Sono situazioni dolorose e non affrontabili nel breve periodo, in cui è normale che dominino il risentimento e la paura.
Proprio per questo, a mio parere prima di iniziare una convivenza dopo una separazione dovrebbe passare un lasso di tempo, che sia modo a tutti di ricostruire degli equilibri, di fare in modo che entrambi i genitori continuino a frequentare i figli con pari tempo, che ritrovino quel dialogo che consente di condividere le scelte educative. Ci sono anche mediatori e psicologi che possono aiutare in questo percorso complicato.
Ma avere un figlio con qualcuno non può comportare che diventi proprietario della persona con cui hai avuto un figlio, uomo o donna che sia.
Non puoi minacciare di portare via i figli, per me, né usarli per trattenere qualcuno o qualcosa.
Quindi alla base dovrebbe, per me, esserci comunque il rispetto per le decisioni dell'altra persona, anche quella di non volerci più, di avere agito in modo da perderci o di volere costruire il proprio futuro da solo o con altri.
Fa male, sì, ma come fa male ammalarsi; si ammalano anche le relazioni e fanno ammalare interiormente chi ne soffre, purtroppo, ma, a differenza che nelle malattie fisiche, si ha l'arma della ragionevolezza per provare a guarire.