Invece ormai a te mi ci sono abituato...
si stava dialogando se è (era, perchè anche la legge è cambiata) giusto che un marito separato dovesse dare soldi a vita alla sua ex moglie, o vivere per sempre vincolato (a soldi) e con il pericolo che le sue condizioni economiche potessero cambiarein qualunque momento a seguito di un ricorso della ex, o addirittura una volta morto darle anche parte delle sue cose, quando magari si era rifatto una vita con un'altra persona, poichè è questo che è accaduto per decenni a causa di una legge sbagliata.
Questa era la domanda, poichè hai postato delle sentenze (in cui ancora si legge "affidamento dei figli") e quasi mi sei sembrata meravigliata che solo con separazione di addebito si mettesse veramente fine all'unione tra i due, ho chiesto, e a quanto pare per te è giusto che una volta interrotto il matrimonio si resti ancora legati a livello economico, questo si capisce da quello che scrivi...
vedi tu...
Io non riesco neppure a concepire una situazione in cui viene dato un assegno alla moglie, mentre mi pare incontestabile che debba essere dovuto ai figli.
Non riesco a concepire una donna che non abbia una sua autonomia economica e, da donna, non certo per evitare un problema al marito in caso di separazione, ma proprio per la donna per la sua autonomia anche di scelta.
So che esistono coppie che decidono, per ragioni loro, che fatico a comprendere e non condivido, che la donna non abbia un lavoro e un reddito suo proprio, ma immagino che lo facciano anche considerando che uno stipendio sia di entità tale da consentirlo.
In casi in cui il tribunale stabilisca che debba essere dato immagino che ci siano ragioni valide.
Ho postato sentenze sull'addebito perché ho casualmente trovato la rubrica su La Stampa e mi son sembrate interessanti.
Non capisco perché da questo passi a farmi domande personali sulle mia condizioni di separazione, non mi sognerei mai di chiederti le tue, e poi dopo averti risposto che non ho alcun assegno, prosegui chiedendomi dei figli e continui facendo deduzioni del tutto arbitrarie con anche un sottofondo di disprezzo.
Sei strano.