Fare la barba...

hammer

Utente di lunga data
L’approfondimento è quello che hai scritto.
Affidi al singolo, a insindacabile giudizio, la decisione di cosa abbia valore.
La insindacabilità indica che il criterio è l’efficienza dell’individuo.
Riconosco all’individuo non tanto il compito di stabilire cosa abbia valore in senso astratto, quanto la libertà di decidere autonomamente cosa fare della propria vita.
Non vedo un legame diretto tra questa libertà e l’efficienza con cui si compiono certe scelte.
Anche decisioni che si teme di non riuscire a prendere in futuro, per via di una possibile inefficienza mentale, possono essere stabilite in anticipo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
perdonami, ma se la vita è un dono che razza di dono è se non posso viverla dall'inizio alla fine come dico io?
Anche in questo caso mi hai attribuito affermazioni che non ho fatto e le attacchi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Riconosco all’individuo non tanto il compito di stabilire cosa abbia valore in senso astratto, quanto la libertà di decidere autonomamente cosa fare della propria vita.
Non vedo un legame diretto tra questa libertà e l’efficienza con cui si compiono certe scelte.
Anche decisioni che si teme di non riuscire a prendere in futuro, per via di una possibile inefficienza mentale, possono essere stabilite in anticipo.
Non hai il dubbio che la possibilità di scelta sia stata (culturalmente, non c’è un complotto) collocata nella fase terminale della vita, come possibilità di morte?
 

hammer

Utente di lunga data
Non hai il dubbio che la possibilità di scelta sia stata (culturalmente, non c’è un complotto) collocata nella fase terminale della vita, come possibilità di morte?
Può darsi.
Ma io mi riferivo ad un diritto oggettivo che non deve necessariamente essere finalizzato al fine vita.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Può darsi.
Ma io mi riferivo ad un diritto oggettivo che non deve necessariamente essere finalizzato al fine vita.
E chi ti proibisce di suicidarti?
 

Brunetta

Utente di lunga data

danny

Utente di lunga data
La nostra cultura ha rimosso la morte. Spesso viene percepita come una ingiustizia, come se non fossimo nati per morire.
I progressi della medicina e dei farmaci ci fa pensare che se si muore, accada per un errore.
Inoltre siamo incentrati su noi stessi e sulla perdita di noi vivi.
Se rimuovere la morte dei giovani è istintivo, abbiamo poesie e romanzi su questo, bisognerebbe accettare che tutti invecchiamo e manifesteremo varie patologie e poi moriremo.
Il rifiuto della morte si manifesta anche nel voler decidere noi la nostra morte.
Diventiamo così dei vecchi “sani”, che vogliono vivere come giovani e poi vecchi malati che vogliono fregare la morte, anche di poco.
A me pare così che si stia costruendo una cultura dell’individualismo della morte che viene anticipata con un colpo di teatro in cui il suicidio assume un valore di affermazione di sé.
Questo estremo atto di egocentrismo lo raccontiamo come altruismo, per non essere di peso.
Ciò che fa paura è aver voglia di morire perché si è stanchi di vivere.
 

hammer

Utente di lunga data
dovendo fare una classifica delle cose importanti:
1) io;
2) salute;
2) famiglia (anche quella allargata alle poche amicizie vere);
3) lavoro.
Il resto tutto contorno.
Dovendo fare una classifica delle cose importanti:
1) Famiglia.
2) Io.
2) Salute.
3) Lavoro.
Il resto tutto contorno.
 

Marjanna

Utente di lunga data
E quel "dipende" che andrebbe individualizzato. Vorrei decidere io quando e come uscire di scena.
Visto che lo stato lucra anche sulla mia dipartita (tasse, eredità ((nulla nel mio caso specifico 😂)), ecc)
Mi sa che chiedi un poco troppo... te che sei prof ricordami come diceva quella poesia...
si sta
come i sottobicchieri di cartone
al pub
 

Brunetta

Utente di lunga data

The Reverend

Utente di lunga data
Mi sa che chiedi un poco troppo... te che sei prof ricordami come diceva quella poesia...
si sta
come i sottobicchieri di cartone
al pub
Io invece credo che chiedo il giusto. La vita è mia, non di nessun altro. Men che meno dello stato anche se so che purtroppo tanti ignoranti (nel senso che preferiscono vivere nell'ignoranza ) preferiscono vivere all'ombra di uno stato onnipresente. Per la poesia ahimè insegno inglese e non italiano 🤷😉
 

Marjanna

Utente di lunga data
Io invece credo che chiedo il giusto. La vita è mia, non di nessun altro. Men che meno dello stato anche se so che purtroppo tanti ignoranti (nel senso che preferiscono vivere nell'ignoranza ) preferiscono vivere all'ombra di uno stato onnipresente. Per la poesia ahimè insegno inglese e non italiano 🤷😉
Non capisco paul... parli di qualcosa che esiste.
Si chiama Testamento Biologico.
E sei libero di farlo.
 
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