ma sole le erbe provenzali si mettono nei cassetti per profumare la biancheria.
l'orata sapeva di lavanda?
Minnie!!! mi stupisci...
In
gastronomia col termine
erbe fini, derivato dal francese
fines herbes, si indica una miscela di
erbe aromatiche tritate finemente. La miscela è solitamente composta da
prezzemolo,
dragoncello,
cerfoglio,
erba cipollina; alcune ricette inseriscono
crescione d'acqua e le foglie di
finocchio.
Vengono usate in numerose ricette prevalentemente per aromatizzare
omelette e piatti a base di uova, possono insaporire gli umidi di pesce e pollo, o semplicemente possono essere usate per guarnire un piatto. Sono ottime per esaltare il sapore della selvaggina.
Vengono coltivate negli
orti, per le loro qualità aromatiche, da condimento e medicinali.
Si usano generalmente le loro
foglie, fresche oppure secche o disidratate, per condire, insaporire o profumare diverse pietanze crude o cotte.
Per lungo tempo le erbe furono in generale poco conosciute, ad eccezione della
menta, del
prezzemolo e dell'
aglio. Le altre spesso non furono conosciute che localmente.
Appartengono principalmente a tre famiglie botaniche:
- le Agliacee: aglio, cipolla, cipollotto, erba cipollina, scalogno, ...
- le Apiacee: angelica, carvi, cerfoglio, finocchio, prezzemolo, ...
- le Lamiacee: issopo, maggiorana, melissa, menta, origano, santoreggia, salvia, timo, ...
Le erbe aromatiche secche hanno un
aroma più forte e devono essere usate con parsimonia.