Wait...they don't love you like I love you.
Mamma coreana papà polacco e viene fuori una tipa che difficilmente ti togli dalla testa.
Mettile accanto una chitarra e una batteria e formi una band alternative di grande potenziale.
Se poi fai partire il sogno da NYC (il triplice Yeah è un modo di rispondere tipicamente newyorkese) ed hai in tasca un pezzo come quello postato...la strada dovrebbe essere in serena discesa.
Purtroppo non è così ed è un vero peccato.
Ben presto la tipa diventa un personaggio di quelli che servono più a riempire le copertine delle riviste specializzate che altro...e l'album della consacrazione non arriva più.
Lei rimane in ogni caso una figa autentica: ci sa fare con la voce, con il look, con le mossette da schizzata esaurita...
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