersi sbagliato in caso dopo edito
 
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Rebecca89

Sentire libera
Bello pure questo di Thread. Ti racconto la mia, poi estrapola quel che vuoi.

Da figlio: assolutamente fatto, ho chiuso i rapporti con i miei genitori per sei o sette anni, gli ho spiegato con i fatti che non avevano più i mezzi per impormi alcunché, ma al massimo potevano convincermi con l'autorevolezza.

Non l'hanno capito, non hanno gradito, e non sono stati all'altezza. Non metto dettagli ma fidati che c'era parecchio in ballo.

Mi sono messo addosso un mutuo che non sapevo come pagare perché all'epoca uscivo con una ragazza che aveva una agenzia di mutui. Tutto falso, a momenti pure i documenti di identità :LOL: : Comprato un buchetto a 180k con 250k di ristrutturazione fasulla.

Ho iniziato a fare 6 lavori, sono diventato avvocato studiando di notte e ho scoperto che potevo farcela, bastava dormire poco.

E piano piano i modelli comportamentali e i valori con cui mi avevano cresciuto si sono sciolti di fronte alla realtà come neve al sole. Giorno dopo giorno, la realtà è diventata un gioco di pesi e contrappesi, di rapporti di forza, di relazioni causa effetto.

All'improvviso non era più importante compiacere o essere conforme alle aspettative del genitore di turno, ma portare il risultato a casa: è diventato tutto improvvisamente oggettivo.

E quello che mi dava ansia a casa non era certo il fatto che mi svegliavo la notte pensando a come spremere questo o quel cliente per arrivare a fine mese, o cenare con un cappuccino e un cornetto a metà prezzo in un bar del cazzo.

Quello che mi generava l'ansia era prima, quando sapevo di non avere spazio per decidere nulla se non facendo prima contento qualcuno che mi doveva dare il permesso.

Poi è nata mia figlia, e col fatto che mia figlia ci avrebbe rimesso a stare senza nonni li ho fatti rientrare. Da quel giorno in poi due agnellini ma è comunque un continuo rintuzzare perché ogni volta ci riprovano e mi tocca ricacciarli indietro.

Ovviamente ho fatto tesoro di questa esperienza con mia figlia e la ho tirata su come dicevo io. L'importante è che ragioni con la sua testa e che non si fidi di nessuno perché gli adulti sono inaffidabili, manipolatori anche a fin di bene e soprattutto ognuno ha diritto di parlare in base ai risultati che ha ottenuto nella vita e non solo per anzianità di servizio. Se non hai combinato niente con la saggezza dei perdenti mi ci puliaco il culo.

Per quanto riguarda le accuse di stress causato, so perfettamente di stressare mia figlia perché voglio alcune cose da lei virgola però tra me e lei i patti sono chiari. E infatti non c'è ansia. Ma manco da lontano.

Quel che io voglio lo voglio perché ho diritto di chiederlo e non perché è giusto a livello assoluto, dato che tantissimi genitori si vanno a trincerare dietro una giustizia di sistema invece di dire a un figlio fai così perché ho il diritto e le palle di importelo, e soprattutto ci sono alcune cose su cui mia figlia sa che non mi deve deludere se no sono cazzi, come ad esempio lo sport lo squalo all'educazione lo stare lontana dalla roba tossica ma sul resto può sostanzialmente fare come cazzo vuole e avrà sempre comunque papà dalla sua.

Scusate il pippone ma sto dettando mentre guido Google potrebbe essersi sbagliato in caso dopo edito
Macché pippone.... è la prima volta che ti leggo così tanto ed è una bella risposta.

Vedi, tu ci sei riuscito ad allontanarti da genitori che, da quello che deduco, volevano importi qualcosa. Hai preso le scelte, la tua vita in mano, hai fatto quello che volevi per essere soddisfatto tu, prima di dover soddisfare gli altri, siano gli genitori stessi.

I miei, non ci sono mai stati.
Io mi ritrovavo a 13 anni già a spiegare ai professori perché ai colloqui non si vedevano mai, giustificando ogni volta in ogni modo. Andavo bene, andavo male, non importava. D'altronde sono l unica diplomata a pieni voti e con una lode direttamente dalla preside perché anche mio fratello ha la terza media. Ma di sicuro, per quanto mi riguarda, non per merito loro. Dai 13 ai 19 anni sono stata come già detto in una brutta borgata di Roma e se non ho mai toccato la cocaina ogni volta che me la mettevano sotto il naso non era perché mamma e papà mi hanno detto che non si fa. Quello che sono diventata, dai successi personali, scolastici, lavorativi, lo devo a me. E la pacca sulla spalla da loro non l ho mai avuta. Il problema è oggi.
Mia madre ha l ansia di vita e mille dipendenze. Mio padre lo sento una volta a settimana e non va mai bene nulla, un lamento continuo. Non si sono costruiti nulla nella vita e sfogano le loro frustrazioni su me e mio fratello. Che di anni ne ha 29 ed è attaccato alla madre talmente tanto da avere l ansia inversa e perenne di come poterla aiutare. Io ad oggi provo a dirgli che non si può più. Perché ci abbiamo provato, e provato e riprovato, con entrambi. Con le buone, con le cattive. Vederli stare male e con le loro stesse mani, da figli, fa male. E ci scontriamo con la cosa di essere figli ed essere adulti e avere già tanti cazzi a cui pensare e a cui loro non hanno mai messo mano, che sia economica, che sia di supporto morale. Il nulla. Ma pretendono. L ascolto, che non danno mai, perché ogni volta che tu provi a dirgli che hai un periodo un po' così il loro è sempre peggio. L' aiuto economico, come se io facessi 18 lavori per sentirmi grossa col mondo e non per non far mancare niente a mio figlio o arrivare alla fine del mese senza chiedere niente a loro che so non possono darmi. Anche a me tutto questo ha paradossalmente, da genitore, insegnato molto. Cerco di essere con mio figlio e nel giusto equilibrio quello che loro non sono stati per me. Ma oggi mia madre ha una polmonite, per dire, e la dottoressa ha bisogno della lastra. Che lei non può pagarsi, come sempre. E io non posso, mio fratello nemmeno e va in depressione e preoccupazione. E mi ritrovo ancora ad incazzarmi sul come si può non capire il danno che continuano a fare a livello psicologico ad entrambi. E come si fa ad allontanarsi perché entrambi facciamo una fatica immensa, nonostante tutto. Mio fratello peggio di me. Io al massimo spengo il telefono una settimana. Poi ci riprovo. Ma è sempre uguale. E lo so che esternamente, terapista all'epoca per prima ce lo disse, sono tossici e dovremmo sganciarci. Ma come la eviti una madre che piange perché si sente una nullità nonostante non faccia...niente? O un padre trapiantato invalido che va avanti con la pensione minima ed è profondamente depresso?
È difficile.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Come genitori.
Vi siete mai domandati di essere un peso sui figli con determinati comportamenti? Facendogli magari assorbire ansie, preoccupazioni e stress?
I vostri figli, vi hanno mai fatto notare di accusare o subire una vostra assenza o un vostro gesto che siete stati poi in grado di comprendere e rimediare?

Come figli.
Avete mai sopportato a tal punto da dire basta chiudendo i rapporti con madre, padre o entrambi? Prendendo le dovute distanze se c è stato un momento in cui avete capito che non potevate continuare a salvarli e ci stavate rimettendo tanto?

Io credo sia una delle relazioni più tossiche.
Perché è quella a cui è davvero tanto, tanto difficile chiudere la porta.

Come fa un genitore a non essere in grado di ascoltare un figlio e capire, nonostante anni di dialogo, incazzature, con le buone e le cattive che quel figlio soffre a vedere un genitore stare male a causa delle sue stesse mani?
perchè ci sono genitori che vogliono un potere indiscriminato sui figli, proprioò perchè genitori interpretano il rispetto e la riconoscenza a loro dovuta senza alcun limite
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Macché pippone.... è la prima volta che ti leggo così tanto ed è una bella risposta.

Vedi, tu ci sei riuscito ad allontanarti da genitori che, da quello che deduco, volevano importi qualcosa. Hai preso le scelte, la tua vita in mano, hai fatto quello che volevi per essere soddisfatto tu, prima di dover soddisfare gli altri, siano gli genitori stessi.

I miei, non ci sono mai stati.
Io mi ritrovavo a 13 anni già a spiegare ai professori perché ai colloqui non si vedevano mai, giustificando ogni volta in ogni modo. Andavo bene, andavo male, non importava. D'altronde sono l unica diplomata a pieni voti e con una lode direttamente dalla preside perché anche mio fratello ha la terza media. Ma di sicuro, per quanto mi riguarda, non per merito loro. Dai 13 ai 19 anni sono stata come già detto in una brutta borgata di Roma e se non ho mai toccato la cocaina ogni volta che me la mettevano sotto il naso non era perché mamma e papà mi hanno detto che non si fa. Quello che sono diventata, dai successi personali, scolastici, lavorativi, lo devo a me. E la pacca sulla spalla da loro non l ho mai avuta. Il problema è oggi.
Mia madre ha l ansia di vita e mille dipendenze. Mio padre lo sento una volta a settimana e non va mai bene nulla, un lamento continuo. Non si sono costruiti nulla nella vita e sfogano le loro frustrazioni su me e mio fratello. Che di anni ne ha 29 ed è attaccato alla madre talmente tanto da avere l ansia inversa e perenne di come poterla aiutare. Io ad oggi provo a dirgli che non si può più. Perché ci abbiamo provato, e provato e riprovato, con entrambi. Con le buone, con le cattive. Vederli stare male e con le loro stesse mani, da figli, fa male. E ci scontriamo con la cosa di essere figli ed essere adulti e avere già tanti cazzi a cui pensare e a cui loro non hanno mai messo mano, che sia economica, che sia di supporto morale. Il nulla. Ma pretendono. L ascolto, che non danno mai, perché ogni volta che tu provi a dirgli che hai un periodo un po' così il loro è sempre peggio. L' aiuto economico, come se io facessi 18 lavori per sentirmi grossa col mondo e non per non far mancare niente a mio figlio o arrivare alla fine del mese senza chiedere niente a loro che so non possono darmi. Anche a me tutto questo ha paradossalmente, da genitore, insegnato molto. Cerco di essere con mio figlio e nel giusto equilibrio quello che loro non sono stati per me. Ma oggi mia madre ha una polmonite, per dire, e la dottoressa ha bisogno della lastra. Che lei non può pagarsi, come sempre. E io non posso, mio fratello nemmeno e va in depressione e preoccupazione. E mi ritrovo ancora ad incazzarmi sul come si può non capire il danno che continuano a fare a livello psicologico ad entrambi. E come si fa ad allontanarsi perché entrambi facciamo una fatica immensa, nonostante tutto. Mio fratello peggio di me. Io al massimo spengo il telefono una settimana. Poi ci riprovo. Ma è sempre uguale. E lo so che esternamente, terapista all'epoca per prima ce lo disse, sono tossici e dovremmo sganciarci. Ma come la eviti una madre che piange perché si sente una nullità nonostante non faccia...niente? O un padre trapiantato invalido che va avanti con la pensione minima ed è profondamente depresso?
È difficile.
Mandali affanculo. Per te e per tuo figlio. Ci rimetti per l'eredità?
 

Rebecca89

Sentire libera
perchè ci sono genitori che vogliono un potere indiscriminato sui figli, proprioò perchè genitori interpretano il rispetto e la riconoscenza a loro dovuta senza alcun limite
Questa è una cosa che ti giuro mi tappa la vena. I momenti di distacco che ogni tot riesco a prendere è quando mi viene detto "è però io quando è stato..."
Ma che? Ma cosa?! Poi tornano. Chiedono pure scusa. Dopo 10 giorni, stessa storia. E io ho imparato a dire no anche se ti dico è una rottura di palle. Perché comunque chi insiste, chi frigna, chi ti vuole pure fare sentire in colpa. Mio fratello è quello messo peggio e non riesco a farglielo capire, con loro non ci provo più.
 

Rebecca89

Sentire libera
Mandali affanculo. Per te e per tuo figlio. Ci rimetti per l'eredità?
Altro grande problema.
Mio figlio li adora. Non riesco a dirgli che quando il nonno lo porta al MC o al cinema o lo porto a trovare mia madre fuori Roma, speso io. Ma proprio pranzo, cena e MC stesso. Gli vuole proprio bene, mio padre ogni tanto lo porta a casa sua a vedere le partite, chiama mia madre tutti i giorni. Di sicuro a lei ho tagliato i weekend. Mi è un salasso, dopo 10 minuti mi pento di essere lì ma mio figlio impazzisce per lei. Se prima scendevo un weekend al mese ora ne scendo uno ogni tre.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Altro grande problema.
Mio figlio li adora. Non riesco a dirgli che quando il nonno lo porta al MC o al cinema o lo porto a trovare mia madre fuori Roma, speso io. Ma proprio pranzo, cena e MC stesso. Gli vuole proprio bene, mio padre ogni tanto lo porta a casa sua a vedere le partite, chiama mia madre tutti i giorni. Di sicuro a lei ho tagliato i weekend. Mi è un salasso, dopo 10 minuti mi pento di essere lì ma mio figlio impazzisce per lei. Se prima scendevo un weekend al mese ora ne scendo uno ogni tre.
Prova a dire loro che non te lo puoi permettere e vedi che il loro atteggiamento miracolosamente cambierà anche nei confronti del nipote.
E se provano a colpevolizzare te, spieghi a tuo figlio che non ce la fai per lavoro. Scommetti? I vecchi sono già egoisti di base.
 

Rebecca89

Sentire libera
Prova a dire loro che non te lo puoi permettere e vedi che il loro atteggiamento miracolosamente cambierà anche nei confronti del nipote.
E se provano a colpevolizzare te, spieghi a tuo figlio che non ce la fai per lavoro. Scommetti? I vecchi sono già egoisti di base.
Madre del 63 e padre del 65.
Forse se fossero stati più grandi avrei compreso meglio. Boh.

Però ammetto che ho iniziato. O meglio mio padre se vuole vedere il nipote fa cose che può permettersi senza ricadere su di me. Almeno questo. Anche perché davvero, io sono una. E sto da sola. Con tutto il bene ho già le mie cose.
 

Gaia

Utente di lunga data
Da figlia ho già detto che i miei sono stati molto duri, ma al contempo ho sempre saputo di potermi appoggiare.
Mia madre, con la quale ho avuto un rapporto molto conflittuale, mi ha sempre giudicata e diciamolo, potendo scegliere avrebbe scelto una figlia diversa. Anche io avrei scelto una madre diversa. Ma non si possono scegliere i genitori e così ognuno ha tenuto quel che è capitato.
La amo molto e so che anche lei mi ama, ma mi avrebbe voluto più simile a lei.
E invece io sono per lo più un maschio con le tette.
In generale entrambi hanno fatto del loro meglio con quel che gli è capitato.
Mi hanno educata a un’etica del lavoro molto dura e devo dire che mi è servito.
Mio padre mi ha impedito di piangere e mi ha spronata sempre a rialzarmi dopo ogni caduta senza stare lì a lamentarmi come una donnetta o come una lattante (così mi diceva).
Mi sono resa conto che è essere figli e’ difficile e anche essere genitori non deve essere una passeggiata di salute.
Così per me ho scelto altro.
Oggi abbiamo un buon rapporto.
Io sono felice e contenta anche se sempre un po’ esaurita e bipolare (non in termini tecnici, s’intende) e loro nel complesso sanno che io ci sono e ci sarò per loro sempre come loro ci sono stati per me.
 

Nicky

Utente di lunga data
Mi dispiace molto per la situazione che descrivi Rebecca.
Per me fai bene a mettere dei limiti, quelli che fanno stare bene te, nel senso di farti sentire a posto e al tempo stesso con la distanza necessaria.
Purtroppo devi pensare che, per alcune persone, stare male è uno scudo, una risorsa, una sorta di orribile zona di comfort, per non vedere sé stessi e stare peggio.
Per quanto riguarda tuo fratello, fai bene a stargli vicino, ma secondo me sarebbe meglio non essere troppo protettiva con lui, non dirgli cosa deve fare, perché è meglio che affronti questo problema lui, nel suo modo, anche se ora non riesci.
 
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