Brunetta
Utente di lunga data
Negli anni ottanta non facevano che parlare delle “madri coraggio” che denunciavano il figlio tossicodipendente che, solo dopo l’arresto, accettava di entrare in comunità per la disintossicazione.Lo capisco. E' complicato, a volte non si riesce a stare vicino a un figlio tossicodipendente e un figlio sappiamo tutti quanto lo si ama.
Oltretutto, una cosa è aiutare, un'altra è essere una coppia.
Non escludo che si possa restare o tornare a essere coppia anche in presenza di dipendenze, ma bisogna anche pensare che il legame amoroso è più instabile, è legato a variabili incerte, non controllabili.
Non lo so se fosse a vantaggio delle comunità, che così potevano creare aziende prevalentemente agricole e di trasformazione, con lavoratori perlopiù gratuiti. Non conosco come funzioni la disintossicazione.
Però si è diffusa l’idea che non si curano le dipendenze con l’amore, ma con competenze specifiche e il minimo distacco che permette di non acconsentire ai desideri del dipendente.
Personalmente trovo molto positivo e sano non farsi condizionare da sensi di colpa.