Rebecca89
Sentire libera
Ecco, ve lo suddivido a novelle tipo Gianni Rodari, così se avete finito gli Harmony estivi avete qualcosa da leggere
PART 1
Sono mesi di lavoro intensi e progetti che prendono forma. Ma non si può parlare sempre di lavoro. Ho i miei ritagli di tempo dove esco, sto in compagnia, conosco persone e mi diverto. Sto bene. Ci tengo a dire che non mi dice sempre bene, anzi
, dietro uno schermo alla fine non è mai come avere davanti una persona o sentirla, anche solo a voce. I pochi di voi con cui ho approfondito altrove sanno che ho anche beati crolli naturali anche se torno sempre in piedi, non ne parlo qui ma perché come nella vita i pesi me li smantello a modo mio. Eppure oggi è uno di quei giorni dove mi viene da soffermarmi e parlare un po' con voi, che di compagnia me ne fate tanta
In questo paio di mesi, ho conosciuto diverse persone. E mi sono analizzata. Si, ok, le cose si vivono senza pensieri, siamo tutti d' accordo, ma l analisi è stata su me persona, sulle mie fughe continue. Percepisco un qualcosa di minimo e fuggo. Sono molto corteggiata ultimamente, lo dico senza sottolineature. Vuoi l estate, vuoi che boh, sto bene, lo sento proprio sulla pelle e me lo vedo negli occhi, vuoi che il lavoro procede, che le cose prendono forma, insomma, mi sono divertita e ho anche un po' attuato la modalità masticazzi. Quando torni a casa e però non ti resta nulla, dell' uscita, della cena, della passeggiata e pure della scopata, due domande te le fai e ti chiedi se ti serve questo. Onestamente non mi serve. Ma non è che poi mi serve qualcosa, a me basta stare bene, se poi questo riguarda una persona, è il tenere addosso quella sensazione di stare bene quando sto con qualcuno, pure se piano piano sfuma. Se invece è circoscritto a quel momento e svanisce subito dopo, la sensazione diventa l illusione di attimo e che me ne faccio? Personalmente sono arrivata alla conclusione di...niente. E quando è cosi, sparisco. Ora. Ho trovato uomini senza passi. Ovvero ti fanno capire che gli interessi in tutti i modi ma aspettano che gli dico io "quindi stasera che fai?". E sta cosa io la faccio pure, però su. È bello il passo a due, se devo ballare da sola metto la musica in cuffia e ballo per casa, lo faccio sempre. Quindi ho chiuso i contatti che ho ritenuto irrilevanti. Mi sono poi concentrata su di me. E mi sono pure detta Rebé, non è che puoi pretendere che tutti abbiano i passi tuoi. È giusto pure che gli altri vadano al passo loro. Quindi, respirone, meditazione, fase zen, conosco uno, amico di amici, lento. Molto, molto lento. Intelligentissimo, ci si parla benissimo, inizia a scrivermi e dallo scrivermi la cosa si fa più intima, due volte a cena, tre aperitivi, manco un bacio.
Esatto, manco un bacio.
Ora. Mi aspetto qualunque tipo di opinione al riguardo, va bene. Però. Un giorno mi ha detto, all ultimo aperitivo di una serie di uscite:
"Io sono un uomo molto paziente. Sono fan dell arte del contadino. Le cose le devi coltivare piano piano con cura".
Io non potevo che rispondere così:
"La mia pazienza anche è tanta, però è pure limitata nei tempi giusti. Perché a lungo andare, a pazientare, le cose le perdi pure. E il fatto che io abbia la patata non fa di me un tubero".
Oh, c ho provato eh, non mi si può dire di no.
Insomma, mi sono un po' chiusa con il ma chi me lo fa fa'. E con il lavoro aumentato, le responsabilità, il caldo, sono giornate pesanti suddivise tra casa, lavoro, PC. Ma mi va bene così.
Ora torno.
Taglio sennò è troppo lungo.
Arrivo.
PART 1
Sono mesi di lavoro intensi e progetti che prendono forma. Ma non si può parlare sempre di lavoro. Ho i miei ritagli di tempo dove esco, sto in compagnia, conosco persone e mi diverto. Sto bene. Ci tengo a dire che non mi dice sempre bene, anzi
In questo paio di mesi, ho conosciuto diverse persone. E mi sono analizzata. Si, ok, le cose si vivono senza pensieri, siamo tutti d' accordo, ma l analisi è stata su me persona, sulle mie fughe continue. Percepisco un qualcosa di minimo e fuggo. Sono molto corteggiata ultimamente, lo dico senza sottolineature. Vuoi l estate, vuoi che boh, sto bene, lo sento proprio sulla pelle e me lo vedo negli occhi, vuoi che il lavoro procede, che le cose prendono forma, insomma, mi sono divertita e ho anche un po' attuato la modalità masticazzi. Quando torni a casa e però non ti resta nulla, dell' uscita, della cena, della passeggiata e pure della scopata, due domande te le fai e ti chiedi se ti serve questo. Onestamente non mi serve. Ma non è che poi mi serve qualcosa, a me basta stare bene, se poi questo riguarda una persona, è il tenere addosso quella sensazione di stare bene quando sto con qualcuno, pure se piano piano sfuma. Se invece è circoscritto a quel momento e svanisce subito dopo, la sensazione diventa l illusione di attimo e che me ne faccio? Personalmente sono arrivata alla conclusione di...niente. E quando è cosi, sparisco. Ora. Ho trovato uomini senza passi. Ovvero ti fanno capire che gli interessi in tutti i modi ma aspettano che gli dico io "quindi stasera che fai?". E sta cosa io la faccio pure, però su. È bello il passo a due, se devo ballare da sola metto la musica in cuffia e ballo per casa, lo faccio sempre. Quindi ho chiuso i contatti che ho ritenuto irrilevanti. Mi sono poi concentrata su di me. E mi sono pure detta Rebé, non è che puoi pretendere che tutti abbiano i passi tuoi. È giusto pure che gli altri vadano al passo loro. Quindi, respirone, meditazione, fase zen, conosco uno, amico di amici, lento. Molto, molto lento. Intelligentissimo, ci si parla benissimo, inizia a scrivermi e dallo scrivermi la cosa si fa più intima, due volte a cena, tre aperitivi, manco un bacio.
Esatto, manco un bacio.
Ora. Mi aspetto qualunque tipo di opinione al riguardo, va bene. Però. Un giorno mi ha detto, all ultimo aperitivo di una serie di uscite:
"Io sono un uomo molto paziente. Sono fan dell arte del contadino. Le cose le devi coltivare piano piano con cura".
Io non potevo che rispondere così:
"La mia pazienza anche è tanta, però è pure limitata nei tempi giusti. Perché a lungo andare, a pazientare, le cose le perdi pure. E il fatto che io abbia la patata non fa di me un tubero".
Oh, c ho provato eh, non mi si può dire di no.
Insomma, mi sono un po' chiusa con il ma chi me lo fa fa'. E con il lavoro aumentato, le responsabilità, il caldo, sono giornate pesanti suddivise tra casa, lavoro, PC. Ma mi va bene così.
Ora torno.
Taglio sennò è troppo lungo.
Arrivo.