ma che d'annunzio ....dante..conoscono?

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Grande82

Utente di lunga data
Non ho capito un tubo, prova a riscriverlo in cuneiforme sumero, grazie.

Il libro già tradotto non è ancora stato pubblicato perchè il nostro maestro sta studiando delle correzioni alla Forma, rifacendo le centinaia di foto necessarie (il testo è in gran parte didascalico alle foto) e nel frattempo ha avuto problemi di salute.
L'altro, scritto a quattro mani dalla madre e dal padre del Maestro, l'ho cominciato prima della crisi cornifera e poi ho abbandonato, ma riprenderò appena posso. Nel frattempo una nostra allieva ha tradotto un'altro testo dal tedesco, ed ora io ne devo fare una rilettura per verificare che non vi siano errori fondamentali di concetto.
Non ne verranno fuori dei capolavori, né tantomeno dei best sellers, ma ci proviamo.
non ho il dono delle lingue...
 

Alce Veloce

Utente di lunga data
Certo. purtroppo non si conoscono tutti gli idiomi, e non così bene da renderli.
Considera poi che molte lingue non hanno neanche il nostro alfabeto.
Molto dipende dal traduttore...tanto è vero che uno non vale l'altro.
Si dice ....nella traduzione di Ungaretti, per alcuni graci; nella traduzione di Pavese, per alcuni americani.
La mia insegnante di italiano diceva sempre che per tradurre un poeta ce ne vuole un altro.
poi, ci sono generi più facilmente traducibili...altri imprese improbe
[/quote]
lo credo anch'io
 

Miciolidia

Utente di lunga data
Trovo molto campanilistico sbrodolarsi per la propria lingua ritenendo le altre meno espressive.

Penso ad esempio al greco antico...chi l'ha mai letto con le giuste cadenze? Ha una musicalità che lo stesso latino si sogna...

Giustamente è stato fatto l'esempio di shakespeare...o potrebbe esser fatto quello degli autori francesi o russi o arabi...

O, ad esempio, chi ci dice che la nostra traduzione del TAO renda altrettanto rispetto alla lingua in cui fu scritto...magari per loro fa cagare...

Riguardo alla musica, se parliamo di lirica, non è tanto un omaggio alla nostra lingua che gli stranieri cantino in italiano, quanto un rispetto della musica e della melodia che accompagna quelle parole, dove cambiando le une o l'altra il risultato sarebbe...un'altra cosa, sicuramente inferiore.
nonè una questione di campanilismo fedifrago nè tantomeno di sbrodolatura.

lo s tudio della lingua italiana per un cantante e della sua dizione è elemento imprescindibile.Questa materia presuppone lo studio e l’applicazione della precisa pronuncia di ogni parola della lingua italiana, con delle regole universali. Per avere una buona dizione è necessario andare a lezione da professionisti che insegnano come correggere le imperfezioni e le inflessioni dialettali o di una qualunque altra lingua, non è dunque una questione di inferiorità linguistica o di superiorità ma di tecnica vocale che attraverso l'uso e lo studio della nostra lingua italiana si rende possibile.
 
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