23 maggio 1992

io quel giorno me lo ricordo bene.
era la vigilia del compleanno di mia figlia , era sabato ed eravamo al mare.
è stato come se mi fosse morto un parente, una persona cara...ma a parte questo mi è presa un'infinita angoscia come se da quel momento in poi non fosse più stato possibile lottare contro la mafia.
avevano vinto loro.
giuro che guardavo la gente in giro e mi chiedevo come fosse possibile che continuassero a ridere e a parlare di stronzate dopo un fatto tanto grave per tutti noi cittadini onesti.
anch'io voglio dire ancora una volta grazie a giovanni falcone per essere stato un uomo normale che ci ha provato con tanta dedizione e passione.
uno scassaminchia (per la mafia)come diceva ieri sera pif da fabio volo
 

Monsieur Madeleine

Utente di lunga data
Ho sempre odiato sentire la gente, la tv, i politici, i giornalisti, i parolai inneggiare a qualche figura storica, perchè si è sempre trattato di un uso strumentale, ipocrita, acritico, ignorante, deleterio, offensivo il più delle volte della figura di qualcuno che non avrebbe più potuto replicare.
Ma non vi è parola che venga detta che possa scalfire il ricordo di Falcone e Borsellino , perchè le loro figure, il loro insegnamento, il loro sereno coraggio davanti alla morte tanto certa e tanto vicina sono qualcosa che travalica ogni disonestà e stupidità umana. Il cammino è ancora lungo, ma grazie a loro è cominciato e non si arresterà.
 
mi piace quello che dici; non sono morti invano.

e mi pare che moltissimi giovani abbaino saputo raccogliere il messaggio che tutta la vita di falcone ha insegnato.
La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.
 

Monsieur Madeleine

Utente di lunga data
Minerva;bt2742 ha detto:
mi piace quello che dici; non sono morti invano.

e mi pare che moltissimi giovani abbaino saputo raccogliere il messaggio che tutta la vita di falcone ha insegnato.
La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.
Al contempo Falcone ricordava, perchè le cose umane non hanno mai solo una faccia, che il vero e definitivo allontanamento dalla mentalità mafiosa non si può ottenere con una legge, un editto, un decreto.
La mafia va combattuta dalle istituzioni nella sua struttura di comando, ma va principalmente sradicata dalla "consuetudine" della vita quotidiana attraverso lo sforzo di ogni cittadino. Prima che nella "cupola", la mafia è in ognuno di noi quando accettiamo certi compromessi.
 

Sbriciolata

Escluso
Me lo ricordo bene anche io quel giorno, mi misi a piangere. E piansi anche per Borsellino. Come si fa a non piangere quando qualcuno da la sua vita cercando di salvare la tua?
 
ho pianto anch'io.
per borsellino con tanta rabbia: era una morte annunciata e in più con lui sembrava svanire l'ultima nostra possibilità.
non ci potevo credere
 
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