Chi si rivede...

[Gaia]

ma fatela finita che je stavate tutte appresso perchè è un figo da calendario, avrebbe potuto scrivere pure della vispa Teresa

Ah si? Interessante

 

[Kid]

Esatto.

La leggenda di Kid che si dice fosse figo

 

[Etta]

La leggenda di Kid che si dice fosse figo

Beh Winnie the Pooh sì e’ figo in effetti.

 

[poppy]

La leggenda di Kid che si dice fosse figo

Ma io lo leggo oggi per la prima volta, giuro non ne sapevo nulla.

 

[perplesso]

no, e' che ieri si parlava, o meglio @Etta come sempre parlava di Paolo, e io dicevo che prima o poi sia lui che lei ci avrebbero stupito come quando Rey Mysterio si tolse la maschera nel 1999 e ne venne fuori un bel vedere a parere mio. Credo che pero andra' in pensione presto

Mah a 50 anni non è ancora vecchissimo per il ring

 

[perplesso]

Ah si? Interessante

che ti credi, qui la qualità atletica è alta. io compenso

 

[poppy]

Mah a 50 anni non è ancora vecchissimo per il ring

Lo so in effetti ce ne sono tanti che hanno continuato passati I 50...pero lui sta pensando a ritirarsi

 

[perplesso]

Lo so in effetti ce ne sono tanti che hanno continuato passati I 50...pero lui sta pensando a ritirarsi

sarà la sciatica

 

[Pincopallino]

Mia moglie evidentemente frequenta lo stesso centro. Anche se è in menopausa

Non è sempre un male.

 

[Angie17]

Ciao a tutti, ai nuovi e ai vecchi.

Stamattina ho trovato un messaggio privato in casella (grazie Caciottina, di cuore!) e quando ho visto la provenienza, ho avvertito una stretta al cuore. Questo posto, con tutti i suoi problemi, le sue passioni e le sue storie, è sempre rimasto nel mio cuore, nonostante siano anni che non posto nulla e devo essere onesto, non ho nemmeno cuoriosato. Un pò perchè la vita mi concede sempre meno tempo libero e un pò perchè così come il tradimento è finito nel cassetto delle cose "da ricordare ma non troppo", onde evitare spiacevoli ricordi.

Tuttavia gli anni sono passati come noccioline ed oggi posso guardare al mio passato con un sorriso. No, non significa che sono qui per elargire alllegria e spensieratezza, ma semplicemente di cose ne ho viste e sentite a sufficienza per poter quantomeno ridimensionare ciò che ho vissuto e che senza ombra di dubbio mi ha cambiato (in meglio o in peggio, onestamente ancora non l'ho capito). Non ho dimenticato che in quel periodo cupo e caotico, qui ho trovato una ancora di salvezza mica da ridere. E a certi utenti di vecchia data sarò eternamente grato per i loro consigli e per la loro voglia di sorbirsi le mie menate, che indubbiamente sono state grosse e tante.

(Se a qualche nuovo utente venisse voglia di spararsi un colpo, andate a cercarvi uno dei mie mille post sul tradimento perpetrato e subito).

Il tradimento in fondo è molto semplice: c'è un problema nella coppia che si fa fatica a riconoscere e il partner cade nella sua rete non appena un terzo incomodo fiuta l'odore dell'opportunità, avendo lasciato saggiamente la porta aperta.. Punto. Tutto il resto, sono inutili orpelli che ci raccontiamo noi per dare un senso alla cosa. Non credo nel canto ammaliatore di una sirena, penso che siamo noi stessi a convincerci di sentirlo.

Rimango dell'idea che il tradimento in sè, non sia nulla di imperdonabile in determinate circostanze. Certo, a nessuno fa piacere pensare alla moglie che fa un pompino a un altro o al marito che si bomba una biondona, ma non lo vedo come insuperabile, se ci sono le basi per ricostruire. L'atto di suo, non è che un "risolversi" di una situazione sottovalutata che ha poca valenza nel quadro globale. Sono fortemente convinto che tradire faccia parte della natura umana.

Ma quindi, cosa mi è rimasto da allora? La mia firma è sempre valida: un grosso vuoto a livello emotivo. Semplicemente non sono più stato in grado di amare, all'inizio perchè scottato dai fattacci, ma poi mi sono reso conto che in realtà stavo solo riconoscendo una incapacità che avevo già da prima e che anzi era stata l'innesco del tutto.

Voglio bene a mia moglie, ma non ne sono innamorato. E oggi non trovo nemmeno così tragica la cosa. Facciamo le cose insieme, ci diamo da fare per la famiglia e andiamo avanti. Probabilmente da fuori nessuno sospetterebbe della mia situazione.

Qualche annetto fa, mi sono concesso una brevissima storia di sesso (non è che non ho imparato dai miei errori, ma ero in un periodo in cui ne avevo bisogno e me lo sono concesso, scusate), con la consapevolezza che quello era e niente più. Oggi la sola idea mi reca fastidio; non avrei minimamente voglia di vivere come un ladro, fosse anche solo per una settimana. Forse con l'età sono diventato pigro, più che responsabile.

Insomma, per me tradire non significa per forza fine di un amore, ma fa tabula rasa di ciò che credevamo di essere. I miei problemi sussitevano da prima, il tradimento ha solo certificato i miei dubbi.

Piuttosto mi soffermerei un attimo su cosa cerchiamo in realtà quando tradiamo: l'amore vero, oppure noi stessi? In sostanza: l'altro/a ha la funzione di "incarnare l'ammmore vero", oppure è una insegna al neon con scritto "per fuggire, da questa parte"?

Ciao!
Non ti ho letto mai prima.. non sono qui da tantissimo.
Cmq a proposito del tuo quesito finale, propendo per la seconda ipotesi.. cioè il neon.

 

[Marjanna]

Ciao a tutti, ai nuovi e ai vecchi.

Stamattina ho trovato un messaggio privato in casella (grazie Caciottina, di cuore!) e quando ho visto la provenienza, ho avvertito una stretta al cuore. Questo posto, con tutti i suoi problemi, le sue passioni e le sue storie, è sempre rimasto nel mio cuore, nonostante siano anni che non posto nulla e devo essere onesto, non ho nemmeno cuoriosato. Un pò perchè la vita mi concede sempre meno tempo libero e un pò perchè così come il tradimento è finito nel cassetto delle cose "da ricordare ma non troppo", onde evitare spiacevoli ricordi.

Tuttavia gli anni sono passati come noccioline ed oggi posso guardare al mio passato con un sorriso. No, non significa che sono qui per elargire alllegria e spensieratezza, ma semplicemente di cose ne ho viste e sentite a sufficienza per poter quantomeno ridimensionare ciò che ho vissuto e che senza ombra di dubbio mi ha cambiato (in meglio o in peggio, onestamente ancora non l'ho capito). Non ho dimenticato che in quel periodo cupo e caotico, qui ho trovato una ancora di salvezza mica da ridere. E a certi utenti di vecchia data sarò eternamente grato per i loro consigli e per la loro voglia di sorbirsi le mie menate, che indubbiamente sono state grosse e tante.

(Se a qualche nuovo utente venisse voglia di spararsi un colpo, andate a cercarvi uno dei mie mille post sul tradimento perpetrato e subito).

Il tradimento in fondo è molto semplice: c'è un problema nella coppia che si fa fatica a riconoscere e il partner cade nella sua rete non appena un terzo incomodo fiuta l'odore dell'opportunità, avendo lasciato saggiamente la porta aperta.. Punto. Tutto il resto, sono inutili orpelli che ci raccontiamo noi per dare un senso alla cosa. Non credo nel canto ammaliatore di una sirena, penso che siamo noi stessi a convincerci di sentirlo.

Rimango dell'idea che il tradimento in sè, non sia nulla di imperdonabile in determinate circostanze. Certo, a nessuno fa piacere pensare alla moglie che fa un pompino a un altro o al marito che si bomba una biondona, ma non lo vedo come insuperabile, se ci sono le basi per ricostruire. L'atto di suo, non è che un "risolversi" di una situazione sottovalutata che ha poca valenza nel quadro globale. Sono fortemente convinto che tradire faccia parte della natura umana.

Ma quindi, cosa mi è rimasto da allora? La mia firma è sempre valida: un grosso vuoto a livello emotivo. Semplicemente non sono più stato in grado di amare, all'inizio perchè scottato dai fattacci, ma poi mi sono reso conto che in realtà stavo solo riconoscendo una incapacità che avevo già da prima e che anzi era stata l'innesco del tutto.

Voglio bene a mia moglie, ma non ne sono innamorato. E oggi non trovo nemmeno così tragica la cosa. Facciamo le cose insieme, ci diamo da fare per la famiglia e andiamo avanti. Probabilmente da fuori nessuno sospetterebbe della mia situazione.

Qualche annetto fa, mi sono concesso una brevissima storia di sesso (non è che non ho imparato dai miei errori, ma ero in un periodo in cui ne avevo bisogno e me lo sono concesso, scusate), con la consapevolezza che quello era e niente più. Oggi la sola idea mi reca fastidio; non avrei minimamente voglia di vivere come un ladro, fosse anche solo per una settimana. Forse con l'età sono diventato pigro, più che responsabile.

Insomma, per me tradire non significa per forza fine di un amore, ma fa tabula rasa di ciò che credevamo di essere. I miei problemi sussitevano da prima, il tradimento ha solo certificato i miei dubbi.

Piuttosto mi soffermerei un attimo su cosa cerchiamo in realtà quando tradiamo: l'amore vero, oppure noi stessi? In sostanza: l'altro/a ha la funzione di "incarnare l'ammmore vero", oppure è una insegna al neon con scritto "per fuggire, da questa parte"?

Le risposte di altri sono risposte di altri. Echi di se. Tu sei quello della nuvoletta?
Se sei tu non credo ci sia da cercare chissà cosa nel tradimento, se non quello che sei o sei stato, prima della pigrizia: un animale vivo.
L'amore che rimane credo possa essere solo quello per i tuoi figli, anche se spesso sono più parole nel buio che nella luce.

 

[destroyah]

Ciao a tutti, ai nuovi e ai vecchi.

Stamattina ho trovato un messaggio privato in casella (grazie Caciottina, di cuore!) e quando ho visto la provenienza, ho avvertito una stretta al cuore. Questo posto, con tutti i suoi problemi, le sue passioni e le sue storie, è sempre rimasto nel mio cuore, nonostante siano anni che non posto nulla e devo essere onesto, non ho nemmeno cuoriosato. Un pò perchè la vita mi concede sempre meno tempo libero e un pò perchè così come il tradimento è finito nel cassetto delle cose "da ricordare ma non troppo", onde evitare spiacevoli ricordi.

Tuttavia gli anni sono passati come noccioline ed oggi posso guardare al mio passato con un sorriso. No, non significa che sono qui per elargire alllegria e spensieratezza, ma semplicemente di cose ne ho viste e sentite a sufficienza per poter quantomeno ridimensionare ciò che ho vissuto e che senza ombra di dubbio mi ha cambiato (in meglio o in peggio, onestamente ancora non l'ho capito). Non ho dimenticato che in quel periodo cupo e caotico, qui ho trovato una ancora di salvezza mica da ridere. E a certi utenti di vecchia data sarò eternamente grato per i loro consigli e per la loro voglia di sorbirsi le mie menate, che indubbiamente sono state grosse e tante.

(Se a qualche nuovo utente venisse voglia di spararsi un colpo, andate a cercarvi uno dei mie mille post sul tradimento perpetrato e subito).

Il tradimento in fondo è molto semplice: c'è un problema nella coppia che si fa fatica a riconoscere e il partner cade nella sua rete non appena un terzo incomodo fiuta l'odore dell'opportunità, avendo lasciato saggiamente la porta aperta.. Punto. Tutto il resto, sono inutili orpelli che ci raccontiamo noi per dare un senso alla cosa. Non credo nel canto ammaliatore di una sirena, penso che siamo noi stessi a convincerci di sentirlo.

Rimango dell'idea che il tradimento in sè, non sia nulla di imperdonabile in determinate circostanze. Certo, a nessuno fa piacere pensare alla moglie che fa un pompino a un altro o al marito che si bomba una biondona, ma non lo vedo come insuperabile, se ci sono le basi per ricostruire. L'atto di suo, non è che un "risolversi" di una situazione sottovalutata che ha poca valenza nel quadro globale. Sono fortemente convinto che tradire faccia parte della natura umana.

Ma quindi, cosa mi è rimasto da allora? La mia firma è sempre valida: un grosso vuoto a livello emotivo. Semplicemente non sono più stato in grado di amare, all'inizio perchè scottato dai fattacci, ma poi mi sono reso conto che in realtà stavo solo riconoscendo una incapacità che avevo già da prima e che anzi era stata l'innesco del tutto.

Voglio bene a mia moglie, ma non ne sono innamorato. E oggi non trovo nemmeno così tragica la cosa. Facciamo le cose insieme, ci diamo da fare per la famiglia e andiamo avanti. Probabilmente da fuori nessuno sospetterebbe della mia situazione.

Qualche annetto fa, mi sono concesso una brevissima storia di sesso (non è che non ho imparato dai miei errori, ma ero in un periodo in cui ne avevo bisogno e me lo sono concesso, scusate), con la consapevolezza che quello era e niente più. Oggi la sola idea mi reca fastidio; non avrei minimamente voglia di vivere come un ladro, fosse anche solo per una settimana. Forse con l'età sono diventato pigro, più che responsabile.

Insomma, per me tradire non significa per forza fine di un amore, ma fa tabula rasa di ciò che credevamo di essere. I miei problemi sussitevano da prima, il tradimento ha solo certificato i miei dubbi.

Piuttosto mi soffermerei un attimo su cosa cerchiamo in realtà quando tradiamo: l'amore vero, oppure noi stessi? In sostanza: l'altro/a ha la funzione di "incarnare l'ammmore vero", oppure è una insegna al neon con scritto "per fuggire, da questa parte"?

Sto post sarebbe da incorniciare

 

[Arcistufo]

vivere come un ladro

Sei riuscito a farmi cascare i coglioni al piano di sotto con 4 parole.
Non male.

 

[Nocciola]

Ciao a tutti, ai nuovi e ai vecchi.

Stamattina ho trovato un messaggio privato in casella (grazie Caciottina, di cuore!) e quando ho visto la provenienza, ho avvertito una stretta al cuore. Questo posto, con tutti i suoi problemi, le sue passioni e le sue storie, è sempre rimasto nel mio cuore, nonostante siano anni che non posto nulla e devo essere onesto, non ho nemmeno cuoriosato. Un pò perchè la vita mi concede sempre meno tempo libero e un pò perchè così come il tradimento è finito nel cassetto delle cose "da ricordare ma non troppo", onde evitare spiacevoli ricordi.

Tuttavia gli anni sono passati come noccioline ed oggi posso guardare al mio passato con un sorriso. No, non significa che sono qui per elargire alllegria e spensieratezza, ma semplicemente di cose ne ho viste e sentite a sufficienza per poter quantomeno ridimensionare ciò che ho vissuto e che senza ombra di dubbio mi ha cambiato (in meglio o in peggio, onestamente ancora non l'ho capito). Non ho dimenticato che in quel periodo cupo e caotico, qui ho trovato una ancora di salvezza mica da ridere. E a certi utenti di vecchia data sarò eternamente grato per i loro consigli e per la loro voglia di sorbirsi le mie menate, che indubbiamente sono state grosse e tante.

(Se a qualche nuovo utente venisse voglia di spararsi un colpo, andate a cercarvi uno dei mie mille post sul tradimento perpetrato e subito).

Il tradimento in fondo è molto semplice: c'è un problema nella coppia che si fa fatica a riconoscere e il partner cade nella sua rete non appena un terzo incomodo fiuta l'odore dell'opportunità, avendo lasciato saggiamente la porta aperta.. Punto. Tutto il resto, sono inutili orpelli che ci raccontiamo noi per dare un senso alla cosa. Non credo nel canto ammaliatore di una sirena, penso che siamo noi stessi a convincerci di sentirlo.

Rimango dell'idea che il tradimento in sè, non sia nulla di imperdonabile in determinate circostanze. Certo, a nessuno fa piacere pensare alla moglie che fa un pompino a un altro o al marito che si bomba una biondona, ma non lo vedo come insuperabile, se ci sono le basi per ricostruire. L'atto di suo, non è che un "risolversi" di una situazione sottovalutata che ha poca valenza nel quadro globale. Sono fortemente convinto che tradire faccia parte della natura umana.

Ma quindi, cosa mi è rimasto da allora? La mia firma è sempre valida: un grosso vuoto a livello emotivo. Semplicemente non sono più stato in grado di amare, all'inizio perchè scottato dai fattacci, ma poi mi sono reso conto che in realtà stavo solo riconoscendo una incapacità che avevo già da prima e che anzi era stata l'innesco del tutto.

Voglio bene a mia moglie, ma non ne sono innamorato. E oggi non trovo nemmeno così tragica la cosa. Facciamo le cose insieme, ci diamo da fare per la famiglia e andiamo avanti. Probabilmente da fuori nessuno sospetterebbe della mia situazione.

Qualche annetto fa, mi sono concesso una brevissima storia di sesso (non è che non ho imparato dai miei errori, ma ero in un periodo in cui ne avevo bisogno e me lo sono concesso, scusate), con la consapevolezza che quello era e niente più. Oggi la sola idea mi reca fastidio; non avrei minimamente voglia di vivere come un ladro, fosse anche solo per una settimana. Forse con l'età sono diventato pigro, più che responsabile.

Insomma, per me tradire non significa per forza fine di un amore, ma fa tabula rasa di ciò che credevamo di essere. I miei problemi sussitevano da prima, il tradimento ha solo certificato i miei dubbi.

Piuttosto mi soffermerei un attimo su cosa cerchiamo in realtà quando tradiamo: l'amore vero, oppure noi stessi? In sostanza: l'altro/a ha la funzione di "incarnare l'ammmore vero", oppure è una insegna al neon con scritto "per fuggire, da questa parte"?

Nessuno dei due
Mai pensato che l’altro incarni l’amore vero (mi fa ridere come definizione) e non è una via di fuga. Se volessi fuggire fuggirei indipendentemente dalla presenza dell’altro o no.
l’altro è un incontro che egoisticamente mi fa stare bene indipendentemente dalla situazione che ho a casa e che è variata negli anni

 

[Nicky]

Diciamo che ognuno ha i suoi tempi. Comunque nel 90% dei casi, l'utente si ostina di fare a modo suo nonostante i consigli.

Comunque si, come dicevo il tradimento è banale di suo, ma gli ormoni creano mille casini.

E meno male! Se pensassi che a qualcuno potrebbe venire l'insana idea di ascoltare i miei consigli, smetterei di scrivere.
Tutto è banale, ma fortunatamente ognuno di noi è unico e attribuisce a ciò che gli accade il significato che sente più autentico, o dovrebbe cercare di farlo.
Perciò, la tua domanda non ha una risposta.

 

[Kitsune]

In realtà è ispirato a questa.

Accipicchia, cosa hai tirato fuori, non ascolto quell'album da troppo tempo!
C'eri anche tu quando vennero nel 2017 agli I-Days? Che concerto incredibile!

 

[bravagiulia75]

E meno male! Se pensassi che a qualcuno potrebbe venire l'insana idea di ascoltare i miei consigli, smetterei di scrivere.
Tutto è banale, ma fortunatamente ognuno di noi è unico e attribuisce a ciò che gli accade il significato che sente più autentico, o dovrebbe cercare di farlo.
Perciò, la tua domanda non ha una risposta.

Io generalmente elargisco ottimi consigli...agli altri...
Io poi faccio il cazz che voglio
A volte con degli esiti pazzeschi...a volte con esiti...pessimi...
Ma sono fatta così

 

[Lara3]

sarà la sciatica

Perché? Scia?

Io generalmente elargisco ottimi consigli...agli altri...
Io poi faccio il cazz che voglio
A volte con degli esiti pazzeschi...a volte con esiti...pessimi...
Ma sono fatta così

Esiti pazzeschi?
Anche tu con Pazzesco?
E gli esiti pessimi… volevi dire perplessimi?

Sei riuscito a farmi cascare i coglioni al piano di sotto con 4 parole.
Non male.

Ciao Kid…
Qui ci vuole una dedica al tuo “come un ladro”
Un attimo che te la trovo

La canzone: Arrivo come un ladro
Comunque io trovo molto azzeccata l’espressione “come un ladro “

 

[Kid]

Accipicchia, cosa hai tirato fuori, non ascolto quell'album da troppo tempo!
C'eri anche tu quando vennero nel 2017 agli I-Days? Che concerto incredibile!

Io li ho visti 4 volte dal vivo, fai tu.

 

[Kid]

Ciao Kid…
Qui ci vuole una dedica al tuo “come un ladro”
Un attimo che te la trovo

La canzone: Arrivo come un ladro
Comunque io trovo molto azzeccata l’espressione “come un ladro “

Giusto mood.