Lego ergo sum.

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Flavia

utente che medita
Dimmi se ti è piaciuto, ne ho letto un altro... Manna e miele, ferro e fuoco. Adesso sto leggendo Appennino di sangue, di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, è un giallo, mi sembra veramente bello. Bravo Francescone.
appena possibile passo in biblio
purtroppo in questo periodo
i libri li leggo solo così :unhappy:
comunque mi sembra interessante
anche il libro di francesco:smile:
 
Mi mancano da morire...a loro...il forum sarebbe piaciuto da matti...me lo sento....:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

Le dieci massime di Fruttero e Lucentini

1. TUTTA COLPA DEL PROGRESSO. «Poco interessanti catene di cause ed effetti terapeutici, dietetici, sociali, politici, tecnologici spiegano l'esponenziale proliferazione della bêtise. Figlia del progresso, dell'idea di progresso, essa non poteva che espandersi in tutte le direzioni, contagiare tutte le classi, prendere il sopravvento in tutti i rami dell'umana attività. È stato grazie al progresso che il contenibile stolto dell'antichità si è tramutato nel prevalente cretino contemporaneo, personaggio a mortalità bassissima la cui forza è dunque in primo luogo brutalmente numerica; ma una società ch'egli si compiace di chiamare 'molto complessa' gli ha aperto infiniti interstizi, crepe, fessure orizzontali e verticali, a destra come a sinistra, gli ha procurato innumeri poltrone, sedie, sgabelli, telefoni, gli ha messo a disposizione clamorose tribune, inaudite moltitudini di seguaci e molto denaro. Gli ha insomma moltiplicato prodigiosamente le occasioni per agire, intervenire, parlare, esprimersi, manifestarsi, in una parola (a lui cara) per realizzarsi».


2. L'INVINCIBILE INCONSAPEVOLEZZA. «Sconfiggerlo (il cretino, ndr) è ovviamente impossibile. Odiarlo è inutile. Dileggio, sarcasmo, ironia non scalfiscono le sue cotte d'inconsapevolezza, le sue impavide autoassoluzioni; e comunque il riso gli appare a priori sospetto, sconveniente, inferiore, anche quando - agghiacciante fenomeno - vi si abbandona egli stesso».


3. «IL GHIGNO DEL DELIRIO». «Il cretino è imperturbabile, la sua forza vincente sta nel fatto di non sapere di essere tale, di non vedersi né mai dubitare di sé. Colpito dalle lance nostre o dei pochi altri ostinati partecipanti alla giostra, non cadrà mai dal palo, girerà su se stesso all'infinito svelando per un istante rotatorio il ghigno del delirio, della follia».


4. ALLERGIA AL DOVERE. «Tranne forse gli animali delle favole di La Fontaine, nessuno è mai stato bravo come gl'italiani nell'arte d'inventare nobili pretesti per eludere i propri doveri e fare i propri comodi».


5. I SETTE VIZI CAPITALI. «Un mendicante tende la mano. L'avaro non gli dà niente, perché cento lire sono sempre cento lire. Il superbo passa senza nemmeno vederlo. L'iracondo se lo toglie dai piedi con un'imprecazione. Il lussurioso non può certo far aspettare la bella Lalage, né il goloso può lasciar scuocere il prelibato risotto, né l'invidioso commuoversi per chi vive libero, senza responsabilità e senza pagare le tasse. L'accidioso si allontana senza fretta né rimorsi, ci penserà qualche altra anima buona».


6. MODERNITÀ IN BOTTIGLIA. «Adesso che tutti sono diventati amici dell'effimero, fidanzati del frivolo, sposi del fatuo e del superfluo, ci sentiremo dire che Shirley Temple fu più importante di Virgina Woolf [...]. Oggi uno è tenuto a vergognarsi se non gliene frega nulla dei fumetti, se trova ridicola la recitazione di Humphrey Bogart, se preferisce visitare la galleria Borghese anziché la grande mostra dedicata alla bottiglia nella pubblicità».


7. ABBASSO LA DEMOCRAZIA. «Mille turisti in un chiostro significano in pratica l'annullamento del chiostro. Cento turisti davanti a un Caravaggio equivalgono alla soppressione del Caravaggio. Perduta è la concentrazione, perduto quel lento approccio contemplatico, quel girare attorno, quell'inclinare la testa[...]. È un test durissimo per chi si crede tollerante, democratico».


8. LIBERA CHIAPPA. «Cadono i reggipetti ad Alassio e Varigotti, a Finale come le 'quote strappate al nemico' nella Guerra '15-18. [...]. Le ultime resistenze stanno liquefacendosi. La foglia di fico sta per crollare definitivamente. Il nudo integrale è vicino: libera chiappa in libero Stato».


9. AL GULAG, AL GULAG! «A volte ci tenta l'idea della maniera forte. Un elenco di cliché assolutamente vietati, di frasi fatte che comportino il licenziamento in tronco, l'esilio, il confino, i lavori forzati. Ci scoraggia il pensiero che già dopo un mese sarebbe tutto un gulag, dalle Alpi alla Sicilia».


10. LA LAGNA DI DONNA. «Il difetto delle donne non è il cretinismo, è la lagna».
 

Hellseven

Utente di lunga data

roth.jpg
E' stato ristampato, finalmente.
Non vorrei apparire come il tipo presuntuoso che si arroga il diritto di consigliare letture, ma, credetemi perché lo dico col cuore in mano .... CAPOLAVORO duro come l'acciaio e impietoso come la morte. Per quel che costa, vale mille e mille volte (al cubo) di più ...:)
 

Dolunay

Nuovo utente
Leggendo in giro ho trovato questa discussione....bellissima!

Adoro leggere e leggo tutto. Grazie per qualche suggerimento che ho colto.
 

Flavia

utente che medita
L'eleganza del riccio
Muriel Barbery


l'ho letto per la seconda volta
splendido

Mi dico che forse in fondo, la vita è così: molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. È come se le note musicali creassero una specie di parentesi temporale, una sospensione, un altrove in questo luogo... un sempre nel mai. Si, proprio così, un sempre nel mai.

 
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