Pazzesco

Rebecca89

Sentire libera
Pero' ci si dovrebbe chiedere perche questa ragazza si mette a fare cosi.
Non e' questione di rispetto, la figlia sta dicendo altro.
Sta poi alla madre capire cosa sta accadendo
Ah sì qui il discorso potrebbe espandersi all infinito.
Ma io pure madre se sentissi il mio nuovo lui usare gli stessi toni interverrei. perché come non si deve permettere lei non deve permettersi lui.
Quello che intendo io è che il rispetto deve esserci in tutti i componenti di quella casa se si ritrovano sotto lo stesso tetto.
 

Nicky

Utente di lunga data
Pensa all'esempio di @Homer .Secondo te uno che vede entrare in casa con le sue 2 bimbe il tizio che è stato complice della ex nel fare fallire la famiglia, deve pure portare rispetto e concordare con lui l'educazione delle figlie?
Sono situazioni dolorose e non affrontabili nel breve periodo, in cui è normale che dominino il risentimento e la paura.
Proprio per questo, a mio parere prima di iniziare una convivenza dopo una separazione dovrebbe passare un lasso di tempo, che sia modo a tutti di ricostruire degli equilibri, di fare in modo che entrambi i genitori continuino a frequentare i figli con pari tempo, che ritrovino quel dialogo che consente di condividere le scelte educative. Ci sono anche mediatori e psicologi che possono aiutare in questo percorso complicato.
Ma avere un figlio con qualcuno non può comportare che diventi proprietario della persona con cui hai avuto un figlio, uomo o donna che sia.
Non puoi minacciare di portare via i figli, per me, né usarli per trattenere qualcuno o qualcosa.
Quindi alla base dovrebbe, per me, esserci comunque il rispetto per le decisioni dell'altra persona, anche quella di non volerci più, di avere agito in modo da perderci o di volere costruire il proprio futuro da solo o con altri.
Fa male, sì, ma come fa male ammalarsi; si ammalano anche le relazioni e fanno ammalare interiormente chi ne soffre, purtroppo, ma, a differenza che nelle malattie fisiche, si ha l'arma della ragionevolezza per provare a guarire.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Per te no, per me
È uno dei motivi oer cui non conviverei con uno che non è il loro padre. Perché se si permettesse di mettere in discussione il nostro metodo educativo farebbe le valigie
È esattamente il motivo per il quale ho accettato per 3 anni di ritornare alla ex casa familiare dopo la separazione, anche se non proprio sempre nell' appartamento di mia moglie e mantenendo la residenza altrove.

Perché volevo scongiurare che mia figlia entrasse in contatto con l'ex amante di mia moglie, prevedendo (come poi è successo dopo) che mia moglie si sarebbe rimessa con lui. E ci sono riuscito, posso dire a distanza di due decenni, almeno per un tempo sufficiente (così sembra) affinché nostra figlia acquisisse una sufficiente maturità e capacità di interrelazione sociale per assorbire la separazione di noi genitori.
Che a 7 anni non era riuscita ad assorbire.

E qui mi fermo perché non intendo fornire riferimenti a casi specifici per dovere professionale e per preservare l'anonimato mio e dei miei cari (compresa l' ex).

@perplesso. Non sarebbe il caso di non ingombrare il thread di @Pazzesco e trasferire il tutto (dal #6406, proporrei) in altra discussione (magari intitolata "Separazione e possibili interferenze nella educazione dei figli di separati")
 

white74

Utente di lunga data
Ma non si parlava di insegnanti, ma di terzi. Esempio, mi faccio il culo a capanna per abituare il figlio a non mangiare schifezze tipo Mac e poi vengo a sapere che l'altro dice che sono tutte stronzate, che non fa male e glielo porta ogni 3 per 2. Permetti che mi incazzo?
Sono abbastanza certa che, se anche la madre non volesse il Mc, non glielo darebbe nemmeno il nuovo compagno.
Fatta questa dovuta premessa, diciamo che anche fra due genitori non vi è sempre una visione univoca.
Che si fa, ad es, quando la mamma non vuole e il legittimo padre li porta a mangiare il mc lo stesso in costanza di matrimonio?
Questa cosa ad es è capitata in passato a noi, io tutta sana, mio marito mc. Io aborro la panna, mia suocera e mio marito gliela davano.
La bambina è cresciuta lo stesso e non è morta.
Così come, ad es, io la mettevo a letto prima di quanto non facesse mio marito se ero io ad essere fuori. O ancora: mia figlia sapeva che poteva avere il giochino dell’edicola una volta a settimana. Ritenevo giusto doverle insegnare il senso della misura, se una volta papà arrivava con un giochino o se ce la avesse portata il nonno a prenderlo, avrei dovuto fare il diavolo a quattro? Come li consideri questi probabilissimi casi?
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Continui a mettermi in mezzo l educazione però Parma. Ho detto che l educazione spetta ai genitori. Questo però non vuol dire permettere ai figli di fare o dire quello che vogliono e comportarsi loro, senza rispetto, nei confronti dell' altra persona.
Vedi? Si continua a guardare le situazioni degli adulti. Non i figli.

Allora se un giorno la figlia di Homer torna a casa mentre non so, il nuovo arrivato chiamiamolo così, riposa dopo lavoro, e si mette a ballare al salone con la musica a palla fregandosene, è corretto? Può farlo?
E quello zitto non deve dire niente.
Nsomma.
È un esempio sbagliato secondo me
Credo che questo fa part
Sono abbastanza certa che, se anche la madre non volesse il Mc, non glielo darebbe nemmeno il nuovo compagno.
Fatta questa dovuta premessa, diciamo che anche fra due genitori non vi è sempre una visione univoca.
Che si fa, ad es, quando la mamma non vuole e il legittimo padre li porta a mangiare il mc lo stesso in costanza di matrimonio?
Questa cosa ad es è capitata in passato a noi, io tutta sana, mio marito mc. Io aborro la panna, mia suocera e mio marito gliela davano.
La bambina è cresciuta lo stesso e non è morta.
Così come, ad es, io la mettevo a letto prima di quanto non facesse mio marito se ero io ad essere fuori. O ancora: mia figlia sapeva che poteva avere il giochino dell’edicola una volta a settimana. Ritenevo giusto doverle insegnare il senso della misura, se una volta papà arrivava con un giochino o se ce la avesse portata il nonno a prenderlo, avrei dovuto fare il diavolo a quattro? Come li consideri questi probabilissimi casi?
Questioni che si gestiscono in famiglia
Già mi da fastidio quando mio marito fa eccezioni figurati se le fa un estraneo senza diritto
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma nella gestione della casa ti coinvolgo senza problemi
È nella gestione dei figli che ti devi adeguare all’impostazione che abbiamo dato io e il padre
Ribadisco, perché secondo te per me l’ideale è ognuno a casa propria?
È l’ideale per non avere problemi.
Ma meglio sarebbe non mettersi in competizione.

Quello che ha detto @Alphonse02 è vero ma non ha detto che sia giusto
@ParmaLetale l’ho interpretato in maniera scherzosa. Ripeto qualche ora fa ho detto che ammazzerei mio marito, non ridevo ma nessuno ha pensato che lo farei davvero
Un conto è una battuta.
Un conto è considerare a freddo qualcosa motivo valido per atti violenti.

Guarda io non credo che mi metterei a vivere con un uomo con figli, forse neppure se fosse vedovo.
Però ho dei nipoti e ho contribuito a educarli. A volte ho aiutato i loro genitori a vedere cose che non riuscivano a vedere, sono stata un punto di riferimento, così come lo è stato mio marito.
Non sempre il contributo educativo altrui è un male, perché a volte è un'aggiunta di amore e un genitore può arrivare a comprenderlo, se vuole.
È stata inventata la scuola perché la famiglia non è sufficiente.
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Ma c’è un motivo per cui lo fanno, non perché arrivano fatti e hanno fame chimica.
Io come nuova compagna, sarei pure in breve ex compagna, se fosse un comportamento da accettare.
Tu sostieni che la casa coniugale rimane ai figli, dico bene ?
Allora, visto che rimane ai figli (sempre secondo il tuo ragionamento) qualsiasi ospite successivo, temporaneo o permanente, ha il dovere di rompere i coglioni il minimo indispensabile perché quella non è neanche la casa della sua compagna.
Il ragionamento fila, no ?
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
È l’ideale per non avere problemi.
Ma meglio sarebbe non mettersi in competizione.
Non la vedo la competizione da parte degli aventi diritto. È l’altro o altra che deve rispettare gli spazi
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Ah sì qui il discorso potrebbe espandersi all infinito.
Ma io pure madre se sentissi il mio nuovo lui usare gli stessi toni interverrei. perché come non si deve permettere lei non deve permettersi lui.
Quello che intendo io è che il rispetto deve esserci in tutti i componenti di quella casa se si ritrovano sotto lo stesso tetto.
Difficile mantenere rispetto se qualcuno nin e ben accetto
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Ecco, io qui non sono d' accordo ad esempio.
(Poi ovvio ognuno ragiona come vuole 🙃).
Se quella persona entra nel nucleo familiare, non come comparsa ogni tanto ma come compagno di, è giusto che se la cosa gli crei disagio ne parli e ci si adatta. Tutti quanti. È rispetto. Da quel momento in quella casa, a contribuire in quella casa, c è anche un' altra persona.
Altrimenti è semplice, ognuno a casa sua e non si convive.
Parto dalla fine : quindi in caso di conflitto chi smamma ?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Obiettivamente, dubito che la tua posizione sarebbe rimasta la stessa se i tuoi figli (magari in tenera età) fossero stati affidati a tuo marito, insieme alla casa, e lui vi avesse ospitato la sua nuova compagna, con la quale avrebbe stabilito le regole educative.
Arriviamo sempre all’argomento ad personam.
Io non ho detto che si deve accettare di essere sostituiti nella educazione dei figli, ma che qualsiasi divergenza non spiega la violenza.
Poi non si stava parlando di cose gravi, ma di normali punti di vista diversi su piccolezze che sono contrasti formativi.
È esattamente quello che succede a scuola.
La scuola impone regole che possono essere diverse da quelle imposte dalla famiglia. Ma va accettato. A tutti è capitato di non essere in accordo con la scuola.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Sono abbastanza certa che, se anche la madre non volesse il Mc, non glielo darebbe nemmeno il nuovo compagno.
Fatta questa dovuta premessa, diciamo che anche fra due genitori non vi è sempre una visione univoca.
Che si fa, ad es, quando la mamma non vuole e il legittimo padre li porta a mangiare il mc lo stesso in costanza di matrimonio?
Questa cosa ad es è capitata in passato a noi, io tutta sana, mio marito mc. Io aborro la panna, mia suocera e mio marito gliela davano.
La bambina è cresciuta lo stesso e non è morta.
Così come, ad es, io la mettevo a letto prima di quanto non facesse mio marito se ero io ad essere fuori. O ancora: mia figlia sapeva che poteva avere il giochino dell’edicola una volta a settimana. Ritenevo giusto doverle insegnare il senso della misura, se una volta papà arrivava con un giochino o se ce la avesse portata il nonno a prenderlo, avrei dovuto fare il diavolo a quattro? Come li consideri questi probabilissimi casi?
Li considero i casi D, E, F ecc, mentre si era partiti dal caso A
 

white74

Utente di lunga data
Io ho trovato l’intervento di @Rebecca89 molto equilibrato, proprio perché ha vissuto quella situazione e sa cosa è irrilevante e cosa essenziale.
L’ho letto, avrei voluto scrivere le stesse parole parlando della mia esperienza. È esattamente quanto è successo a noi.
Oltre al fatto che negli anni ho imparato ad amare quell’uomo come se fosse mio padre e lui mi ha sempre trattato come una figlia, oneri ed onori. E da quando c’è stata mia figlia la stessa cosa è accaduta con lei.
Non so se i miei genitori abbiano mai parlato di sistemi educativi o se mio padre avesse da ridire su alcune cose. Credo che loro siano stati sufficientemente intelligenti per non creare vespai sul nulla. Forse questo hanno potuto farlo perché non c’erano amanti, corna, tradimenti o ripicche da fare. Non c’era un perdente o un vincente. C’erano solo due persone che non hanno saputo come rimanere insieme, per cui si sono divise. Credo che il fastidio reale sia più legato al fatto che il nuovo/a si scopano ciò che ritenevamo nostro.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Sono situazioni dolorose e non affrontabili nel breve periodo, in cui è normale che dominino il risentimento e la paura.
Proprio per questo, a mio parere prima di iniziare una convivenza dopo una separazione dovrebbe passare un lasso di tempo, che sia modo a tutti di ricostruire degli equilibri, di fare in modo che entrambi i genitori continuino a frequentare i figli con pari tempo, che ritrovino quel dialogo che consente di condividere le scelte educative. Ci sono anche mediatori e psicologi che possono aiutare in questo percorso complicato.
Ma avere un figlio con qualcuno non può comportare che diventi proprietario della persona con cui hai avuto un figlio, uomo o donna che sia.
Non puoi minacciare di portare via i figli, per me, né usarli per trattenere qualcuno o qualcosa.
Quindi alla base dovrebbe, per me, esserci comunque il rispetto per le decisioni dell'altra persona, anche quella di non volerci più, di avere agito in modo da perderci o di volere costruire il proprio futuro da solo o con altri.
Fa male, sì, ma come fa male ammalarsi; si ammalano anche le relazioni e fanno ammalare interiormente chi ne soffre, purtroppo, ma, a differenza che nelle malattie fisiche, si ha l'arma della ragionevolezza per provare a guarire.
Questo è il punto: una malattia non te la vai a cercare col lanternino
 

white74

Utente di lunga data
Per me non vi siete proprio capiti. Lei non ha mai parlato di non tutela. Ma che comunque una persona nuova che arriva nella vita di una persona sola con un figlio non è un divano su cui poggiare i piedi o lasciarlo lì fermo, zitto, immobili. Le relazioni sono con le persone. I legami si creano con quelle persone. Va dato modo di confronto, dialogo, avvicinamento. Poi che vada fatto nei giusti modi ovvio.
Sennò si sta da soli e ciao.
Esatto. Anche io ho trovato il tuo intervento molto illuminato.
Mi rendo conto che noi siamo una famiglia un po’ strana, mangiamo ancora tutti intorno allo stesso tavolo, nonostante mio padre e mia madre siano divorziati da 45 anni.
Mio padre e mio padre si accompagnano alle visite mediche e si aiutano quando possono.
Lo vedi che non sempre d’accordo su tutto, Sono due persone completamente diverse accomunate dal fatto che vogliono bene a me.
e hanno sempre entrambi pensato a ciò che era il mio bene.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Tu sostieni che la casa coniugale rimane ai figli, dico bene ?
Allora, visto che rimane ai figli (sempre secondo il tuo ragionamento) qualsiasi ospite successivo, temporaneo o permanente, ha il dovere di rompere i coglioni il minimo indispensabile perché quella non è neanche la casa della sua compagna.
Il ragionamento fila, no ?
No.
Il punto è che non viene accettato di essere sostituiti e se si è costretti a farlo con l’ex coniuge, ci si incista con il figli.
Sia @Rebecca89 sia @white74 hanno espresso un modo chiaro come faccia parte della quotidianità avere divergenze su piccoli aspetti riguardo i figli. Ma fare braccio di ferro fa male anzitutto ai figli, sia che l’altro genitore sia convivente, sia che conviva con un’altra persona.
 
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