15 anni

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Si ma il bullismo era (ed è) una realtà e non aiutava certo all' autostima.
In prima superiore ero uno dei più bassi e glabri (sviluppo tardivo) e fisicamente non potevo competere con gente che ormai sembrava adulta, essere preso di mira, insieme ad altri, era all' ordine del giorno, poi un giorno uno mi ha aggredito e alle strette gli ho sferrato un cartone facendogli un occhio nero, cosa che mi ha salvato, ad un mio compagno hanno persino pisciato nella cartella...............
Da come parlare sembra che siate cresciuti nelle favelas di Rio.
Certo che mi ricordo anch'io le matricole dell'Itis portate i primi giorni di scuola nella bara o crocifissi, cose che adesso nonostante il degrado sociale tanto millantato non si vedono più.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io ero abbastanza benestante, ma avevo compagne che avevano vestiti che costavano come il mio intero guardaroba e se ne vantavano. Pensavo fossero delle poverette. Ma non era nessuna emarginata. Quella bruttissima era molto studiosa e apprezzata. Forse non avevamo abbastanza vita sociale tra coetanei da soffrire di esclusione.
Però non so come si sentisse la secchiona.
 

oro.blu

Never enough
Stai idealizzando in negativo l'adolescenza, caricandola della responsabilità dei tuoi problemi attuali.
Io ero in assoluto la più povera della mia classe e non mi sono mai sentita nè così sfigata, nè così emarginata.
Ed eravamo gli stessi adolescenti di Milano, Palermo, Roma....non è che io e miei compagni fossimo di media più intelligenti.
Però credevo in me stessa e volevo dimostrare quanto valevo.
Di questo hanno bisogno tutti gli adolescenti di ogni epoca e provenienza, credere in se stessi e non nei vestiti che portano.
Si ma evidentemente avevi degli esempi sopra di te. Magari genitori o nonni presenti. Un fratello più grande un amica...

io ho dovuto "sopravvivere" da sola. sempre.
 

danny

Utente di lunga data
Stai idealizzando in negativo l'adolescenza, caricandola della responsabilità dei tuoi problemi attuali.
Io ero in assoluto la più povera della mia classe e non mi sono mai sentita nè così sfigata, nè così emarginata.
Ed eravamo gli stessi adolescenti di Milano, Palermo, Roma....non è che io e miei compagni fossimo di media più intelligenti.
Però credevo in me stessa e volevo dimostrare quanto valevo.
Di questo hanno bisogno tutti gli adolescenti di ogni epoca e provenienza, credere in se stessi e non nei vestiti che portano.

Sì, era quello che mi dicevano sempre i genitori.
Ma quando la tua giornata trascorre con gente che la pensa diversamente, non riesci a non pensare che adeguarti a loro possa essere una soluzione.
E diventi ridicolo, certo, perché tu non sei così.
Ma non lo sai. Non ne sei cosciente a quell'età, non hai alcuna percezione del tuo essere indipendente.
Per il neretto: che c'entrano i miei problemi attuali?
Non è che mia moglie mi ha tradito dopo 28 anni insieme e 13 di matrimonio perché al liceo mi prendevano in giro?
Non facciamo psicologia dietrologica.
E' passato di tutto da quell'epoca e ho fortemente ridimensionato tutto quel periodo, come è giusto che sia.
Ho incontrato una classe di stronzi, amen.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
posso chiedervi una cosa abbastanza OT ma che mi è venuta in mente leggendo i commenti nel rapporto genitori / figli ?

voi genitori, come vi comportate nel caso di una confidenza del figlio/a alla classica richiesta: non dirlo a papà/ non dirlo a mamma?

ve lo chiedo da figlia..
Dipende
Tendenzialmente i miei figli sanno che hanno lo stesso riscontro da me e da mio marito.
Poi se si tratta di un voto brutto che so che possono recuperare e mi dicono "non lo dire a papà prometto che settimana prossima recupero" lascio perdere.
Su cosa serie tendenzialmente dico di parlarne anche con il padre o se preferisco che gliene parli io
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Si ma evidentemente avevi degli esempi sopra di te. Magari genitori o nonni presenti. Un fratello più grande un amica...

io ho dovuto "sopravvivere" da sola. sempre.
Primogenita.
Molto solitaria.
Genitori che da quando ho iniziato le superiori non si sono mai intromessi a parte verificare ai visitoni e che non mi hanno mai giustificato una volta, oltre ad avermi caldamente spinto a trovarmi un lavoro al più presto....cosa che ho fatto a 16 anni. Dopodiché mi pagavo da vestire ( non le timberland) e pure le gite scolastiche.
Insomma...dicendomi velatamente arrangiati mi hanno solo insegnato che ce la potevo fare da sola.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Per il resto quoto la Matraini :)
 

ivanl

Utente di lunga data
posso chiedervi una cosa abbastanza OT ma che mi è venuta in mente leggendo i commenti nel rapporto genitori / figli ?

voi genitori, come vi comportate nel caso di una confidenza del figlio/a alla classica richiesta: non dirlo a papà/ non dirlo a mamma?

ve lo chiedo da figlia..
se non e' niente di grave, resta fra noi. Qualche volta sono io a dirlo a lui, l'altro giorno ha portato a casa una 'nota' perche' si era dimenticato un libro (una cazzata, dopotutto, sempre 9 ha preso); l'ho firmata e gli ho detto di non dirlo alla mamma senno' si sarebbe arrabbiata per nulla (lei e' eccessivamente assillante e pretende che sia sempre perfetto), pero' non sarebbe piu' dovuto ricapitare (specie perche' la mattina gli avevo detto di controllare bene lo zaino, conoscendolo), altrimenti lo avrei punito io direttamente
Se si tratta di una cosa rilevante, invece gli dico di parlarne tutti assieme
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Sì, era quello che mi dicevano sempre i genitori.
Ma quando la tua giornata trascorre con gente che la pensa diversamente, non riesci a non pensare che adeguarti a loro possa essere una soluzione.
E diventi ridicolo, certo, perché tu non sei così.
Ma non lo sai. Non ne sei cosciente a quell'età, non hai alcuna percezione del tuo essere indipendente.
Per il neretto: che c'entrano i miei problemi attuali?
Non è che mia moglie mi ha tradito dopo 28 anni insieme e 13 di matrimonio perché al liceo mi prendevano in giro?
Non facciamo psicologia dietrologica.
E' passato di tutto da quell'epoca e ho fortemente ridimensionato tutto quel periodo, come è giusto che sia.
Ho incontrato una classe di stronzi, amen.
Ma io per problemi attuali non intendevo il tradimento. Intendevo la visione negativa della vita, che per me è un problema.
 

danny

Utente di lunga data
Da come parlare sembra che siate cresciuti nelle favelas di Rio.
Certo che mi ricordo anch'io le matricole dell'Itis portate i primi giorni di scuola nella bara o crocifissi, cose che adesso nonostante il degrado sociale tanto millantato non si vedono più.
Vicino del pianto terra: ucciso e evirato dalla moglie.
Altro vicino mio: la sua ragazza buttata dal balcone in una crisi di astinenza per droga.
Appartamento di mio padre e di mia nonna dati alle fiamme per problemi di vicini spacciatori.
Altro omicidio da parte di una mia vicina che uccise il suo convivente buttandolo sulle scale.
Oltre a questi c'erano i tossici, le auto bruciate, i ragazzi che crepavano per overdose, tra cui un mio amico, a 20 anni.
Questo era il mio quartiere.
Quando arrivai a quel liceo manca sapevo dell'esistenza di Burghy e dei paninari.
Manco me ne fregava niente di come andare vestito.
C'è che ti rendi conto di quel che non hai o non sei quando gli altri te lo fanno notare.
Pesantemente.
Non ero il solo in quella classe.
Gli altri miei amici (quelli con cui avevo fatto amicizia) ne sono usciti disgustati.
 

danny

Utente di lunga data
Ma io per problemi attuali non intendevo il tradimento. Intendevo la visione negativa della vita, che per me è un problema.
Bah, visione.
Sfiga, Chiara.
Volevo fare il fotografo, mi metto lì a investire per aprire una mia attività e scopro che ho una malattia che mi porta a essere ipovedente. Dieci anni di vita a non riuscire a guidare di notte, fino al trapianto.
Mi sposo e finisco in ospedale (stavo crepando).
Nasce mia figlia e muore mia suocera, e poi mio suocero.
Mi tradisce mia moglie e mi becco una prostatite dolorosa per mesi.
Ho sempre andare in bicicletta ma non posso più andarci per questo.
Mi sono vietati gli alcolici.
E che cazzo.
Non è visione negativa, sono fastidiosissime sfighe di merda.
E alcune non le cito per evitare di rendermi riconoscibile, ma accidenti, a 11 anni mi prendevano in giro appena uscivo di casa per il mio aspetto. Anche gente sconosciuta.
Sai quanta fatica ci ho messo per superare tutto questo DA SOLO?
Perché nel frattempo i miei genitori facevano la loro vita.
Mia madre aveva un'altra famiglia e un altro figlio mentre io restavo da mia nonna (mio nonno si era suicidato in casa, davanti a me a 11 anni).
Mio padre le sue donne.
Devo continuare?
Alla fine ogni cosa è stress che ti porti avanti per tanto tempo.
Lo superi... e ce n'è un'altra.
Lo so, la vita è così, imprevedibile. Poteva accadere a chiunque.
Però...
Io di solito guardo quello che ho e che mi rimane. Non sono affatto pessimista; ne ho passate abbastanza per sapere che a tutto c'è rimedio.
Ma non credo nell'ottimismo di chi ha sempre avuto tutto facilmente.
E non mi sto riferendo a te.
E' solo ingenuità.
 
Ultima modifica:

spleen

utente ?
Primogenita.
Molto solitaria.
Genitori che da quando ho iniziato le superiori non si sono mai intromessi a parte verificare ai visitoni e che non mi hanno mai giustificato una volta, oltre ad avermi caldamente spinto a trovarmi un lavoro al più presto....cosa che ho fatto a 16 anni. Dopodiché mi pagavo da vestire ( non le timberland) e pure le gite scolastiche.
Insomma...dicendomi velatamente arrangiati mi hanno solo insegnato che ce la potevo fare da sola.
Anch' io lavoravo d'estate per pagarmi vestiti e persino i libri di scuola, ed è stata una delle esperienze più positive nel bene e nel male che abbia mai fatto.
 

spleen

utente ?
Bah, visione.
Sfiga, Chiara.
Volevo fare il fotografo, mi metto lì a investire per aprire una mia attività e scopro che ho una malattia che mi porta a essere ipovedente. Dieci anni di vita a non riuscire a guidare di notte, fino al trapianto.
Mi sposo e finisco in ospedale (stavo crepando).
Nasce mia figlia e muore mia suocera, e poi mio suocero.
Mi tradisce mia moglie e mi becco una prostatite dolorosa per mesi.
Ho sempre andare in bicicletta ma non posso più andarci per questo.
Mi sono vietati gli alcolici.
E che cazzo.
Non è visione negativa, sono fastidiosissime sfighe di merda.
E alcune non le cito per evitare di rendermi riconoscibile, ma accidenti, a 11 anni mi prendevano in giro appena uscivo di casa per il mio aspetto. Anche gente sconosciuta.
Sai quanta fatica ci ho messo per superare tutto questo DA SOLO?
Perché nel frattempo i miei genitori facevano la loro vita.
Mia madre aveva un'altra famiglia e un altro figlio mentre io restavo da mia nonna (mio nonno si era suicidato in casa, davanti a me a 11 anni).
Mio padre le sue donne.
Devo continuare?
Cazz. Danny. :eek:
 

oro.blu

Never enough
Primogenita.
Molto solitaria.
Genitori che da quando ho iniziato le superiori non si sono mai intromessi a parte verificare ai visitoni e che non mi hanno mai giustificato una volta, oltre ad avermi caldamente spinto a trovarmi un lavoro al più presto....cosa che ho fatto a 16 anni. Dopodiché mi pagavo da vestire ( non le timberland) e pure le gite scolastiche.
Insomma...dicendomi velatamente arrangiati mi hanno solo insegnato che ce la potevo fare da sola.

Mia madre, quando avevo 8 anni mi ha abbandonato con mio padre, ubriacone e violento, e si è portata via mia sorella…
Quando è andata via definitivamente, ha portato anche me, Questione di comodo. Io potevo badare a mia sorella quando lei era al lavoro o fuori con l’amico.
Non potevo fermarmi fuori con gli amici finita la scuola perché dovevo badare a mia sorella.
Durante le vacanze estive andavo a fare la stagione e la metà del preso dovevo consegnarlo a mia madre come “contributo spese”….
Ti dirò la stagione mi ha fatto bene, è lì che ho cominciato ad avere un po’ di consapevolezza di me stessa.
Fondamentalmente comunque mi piace pensare che la vita è bella e va vissuta. Solo alle volte sono un tantino paranoica ed ancora tendo a pensare che il mondo ce l’abbia con me.
Ma è solo una cosa mia molto interiore e personale. Qui nel forum posso esternare. Nel quotidiano tutti pensano di me che sia una persona molto serena. Infatti quando non ce la faccio più e sbotto non capiscono.
 

oro.blu

Never enough
Bah, visione.
Sfiga, Chiara.
Volevo fare il fotografo, mi metto lì a investire per aprire una mia attività e scopro che ho una malattia che mi porta a essere ipovedente. Dieci anni di vita a non riuscire a guidare di notte, fino al trapianto.
Mi sposo e finisco in ospedale (stavo crepando).
Nasce mia figlia e muore mia suocera, e poi mio suocero.
Mi tradisce mia moglie e mi becco una prostatite dolorosa per mesi.
Ho sempre andare in bicicletta ma non posso più andarci per questo.
Mi sono vietati gli alcolici.
E che cazzo.
Non è visione negativa, sono fastidiosissime sfighe di merda.
E alcune non le cito per evitare di rendermi riconoscibile, ma accidenti, a 11 anni mi prendevano in giro appena uscivo di casa per il mio aspetto. Anche gente sconosciuta.
Sai quanta fatica ci ho messo per superare tutto questo DA SOLO?
Perché nel frattempo i miei genitori facevano la loro vita.
Mia madre aveva un'altra famiglia e un altro figlio mentre io restavo da mia nonna (mio nonno si era suicidato in casa, davanti a me a 11 anni).
Mio padre le sue donne.
Devo continuare?
Alla fine ogni cosa è stress che ti porti avanti per tanto tempo.
Lo superi... e ce n'è un'altra.
Lo so, la vita è così, imprevedibile. Poteva accadere a chiunque.
Però...
Io di solito guardo quello che ho e che mi rimane. Non sono affatto pessimista; ne ho passate abbastanza per sapere che a tutto c'è rimedio.
Ma non credo nell'ottimismo di chi ha sempre avuto tutto facilmente.
E non mi sto riferendo a te.
E' solo ingenuità.
:abbraccio:non ho nulla da dire :(
 

Ecate

Utente di lunga data
Stiamo parlando di un gruppo obbligato: la classe di un liceo.
No.
Se in una classe c'è un gruppo e ci sono degli esclusi, quel gruppo non è obbligato.
Se sei stato tagliato fuori per essere uscito con una ragazza con le gambe grosse, significa che tu, la ragazza con le gambe grosse, il ragazzo dark, quello secchione, quello ricchissimo ma escluso perché coreano adottato (ho visto anche questo) non avevate niente da dirvi. O tu non hai trovato niente da dire. Perché pensavi- o pensavate- a "loro", a come sarebbe bello essere come loro. Perché la "loro" vita era il non plus ultra e questo sta a significare che anche i valori degli esclusi sono quelli. Senza conoscere veramente questi paria, proiettando su dieci stronzi viziati e sicuramente altrettanto problematici il sogno di un mondo dorato che non esiste... E senza sapere quale merda sicuramente anche alcuni di loro stavano attraversando; perché la sfiga è più democratica degli adolescenti. Avete tutti contribuito alla formazione di caste fittizie, di gerarchie sociali superflue e funzionali solo a fomentare il disagio individuale di ognuno, vincenti e perdenti.
In tutto il mondo gli adolescenti in gruppo sono stronzi e in tutto il mondo purtroppo c'è il bullismo. Ma questo schifo che erano gli anni ottanta, dove i complessi sociali di una generazione si sono rispecchiati negli adolescenti è un retaggio del feudalesimo tutto italiano. L'idiozia del mito dei paninari, ricalcando il classismo degli anni 50 e facendo perdere ai ragazzi di allora la speranza di una società in cui ciò che conta è il merito e non i natali è un obbrobrio sociale. Non ci fossero stati tanti genitori stolidamente tronfi del benessere raggiunto, non avrebbero riversato tanta volgare arroganza facendo ostentare ai figli tutti quei simboli di pacchianeria.
perplesso, se vuoi deraglia pure :D
EDIT: ovviamente Danny il mio fastidio non è per te ma è per quegli adulti che non hanno saputo aiutarti. Come te tanti altri. Tante persone piegate fin da piccole da lutti e situazioni familiari difficilissime, non hanno trovato quel l'accoglienza e quel l'ascolto in più da parte degli adulti, cozzando invece contro una stolida adesione a tutta quella pappardella lì dei paria e delle classi sociali che ho detto prima.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Però ti dico una cosa.
Queste esperienze mi sono servite, mi hanno fatto diventare empatico nei confronti di chi vive situazioni di discreto disagio.
Diciamo più comprensivo in genere di alcune situazioni.
Al contempo non riesco a tollerare le prepotenze, le meschinità e altri atti contro i deboli.
E questa mia visione la considero parte di una forza mia, la forza di essere me stesso senza pretendere di essere migliore e di farlo a spese di altri.
Sono io, con i miei problemi e i miei difetti, senza vergogna.
Non devo dimostrare a nessuno di essere superiore.
Chi mi vuole mi deve volere per come sono, ora.
Ho trascorso gli anni dai 20 ai 35 in maniera molto serena malgrado i problemi di vista, anzi, mi sono divertito parecchio.
Sono andato a vivere da solo e non mi vergogno a dire che ho recuperato anche i mobili dalla spazzatura... lo facevo con un mio amico... era divertente.
Mi sono divertito e ho dei bellissimi ricordi.
E ho dei ricordi bellissimi anche nel matrimonio, per non parlare di mia figlia.
Ancora oggi trovo molta serenità nella mia vita, per cui vale la pena di vivere e possibilmente il più a lungo possibile.
C'è ancora tanto da fare.
Scusa lo sfogo.
Sono andato molto sul personale. Però mi stupisco ancora di chi non comprende che l'adolescenza è un periodo della vita misterioso per gli adulti e in cui la serenità non è patrimonio di tutti.
Io non credo che mia figlia vivrà l'adolescenza che ho avuto io. L'infanzia per lei è trascorsa più che serenamente.
Sono ottimista per lei. In ogni caso ogni vita ha un suo percorso da fare, diverso.
 

danny

Utente di lunga data
Mia madre, quando avevo 8 anni mi ha abbandonato con mio padre, ubriacone e violento, e si è portata via mia sorella…
Quando è andata via definitivamente, ha portato anche me, Questione di comodo. Io potevo badare a mia sorella quando lei era al lavoro o fuori con l’amico.
Non potevo fermarmi fuori con gli amici finita la scuola perché dovevo badare a mia sorella.
Durante le vacanze estive andavo a fare la stagione e la metà del preso dovevo consegnarlo a mia madre come “contributo spese”….
Ti dirò la stagione mi ha fatto bene, è lì che ho cominciato ad avere un po’ di consapevolezza di me stessa.
Fondamentalmente comunque mi piace pensare che la vita è bella e va vissuta. Solo alle volte sono un tantino paranoica ed ancora tendo a pensare che il mondo ce l’abbia con me.
Ma è solo una cosa mia molto interiore e personale. Qui nel forum posso esternare. Nel quotidiano tutti pensano di me che sia una persona molto serena. Infatti quando non ce la faccio più e sbotto non capiscono.
Idem anche per me.
Certe esperienze non si risolvono mai del tutto.
Però si può vivere ugualmente bene lo stesso.
Un abbraccio.
 

oro.blu

Never enough
Però ti dico una cosa.
Queste esperienze mi sono servite, mi hanno fatto diventare empatico nei confronti di chi vive situazioni di discreto disagio.
Diciamo più comprensivo in genere di alcune situazioni.
Al contempo non riesco a tollerare le prepotenze, le meschinità e altri atti contro i deboli.
E questa mia visione la considero parte di una forza mia, la forza di essere me stesso senza pretendere di essere migliore e di farlo a spese di altri.
Sono io, con i miei problemi e i miei difetti, senza vergogna.
Non devo dimostrare a nessuno di essere superiore.
Chi mi vuole mi deve volere per come sono, ora.
Ho trascorso gli anni dai 20 ai 35 in maniera molto serena malgrado i problemi di vista, anzi, mi sono divertito parecchio.
Sono andato a vivere da solo e non mi vergogno a dire che ho recuperato anche i mobili dalla spazzatura... lo facevo con un mio amico... era divertente.
Mi sono divertito e ho dei bellissimi ricordi.
E ho dei ricordi bellissimi anche nel matrimonio, per non parlare di mia figlia.
Ancora oggi trovo molta serenità nella mia vita, per cui vale la pena di vivere e possibilmente il più a lungo possibile.
C'è ancora tanto da fare.
Scusa lo sfogo.
Sono andato molto sul personale. Però mi stupisco ancora di chi non comprende che l'adolescenza è un periodo della vita misterioso per gli adulti e in cui la serenità non è patrimonio di tutti.
Io non credo che mia figlia vivrà l'adolescenza che ho avuto io. L'infanzia per lei è trascorsa più che serenamente.
Sono ottimista per lei. In ogni caso ogni vita ha un suo percorso da fare, diverso.
:quoto:
 

banshee

The Queen
..ve l'ho chiesto perchè, da figlia, ho il problema inverso.

da adolescente mai avuto di questi problemi..le confidenze "intime e femminili" le facevo a mia madre e lì rimanevano. per il resto, ho sempre parlato poco e risolto molto da sola ma fortunatamente non ho mai avuto grossi problemi, nè nello studio, nè nella vita privata. i problemi pesanti di relazione li ho avuti quando ho incontrato il mio ex, e lì ovviamente i miei ne sanno il giusto, diciamo.

attualmente mio padre non è in grado di reggere a livello emotivo quasi niente. si agita, va in ansia, o come dice lui "mi ci sento male non c'ho dormito stanotte", somatizza a livelli estremi - soffre di una serie di disturbi gastro intestinali che sono tutti di derivazione psicosomatica.

per questo ogni volta, anche ieri per dire, che racconto qualcosa di un minimo preoccupante a mia madre (cose di lavoro, difficoltà economiche momentanee o altro) e il tutto sempre molto ma molto filtrato, le raccomando "non dirlo a papà".
lei non gliela fa, è più forte di lei. glielo dice. cioè da adolescente no, adesso si.
e inizia la tragedia che al confronto Euripide era un comico.
 
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