Fare la barba...

Cattivik

Utente di lunga data
Poi ti ritrovi senza capire come a fare la barba a tuo papà...

Farsi la barba l'ho sempre vissuto come un momento personale. Un prendersi cura di sé. Se non quotidiano comunque con una sua cadenza... un rito che ogni uomo fa suo.

Farsi la barba è anche un "passaggio"... si non è farsi la barba che ti fa diventare uomo... ma dovrebbe aiutarti a prendere consapevolezza che non sei più un ragazzino.

Ora lui, che ti ha "accompagnato" che ti ha dato le prime dritte su questo "rito" è lì seduto che aspetta... aspetta che tu compi quel rito per lui.

E questo è ancora nulla...

Mentre ti prendi cura ti lui hai paura ad incrociare il suo sguardo... e forse anche lui ha la stessa paura. Ma per quanto tu ti concentri su quella pelle sulle rughe da tendere al meglio per passare con il rasoio senza far danni... gli occhi si incrociano...

Ecco lì vedi l'uomo che era... e nonostante tutto è il tuo punto fermo... che ti guarda e con gli occhi ti dice "grazie"... e tu ti senti piccolo per tutti quei grazie che non gli hai detto...

Cattivik.
 

hammer

Utente di lunga data
Poi ti ritrovi senza capire come a fare la barba a tuo papà...

Farsi la barba l'ho sempre vissuto come un momento personale. Un prendersi cura di sé. Se non quotidiano comunque con una sua cadenza... un rito che ogni uomo fa suo.

Farsi la barba è anche un "passaggio"... si non è farsi la barba che ti fa diventare uomo... ma dovrebbe aiutarti a prendere consapevolezza che non sei più un ragazzino.

Ora lui, che ti ha "accompagnato" che ti ha dato le prime dritte su questo "rito" è lì seduto che aspetta... aspetta che tu compi quel rito per lui.

E questo è ancora nulla...

Mentre ti prendi cura ti lui hai paura ad incrociare il suo sguardo... e forse anche lui ha la stessa paura. Ma per quanto tu ti concentri su quella pelle sulle rughe da tendere al meglio per passare con il rasoio senza far danni... gli occhi si incrociano...

Ecco lì vedi l'uomo che era... e nonostante tutto è il tuo punto fermo... che ti guarda e con gli occhi ti dice "grazie"... e tu ti senti piccolo per tutti quei grazie che non gli hai detto...

Cattivik.
Grazie per quanto hai scritto.
 

Nono

Utente di lunga data
Io, nella mia più triste lettura, in quegli occhi vedevo vergogna. Per non essere più autosufficiente, non riuscire ad esprimersi, per essere prigioniero in un corpo immobile.
Leggevo il desiderio di spegnersi, sentivo forte urlare aiuto.
Invece era il momento dove toccava a me prendermi cura di chi mi si è preso sempre cura.
Ora è il mio turno ... ma questo non l'accettavano.
 

andrea53

Utente di lunga data
Poi ti ritrovi senza capire come a fare la barba a tuo papà...

Farsi la barba l'ho sempre vissuto come un momento personale. Un prendersi cura di sé. Se non quotidiano comunque con una sua cadenza... un rito che ogni uomo fa suo.

Farsi la barba è anche un "passaggio"... si non è farsi la barba che ti fa diventare uomo... ma dovrebbe aiutarti a prendere consapevolezza che non sei più un ragazzino.

Ora lui, che ti ha "accompagnato" che ti ha dato le prime dritte su questo "rito" è lì seduto che aspetta... aspetta che tu compi quel rito per lui.

E questo è ancora nulla...

Mentre ti prendi cura ti lui hai paura ad incrociare il suo sguardo... e forse anche lui ha la stessa paura. Ma per quanto tu ti concentri su quella pelle sulle rughe da tendere al meglio per passare con il rasoio senza far danni... gli occhi si incrociano...

Ecco lì vedi l'uomo che era... e nonostante tutto è il tuo punto fermo... che ti guarda e con gli occhi ti dice "grazie"... e tu ti senti piccolo per tutti quei grazie che non gli hai detto...

Cattivik.
Bellissimo quel che hai scritto
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Io penso che tutti quei grazie che non hai detto, lui li abbia sentiti lo stesso
Su questo forum si leggono spesso rapporti genitori figli conflittuali per non dire di peggio
Bello leggere che ci sono eccezioni. Goditi il tuo papà ☺
 

CIRCE74

Utente di lunga data
La vita è un cerchio, tutti noi abbiamo passato e passeremo delle fasi dentro le quali sia interiormente che esteriormente cambieremo e intorno a noi avremo le persone che ci hanno camminato accanto e che ci conoscono molto più di quello che pensiamo...i grazie molte volte sono superflui, conta molto di più il figlio che sei stato e la persona che sei diventata...un uomo se può scegliere lascia farsi la barba da chi si fida, per tuo padre quella persona sei tu ed è tantissimo.
 

Nicky

Utente di lunga data
Io, nella mia più triste lettura, in quegli occhi vedevo vergogna. Per non essere più autosufficiente, non riuscire ad esprimersi, per essere prigioniero in un corpo immobile.
Leggevo il desiderio di spegnersi, sentivo forte urlare aiuto.
Invece era il momento dove toccava a me prendermi cura di chi mi si è preso sempre cura.
Ora è il mio turno ... ma questo non l'accettavano.
Una cosa che mi ha confortato nella rapidità in tutto è avvenuto, è che mio papà è stato autonomo fino alla fine, per lui, non per noi che, naturalmente, avremmo voluto avere più tempo.
 

cinquanta+uno

Utente di lunga data
Poi ti ritrovi senza capire come a fare la barba a tuo papà...

Farsi la barba l'ho sempre vissuto come un momento personale. Un prendersi cura di sé. Se non quotidiano comunque con una sua cadenza... un rito che ogni uomo fa suo.

Farsi la barba è anche un "passaggio"... si non è farsi la barba che ti fa diventare uomo... ma dovrebbe aiutarti a prendere consapevolezza che non sei più un ragazzino.

Ora lui, che ti ha "accompagnato" che ti ha dato le prime dritte su questo "rito" è lì seduto che aspetta... aspetta che tu compi quel rito per lui.

E questo è ancora nulla...

Mentre ti prendi cura ti lui hai paura ad incrociare il suo sguardo... e forse anche lui ha la stessa paura. Ma per quanto tu ti concentri su quella pelle sulle rughe da tendere al meglio per passare con il rasoio senza far danni... gli occhi si incrociano...

Ecco lì vedi l'uomo che era... e nonostante tutto è il tuo punto fermo... che ti guarda e con gli occhi ti dice "grazie"... e tu ti senti piccolo per tutti quei grazie che non gli hai detto...

Cattivik.
Ci sono passato anch'io, e mi manca tanto non poterlo più fare.
 

Lara3

Utente di lunga data
Poi ti ritrovi senza capire come a fare la barba a tuo papà...

Farsi la barba l'ho sempre vissuto come un momento personale. Un prendersi cura di sé. Se non quotidiano comunque con una sua cadenza... un rito che ogni uomo fa suo.

Farsi la barba è anche un "passaggio"... si non è farsi la barba che ti fa diventare uomo... ma dovrebbe aiutarti a prendere consapevolezza che non sei più un ragazzino.

Ora lui, che ti ha "accompagnato" che ti ha dato le prime dritte su questo "rito" è lì seduto che aspetta... aspetta che tu compi quel rito per lui.

E questo è ancora nulla...

Mentre ti prendi cura ti lui hai paura ad incrociare il suo sguardo... e forse anche lui ha la stessa paura. Ma per quanto tu ti concentri su quella pelle sulle rughe da tendere al meglio per passare con il rasoio senza far danni... gli occhi si incrociano...

Ecco lì vedi l'uomo che era... e nonostante tutto è il tuo punto fermo... che ti guarda e con gli occhi ti dice "grazie"... e tu ti senti piccolo per tutti quei grazie che non gli hai detto...

Cattivik.
Bello Cattivik…
E quando lui, quello che doveva essere il punto di riferimento, non c’è mai stato pur vivendo sotto lo stesso tetto?
Come si fa adesso che ha bisogno lui?
 

Gaia

Utente di lunga data
Lo stai facendo con amore, ma comprendo il senso dì impotenza.
Io ci stavo male perché sentivo forte la tensione fra quello che facevo per amore, quello che avrei voluto fare in più e anche forte il fatto che mi sentivo in colpa perché a volte mi pesava.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Si, parlo di me, ma come me ci sono tanti.
Sicuramente. Credo anche però che ci siano figli (non parlo di te) che non sanno sopportare nulla e che vedono solo i lati negativi dei genitori.
Io spesso sento o leggo cose che mi lasciano basita
 

Pincopallino

Utente di lunga data
E’ me e’ stato solo concesso di vestirlo, prima che lo depositassero nella bara, perché il tipo che lo doveva vestire ha avuto in quel momento lì, un malore. Quindi intanto che i suoi compari lo assistevano io vestivo il morto.
La cravatta me la annodai su di me e poi gliela misi, già legata, perché a fare il nodo dal davanti non sono capace.
 
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