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Palladiano

utente d'altri tempi
:)
Ci provo: entrare nella sofferenza dell'altro attraverso le cicatrici la vedo una cosa empatica e, per me, la capacità di essere empatici ha accezione positiva. In più, capita anche che certe cicatrici si assomiglino e riconoscendo le tue, curo anche le mie... e viceversa... e non sei più solo...

Spero di aver spiegato...
Wow
Si, molto bene
 

Fantastica

Utente di lunga data
ciao! Perchè lo trovo sorprendentemente vero... la Natura in profondità si maschera, immagina solo il principio di indeterminazione. Incredibile.
Ed anche la nostra coscienza ama la maschera. Direi che ne ha bisogno.
Quoto. Nietzsche conosceva assai bene la cultura greca antica. Il teatro greco esige la maschera (in latino "persona"!), perché solo da una maschera si può dire la verità, altrimenti ineffabile (e terribile). È poi ancora la distinzione tra finto e falso. Per Nietzsche la potenze del falso sono sempre nude di maschera, sono sincere.
 

sienne

lucida-confusa
:)
Ci provo: entrare nella sofferenza dell'altro attraverso le cicatrici la vedo una cosa empatica e, per me, la capacità di essere empatici ha accezione positiva. In più, capita anche che certe cicatrici si assomiglino e riconoscendo le tue, curo anche le mie... e viceversa... e non sei più solo...

Spero di aver spiegato...

Ciao

si, hai spiegato molto bene :)

OT

Personalmente non dò una valenza alla capacità di capire lo stato emotivo ecc. di una persona. Ma nelle reazioni / decisioni che ne conseguono. Ci sono persone che usano questa capacità a proprio vantaggio ecc.


sienne
 

lolapal

Utente reloaded
Ciao

si, hai spiegato molto bene :)

OT

Personalmente non dò una valenza alla capacità di capire lo stato emotivo ecc. di una persona. Ma nelle reazioni / decisioni che ne conseguono. Ci sono persone che usano questa capacità a proprio vantaggio ecc.


sienne
Buongiorno Sienne :)
Grazie.

OT (che poi forse neanche tanto...)

Logico è che dipende da come si utilizza una capacità, però io distinguo tra empatici e intuitivi: i primi riescono a mettersi nei panni dell'altro, e provano ad aiutare, se l'altro lo vuole; i secondi capiscono ma non sentono (to feel in inglese), non s'immedesimano, e quindi possono usare quello che intuiscono a loro vantaggio, se particolarmente stronzi.
Poi ci sono gli iper-empatici, che sentono così tanto gli altri da dimenticare se stessi.
Infine, ci sono gli iper-stronzi che si approfittano della disponibilità altrui e non sanno cos'è il rispetto...
 

Fantastica

Utente di lunga data
Buongiorno Sienne :)
Grazie.

OT (che poi forse neanche tanto...)

Logico è che dipende da come si utilizza una capacità, però io distinguo tra empatici e intuitivi: i primi riescono a mettersi nei panni dell'altro, e provano ad aiutare, se l'altro lo vuole; i secondi capiscono ma non sentono (to feel in inglese), non s'immedesimano, e quindi possono usare quello che intuiscono a loro vantaggio, se particolarmente stronzi.
Poi ci sono gli iper-empatici, che sentono così tanto gli altri da dimenticare se stessi.
Infine, ci sono gli iper-stronzi che si approfittano della disponibilità altrui e non sanno cos'è il rispetto...
Interessante categorizzazione, devi aver riflettuto a lungo su questo tema!
Se devo scegliere tra questi qualcuno che sappia aiutarmi davvero, opterei sicuramente per l'intuitivo, meglio, un intuitivo con un 20% di empatia sciolto nel sangue.
Però non c'è nessuno meglio dell'empatico per consolare quando capire non serve; ma è la sola occasione in cui è davvero prezioso, secondo me.
 

sienne

lucida-confusa
Buongiorno Sienne :)
Grazie.

OT (che poi forse neanche tanto...)

Logico è che dipende da come si utilizza una capacità, però io distinguo tra empatici e intuitivi: i primi riescono a mettersi nei panni dell'altro, e provano ad aiutare, se l'altro lo vuole; i secondi capiscono ma non sentono (to feel in inglese), non s'immedesimano, e quindi possono usare quello che intuiscono a loro vantaggio, se particolarmente stronzi.
Poi ci sono gli iper-empatici, che sentono così tanto gli altri da dimenticare se stessi.
Infine, ci sono gli iper-stronzi che si approfittano della disponibilità altrui e non sanno cos'è il rispetto...

Ciao

questa parte, però, non fa parte dell'empatia, ma di un comportamento pro-sociale. Che tale comportamento necessità l'empatia, è vero. Inoltre, c'è da considerare, il tipo di aiuto che si propone. Chi prova empatia e attua atteggiamenti pro-sociali, parte dal soggetto e non da se stesso, cioè, propone e aiuta secondo il soggetto e non per come lo farebbe lui.

Almeno così, l'ho sempre capito ...

Ma molto interessante la tua distinzione.


sienne
 

lolapal

Utente reloaded
Interessante categorizzazione, devi aver riflettuto a lungo su questo tema!
Se devo scegliere tra questi qualcuno che sappia aiutarmi davvero, opterei sicuramente per l'intuitivo, meglio, un intuitivo con un 20% di empatia sciolto nel sangue.
Però non c'è nessuno meglio dell'empatico per consolare quando capire non serve; ma è la sola occasione in cui è davvero prezioso, secondo me.
Buongiorno Fantastica :)
Non è una vera e propria categorizzazione, nel senso che più o meno tutti avremmo la capacità di intuire e/o sentire l'altro, è che poi ci sono altre componenti che s'innescano e s'innestano e fanno poi una persona... diciamo che in un certo senso le mie "categorie" sono delle estremizzazioni, perché anche in buonafede si può non percepire bene l'altro, proprio perché filtrato anche da tutte le altre componenti...

Ma io sono contorta, cmq... :)

Ciao

questa parte, però, non fa parte dell'empatia, ma di un comportamento pro-sociale. Che tale comportamento necessità l'empatia, è vero. Inoltre, c'è da considerare, il tipo di aiuto che si propone. Chi prova empatia e attua atteggiamenti pro-sociali, parte dal soggetto e non da se stesso, cioè, propone e aiuta secondo il soggetto e non per come lo farebbe lui.

Almeno così, l'ho sempre capito ...

Ma molto interessante la tua distinzione.


sienne
Dovrebbe essere come dici tu e sicuramente chi riesce in pieno ad aiutare ponendosi in modo pieno verso l'altro è dotato di strumenti e razionalità che vanno oltre l'essere solo empatici... :)
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Buongiorno Fantastica :)
Non è una vera e propria categorizzazione, nel senso che più o meno tutti avremmo la capacità di intuire e/o sentire l'altro, è che poi ci sono altre componenti che s'innescano e s'innestano e fanno poi una persona... diciamo che in un certo senso le mie "categorie" sono delle estremizzazioni, perché anche in buonafede si può non percepire bene l'altro, proprio perché filtrato anche da tutte le altre componenti...

Ma io sono contorta, cmq... :)



Dovrebbe essere come dici tu e sicuramente chi riesce in pieno ad aiutare ponendosi in modo pieno verso l'altro è dotato di strumenti e razionalità che vanno oltre l'essere solo empatici... :)
Contorta?
Non mi pare proprio.
Mi è piaciuto quello che hai scritto.
Qualche iper stronzo c'è pure qua dentro
 

sienne

lucida-confusa
Ciao


"Se vinci, non dire niente. Se perdi, dì ancora meno".

Paul Brown


sienne
 

Sbriciolata

Escluso
Il problema dell'umanità é che gli stupidi sono strasicuri mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi. B.Russell
 

feather

Utente tardo
Ricordati che si sta con qualcuno con cui si possano esprimere i propri sentimenti, non con chi li fa reprimere, facendo sentire l'altro chiuso in una gabbia.

- Caterina Kotia Marchese -
 

feather

Utente tardo
:)
sembra per me
Anche per me..
Stare con qualcuno che insegue una situazione invece che una persona fa si che non ci sia spazio per le tue emozioni. La situazione è quello che conta, non la persona, e meno ancora le sue emozioni.

E se tu insegui la stessa cosa può anche funzionare bene.
Dipende cosa vuoi. Tu cosa vuoi?
 

Ecate

Utente di lunga data
Anche per me..
Stare con qualcuno che insegue una situazione invece che una persona fa si che non ci sia spazio per le tue emozioni. La situazione è quello che conta, non la persona, e meno ancora le sue emozioni.

E se tu insegui la stessa cosa può anche funzionare bene.
Dipende cosa vuoi. Tu cosa vuoi?
Voglio essere vista e riconosciuta
non voglio essere inchiodata a definizioni in cui non mi riconosco o che riconosco come miei limiti che intendo superare
Voglio vedere e riconoscere
non voglio più venerare e collaborare a costruire un'immagine
Voglio essere ascoltata
non interrogata
ma soprattutto sentire le emozioni di chi ho di fronte
che vengano sentite le mie
senza paura
senza cautele
 

feather

Utente tardo
Voglio essere vista e riconosciuta
non voglio essere inchiodata a definizioni in cui non mi riconosco o che riconosco come miei limiti che intendo superare
Voglio vedere e riconoscere
non voglio più venerare e collaborare a costruire un'immagine
Voglio essere ascoltata
non interrogata
ma soprattutto sentire le emozioni di chi ho di fronte
che vengano sentite le mie
senza paura
senza cautele
Continuo a chiedermi cosa sia che ha fatto scattare il meccanismo da "devo avere l'approvazione sociale a tutti i costi" a "voglio sentire e vivere le mie emozioni"
 

Ecate

Utente di lunga data
Continuo a chiedermi cosa sia che ha fatto scattare il meccanismo da "devo avere l'approvazione sociale a tutti i costi" a "voglio sentire e vivere le mie emozioni"
L'approvazione sociale non l'ho mai cercata.
Anzi, le mie grandi scelte sono state disapprovate e combattute.
La mia storia con Misha aveva incontrato la disapprovazione e la guerra psicologica con la mia famiglia;
la mia storia con mio marito anche.
lentamente l'hanno accettato
non del tutto, ma è più accettabile di un divorzio
Misha l'avrebbero accettato allo stesso modo, forse anche con più facilità; solo che ero molto giovane.
Sia Misha che mio marito per motivi diversi erano "imbarazzanti"
Per i criteri del mio ambiente ovviamente.
Ora non lo sono ne l'uno ne l'altro, o lo sono pochissimo e per motivi molto diversi.
quello che è ritenuto inaccettabile ora è la separazione
 

disincantata

Utente di lunga data
L'approvazione sociale non l'ho mai cercata.
Anzi, le mie grandi scelte sono state disapprovate e combattute.
La mia storia con Misha aveva incontrato la disapprovazione e la guerra psicologica con la mia famiglia;
la mia storia con mio marito anche.
lentamente l'hanno accettato
non del tutto, ma è più accettabile di un divorzio
Misha l'avrebbero accettato allo stesso modo, forse anche con più facilità; solo che ero molto giovane.
Sia Misha che mio marito per motivi diversi erano "imbarazzanti"
Per i criteri del mio ambiente ovviamente.
Ora non lo sono ne l'uno ne l'altro, o lo sono pochissimo e per motivi molto diversi.
quello che è ritenuto inaccettabile ora è la separazione

Se ne faranno una ragione.
 

Ecate

Utente di lunga data
Feather
io sono sempre stata sull'onda "voglio vivere le mie emozioni"
questo mi ha sempre portata a fare guerre nucleari
Le guerre stancano
tendono a diventare autonome
a far dimenticare il casus belli
diventano indipendenti
Ho sputato sangue per difendere il mio amore
per difendere la mia scelta
memore del passato
di come mi ha fatto male la resa
mi ci sono tuffata a capofitto
e ho combattuto per lui contro il resto del mondo
Mi ci sono abituata
è diventata la mia ragione di vita
tanto che ho fatto fatica a capire che l'amore si era consumato
poi l'ho intuito
poi l'ho accettato
 

feather

Utente tardo
questo mi ha sempre portata a fare guerre nucleari
Le guerre stancano
tendono a diventare autonome
a far dimenticare il casus belli
Più scrivi e più mi par di capire che sei immersa in una specie di tribù dove tutti si fanno i cazzi degli altri e ci sono rigidi canoni da rispettare.
Finché rimani in quella tribù avrai sempre una guerra in corso.
Mi sa che è meglio se chiedi l'indipendenza e te ne tiri fuori. Le lunghe guerre logorano e non lasciano vincitori sul campo.
In genere la guerra la vince o chi è meglio armato o chi riesce a sostenerla più a lungo.
Finché farai e ti sentirai parte della tribù, almeno in senso culturale, la guerra non finirà mai.
Mi pare tu abbia già dimostrato l'incompatibilità tua con i canoni di suddetta tribù.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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