Quindi tu dici, piuttosto della solitudine è preferibile passarsi le serate in casa sapendo/immaginando il marito a fantasticare (ho cercato il termine più eufemistico possibile) di e con altre donne, sperando che la prostata smetta di funzionare al più presto? Non è possibile immaginare uno scenario diverso dove anche il marito abbia un'atteggiamento adulto, una sensibilità nei confronti della sua compagna, una presa di coscienza che questo suo giochino le causa sofferenza?Perchè, ribadisco, non è il gioco il problema, è la sofferenza che si pretende di imporre: e se il giochino domani non bastasse più, con lo stesso principio sarebbe ugualmente accettato anche altro?
No Sbriciolata, mi sembra che tu passi da un estremo all'altro.
Ho detto e ripeto che Stella debba interrogarsi per sapere se l'idea di essere da sola la riempe di sofferenza, una sofferenza che ben conosce chi ama profondamente il proprio compagno, e se si sente peggio al pensiero di continuare la vita senza di lui piuttosto che vivere questa fase di tormento e delusione che lui stesso le ha provocato.
Lei è ad una svolta della sua vita e comunque vadano le cose il suo matrimonio non sarà mai più uguale a prima, questo è sicuro.
Quando succedono degli eventi che sconvolgono l'equilibrio della coppia e che causano dolore ad uno di loro il rapporto cambia e va necessariamente rivisto e rimpostato.
Sta a Stella decidere di volerlo fare e se vale la pena.
Ne devono parlare insieme e a lungo, e trovare un punto di incontro.
Se Stella è irremovibile a non ammettere nessuna distrazione giocosa di questo o altro tipo glielo deve comunicare e valutare la risposta che le darà suo marito.
Dopo tanti anni di serena convivenza mi rifiuto di pensare che non ci sia confidenza fra loro e che non riescano ad arrivare ad un accordo che soddisfi entrambi.
Sono sincera e sto per dire una cosa scomoda: se Stella non riuscirà ad uscire, anche di poco, dai suoi schemi mentali temo che il marito sarà costretto a nasconderle un suo futuro ipotetico gioco, e a me la cosa non piacerebbe per niente.
Non è meglio allora dire al marito:
"Ok, ho capito le tue esigenze del momento, e anche se mi hanno lasciato di stucco, troviamo il modo di risolvere questo tuo problema, che è diventato un NOSTRO problema, io posso arrivare a concederti questo....
Tu, invece, cosa puoi fare per rendermi più felice e rendere più bello il nostro rapporto di coppia?"
Questo, secondo me, è un bel matrimonio.