Guarda...concordo!!!
Te lo ripeto...io vengo.
(anche perchè se ti parte l'embolo e poi vuoi parlare con la moglie io intervengo e ti trascino via...Mica siamo li per fare delle napoletanate no? Classe e stile Silvia. Da signora.)
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Eccone una...
LA STORIA. Una napoletana è indagata per simulazione di reato e calunnia nei confronti dell´ex marito vicentino
«Lei si è inventata lo stalking»
Diego Neri
«I messaggini minacciosi sul cellulare se li mandava da sola e si scriveva i cartelli di ingiurie Il motivo? Rovinargli la vita»
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domenica 13 maggio 2012 SPECIALI, pagina 20
La donna denunciò lo stalking attraverso i messaggini. ARCHIVIO
Si è inventata uno stalking che non c´era per rovinare la vita all´ex marito che l´aveva lasciata per mettersi con un´altra donna. È l´ipotesi della procura, che ha iscritto sul registro degli indagati una donna di 37 anni, napoletana di origine ma residente da molti anni in città. Le accuse a suo carico sono di simulazione di reato e di calunnia.
LA RELAZIONE. Il vicentino Matteo S., che oggi ha 38 anni e vive in città, dove lavora come impiegato, nel 2004 si era sposato con Annarosa M., 36, campana di origine, conosciuta in vacanza a Capri. Per amore lei si era sposata a Vicenza ed ha trovato soltanto lavoretti saltuari. Dal matrimonio non sono nati figli, e l´unione è entrata in crisi nel 2008. Nei primi mesi dell´anno successivo i due si sono separati e il vicentino è andato a vivere con un´altra poco tempo dopo, pagando gli alimenti ad Annarosa.
LA PRIMA DENUNCIA. I rapporti fra ex non furono mai buoni, anche a causa delle diversità di opinione sulla cifra che il marito doveva versare, sul mutuo della casa e sulla divisione di alcuni beni. Fra l´altro, Annarosa restò a vivere a Vicenza, ma intervallò la permanenza in Veneto con lunghi periodi nel Napoletano dai parenti. Verso la fine del 2009, la donna formalizzò in procura a Vicenza una denuncia ai danni di Matteo. L´ex moglie sostenne di essere vittima degli atti persecutori dell´impiegato. «Mi manda decine e decine di sms - sostenne -, e mi telefona a tutte le ore del giorno e della notte. Mi pedina, controlla i miei spostamenti, mi ha seguito a Napoli. Ha appeso sulla porta del palazzo e del cancello, in più occasioni, dei cartelli diffamatori nei miei confronti». Le presunte accuse del marito? Di essere una mantenuta e una poco di buono. La donna ha allegato le fotografie alla denuncia ed ha spiegato di aver tenuto copia dei messaggini.
LA REPLICA. Matteo, che era difeso dall´avv. Anna Sambugaro, si difese con forza. Spiegò di essere estraneo a tutte quelle accuse, di aver cercato sì la moglie diverse volte ma per le questioni legate alla separazione e di aver litigato con lei più volte. Aveva negato di essere stato a Napoli dopo la separazione, e sostanzialmente aveva spiegato di non volerne più sapere di Annarosa. Non solo: ha sempre spiegato che il cellulare dal quale partivano telefonate e sms persecutori non ce l´aveva più lui. «È un vecchio numero che usavamo io e lei da sposati. Non so neanche più che fine abbia fatto».
LA NUOVA INDAGINE. Gli accertamenti, seguiti all´epoca dal pm Marco Peraro, portarono a escludere reati commessi dal vicentino, che venne archiviato. A quel punto lui presentò una denuncia per calunnia, e il pm avviò in proprio verifiche ipotizzando la simulazione di reato. Il sospetto degli inquirenti è infatti quello che Annarosa abbia tenuto quel telefono e si sia mandata gli sms da sola. Anche i cartelli sarebbero frutto di una sua iniziativa; una vicina di casa aveva dichiarato di averla vista appenderne uno a notte fonda.
LA DIFESA. Se la procura sospetta che la donna volesse rovinare la vita all´ex marito, animata da uno spirito di vendetta, l´indagata - assistita dall´avv. Conte di Napoli - si difende con forza. «Non è vero, è una assurdità. Sono una vittima», assicura.