tutti a casa di Danny

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danny

Utente di lunga data
Era un ultrà delle armi, completamente contrario al fatto che ne potesse essere regolamentato l'utilizzo, sostanzialmente convinto che alcuni morti per arma da fuoco in più, in fondo, non fossero un grande problema.

Chissà se la pensa ancora così, adesso.
Questo è quello che hai letto qui in Italia, vero?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Guardiamo al confine con l'Egitto, l'unico disponibile che non sia di Israele.
Il varco di RAFAH, da dove passavano gli aiuti umanitari
Gli Egiziani lo hanno chiuso il 13 maggio.
Non vogliono far defluire insieme ai profughi miliziani di Hamas nel Sinai, una regione dove ci sono gruppi jihadisti legati all'Isis.
Un'alleanza terroristica Hamas-Isis nel Sinai potrebbe essere ingestibile per l'Egitto.
Inoltre l'Egitto non vuole accogliere i profughi palestinesi.
Nel momento in cui lo facesse sarebbe costretto ad ospitarli con i rischi di cui ho scritto sopra.
Rischi che potrebbero coinvolgere tutti gli stati che dovessero ospitare i profughi, che non potrebbero nemmeno già far ritorno nei territori abbandonati (non ne avrebbero diritto). Un caos esteso. Obiettivamente un'alleanza terroristica islamica con Hamas potrebbe essere pericolosa anche per noi.
Perché non si costringe l'Egitto ad aprire i varchi?
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Non sono rischi solo legati a Israele o USA, ma rischi interni.
 

danny

Utente di lunga data
Il corridoio umanitario deve essere sempre libero. E’ diritto internazionale umanitario e sono le convenzioni di Ginevra a imporlo.
E' aperto attraverso Israele, difatti anche in Italia ospitiamo profughi in condizioni critiche di salute da Gaza.
 

hammer

Utente di lunga data
Ho guardato il profilo.
Non è messo male: è contro le armi, simpatizza per Bersani, legge Repubblica e apprezza Corrado Formigli, appoggia la Global Flottiglia.
Teoricamente potrebbe dirsi anche pacifista di sinistra.
Lui come tanti altri, eh, mica è da solo a scrivere queste cose.
Stiamo ormai sdoganando il fatto che sia moralmente accettabile la soppressione fisica di un avversario politico...
Questa è una diversa legge morale, non è più quella che ho appreso.
Come mai non mi sorprende?
 

Brunetta

Utente di lunga data

hammer

Utente di lunga data
Gli aiuti a Gaza arrivano già per via aerea.
Lo scopo dell'operazione è quello di sfidare il blocco navale israeliano.
E' un'operazione politica dal finale già scritto.
Farà la fine delle Freedom Flottilla II e III.
Una idiota, di cui non faccio il nome, aveva chiesto che la nostra marina militare difendesse con le armi la Flottilla davanti alle coste israeliane.
 

hammer

Utente di lunga data
Guardiamo al confine con l'Egitto, l'unico disponibile che non sia di Israele.
Il varco di RAFAH, da dove passavano gli aiuti umanitari
Gli Egiziani lo hanno chiuso il 13 maggio.
Non vogliono far defluire insieme ai profughi miliziani di Hamas nel Sinai, una regione dove ci sono gruppi jihadisti legati all'Isis.
Un'alleanza terroristica Hamas-Isis nel Sinai potrebbe essere ingestibile per l'Egitto.
Inoltre l'Egitto non vuole accogliere i profughi palestinesi.
Nel momento in cui lo facesse sarebbe costretto ad ospitarli con i rischi di cui ho scritto sopra.
Rischi che potrebbero coinvolgere tutti gli stati che dovessero ospitare i profughi, che non potrebbero nemmeno già far ritorno nei territori abbandonati (non ne avrebbero diritto). Un caos esteso. Obiettivamente un'alleanza terroristica islamica con Hamas potrebbe essere pericolosa anche per noi.
Perché non si costringe l'Egitto ad aprire i varchi?
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Nessuno vuole i profughi palestinesi. Ovunque siano stati ospitati sono stati fonte di problemi.
Vedi Giordania, Libano, Tunisia.
 
Stato
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