franceschina...
Credo di poterti capire parecchio, so cosa significa sentire certi sentimenti per la persona che ci sta accanto e avere il desiderio di seguire ciò che il cuore ci porterebbe a vivere.
Mi pare che l'elemento che per me emerge dalla tua narrazione con maggiore chiarezza è la paura di perdere ciò che hai. Paura di non trovare col nuovo partner la stessa intimità "intellettuale" che ora hai con tuo marito, a scapito di quella fisica ed emotiva.
Ma certezze non ce ne sono, mai, nei rapporti con gli altri, proprio perchè noi già facciamo fatica a conoscere profondamente noi, figuriamoci gli altri.
Quando hai individuato in tuo marito la persona con cui fare un certo percorso di vita, probabilmente hai visto in lui certe sicurezze caratteriali di cui tu avevi bisogno per fare la scelta di sposarti.
Ora che sta prendendo il sopravvento la tua vera natura, forse legata anche a una tua crescita, a una tua esigenza di dar risposta a ciò che una maggior consapevolezza di te impedisce di soffocare, subentra la paura di non esser capace di andare fino in fondo, di non reggere alla distanza.
Non è la sofferenza di tuo marito che ti frena, mi pare, ma la tua, quella causata dal rimettersi in gioco completamente togliendo la rete di sicurezza che il tuo rapporto, seppur amicale, seppur emotivamente spentarello, comunque ti da.
Posso solo darti un suggerimento: OSA!
Credo di poterti capire parecchio, so cosa significa sentire certi sentimenti per la persona che ci sta accanto e avere il desiderio di seguire ciò che il cuore ci porterebbe a vivere.
Mi pare che l'elemento che per me emerge dalla tua narrazione con maggiore chiarezza è la paura di perdere ciò che hai. Paura di non trovare col nuovo partner la stessa intimità "intellettuale" che ora hai con tuo marito, a scapito di quella fisica ed emotiva.
Ma certezze non ce ne sono, mai, nei rapporti con gli altri, proprio perchè noi già facciamo fatica a conoscere profondamente noi, figuriamoci gli altri.
Quando hai individuato in tuo marito la persona con cui fare un certo percorso di vita, probabilmente hai visto in lui certe sicurezze caratteriali di cui tu avevi bisogno per fare la scelta di sposarti.
Ora che sta prendendo il sopravvento la tua vera natura, forse legata anche a una tua crescita, a una tua esigenza di dar risposta a ciò che una maggior consapevolezza di te impedisce di soffocare, subentra la paura di non esser capace di andare fino in fondo, di non reggere alla distanza.
Non è la sofferenza di tuo marito che ti frena, mi pare, ma la tua, quella causata dal rimettersi in gioco completamente togliendo la rete di sicurezza che il tuo rapporto, seppur amicale, seppur emotivamente spentarello, comunque ti da.
Posso solo darti un suggerimento: OSA!