Buongiorno a tutti.
Ho letto tutto il 3D, vi ringrazio per gli interventi. Se solo vi avessi conosciuti 18 anni fa, forse mi sarei risparmiata anni di meritata sofferenza.
Comunque, descrivo un pochino meglio come sono andate le cose, partendo dai personaggi.
Io e lui.
Quando ci siamo conosciuti eravamo entrambi single. Io venivo da storie brevi, lui invece aveva avuto una storia di 5 anni dove era stato tradito. La perdonò inizialmente, ma dopo un anno la lasciò perché non riuscii a superare la botta.
I primi anni insieme sono stati bellissimi, tanta sintonia, anche sessualmente un ottima intesa. Si litigava, come succede in tutte le coppie, ma poi ci ritrovavamo. Entrambi con i nostri pregi e difetti che fino ad allora accettavamo.
I problemi sono iniziati dopo la chiusura di quell’attività. I debiti erano tanti, i soldi messi da parte stavano finendo, io che non trovavo lavoro (o meglio, non l’ho cercato con convinzione), lui che per tirare avanti il matrimonio si caricò sulle spalle due lavori. Con il passare del tempo il tempo per la coppia si era ridotto, l’intimità ne risentii parecchio, da 3/4 volte la settimana ad una.
Un’altra delle mie idiozie del tempo è che gli proposi di avere un figlio, l’età stava passando veloce e io mi sentivo pronta. Più volte cercò di farmi ragionare, cercò di farmi capire che vista la situazione non era il caso di avventurarsi in un progetto così importante. Chiedeva pazienza e tempo. Di pari passo invece è cresciuta la mia insoddisfazione.
Oggi riconosco i miei errori, se fossi stata più matura e meno egoista forse non saremo arrivati alla separazione.
L’altro.
L’ho incontrato casualmente ad una festa di amici comuni dopo anni, dai tempi delle superiori. La sera chiacchierammo dei tempi trascorsi, quando andò via mi chiese il numero di telefono. Anche quello fu un grande errore. In questi anni mi sono spesso chiesta perché non gli dissi subito di no, dato che sapevo era un farfallone e che dopo tanti anni la richiesta del mio numero avesse un preciso significato.
La risposta è che io inconsciamente avevo già deciso così. Infatti già il giorno seguente iniziammo a messaggiare, dopo un mese è iniziata la tresca. Ci vedevamo sempre a casa sua, quasi sempre di pomeriggio. All’inizio una volta la settimana per poi arrivare anche a tre volte nell’arco di una settimana. Con lui mi trovavo bene, mi dava quello che non avevo dal mio ex marito. La storia è durata quasi un anno, ma negli ultimi mesi gli incontri si erano diradati. Avevo iniziato a conoscerlo meglio, alcune situazioni non mi erano piaciute ed avevo preso le distanze. Lo lasciai la prima volta per un mese, mi contattò tante volte per chiedermi scusa e perché voleva chiarirsi. Io ci cascai di nuovo e riprendemmo a vederci, ma oramai si era rotto qualcosa, non avevo più piacere a stare con lui.
La scoperta.
Per un beffardo segno del destino fui scoperta un giorno che lo incontrai per l’ennesimo chiarimento. Avevo scelto un luogo pubblico e non casa sua perché altrimenti sarebbe andata a finire diversamente, io invece volevo troncare la relazione.
Fui vista da un suo cugino che ebbe la bella idea di informarlo. La sera mio marito mi chiese cosa avessi fatto durante la giornata. Gli dissi che ero uscita con amiche in centro.
Fu in quel momento che realizzò che lo stavo mentendo. I mesi precedenti aveva iniziato ad essere dubbioso perché era capitato più volte che mi rifiutassi a lui. Ricordo che almeno in un paio di occasioni mi chiese se dietro questo modo di essere ci fosse qualcuno.
Quella sera non disse nulla. I giorni seguenti era taciturno più del solito. Dall’altro lato l’amante mi tempestava di messaggi perché voleva vedermi per chiarirci. Accettai per l’ultima volta di incontrarlo, sempre in un luogo pubblico. Quell’incontro non andò come sperai, l’ex amante non voleva sapere di interrompere, più volte mi abbracciò, cercò di convincermi a cambiare idea. Per me era finita definitivamente.
Non ho mai saputo se quel giorno fossi stata seguita dal mio ex marito, o da qualcuno, ma ora non ha più importanza. Per qualche giorno la situazione a casa sembrò normalizzarsi, mio marito era freddo ma non disse nulla.
La sorpresa la trovai qualche giorno dopo, rientrando il pomeriggio trovai le sue chiavi di casa sul tavolo, inizialmente non capii, poi andai in camera da letto e trovai le ante dell’armadio aperte, svuotate della sua roba.
In quel momento fu come essere investita da un ceffone violento, capii che se n’era andato, mi aveva lasciata. Ero tornata con i piedi sulla Terra.