Sì perché. Ho fatto scambio, sarebbe incoerente giudicare mia figlia. Come sempre per me è fondamentale il consenso e la consapevolezza. Non agire per accontentare nessuno e farlo dopo aver riflettutoSicura?
Sì perché. Ho fatto scambio, sarebbe incoerente giudicare mia figlia. Come sempre per me è fondamentale il consenso e la consapevolezza. Non agire per accontentare nessuno e farlo dopo aver riflettutoSicura?
Io non so come valutare un fatto del genere.Vedi che anche tu, inorridita, metti un unico limite?
Hai davvero solo quello?
Se tua figlia con il fidanzato facesse gang bang tu penseresti che è un suo fatto privato?
ma io non ti conosco personalmente ma da come ti conosco qui, se ti conoscessi di persona non potrei mai pensare che a. tu ti faccia le canne ma soprattutto b. che potresti presentarti fatta a lavoro.No. Si era diffusa la diceria che mi facessi canne.
So che per altri sarebbe irrilevante, anche perché se le fanno, io ero furibonda.
Poi la battuta aveva usato il pettegolezzo per delegittimare il mio punto di vista professionale.
Ma delegittimare la persona che esprime una opinione sgradita è frequente.
Vedi che in una ipotesi (nella realtà vorrei vedere…) torna l’unico limite “tra adulti consenzienti“.mia figlia non è una mia proprietà....in età adulta sarà libera di scegliere per se stessa, parlerei con lei per capire se è un suo desiderio o se è una cosa fatta per accontentare il partner ma se a fine discorso venisse fuori che lei si diverte a fare questo tipo di sesso chi sono io per impedirglielo?
Per me la cosa essenziale è che qualunque cosa venga fatta deve essere fatta con cognizione di causa e avendo la certezza di non recare danno a nessuno, persone adulte consenzienti sono libere di fare ciò che vogliono nel momento che sono capaci di intendere e di volere...inoltre non sta scritto da nessuna parte che il modo mio di fare sesso sia il solo giusto.
E da cosa stabilisci la consapevolezza?Sì perché. Ho fatto scambio, sarebbe incoerente giudicare mia figlia. Come sempre per me è fondamentale il consenso e la consapevolezza. Non agire per accontentare nessuno e farlo dopo aver riflettuto
Io non ho detto “contenta tu”. Ho detto che mi confronterei per capire quanto è consapevole. Stabilito che è una sua scelta e che ha valutato la cosa, si a quel punto rispetterei la sua scelta. Non è reato, non è prostituzione e si penso che sia libera di vivere il sesso come vuoleVedi che in una ipotesi (nella realtà vorrei vedere…) torna l’unico limite “tra adulti consenzienti“.
Non esiste altro limite?
Quindi restano solo le leggi che sono applicate in tribunale, dopo denuncia, e devono valutare il libero consenso. È facile?
Davvero a una figlia o un figlio diremmo “contenta/o tu”? E dubbi non ne avremmo? E consideriamo la libera sessualità come uno sviluppo spontaneo e non ci porremmo altre domande? Ci preoccupiamo se vengono bocciati, ma poi si entra nella libera scelta?
Si capisce che sono domande?
Fonti?Io non so come valutare un fatto del genere.
Anche l'autolesività è un problema, ma non è un caso se le possibilità di praticare un TSO sono molto ristrette.
Non credo che la diminuzione delle inibizioni sessuali porti a un maggior numero di reati sessuali, anzi, credo che abbia, al contrario, portato le persone a ragionare molto di più su concetti come la consensualità, che in passato erano sottovalutati, e abbia fatto emergere molti più problemi, che venivano taciti proprio perché toccavano dei tabù.
Da un confronto sempre che lei sia disposta a confrontarsiE da cosa stabilisci la consapevolezza?
”Sei consapevole e libera?” “Sì” “Ok”
Grazie. Ma non sai i danni che fa l’invidia.ma io non ti conosco personalmente ma da come ti conosco qui, se ti conoscessi di persona non potrei mai pensare che a. tu ti faccia le canne ma soprattutto b. che potresti presentarti fatta a lavoro.
Siamo uno stato di dirittoVedi che in una ipotesi (nella realtà vorrei vedere…) torna l’unico limite “tra adulti consenzienti“.
Non esiste altro limite?
Quindi restano solo le leggi che sono applicate in tribunale, dopo denuncia, e devono valutare il libero consenso. È facile?
Davvero a una figlia o un figlio diremmo “contenta/o tu”? E dubbi non ne avremmo? E consideriamo la libera sessualità come uno sviluppo spontaneo e non ci porremmo altre domande? Ci preoccupiamo se vengono bocciati, ma poi si entra nella libera scelta?
Si capisce che sono domande?
puoi farlo invece.Siamo uno stato di diritto
Sai qual è il problema di avere una figlia anoressica maggiorenne?
Che non puoi obbligarla in alcun modo a curarsi, come genitore.
Allo stesso modo non puoi intervenire sulle scelte sessuali di una figlia maggiorenne.
Ti ignoro da quando mi hai definita una che è limitata e segue schemi.Siamo uno stato di diritto
Sai qual è il problema di avere una figlia anoressica maggiorenne?
Che non puoi obbligarla in alcun modo a curarsi, come genitore.
Allo stesso modo non puoi intervenire sulle scelte sessuali di una figlia maggiorenne.
In sintesi, anche se mi ignori nella discussione, mi sto chiedendo a quale conclusione tu voglia arrivare.
Potresti spiegarla?
E' molto, molto difficile, purtroppo ci fu spiegato al Niguarda.puoi farlo invece.
e' come un tso. lo feci fare io a mia madre, uno dei tanti.
non e' l ideale e siamo tutti d accordo che questo tipo di patologie cosi come le dipendenze si curano solo se e' il soggetto ingteressato a volersi curare, ma non e' che non si puo fare
Ho scritto che non credo.Fonti?
oppure trovi un medico che lo autorizza non sula base dell anoressia ma su un disturbo mentale importante. forse poiche mia madre era stata gia ricoverata a forza piu volte causa allucinazioni, psicosi, ecc mi fu piu facile parlare col primario di psichiatria dell policlinico e farla ricoverare la wquel tso fu sulla base che era arrivata al limite fisico, beveva solo alcol e prendeva lexotan, non mangiava da settimane. ma eventi psicotici quella volta non ce ne furonoE' molto, molto difficile, purtroppo ci fu spiegato al Niguarda.
Lo puoi fare quando si è arrivati al limite.
Che è spesso troppo tardi.
Bruni veramente faccio fatica a capire il tuo concetto.Vedi che in una ipotesi (nella realtà vorrei vedere…) torna l’unico limite “tra adulti consenzienti“.
Non esiste altro limite?
Quindi restano solo le leggi che sono applicate in tribunale, dopo denuncia, e devono valutare il libero consenso. È facile?
Davvero a una figlia o un figlio diremmo “contenta/o tu”? E dubbi non ne avremmo? E consideriamo la libera sessualità come uno sviluppo spontaneo e non ci porremmo altre domande? Ci preoccupiamo se vengono bocciati, ma poi si entra nella libera scelta?
Si capisce che sono domande?
Quindi non rispondi alla domanda che ti ho fatto e che sarebbe utile anche agli altri per risponderti:Ti ignoro da quando mi hai definita una che è limitata e segue schemi.
Il tso è limitato.puoi farlo invece.
e' come un tso. lo feci fare io a mia madre, uno dei tanti.
non e' l ideale e siamo tutti d accordo che questo tipo di patologie cosi come le dipendenze si curano solo se e' il soggetto ingteressato a volersi curare, ma non e' che non si puo fare
Hai fatto tu una deduzione che delegittima la messa in discussione la mancanza di limiti che si è diffusa.Ho scritto che non credo.
Non penso possano esistere dati raffrontabili, anche perché, come sempre, quando si parla di reati gli unici dati affidabili sono quelli degli omicidi.
Ma, senza allontanarci troppo, tu sembri pensare che creando un clima di vergogna verso alcune fantasie o pratiche sessuali, avrai persone più rispettose degli altri. A me sembra poco credibile. Mi sembra, invece, che il riconoscimento attraverso la parola conduca alla consapevolezza e, quindi, alla comprensione anche del limite, più della vergogna.
Non rispondo a te.Quindi non rispondi alla domanda che ti ho fatto e che sarebbe utile anche agli altri per risponderti:
"In sintesi, anche se mi ignori nella discussione, mi sto chiedendo a quale conclusione tu voglia arrivare.
Potresti spiegarla?!