🎵 Sanremo 2025 🎙️

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

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ivanl

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@danny, una domanda, da espertone quale sei: ho visto qualche video (rubato pare) in cui un paio di questi sedicenti cantanti (tipo il magrebino lagnoso) canterebbero senza autotune e la voce è come un gatto a cui stanno tagliando le palle dal veterinario...ma è roba vera o fake?
 

Brunetta

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Maronn peggio del gol di Turone.

 

Delfi1999

Utente di lunga data
Opinione del vocal coach Salvatore Cilia , con la quale sono perfettamente d'accordo :

Perché nelle cover i cantanti italiani danno il meglio, ma negli inediti si nasconde la voce? Il caso Serena Brancale e Alessandra Amoroso a Sanremo 2025
Serena Brancale senza una direzione nel suo inedito, ma nella cover con Alessandra Amoroso ha finalmente tirato fuori la voce. Perché nella musica italiana si nasconde sempre la vocalità?
Lo dico senza giri di parole: Serena Brancale nel suo inedito Anema e core non mi ha convinto. La sua performance è stata trattenuta, poco chiara, e non si capiva su cosa volesse puntare. Quando porti un brano, devi avere ben chiaro cosa vuoi far emergere: la voce, il testo, la musica… o almeno due di questi elementi. Qui, invece, sembrava tutto lasciato in sospeso, senza una direzione precisa.
Poi però arriva la serata delle cover, e Serena Brancale diventa un’altra. In coppia con Alessandra Amoroso su If I Ain’t Got You di Alicia Keys, finalmente ha mostrato la sua capacità vocale e interpretativa. E non solo lei: anche Alessandra, che ha un bel timbro, ha dato molto di più rispetto alle esibizioni precedenti. Certo, le manca ancora un controllo tecnico più approfondito, un lavoro che potrebbe aiutarla a rendere la sua voce più stabile e gestire meglio le dinamiche. Ma almeno in questa occasione entrambe hanno potuto esprimersi vocalmente, e il risultato si è sentito.
Ed è qui che viene fuori il vero problema della musica italiana. Perché quando si tratta di inediti si cerca in tutti i modi di nascondere la vocalità, la melodia, il saper cantare? Perché si ha paura di sembrare “antichi”? Perché se un artista punta sulla voce viene subito etichettato come “troppo melodico” o “vecchio stampo”? Poi arriva la serata delle cover, e guarda caso i cantanti scelgono pezzi che valorizzano la voce. E il pubblico li apprezza più di tutto il resto.
E questa non è una novità. Ogni volta che a Sanremo si fanno serate dedicate alle cover, la qualità musicale si alza, la vocalità emerge e la risposta del pubblico è entusiasta. Perché la verità è che la gente ama la bella musica, ama sentire voci che emozionano, melodie che restano impresse, interpretazioni che lasciano il segno. Il problema è che il gusto musicale, negli ultimi decenni, è stato pilotato da chi ha interesse a nascondere il talento vocale, la capacità di scrittura e la musicalità.
Questo ha portato a una conseguenza chiara: abbiamo perso completamente un’identità musicale. Dopo il bel canto, rifiutando la nostra tradizione, ci siamo trovati in un limbo dove non siamo più riconoscibili né in Italia né all’estero. Oggi è difficile individuare una caratteristica distintiva nella musica italiana, a parte il grande lavoro dei cantautori degli anni ’70 e ’80.
Questa è la vera riflessione da fare: perché il canto e la vocalità devono essere nascosti, invece di essere esaltati? Perché dobbiamo rincorrere sempre modelli che non ci appartengono, quando abbiamo una tradizione musicale ricchissima che ha reso l’Italia un punto di riferimento mondiale?
Forse sarebbe il caso di tornare a valorizzare la musica per quello che è davvero: voce, interpretazione e contenuto. E magari smettere di vergognarsi di chi sa cantare davvero.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Opinione del vocal coach Salvatore Cilia , con la quale sono perfettamente d'accordo :

Perché nelle cover i cantanti italiani danno il meglio, ma negli inediti si nasconde la voce? Il caso Serena Brancale e Alessandra Amoroso a Sanremo 2025
Serena Brancale senza una direzione nel suo inedito, ma nella cover con Alessandra Amoroso ha finalmente tirato fuori la voce. Perché nella musica italiana si nasconde sempre la vocalità?
Lo dico senza giri di parole: Serena Brancale nel suo inedito Anema e core non mi ha convinto. La sua performance è stata trattenuta, poco chiara, e non si capiva su cosa volesse puntare. Quando porti un brano, devi avere ben chiaro cosa vuoi far emergere: la voce, il testo, la musica… o almeno due di questi elementi. Qui, invece, sembrava tutto lasciato in sospeso, senza una direzione precisa.
Poi però arriva la serata delle cover, e Serena Brancale diventa un’altra. In coppia con Alessandra Amoroso su If I Ain’t Got You di Alicia Keys, finalmente ha mostrato la sua capacità vocale e interpretativa. E non solo lei: anche Alessandra, che ha un bel timbro, ha dato molto di più rispetto alle esibizioni precedenti. Certo, le manca ancora un controllo tecnico più approfondito, un lavoro che potrebbe aiutarla a rendere la sua voce più stabile e gestire meglio le dinamiche. Ma almeno in questa occasione entrambe hanno potuto esprimersi vocalmente, e il risultato si è sentito.
Ed è qui che viene fuori il vero problema della musica italiana. Perché quando si tratta di inediti si cerca in tutti i modi di nascondere la vocalità, la melodia, il saper cantare? Perché si ha paura di sembrare “antichi”? Perché se un artista punta sulla voce viene subito etichettato come “troppo melodico” o “vecchio stampo”? Poi arriva la serata delle cover, e guarda caso i cantanti scelgono pezzi che valorizzano la voce. E il pubblico li apprezza più di tutto il resto.
E questa non è una novità. Ogni volta che a Sanremo si fanno serate dedicate alle cover, la qualità musicale si alza, la vocalità emerge e la risposta del pubblico è entusiasta. Perché la verità è che la gente ama la bella musica, ama sentire voci che emozionano, melodie che restano impresse, interpretazioni che lasciano il segno. Il problema è che il gusto musicale, negli ultimi decenni, è stato pilotato da chi ha interesse a nascondere il talento vocale, la capacità di scrittura e la musicalità.
Questo ha portato a una conseguenza chiara: abbiamo perso completamente un’identità musicale. Dopo il bel canto, rifiutando la nostra tradizione, ci siamo trovati in un limbo dove non siamo più riconoscibili né in Italia né all’estero. Oggi è difficile individuare una caratteristica distintiva nella musica italiana, a parte il grande lavoro dei cantautori degli anni ’70 e ’80.
Questa è la vera riflessione da fare: perché il canto e la vocalità devono essere nascosti, invece di essere esaltati? Perché dobbiamo rincorrere sempre modelli che non ci appartengono, quando abbiamo una tradizione musicale ricchissima che ha reso l’Italia un punto di riferimento mondiale?
Forse sarebbe il caso di tornare a valorizzare la musica per quello che è davvero: voce, interpretazione e contenuto. E magari smettere di vergognarsi di chi sa cantare davvero.
Non hai torto.
Forse sono gli autori che non sono in grado.
 

danny

Utente di lunga data
Non hai torto.
Forse sono gli autori che non sono in grado.
Gli autori, di Sanremo, fanno copia e incolla.
Vedi canzone di Achille Lauro che è quella di Tananai di due anni fa
O quella di Olly che è basata su quella di Alfa.
È una scelta commerciale, non una ragione dovuta al fatto che le note sono 7 barra dodici.
Prodotto che funziona si ricicla.
 
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danny

Utente di lunga data
@danny, una domanda, da espertone quale sei: ho visto qualche video (rubato pare) in cui un paio di questi sedicenti cantanti (tipo il magrebino lagnoso) canterebbero senza autotune e la voce è come un gatto a cui stanno tagliando le palle dal veterinario...ma è roba vera o fake?
Non ho visto i video, purtroppo.
Però qui è dal vivo.
Valuta tu
(Io vedo e sento spalle che si alzano, respiro affannoso e intonazione precaria che mi fanno pensare a un'errata gestione della respirazione diaframmatica. Niente che non si possa risolvere con un po' di studio, che per un professionista dovrebbe essere di prassi e difatti lui secondo la biografia avrebbe studiato canto e tra l'altro con uno bravo https://www.cpm.it/docente/1021/corsi-musica-milano-docente-andrea-rodini. Quindi non so che dire, mi arrendo al curriculum ;))
 
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ivanl

Utente di lunga data
Non ho visto i video, purtroppo.
Però qui è dal vivo.
Valuta tu
(Io vedo e sento spalle che si alzano, respiro affannoso e intonazione precaria che mi fanno pensare a un'errata gestione della respirazione diaframmatica. Niente che non si possa risolvere con un po' di studio, che per un professionista dovrebbe essere di prassi e difatti lui secondo la biografia avrebbe studiato canto e tra l'altro con uno bravo https://www.cpm.it/docente/1021/corsi-musica-milano-docente-andrea-rodini. Quindi non so che dire, mi arrendo al curriculum ;))
@danny, ecco
 
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The Reverend

Utente di lunga data
Non ho visto i video, purtroppo.
Però qui è dal vivo.
Valuta tu
(Io vedo e sento spalle che si alzano, respiro affannoso e intonazione precaria che mi fanno pensare a un'errata gestione della respirazione diaframmatica. Niente che non si possa risolvere con un po' di studio, che per un professionista dovrebbe essere di prassi e difatti lui secondo la biografia avrebbe studiato canto e tra l'altro con uno bravo https://www.cpm.it/docente/1021/corsi-musica-milano-docente-andrea-rodini. Quindi non so che dire, mi arrendo al curriculum ;))
Non ho visto i video, purtroppo.
Però qui è dal vivo.
Valuta tu
(Io vedo e sento spalle che si alzano, respiro affannoso e intonazione precaria che mi fanno pensare a un'errata gestione della respirazione diaframmatica. Niente che non si possa risolvere con un po' di studio, che per un professionista dovrebbe essere di prassi e difatti lui secondo la biografia avrebbe studiato canto e tra l'altro con uno bravo https://www.cpm.it/docente/1021/corsi-musica-milano-docente-andrea-rodini. Quindi non so che dire, mi arrendo al curriculum ;))
I bei tempi quando si studiava due ore al giorno le tecniche di respirazione e canto di vaccai, dimon, Williams e simili.
Altro che autotune! Per raggiungere certe note da contraltista dovevo schiacciarmi le palle🤣🤣🤣🤣
 

Delfi1999

Utente di lunga data
Non ho visto i video, purtroppo.
Però qui è dal vivo.
Valuta tu
(Io vedo e sento spalle che si alzano, respiro affannoso e intonazione precaria che mi fanno pensare a un'errata gestione della respirazione diaframmatica. Niente che non si possa risolvere con un po' di studio, che per un professionista dovrebbe essere di prassi e difatti lui secondo la biografia avrebbe studiato canto e tra l'altro con uno bravo https://www.cpm.it/docente/1021/corsi-musica-milano-docente-andrea-rodini. Quindi non so che dire, mi arrendo al curriculum ;))
In qualunque campo, uno può studiare fin che vuole, ma se non ha attidudine, non c'è proprio rimedio.
 

Kitsune

Utente di lunga data
Adesso tutti sono innamorati di Lucio Corsi, lo conoscevo da anni ma ammetto di averlo "trascurato" per altri artisti.
Tutte le sue date live sono andate sold out, se lo merita.
Lui è la risposta a tutto 'sti "cantanti" che campano sulla violenza, sesso, soldi e fisici perfetti.


A me, questo fantastico pezzo, fa venire i brividi.
Grazie piccolo, grande Lucino; se Lucio Dalla ti avesse conosciuto, ti avrebbe amato follemente ❤‍🩹
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Adesso tutti sono innamorati di Lucio Corsi, lo conoscevo da anni ma ammetto di averlo "trascurato" per altri artisti.
Tutte le sue date live sono andate sold out, se lo merita.
Lui è la risposta a tutto 'sti "cantanti" che campano sulla violenza, sesso, soldi e fisici perfetti.


A me, questo fantastico pezzo, fa venire i brividi.
Grazie piccolo, grande Lucino; se Lucio Dalla ti avesse conosciuto, ti avrebbe amato follemente ❤‍🩹
È la mia preferita 😍
 

Lara3

Utente di lunga data
È meravigliosa...
Io ho fatto il tifo per lui dalla prima serata, stile ultrà, e ho coinvolto anche la mia amica storica che all'inizio ha apprezzato solo Marcella Bella.
Io l’apprezzavo per le sue canzoni da giovane. E mi è piaciuta l’idea di essersi messa in gioco. Poi lei è stata una delle poche ad aver avuto l’onore di cantare con un grande, ma grande, grande. La canzone Martine lo dimostra.
 
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