... Che noia... Che strazio... Che pena... Te ne ho evidenziati solamente alcuni... Per come tratti la lingua italiana non andresti denunciato... Andresti giustiziato!... Hi, hi, hi...
... Hi, hi, hi... Sì, sì... Non farti toccare... Dall'ignoranza...
... Questo è da impiccagione immediata... Hi, hi, hi...
Ma chi è infine costui che non perde occasione per insultare e usare toni che richiamano sonori ceffoni ogni qual volta che coglie qualcuno in fallo grammaticale?
Vorrei vederlo alle prese con una normale e quotidiana conversazione col commesso di un negozio, col gestore di un distributore di benzina, con l'ortolano. Mi piacerebbe vederlo piangere ed inorridire ascoltando qualcuno che non azzecca un congiuntivo e tanto meno un condizionale in quelle conversazioni dove si cerca di dimostrare
che la vita non è soltanto un ma dai perché dopo ogni se viene sempre un per cui...
nella misura in cui, ovviamente cioè.
E che, di fronte alle difficoltà di risposta riprende a sghignazzare sarcastico senza rendersi conto che l'immagine che vede di fronte a sé è la sua stessa riflessa.
Chi è costui che cita nozioni come fossero grani di riso lanciati ai novelli sposi in un contesto del tutto fuori luogo.
Proprio come la sua citazione di Catone il Censore nel suo delirante racconto del samurai che inzuppa il biscottino e si ritrae popo prima della EIACULATIO...e che, e resto in tema con i suoi deliri (o dovrei scrivere delirii, o preferirà forse l'accento circonflesso sull'ultima "i"?), in maniera furba, ma di quelle furberie truffaldine, ribalta le frittate citando la Juventus a giustificare la presenza della "J" nel latino sapendo benissimo che del latino dei romani fino a poco dopo Costantino si parlava e non dell'involgarimento medievale successivo. Sarebbe come a dire che il latino sta alla j come l'italiano sta all'
italiano di Dante.
Ma sì. Io sono un turista del latino e lui sicuramente, tra una passeggiata sui
tatami e l'altra si è preso una laurea in lettere classiche.
Chi è costui? Che ostenta con millantato credito
Kultura da nomenKlatura in questo luogo dove ci sono persone semplici che aspettano che qualcuno tenda loro una mano senza curarsi della lingua che parlano, del colore della pelle e del fatto che forse le loro maestre non fecero loro riempire pagine intere di aste e cerchietti.
E ancora e soprattutto. Dove trova il tempo per far tutto quel che dice di fare violando qualunque logica? E' forse malato di quella rara malattia del sonno che impedisce all'organismo di dormire a lungo e passa le ore residue immerso nello studio? Ma allora sarebbe curvo, emaciato e smunto e non l'aitante
karateka o
judoka che compete a livelli, udite udite, internazionali.
E come qualcun altro ha fatto umilmente osservare se fosse tutto ciò che dice d'essere non starebbe qui e se comunque lo è e qui rimane il suo scopo è soltanto uno: insultare ad ogni occasione elargendo a piene mani ciò che considera schiaffi morali incurante del fatto che, prima o poi, troverà qualcuno sulla sua strada che risponderà alla moralità con la fisicità.
E' solo quel che nel mondo Internet chiamano
flamer e c'è un solo modo per annichilirli: ignorarli.