Salve a tutti.
Sto con lei da 18 anni, di cui 10 sposati. Io ho 40 anni, lei altrettanto.
Da qualche anno ha cambiato lavoro e ho notato un suo progressivo allontanarsi da me. Il sesso è sempre stato discreto, ma prima del suo allontanamento era anche migliorato. Poi, da quando ha cambiato lavoro, è stato un declino totale. Tornava da lavoro e usciva fino a tardi, oppure finiva e andava in giro con la sua amica. Io, nel frattempo, rimanevo a casa con le bambine.
Finché, una sera in cui ero solo, ho conosciuto una donna online, con la quale si è creata subito una certa intimità , ma non sessuale direi molto più di testa a livelli belli alti. Non ci siamo mai scambiati foto intime né altro. Lei rappresenta, in tutto e per tutto, il mio ideale di donna. Ci siamo visti solo cinque volte in due anni, ma ogni volta è stato come sentirsi a casa. Il problema è che viviamo piuttosto lontani. Abbiamo anche pianto insieme. Se non avessi figli, sono sicuro che avrei già buttato tutto all’aria da un pezzo per stare con lei e provarci davvero.
La settimana scorsa ho scoperto che mia moglie mi ha tradito con un ragazzo dieci anni più giovane. Lei mi ha detto che è stato solo per divertimento, ma si sono visti molte volte. Nei messaggi c’erano frasi come “ti amo”, “preferisco te a lui”, e altri contenuti anche più spinti.
La storia andava avanti da mesi, almeno sei, forse di più.
Ovviamente, a detta sua, tutto è colpa mia: per le mancate attenzioni, per come ero cambiato. Ma la verità è che, prima ancora di sapere tutto questo, eravamo già diventati due estranei in casa. A causa degli orari di lavoro, ci vedevamo solo la sera tardi o la mattina presto.
Io, quando ero da solo con le bambine, scrivevo messaggi a quella donna conosciuta online, mentre mia moglie, comunque, non mi guardava neppure più. Non dormiamo nello stesso letto da più di un anno.
Sinceramente, credo di non amarla più. E penso anche che nemmeno lei mi ami più. A dirla tutta, inizio a credere che non mi abbia mai amato veramente, ma che abbia visto in me semplicemente un buon partito con cui costruire qualcosa di stabile. In pratica, ci siamo traditi a vicenda , solo che io so del suo tradimento, mentre lei non sa del mio e non penso di dirglielo mai.
Ora credo sia arrivato il momento della resa dei conti. Le ho chiesto la separazione. Alla luce di tutto ciò che è accaduto, non credo che quello che proviamo (o non proviamo) sia più sufficiente per andare avanti. E poi, per cosa dovremmo restare insieme? Solo per il bene dei figli? Per avere due genitori che fanno finta di amarsi? I nostri figli avranno sempre un papà e una mamma, anche se non vivono più sotto lo stesso tetto.
Ho sempre vissuto la nostra storia come un "accontentarsi". Ho sempre sentito che mancava qualcosa, ma non sapevo cosa, e pensavo che il problema fossi io. Ora lei si accusa, è disperata perché ho chiesto la separazione. Le ho detto che non la amo più, che i problemi c’erano già prima, e che non le faccio una colpa. Ammetto le mie responsabilità. Il tradimento è solo la ciliegina sulla torta.
Ma più che una disperazione per aver perso il marito, mi sembra sia una disperazione per aver perso la routine, per i sensi di colpa verso le bambine, per la fine della famiglia “da copertina” e per la figuraccia se qualcuno venisse a sapere tutto. Le ho detto che questa cosa resterà tra noi, ma che comunque voglio la separazione. Anche se so che sarà difficile farle accettare che sia davvero la cosa giusta. Nella sua testa il tradimento è stato un errore dovuto alla mia mancanza di attenzioni; nella mia, invece, è la prova che entrambi non stiamo più bene insieme, che abbiamo cercato altrove ciò che non trovavamo più l’uno nell’altra.
E non so quanto tempo passerà… né se la mia “amante” sarà ancora lì ad aspettarmi. Sto cercando in tutti i modi di non farla sentire in colpa, perché rimane pur sempre la madre delle mie figlie. Solo che il suo tradimento è reale, il mio no. Mi sento un po’ in colpa per questo, e anche un po’ stronzo. Ero lì lì per confessare tutto, ogni cosa, poi, però, ho scoperto il suo tradimento.
Alla luce di tutto questo, ho scritto alla mia “amante” per raccontarle quanto accaduto. Lei è andata in crisi. Mi ha detto che non riesce a starmi vicino in questo momento, che non regge l’idea che io possa tornare con mia moglie, che non sopporterebbe che questo evento possa riaccendere la fiamma tra me e lei. Le ho risposto che rispetto quello che prova, che sarà una cosa che dovrò affrontare da solo. Che spero di arrivare alla fine di questo percorso e di avere la possibilità di poterla vivere davvero, nel quotidiano. Mi manca da morire, e sto facendo uno sforzo enorme per non scriverle. Io sogno quello che resta della mia vita al suo fianco. E, sotto sotto… avrei tanto voluto che la mia attuale moglie mi avesse detto: “Sì, ho un altro. Separiamoci.”