Ciao a tutti. Secondo me chi non ha attività o non l’ha mai avuta o non ha mai lavorato a stretto contatto con chi ha partita iva, puo’ provare a capire, ma non riuscirà a farlo fino in fondo. Con questo non voglio giustificarmi, ma solo spiegare come stanno le cose, siccome si parla di me.
Il discorso è quasi semplice, ma va comunque compreso. L’estetista che ha due dipendenti e ha l’ultima cliente alle 18, in base al trattamento che l’ultima cliente farà, comunque finirà di lavorare almeno alle 18:30/19/19/30 quindi non proprio prestissimo se proprio la si vuol dire tutta, ma nemmeno tardissimo. A meno che questa ragazza non abbia avuto aiuti extra per i primi anni, che possono essere stati anche 5 o 10 si sarà fatta sicuramente il di dietro facendo orari discutibili dai più.
Mi verrebbe da dire anche “grazie al pipino” che ora finisce prima di lavorare. Ha preso 2 dipendenti, perché lo ha fatto? Perché non ci stava più dietro al lavoro e anche per calare le sue ore di lavoro guadagnando di più quasi di sicuro.
In Italia assumere un dipendente è un salasso! Se dai 1500€ di stipendio a te datore di lavoro costa grossomodo 2800€ al mese. Lo so, mi sono informata con la commercialista! Oltre questo, i calcoli vanno fatti molto bene, perché significa che magari bisogna anche cambiare il regime di appartenenza e farlo a cuor leggero potrebbe anche significare fallimento della propria attività.
Se l’amica di Brunetta ha due dipendenti e da loro una paga quantomeno semi decente, darà loro 1500€ x2 = 3000€ che costeranno mese per mese circa 5600€ alla datrice di lavoro. Questo significa che calcolando le due dipendenti più la datrice di lavoro il centro estetico dovrà avere un entrata mensile lorda di almeno 20/25000€ al mese. Per avere un guadagno cospicuo e far sì che il gioco vali la candela. Ho fatto conti velocemente, prendenteli per quelli che sono. Quindi se tale persona ha tale entrata lorda, ci sta anche che rinunci a 2 ore di lavoro al giorno, perché vengono sopperite dalle dipendenti e rispetto all’entrata mensile generale sembrano briciole.
Io non sono in quella situazione. Ho la mia parte di mutuo della casa, il mutuo del negozio, le tasse, le spese che tutti gli autonomi hanno, la mia formazione che faccio annualmente e i costi che ha il mio progetto. Non mi posso lamentare, lo ripeto. Ho la fortuna d’essere pagata tanto per la mia prestazione di manodopera e aver poca spesa di prodotti, diciamo così, ma non sarebbe questo il momento di rallentare. Lo farò solo in funzione di mia figlia e solo nei momenti in cui sarà con me. Sperando di non andare ad oberarmi ancor di più nei momenti in cui lei non ci sarà.
Amo il mio lavoro, davvero, ma pensate che per me sia sempre rosa e fiori? Arrivo distrutta a casa. Mal di polsi, occhi, schiena. Ogni due settimane vado dall’osteopata.
Mollerò la presa, e so che quando faccio qualcosa, la faccio bene. Io so cosa significa aprire il frigorifero e trovarlo vuoto. So cosa significa vedere la mamma che piange perché non si hanno soldi e so tante altre cose. Non ero sveglia come mia figlia, non capivo cosa succedeva in casa mia, non lo capivo nel dettaglio, ma ricordo la mia sofferenza e quella che provavo guardando mia mamma.
Diventerò una madre migliore ed una lavoratrice ancor più intelligente di quanto io lo possa essere ora, ma ho bisogno di tempo.