Si, per me si. Chiudere le porte lo vedo come un imparare a gestirne con delicatezza l apertura e la chiusura. Vuoi esserci? Ok. Ma con lo stesso rispetto che io porto a te indipendentemente da che figura nella mia vita sei. Ti comporti in modo e maniera, diretta o non diretta, da farmi male? Te lo spiego, te ne parlo, non lo capisci? Ok, ti chiudo fuori. Se vuoi esserci davvero devi ribussare. E deve esserci un motivo valido se vuoi che io ti riapra. Soprattutto, quel motivo deve andare bene a me, devo avere voglia di riaprirti. Le mie porte chiuse devono iniziare dai miei no. Mi dai una mano? No. Puoi fare questo? No. Se voglio, se mi va, se posso, se non mi pesa, se non mi stressa, si. Ma se è no, è no. Porte chiuse come punti fermi. Non come chiusure nette e drastiche dei rapporti. Se io continuo a cedere, loro continuano. Devo rafforzare questo di me.