Vere..qui trattasi di coppia non sposata e senza bimbi ...
....i costi ci sono comunque, anche la tristezza e la delusione del tradito, per chi non è uno sciagurato, sono un costo....
Bacio!
Vere..qui trattasi di coppia non sposata e senza bimbi ...
....i costi ci sono comunque, anche la tristezza e la delusione del tradito, per chi non è uno sciagurato, sono un costo....
Bacio!
io sto proprio sostenendo questo, che chi ha "SCELTO" (nessuno gli ha puntato una pistola alla tempia....) di avere il bel dialogo con ALTRI invece che con la propria compagna/o, è perché ha già un piede fuori dalla portaVere, ti faccio una domanda che sposta il punto di vista di cui hai accennato...ascolta...
secondo te è possibile che un uomo che ha dimenticato per sei mesi il rapporto con la propria compagna...perchè con l'altra ...era meglio comunicare per tanti versi.... possa dimenticarsene ancora?
Dal basso della mia esperienza sarò franca e rispondo a questa domanda con un deciso ma non dolorissimo :
Si', è matematico.
Tu Vere, voi, siete del parere opposto? e perchè?
Tertium non datur? MAI??!?![]()
Se lo shock (e ribadisco che lo schok sad glielo deve dare allontanandosi!) serve a fargli capire che è lei che vuole, che è lei quella con cui deve ritrovare la comunicazione che evidentemente si era interrotta e capirne i motivi, no eh!!![]()
Dimenticata per sei mesi? Ma quando mai?? Avrà maturato in questi sei mesi che qualcosa non funzionava più e ha SBAGLIATO SICURAMENTE (va bene così?!?) a parlarne con la collega e a lasciarsi andare con lei, invece di cercare INSIEME a sad di fare chiarezza. Ma questa necessità di dialogare non sempre è così chiara lampante lineare quando si è in crisi magari senza che l'altro/a abbia fatto niente per crearla questa crisi.
E non dico, mi pare, che sad se lo debba tenere così, ma deve vedere chiaro IN SE STESSA SE c'è la possibilità di ricostruire (=costruire un nuovo rapporto, non rappezzare alla meglio il precedente ok?) innanzitutto per la sua parte e, per quel che vedrà, poi da parte di lui.
E' matematico solo se il rapporto era già alla frutta da prima!!Vere, ti faccio una domanda che sposta il punto di vista di cui hai accennato...ascolta...
secondo te è possibile che un uomo che ha dimenticato per sei mesi il rapporto con la propria compagna...perchè con l'altra ...era meglio comunicare per tanti versi.... possa dimenticarsene ancora?
Dal basso della mia esperienza sarò franca e rispondo a questa domanda con un deciso ma non dolorissimo :
Si', è matematico.
Tu Vere, voi, siete del parere opposto? e perchè?
Che avere confidenze con un'altra persona e contatti fisici..anche limitati a baci (limitati!?)...sia tradimento ..non c'è dubbio ...ma da qui a dire che un attimo di tenerezza non possa capitare e debba far chiudere un rapporto ultradecennale o di decenni ..vuol dire non avere il senso delle proporzioni e della misura!E' matematico solo se il rapporto era già alla frutta da prima!!
Ma se invece come detto sopra si è reso conto che sta perdendo qualcosa a cui tiene invece molto, moltissimo, non credo proprio lo rifarà!
Poi, ci stanno tutti i discorsi a tavolino sul.... poteva pensarci prima, ahhh ma è comodo pensarci dopo, nessuno lo ha costretto.... e compagnia cantando!
Ma visto che non è scritto su tutti gli specchi di tutti i bagni di tutte le case del mondo dove ci si fa la barba o ci si pettina la mattina...che si accetti o meno, succede così, se volete anche con eccessiva leggerezza e scarsa valutazione delle conseguenze...e anche perchè si pensa che non salterà mai fuori, certo, e anche perchè ci si dice (e spesso solo dopo): che sarà mai un bacio, un attimo di tenerezza con un'altra/o?
tu o estremizzi ( col serial killer ) oppure minimizzi con un attimo durato sei mesi...vabbè..tanto le chiacchere stanno a zero. almeno le mie...lei è innammorata ( lo ha scritto Sad ) e lui dice di esserlo...E' matematico solo se il rapporto era già alla frutta da prima!!
Ma se invece come detto sopra si è reso conto che sta perdendo qualcosa a cui tiene invece molto, moltissimo, non credo proprio lo rifarà!
Poi, ci stanno tutti i discorsi a tavolino sul.... poteva pensarci prima, ahhh ma è comodo pensarci dopo, nessuno lo ha costretto.... e compagnia cantando!
Ma visto che non è scritto su tutti gli specchi di tutti i bagni di tutte le case del mondo dove ci si fa la barba o ci si pettina la mattina...che si accetti o meno, succede così, se volete anche con eccessiva leggerezza e scarsa valutazione delle conseguenze...e anche perchè si pensa che non salterà mai fuori, certo, e anche perchè ci si dice (e spesso solo dopo): che sarà mai un bacio, un attimo di tenerezza con un'altra/o?
Che in fondo è la stessa cosa che si era suggerita, starsene per conto suo, valutare le reazioni di lui e poi decidere..... quello che si è detto a monte vale per chiarire che "dimenticarsi della partner" è una colpa morale e sentimentale, tradimento a parte.Sentitee per me dimenticarsi del mio compagno per sei mesi.. e' impossibile.. magari ha usato quelle parole per dire che ha prestato poca attenzione al loro rapporto.. ma dimenticare... mi sembra eccessivo![]()
comunque concordo sul fatto che lei debba levare le tende per un po'![]()
Se poi quando Sad lo chiama lui risponde "Chi? Scusa ripeti il tuo nome"... e' meglio lasciar perdere![]()
Che avere confidenze con un'altra persona e contatti fisici..anche limitati a baci (limitati!?)...sia tradimento ..non c'è dubbio ...ma da qui a dire che un attimo di tenerezza non possa capitare e debba far chiudere un rapporto ultradecennale o di decenni ..vuol dire non avere il senso delle proporzioni e della misura!![]()
Sono d'accordo con te e che Sad debba chiedere chiarezza e decisione.Non è che debba, ma secondo me può.
E non è un attimo, sono 6 mesi.
Un attimo è un bacino "scappato" in un momento di down mentre ti sfoghi con la collega (cosa che secondo me è sbagliata lo stesso ma vabbè..), e mai ripetuto.
Qui si parla di sei mesi in cui due persone si sono cercate, incontrate, confidate, baciate.
..Non è che in sei mesi si sono "casualmente" cascati addosso incollandosi le labbra.. c'è una ricerca, c'è una volontà, il "caso" ti può guidare una volta (ma sono comunque scettica), per il resto, sono innegabilmente scelte.
E non è che al momento delle spiegazioni sia stato detto "cara, ero di fuori come un tonno, è stata un'immensa cazzata". è stato detto che lui in quei sei mesi si era dimenticato di ciò che in 14 anni è stato costruito "per sei mesi mi sono dimenticato di NOI".
Credo che Sad abbia il diritto di essere arrabbiata e di pensare se vuole ancora accanto a sè questa persona, credo che, come hanno già detto tutti, debba mandare un segnale forte al suo compagno, andandosene per un po', cercando di trovare in sè la forza, pensando a se stessa, e valutare col tempo i propri sentimenti e quelli del suo compagno in base alle reazioni di lui. E se decidesse di lasciarlo, secondo me, non ci sarebbe affatto da biasimarla, ognuno ha le proprie percezioni, e ogni coppia ha i propri equilibri, a volte basta molto meno a rovinare le cose.
vero. molto spesso è così. ma, mi domando.. cosa c'è in un rapporto a livello di costruzione e condivisione, quando uno dei due sceglie di tradire?! e il cercare la conferma della nostra validità come persone, non è la stessa cosa che fa il traditore molto spesso?! e l'orgoglio, non è quello che spinge altrettanto spesso il traditore a minimizzare e addossare, quando possibile, addosso al tradito parte di responsabilità?!Sono d'accordo con te e che Sad debba chiedere chiarezza e decisione.
Il mio post si era riferito a un crescendo di condanna che non credo che faccia bene a chi ha appena scoperto un tradimento.
Le storie possono ben finire, ma considerare una storia finita perché uno dei due ha scelto (non capita niente) di vivere anche un altro momento (e sei mesi da amanti sono un attimo rispetto a una storia vera di 14 anni...) mi sembra superficiale quanto se non più del tradimento stesso.
Penso che spesso si sia spinti a considerare il rapporto come una cosa che deve confermare la nostra validità come persone e non come un condividere e costruire cose, percorsi e progetti, e che in caso di tradimento si viene mossi più dall'orgoglio che dall'amore.
Ricambiovero. molto spesso è così. ma, mi domando.. cosa c'è in un rapporto a livello di costruzione e condivisione, quando uno dei due sceglie di tradire?! e il cercare la conferma della nostra validità come persone, non è la stessa cosa che fa il traditore molto spesso?! e l'orgoglio, non è quello che spinge altrettanto spesso il traditore a minimizzare e addossare, quando possibile, addosso al tradito parte di responsabilità?!
Io credo, Persa, che sia una questione di "percezione", di "carattere" se vogliamo, e che in ogni caso dipenda dagli equilibri e dalle basi su cui si è fondato lo stare insieme per tanto tempo.
Sei mesi, sono un niente se paragonati a 14 anni, ma sei mesi sono abbastanza per collezionare una lunga serie di bugie, per minare completamente un rapporto di fiducia.
Io non condanno quest'uomo perchè non lo conosco, ma mi permetto di dire che, da quel che ho letto di lui, potrebbe fare molto di più per ammettere quel che ha fatto e tentare di rimediare, e che personalmente non lo vorrei, io, al mio fianco. Da quel che ho letto di lui.. poi, per le condanne e le assoluzioni, passare all'ultimo piano.
L'orgoglio infine, non è poi tanto male: se l'altro passa sopra ai miei sentimenti, se io nel dolore non mi riconosco più, se la rabbia e la sfiducia fanno da padroni.. e che sono io in lizza per la beatificazione per stare lì, ancora a provare a ricostruire un rapporto che l'altra persona ha frantumato senza troppi complimenti?! Io sono umana, e se errare è umano come dicevo di là, il perdono non lo è poi in modo così scontato. Il traditore sceglie per sè, e al tradito, grazie a Dio, viene data, una volta aperti gli occhi e scoperti i giochi, la possibilità di fare altrettanto.
Senza rancore Persa, lo sai che apprezzo sempre i tuoi interventi.![]()
Infatti Persa. Io non condanno chi perdona, e lo dico sempre che, non essendo sposata e non considerando ancora (manco per idea!) il matrimonio fra le mie attuali ambizioni, parlo in linea generale.Ricambio![]()
![]()
Mai faccio riferimento all'età; non c'è da vantarsi di essere invecchiati, si ha avuto solo la fortuna di non morire, ma accumulare anni ed esperienze aiuta. Così come aiuta salire su una montagna e vedere le cose dall'alto (non è la stessa cosa vedere da un aereo ...ogni riferimento NON è casuale). Bisogna averlo vissuto un rapporto di 10, 15, 20, 25 anni per comprendere che ha un valore oltre la scelta di volere, scegliere anche altro.
I nodi sono due: la menzogna/l'inganno e il dopo il comportamento con cui ci si assume la responsabilità di quel che si ha fatto.
L'idealità che se c'è un rapporto vero non ci si inganna lo credevo ..ora non più proprio con chi si ha un rapporto a cui tieni si mente per conservare il rapporto. Se non ti interessa nulla chiudi il rapporto o ferisci senza problemi.
Ma sono riflessioni ancora incomplete le mie.
Vero è che se capita a noi di volere una cosa extra o se la vogliamo da una persona impegnata ci sembra che sia una costrizione impedirlo.
La coerenza non è degli umani.
Poi ogni caso è a sè.
La ricerca del paracadute ..da qualsiasi parte venga...è insopportabile...Infatti Persa. Io non condanno chi perdona, e lo dico sempre che, non essendo sposata e non considerando ancora (manco per idea!) il matrimonio fra le mie attuali ambizioni, parlo in linea generale.
Chi perdona fa la sua scelta, e ha tutto il mio rispetto. Comincio a storcere il naso soltanto quando leggo di persopne che, pur continuando a stare col proprio partner di sempre in virtù di tutti quei lunghi anni insieme, si logorano nella rabbia, nel desiderio di vendetta, nell'insoddisfazione. Lì mi viene un dubbio.. non sarà che in certi casi, più che tenere a tutto ciò che si è costruito, si ha paura del cosiddetto "salto nel vuoto"?! Non è che a quel punto "l'abominevole e spaventosa routine" diventa difficile da abbandonare, perchè si teme l'incognita del nuovo?! La solitudine?! il mettersi di nuovo in gioco?!
Sono tante le domande che mi faccio, ancora prima che sia il momento di vivermi la mia chance di scelta di vita. Però.. sono per non dichiarare una possibilità migliore di un'altra. sia il perdono che il lasciare il proprio compagno sono scelte che hanno il loro perchè, sono scelte individuali e possono essere decretate dai più svariati sentimenti.
Per ora posso solo dire che il "sì sì, ciao, tanto piacere, quella è la porta" è ciò che mi si addice di più. Quando mi sento tradita, sento automaticamente di meritare di più e io divento la priorità.. l'altro doveva pensarci prima se teneva così tanto a quel che abbiamo costruito.
Bo.. però a volte.. mi fai schiantareLa ricerca del paracadute ..da qualsiasi parte venga...è insopportabile...
E mi dispiace per i paracadute ...se è questo che si cerca ci si accontenta di uno strofinaccio ..ma non serve allo scopo e nessuno deve essere trattato da strofinaccio, soprattutto fancendogli credere di essere una mongolfiera...![]()
P.S. Ma come mi vengono queste immagini?![]()
Chi perdona fa la sua scelta, e ha tutto il mio rispetto. Comincio a storcere il naso soltanto quando leggo di persopne che, pur continuando a stare col proprio partner di sempre in virtù di tutti quei lunghi anni insieme, si logorano nella rabbia, nel desiderio di vendetta, nell'insoddisfazione. Lì mi viene un dubbio.. non sarà che in certi casi, più che tenere a tutto ciò che si è costruito, si ha paura del cosiddetto "salto nel vuoto"?! Non è che a quel punto "l'abominevole e spaventosa routine" diventa difficile da abbandonare, perchè si teme l'incognita del nuovo?! La solitudine?! il mettersi di nuovo in gioco?! .