Si. Terribile.Ma li hai visti e sentiti i genitori?
Ho scritto prima. La mancanza di limiti e di controllo non crea bambini e ragazzi liberi, ma insicuri.Beh, evidentemente stanno tornando di moda, se la sottomissione è motivo di vanto, anche se non capisco in forza di quale principio.
Esatto, ma quindi un limite se non c'è si trova comunqueHo scritto prima. La mancanza di limiti e di controllo non crea bambini e ragazzi liberi, ma insicuri.
Da adulti sottovalutiamo l’ignoranza del mondo e del pensiero dei figli.
La realtà è sconosciuta ai ragazzini e non sanno mai come devono vivere.
Questa concessione di libertà fa sentire non solo disorientati, ma anche senza interesse per loro.
”Ciao mamma, esco” e poi fuori fino a sera. Un/a ragazzo/a sente interesse per lui?
Poi trova un partner interessato a ogni passo. Finalmente qualcuno è interessato.
Mica solo tu.In pratica io sono viva per miracolo
Si. Terribile.
Purtroppo il limite poi lo pone un ragazzetto, educato allo stesso modo, che trova nella relazione un senso di potere esaltante e impossibile da perdere.Esatto, ma quindi un limite se non c'è si trova comunque
Ma i miei figli a quella età stavano in casa.Eh ma ti dicono "meglio averli in casa che in giro che te lo fanno di nascosto"
Educativa? No. Ma essere la compagna della vita non vuole dire essere succube di un atteggiamento nervoso o violento. Soprattutto se c è una famiglia e ci sono dei figli, cerchi di fare notare che forse forse si sta esagerando.L’atteggiamento di rabbia incontrollata lo ha il padre, perché dici che la moglie è la figlia sbagliano, stando in silenzio?
Attribuisci alla moglie una responsabilità educativa nei confronti del marito?
Pensate a un ragazzo, che ha trovato anche una famiglia, quale lacerazione può avere e quale terrore provare non solo al pensiero di perdere una partner, ma anche una famiglia.![]()
Il padre di Martina Carbonaro, uccisa a 14 anni dall'ex fidanzato: «Ha avuto il coraggio di cercarla con noi»
L'amarezza di Marcello Carbonaro dopo il fermo di Alessio Tucci: «Veniva a casa, mangiava con noi, abbiamo fatto le vacanze assieme. Quando è scomparsa l'ha cercata con noi». Venerdì l'udienza di convalidanapoli.corriere.it
L’hai guardato con attenzione? Moglie e figlia erano terrorizzate dalle sue reazioni e lui si offre come adulto per stare accanto al figlio, senza obiezione della moglie. Hanno distribuito nella sceneggiatura moltissimi indizi. Anche la rassicurazione reciproca finale è una forma di negazione dei fatti e di normalizzazione .Educativa? No. Ma essere la compagna della vita non vuole dire essere succube di un atteggiamento nervoso o violento. Soprattutto se c è una famiglia e ci sono dei figli, cerchi di fare notare che forse forse si sta esagerando.
Eh ma allora ti dicono "se lo tengo chiuso in casa mentre tutti gli altri vanno in giro, poi me lo prendono per il culo e lo escludono anche quando potrebbe andare"Ma i miei figli a quella età stavano in casa.
E “chi se ne frega?” non ce lo mettiamo?Eh ma allora ti dicono "se lo tengo chiuso in casa mentre tutti gli altri vanno in giro, poi me lo prendono per il culo e lo escludono anche quando potrebbe andare"
Io l'ho notato diverse volte. Ma più che bisogno di avere figli bene accetti è terrore di avere figli esclusiE “chi se ne frega?” non ce lo mettiamo?
Questo bisogno di avere figli ben accetti non lo capisco.
Ma si capisce anche come turba me non essere ben accetta![]()
Ma è un problema dei genitori che misurano il proprio valore sociale anche attraverso l’accettazione dei figli.Io l'ho notato diverse volte. Ma più che bisogno di avere figli bene accetti è terrore di avere figli esclusi
Leggo adesso:
L'amarezza di Marcello Carbonaro dopo la scoperta del femminicidio e il fermo del 19enne Alessio Tucci: «Veniva a casa, mangiava con noi, abbiamo fatto le vacanze assieme. Quando è scomparsa l'ha cercata con noi: assurdo»
Sarò bigotto ... ma lei aveva 14anni e lui 19
Le vacanze insieme????
Stavano insieme da quando aveva 12 anni ...
Si però immagino fosse più "facile" dare certi limiti quando li davano anche quasi tutti gli altri, che oggi essere delle mosche bianche.Ma è un problema dei genitori che misurano il proprio valore sociale anche attraverso l’accettazione dei figli.
Scuse per non rompersi i coglioni.Eh ma ti dicono "meglio averli in casa che in giro che te lo fanno di nascosto"
Se oggi chiedessi ai miei figli, ormai adulti, sposati e realizzati, di raccontare la loro adolescenza/giovinezza, te la descriverebbero come un’epoca di totale libertà: facevano quello che volevano, usavano le loro camerette o la casa al mare per intrattenersi con le ragazzine del momento, proprio come faceva il loro papa ai suoi tempi.Ho scritto prima. La mancanza di limiti e di controllo non crea bambini e ragazzi liberi, ma insicuri.
Da adulti sottovalutiamo l’ignoranza del mondo e del pensiero dei figli.
La realtà è sconosciuta ai ragazzini e non sanno mai come devono vivere.
Questa concessione di libertà fa sentire non solo disorientati, ma anche senza interesse per loro.
”Ciao mamma, esco” e poi fuori fino a sera. Un/a ragazzo/a sente interesse per lui?
Poi trova un partner interessato a ogni passo. Finalmente qualcuno è interessato.
Ecco. Non vorrei far incazzare qualcuno. Ma se posso dire quello che penso, col cazzo che mi sarei messa addosso una maglietta bianca dipinta e sarei andata in strada. Non ditemi che bisogna trovarsi nella situazione.Ma li hai visti e sentiti i genitori?
Alla fine non credo nemmeno dal sistema di sorveglianza che si pone sui figli. Penso dipenda più dall'esempio che si trasmette.Se oggi chiedessi ai miei figli, ormai adulti, sposati e realizzati, di raccontare la loro adolescenza/giovinezza, te la descriverebbero come un’epoca di totale libertà: facevano quello che volevano, usavano le loro camerette o la casa al mare per intrattenersi con le ragazzine del momento, proprio come faceva il loro papa ai suoi tempi.
Quello che non sanno è che mia moglie aveva organizzato un sistema di sorveglianza talmente efficiente che, al confronto, il KGB sembrava un circolo ricreativo. Sapeva tutto delle ragazze ancora prima che loro le conoscessero: nomi, famiglie, inclinazioni, perfino le pagelle.
Non chiedermi come faceva. Credo avesse creato una rete di informatori prezzolati. Quando chiedevo informazioni rispondeva: tutto sotto controllo.
Il bello è che i ragazzi non si sono mai accorti di nulla. Forse è anche per questo che la mia carriera da traditore non è mai davvero decollata.
Credo che un po’ di sano, invisibile e intelligente, controllo in famiglia sia sempre indispensabile. Altro che privacy.