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Brunetta

Utente di lunga data
Pensa anche che culo che avranno i pazienti di questi quando saranno medici...

La disabilità può (deve) essere un criterio preferenziale nei lavori in cui non è richiesta alcuna competenza.

Nei lavori in cui è richiesta competenza, e anche nell'istruzione superiore, l'unico criterio di accesso dovrebbe essere il possedere l'abilità in quella competenza. Poi ovviamente a parità di merito bisogna scegliere qualche altro criterio, ma non certo un criterio che potenzialmente può creare difficoltà nell'espletamento della funzione, soprattutto in un lavoro così delicato come quello di medico.

L'abbraccio acritico dei principi di inclusione e uguaglianza è una delle tre stupidaggini della sinistra che, ahimè, la sta condannando all'irrilevanza su scala mondiale.
Ma cosa dici?
È evidente che non deve essere una disabilità che impedisce lo svolgimento della professione.
Se uno ha difficoltà a deambulare, che problemi ne avrebbe la professione?
Ma anni di sport per i disabili non sono serviti a niente?
 

white74

Utente di lunga data
Ma cosa dici?
È evidente che non deve essere una disabilità che impedisce lo svolgimento della professione.
Se uno ha difficoltà a deambulare, che problemi ne avrebbe la professione?
Ma anni di sport per i disabili non sono serviti a niente?
Dipende sempre da cosa farai.
Se uno ha serie difficolta fisiche dimmi come fa a tenere un cane di 50 kg durante una visita, o a far partorire una mucca.. esempi banali ma questo, illustrato da cipollino, è uno degli altri problemi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Dipende sempre da cosa farai.
Se uno ha serie difficolta fisiche dimmi come fa a tenere un cane di 50 kg durante una visita, o a far partorire una mucca.. esempi banali ma questo, illustrato da cipollino, è uno degli altri problemi.
Sono talmente allibita da questo tuo pensiero, che non mi sento di rispondere.
 

cipolino

Utente di lunga data
Ma cosa dici?
È evidente che non deve essere una disabilità che impedisce lo svolgimento della professione.
Se uno ha difficoltà a deambulare, che problemi ne avrebbe la professione?
Ma anni di sport per i disabili non sono serviti a niente?
Ma cosa dici tu!

Non c'è nessuna distinzione tra le disabilità: l'unico criterio è avere il 66% di disabilità ai sensi della legge 104/1992.

Ti vorrei vedere a te entrare in una sala operatoria con un chirurgo senza un braccio o ti deve girare intorno al letto operatorio su una sedia a rotelle!

O anche a farti segnare i dosaggi dei medicinali da un medico discalculico che non è in grado di fare le operazioni algebriche elementari.
 

danny

Utente di lunga data
Ma cosa dici tu!

Non c'è nessuna distinzione tra le disabilità: l'unico criterio è avere il 66% di disabilità ai sensi della legge 104/1992.

Ti vorrei vedere a te entrare in una sala operatoria con un chirurgo senza un braccio o ti deve girare intorno al letto operatorio su una sedia a rotelle!

O anche a farti segnare i dosaggi dei medicinali da un medico discalculico che non è in grado di fare le operazioni algebriche elementari.
La cecità parziale si attesta sull'80% di disabilità.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Ma cosa dici tu!

Non c'è nessuna distinzione tra le disabilità: l'unico criterio è avere il 66% di disabilità ai sensi della legge 104/1992.

Ti vorrei vedere a te entrare in una sala operatoria con un chirurgo senza un braccio o ti deve girare intorno al letto operatorio su una sedia a rotelle!

O anche a farti segnare i dosaggi dei medicinali da un medico discalculico che non è in grado di fare le operazioni algebriche elementari.
Recentemente un chirurgo mi ha detto: io senza il coordinamento di un solo dito della mano destra dovrei cambiare mestiere.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
La cecità parziale si attesta sull'80% di disabilità.
Un brachiale distale completamente lesionato e non trattato chirurgicamente sta tra il 6 e il 12, se trattato chirurgicamente si ferma al 7.
Senza questo tendine un chirurgo non può più operare.
Parola di chirurgo stesso.
 

cipolino

Utente di lunga data
Ma cosa dici tu!

Non c'è nessuna distinzione tra le disabilità: l'unico criterio è avere il 66% di disabilità ai sensi della legge 104/1992.

Ti vorrei vedere a te entrare in una sala operatoria con un chirurgo senza un braccio o ti deve girare intorno al letto operatorio su una sedia a rotelle!

O anche a farti segnare i dosaggi dei medicinali da un medico discalculico che non è in grado di fare le operazioni algebriche elementari.
Anzi, dirò di più: mi sembra pura follia che per l'accesso ad un percorso che porta ad un lavoro così delicato non si richieda una perfetta efficienza psico-fisica, così come è richiesto per tanti altri lavori, tipo pilota di aereo e altri.

Questo principio che tutti devono poter far tutto sarà l'inizio della fine della civilizzazione occidentale.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma cosa dici tu!

Non c'è nessuna distinzione tra le disabilità: l'unico criterio è avere il 66% di disabilità ai sensi della legge 104/1992.

Ti vorrei vedere a te entrare in una sala operatoria con un chirurgo senza un braccio o ti deve girare intorno al letto operatorio su una sedia a rotelle!

O anche a farti segnare i dosaggi dei medicinali da un medico discalculico che non è in grado di fare le operazioni algebriche elementari.
Intanto la discalculia non è una disabilità.
Questo fa capire quanto ne sai.
Io pensavo a un oculista cieco 😱
 

Brunetta

Utente di lunga data
Vedo che chiaramente qui non ci si rende conto di due cose fondamentali, quando si parla di disabilità.
1) non sapete con chi state parlando e quindi non sapete se chi legge è disabile o ha figli disabili.
2) considerate gli aiuti a chi è in difficoltà dei privilegi, in quanto normodotati, non considerate che potreste anche voi o i vostri figli diventare disabili
 

Banana18

Utente di lunga data
Appena in tempo, per necessità virtù, intellettualmente parlando. 😔
 

cipolino

Utente di lunga data
Intanto la discalculia non è una disabilità.
Questo fa capire quanto ne sai.
Io pensavo a un oculista cieco 😱
Tu non hai un'idea precisa di quanto ne so io né del lavoro che faccio... ;)

Ho fatto un esempio di una cosa che non è neanche grave, per l'appunto, e che non pregiudica nessuna ambizione eppure sono fermamente convinto che dovrebbe essere una condizione ostativa a diventare medico, perché un medico che ti sbaglia un dosaggio e ti dà 0,5mg di un farmaco invece di 0,125mg perché "0,5 è molto meno di 0,125 e a te ne serve poco" (caso accaduta a me), a seconda del farmaco che è ti manda al creatore.
 

Nicky

Utente di lunga data
Anzi, dirò di più: mi sembra pura follia che per l'accesso ad un percorso che porta ad un lavoro così delicato non si richieda una perfetta efficienza psico-fisica, così come è richiesto per tanti altri lavori, tipo pilota di aereo e altri.

Questo principio che tutti devono poter far tutto sarà l'inizio della fine della civilizzazione occidentale.
Ma il medico è un lavoro intellettuale, non vedo perché la disabilità, che può essere di qualunque genere, debba impedire l'esercizio della professione medica, professione che, tra l'altro, si articola in un sacco di specialità.
Certo che la selezione dovrebbe essere basata sulle capacità e basta; gli altri criteri dovrebbero, semmai, essere rilevanti per l'eventuale scelta della sede.
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Un brachiale distale completamente lesionato e non trattato chirurgicamente sta tra il 6 e il 12, se trattato chirurgicamente si ferma al 7.
Senza questo tendine un chirurgo non può più operare.
Parola di chirurgo stesso.
Non farà più il chirurgo. Resterà comunque un medico.
Questo accade per tutte le professioni.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Vedo che chiaramente qui non ci si rende conto di due cose fondamentali, quando si parla di disabilità.
1) non sapete con chi state parlando e quindi non sapete se chi legge è disabile o ha figli disabili.
2) considerate gli aiuti a chi è in difficoltà dei privilegi, in quanto normodotati, non considerate che potreste anche voi o i vostri figli diventare disabili
Però scusami, io trovo che abbia un senso che il disabile passi davanti nella scelta della sede.
A parità di punteggio, quindi a parità di capacità perché deve essere avvantaggiato? A dimostrato di essere un mio pari, perché passa lui?
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Non farà più il chirurgo. Resterà comunque un medico.
Questo accade per tutte le professioni.
Si era per dire, che anche una menomazione minore può avere impatti sulla professione. Non serve arrivare al 66%, basta anche un 12 o un 7.

Vedo che chiaramente qui non ci si rende conto di due cose fondamentali, quando si parla di disabilità.
1) non sapete con chi state parlando e quindi non sapete se chi legge è disabile o ha figli disabili.
2) considerate gli aiuti a chi è in difficoltà dei privilegi, in quanto normodotati, non considerate che potreste anche voi o i vostri figli diventare disabili
Per quanto ne sapete voi io potrei esserlo già.
E quiandi parlo di ciò che so.
Io.

Però scusami, io trovo che abbia un senso che il disabile passi davanti nella scelta della sede.
A parità di punteggio, quindi a parità di capacità perché deve essere avvantaggiato? A dimostrato di essere un mio pari, perché passa lui?
Perché rispetto a te potrebbe avere minori possibilità di collocarsi altrove?
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Sembra quasi si pensi che, siccome in caso di parità di punteggio al test, un disabile possa prevalere su un così detto normodotato, avrà il percorso università spianato. Le difficoltà sono molteplici. A partire dalle barriere architettoniche che, all'interno degli ospedali, vengono prese in considerazione per gli studenti ma non per gli studenti.
Un disabile è intelligente, mica scemo, e conosce benissimo i suoi limiti. Non intraprenderà la specializzazione in chirurgia se gli manca una mano. Ha i sogni come tutti e se desidera fare il medico come chiunque di noi, non capisco perché non possa farlo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Però scusami, io trovo che abbia un senso che il disabile passi davanti nella scelta della sede.
A parità di punteggio, quindi a parità di capacità perché deve essere avvantaggiato? A dimostrato di essere un mio pari, perché passa lui?
Sinceramente non so a quale tipo di graduatoria ci si riferisce.
Ma è una cosa talmente assurda considerare un privilegio essere disabili che non ho avuto desiderio di approfondire.
Suppongo che sia per la sede.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sembra quasi si pensi che, siccome in caso di parità di punteggio al test, un disabile possa prevalere su un così detto normodotato, avrà il percorso università spianato. Le difficoltà sono molteplici. A partire dalle barriere architettoniche che, all'interno degli ospedali, vengono prese in considerazione per gli studenti ma non per gli studenti.
Un disabile è intelligente, mica scemo, e conosce benissimo i suoi limiti. Non intraprenderà la specializzazione in chirurgia se gli manca una mano. Ha i sogni come tutti e se desidera fare il medico come chiunque di noi, non capisco perché non possa farlo.
Comunque Bebè Vio, che notoriamente non ha mani né piedi, ha studiato grafica e ha fatto un periodo di stage dove lavora mio figlio, grafico.
Lui mi ha detto che con le sue mani di plastica era bravissima. Oltre a essere simpaticissima.
 
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