Anni sprecati

Gerry

Utente di lunga data
Ciao a tutti, vi racconto la mia storia. (Che forse, possa essere d'aiuto a qualche "sventurato" come me' . Mi scuso per gli errori e la prolissità.)

Siamo nel 2004, 32 anni io, lei 30, ci conosciamo ad una festa di comuni amici, dopo qualche mese di frequentazione ci mettiamo insieme, ufficializzando poi il rapporto anche con le nostre famiglie.

Lei lavora presso uno studio di *** buon lavoro e retribuito bene, io invece a turni, presso un’azienda di *** ottimo stipendio, orari scomodi, ma più tempo libero, che occupo con il mio hobby, la fotografia, permettendomi anche qualche guadagno extra.

Passa quasi un anno, il nostro, è un rapporto idilliaco, coccole, rispetto reciproco e soprattutto ci prendiamo cura l’uno dell’altro, è amore, eravamo una coppia affiatatissima, suscitando anche un po' di invidia da parte dei nostri conoscenti e amici, cosi maturando la decisione di andare a vivere insieme.

A decisione presa, ci rechiamo in agenzia immobiliare, ove ci propongono varie soluzioni abitative e lei opta per un appartamento vicino al suo lavoro e famiglia, non tenendo assolutamente conto delle mie esigenze, cmq. non mi creo nessun problema, anche se mi viene scomodo per la distanza dal lavoro, quasi 25 Km, contro i 4 Km dal suo. Il tutto non mi pesa, sono innamorato, l’importante che lei… lei, fosse felice.

Finalmente diamo inizio alla nostra convivenza, ma da subito inizia a lamentarsi della scomodità dei mezzi pubblici per raggiungere il lavoro, viviamo in una grande città del sud, io per evitare a lei disagi, gli lascio la mia macchina ed io, inizio a riutilizzare lo scooter, pioggia e freddo compreso.

Premetto che tutte le spese sono sempre state a carico mio, fitto, bollette, spesa settimanale non escludendo vacanze, mare d’estate, neve d’inverno e weekend. (Questa mia precisazione dal sapore “venale” serve solo per chiarire l’evolversi della storia).

Dopo quasi due anni di convivenza la mia dolce metà inizia ad accennare con “nonchalance” al matrimonio, lanciando qualche frecciatina, punzecchiamenti, “ i non detti femminili ”, ed io, facendo “orecchio da mercante” davo poco peso alla cosa, fino al giorno in cui apro “ io” ,l’argomento matrimonio, nella sua piena interezza, né discutiamo ed i nodi vengono al pettine, soprattutto quelli economici, io effettivamente avevo dato fondo a tutti i miei risparmi per arredare casa, dagli elettrodomestici fino alle posate. In effetti convivenza e casa mi sono costati 35.000 € e dulcis in fundo, due anni, senza poter mettere nulla da parte.

Io non le ho mai chiesto niente dal punto di vista economico, ma lei manco si è mai proposta di dare una mano.

Dopo quel chiarimento, lei apparve molto comprensiva e accomodante, le chiesi solo del tempo per tirar su un po' di soldi, per coronare il mio e soprattutto il suo desiderio di matrimonio, dandomi conferma e mostrando tutto il suo interesse, ed essere ben disposta a qualche sacrificio.

Al di là di tutto, il nostro rapporto procedeva benino, tranne gli ultimi mesi, notando in lei, qualche piccolo cambiamento, cene e uscite con le amiche, tre, quattro volte a settimana e sempre quando io ero di turno al lavoro, in precedenza le cene e le uscite, le facevamo quasi sempre insieme e quando non ero di turno. Raramente era capitato quando ero impegnato.

Veniamo al dunque, un giovedi sera verso le 21,00 mentre ero di turno al lavoro ci telefonano in azienda per un’emergenza, io ed il mio collega prendiamo il mezzo aziendale per recarci sul posto, era un nuovo cliente, quindi non conoscendo l’indirizzo e tantomeno la zona, prendo lo stradario, il famoso “Tutto città” e come riferimento un posto che conoscevo, un ristorante, arrivati nei pressi dello stesso, osservando con attenzione la zona ed indicando al collega che guidava dove svoltare, noto con stupore la mia auto parcheggiata nel parcheggio del ristorante, penso subito che la mia compagna fosse li con le amiche, non potendoci fermare, stavamo lavorando, proseguiamo per andare a risolvere l’emergenza.

Al ritorno, dopo quasi un’ora quindi verso le 22,00 la mia auto non era più nel parcheggio, deduco che erano andate via, quindi decido di telefonarla per chiedergli come fosse andata la serata e per farla sentire “pensata”, ma non risponde, attribuisco la mancata risposta al fatto che stesse guidando, ma stranamente dopo 3-4 minuti mi messaggia, scrivendo che stava in pizzeria con le amiche, indicandomi anche il nome della pizzeria, “ma la stessa era all’altro capo della città a circa 50 Km da dove avevo visto la mia auto parcheggiata” inoltre scrive che non aveva risposto perché le amiche come al solito l’avrebbero presa in giro e ci saremo visti a casa.
In quel momento ho sentito dentro di me una forma di malessere, una strana sensazione, (sesto senso) cercando di rimanere lucido, di stare tranquillo, di non crearmi stupide paranoie, non né avevo motivo…

Io smonto dal lavoro alle 23,30 quindi solitamente, quando, di turno, arrivo a casa sempre poco prima della mezzanotte.

Tornato in azienda, chiedo al collega di compilare il rapporto e con la scusa di avere un lieve malore, vado via prima, prendo lo scooter e come un fulmine mi reco alla pizzeria dove la mia compagna scriveva di essere, alle 23,00 ero davanti alla pizzeria e noto, le amiche della mia compagna, probabilmente appena uscite salire in macchina (l’auto dell’amica), ma di lei e la mia auto nessuna traccia, cerco di non farmi notare e mi avvio verso casa, per strada mi assalgono mille dubbi, inizio a pensare cose senza senso, mi assale una forma di gelosia, non sono mai stato geloso, mi fidavo ciecamente. Cosa cavolo mi stava succedendo!

Arrivo sotto casa apro il box, parcheggio lo scooter di fianco alla mia auto, lei era già tornata, salgo al piano, apro la porta d’ingresso con fare silenzioso, entro e noto la luce in bagno accesa, la porta socchiusa e la sento dire : “ Amore a domani ”, era al cellulare…

Mi si gela il sangue, il cuore si ferma, sensazione indescrivibile, con freddezza torno indietro, apro e richiudo la porta d’ingresso facendo rumore, in modo che lei si accorgesse del mio rientro, lei subito uscendo dal bagno, mi si fionda al collo, mi bacia dicendomi: CIAO AMORE SEI GIA’ A CASA siamo tornati quasi insieme!

Ed inizia subito a raccontarmi di come era andata la serata con le amiche, con tanti dettagli (excusatio non petita, accusatio manifesta), io ascolto… tutte bugie, il mio cervello non recepisce manco una parola, mi sembrava che stessi vivendo un sogno, un’altra dimensione.

Riesco solo a dirle: Amore ho un fortissimo mal di testa, non mi sento proprio, mi prendo una Moment e vado a letto.

Lei risponde: Oh!! Mi spiace!! Giusto il tempo di prepararmi e ti raggiungo.

Tutta la notte non ho chiuso occhio, la guardavo, non la riconoscevo, chi era quella che dormiva accanto a me! Inizia a nascere in me una voglia di sapere, una curiosità masochista, anche se, per qualche breve istante mi faceva piacere pensare che a tutto questo ci fosse stata una spiegazione razionale, che fosse tutto un frainteso. Che quello che avevo sentito al cell. “Amore a domani” poteva esser stato detto all’amica! Ma lei non stava con le amiche! Non stava, dove raccontava d’esser stata! Con chi ha trascorso la serata? Dove ho sbagliato? Mi prende in giro? …Mi tradiva??

Tutte domande a cui volevo dare una risposta certa.

Cosi, nei giorni successivi inizio ad indagare, con lei cercavo di essere il più normale possibile.

E soprattutto, cercavo di non impegnare il suo tempo con la mia presenza, giustificando il tutto con il lavoro “straordinari”, quindi molto più tempo libero per lei.
In effetti, gli stavo rendendo la vita facile.

continua
 

Gerry

Utente di lunga data
Dopo due settimane di estenuanti appostamenti, controllo del cellulare, sms, chiamate, pedinamenti, riesco a fotografare lei ed il suo amichetto in atteggiamento inequivocabile all’uscita di una pensione di periferia. Vi garantisco, di non sapere chi mi ha dato la forza di non farmi commettere qualche sciocchezza. Ad oggi ripensandoci, la mia lucidità e razionalità, era dovuta al dolce pensiero di “fargliela pagare”.

Chi era suo amichetto con il quale mi stava tradendo?

Era un suo collega, sposato, 2 figli, 20anni più vecchio.

Da quanto tempo mi cornificava e perché… cosa le mancava…ero distrutto

Mi sono sentito una me..da il mio EGO era finito sottoterra la odiavo con tutto me stesso.

Chiedevo solo vendetta. L’avrebbe pagata cara.

La persona con cui mi confidai fù mia sorella, per me di grande aiuto, il fardello era troppo pesante per trascinarlo da solo. Consigliandomi semplicemente di lasciarla, evitare discussioni, di lasciar perdere e che non né sarebbe valsa la pena. Soprattutto di ritenermi “fortunato” non essendo sposato e non avere figli.

Ma a me non bastava!!

Voglio precisare che l’amore che provavo per lei era immenso, era il mio tutto, avrei dato la vita per lei. Ma il tutto si era trasformato in odio, odio profondo e tanta rabbia, facendomi diventare falso cinico e bugiardo, mi facevo paura da solo, riuscivo a nascondere sentimenti, raccontare menzogne con una semplicità disarmante.

Cosi, il sabato successivo approfittando del fatto di essere andato da solo a pranzo dai miei, lei non poteva perchè impegnata al lavoro, doveva preparare le buste paga , (chissà.. con chi.. il sabato lo studio era chiuso)

Comunque, il pomeriggio a suo ritorno, inizia la mia farsa, racconto di aver discusso con i miei genitori, comunicandogli il fatto di volermi sposare e chiesto se mi potessero aiutare a comprar casa, come in precedenza fatto anche con mia sorella. Il tutto conclusosi con esito positivo, rimarcando più volte il fatto che i miei genitori erano felicissimi della mia decisione “era ora che mettessi la testa a posto”.

Appena sentito le suddette parole lei era felicissima, non sapeva che fare, a suo dire, mi amava da impazzire, ero l’uomo più importante della sua vita, voleva stare per sempre e SOLO CON ME, ripeteva in continuazione “ti amo”, che la stavo rendendo la donna più felice del mondo, la sua è stata una reazione esageratamente affettuosa, ma al contempo strana ed in quel momento ho notato guardandola, occhi piene di lacrime, pensavo quasi che volesse confessare… ma niente, erano solo i suoi sensi di colpa, la certezza è stata la frase dettomi in precedenza “ero l’uomo più importante della sua vita, voleva stare per sempre e SOLO CON ME, nessuno ci avrebbe mai potuto allontanare” senza mai menzionare: Sposare o matrimonio, ma rimarcando “E SOLO CON TE”…questa affermazione dettami in quel contesto……. infatti, lei si divideva anche con l’altro.

Al che, gli propongo di fare un ultimo sacrificio, lasciare la nostra casa, per poter risparmiare e comprarne una nostra, quale io, avevo già adocchiato, sempre che fosse piaciuta anche a lei, che nel frattempo avremmo risparmiato, fitto, bollette, spese giornaliere.. facendo anche una battutina a proposito di: Riandare a vivere a “scrocco” dai nostri genitori, che lei, avrebbe potuto organizzare il matrimonio con tutta calma, senza il bisogno che si sobbarcasse le incombenze della casa, che il mobilio lo avrei portato nella casa al mare dei miei, senza problemi fino all’ acquisto e al trasloco alla nuova casa e che per il Lunedi sera avevo preso appuntamento con l’agente immobiliare per prendere visione della stessa.

E cosi fu, l’ubicazione dell’appartamento era a due isolati dal nostro attuale, unico problema, ma “relativo” che si fosse liberato non prima di fine Agosto, Raccontandole, poi in seguito, di essere stato dal notaio per formalizzare il rogito e tante altre balle, ritinteggiare, trasloco, etc

Quindi, lei contentissima, inizia a programmare il grande giorno, Agosto dell’anno successivo.

Vado anche a casa dei suoi genitori, dopo che la figlia li aveva messi al corrente, loro contenti della nostra decisione, danno piena disponibilità, anche quella economica, ma io con fare sornione dico che non avevamo grossi problemi, l’unica cosa, era dare una mano alla figlia per preparare il tutto, chiesa, ristorante, fiori, bomboniere, partecipazioni perché avrei lavorato molto e quindi avrei avuto poco tempo per aiutare lei e che mi fidavo ciecamente delle scelte della mia futura MOGLIE.

Passano i 10 mesi più lunghi e atroci della mia vita, cerco di defilarmi il più possibile con la solita scusa “il lavoro”, lei che mi coinvolgeva in tutti i modi ed io, che facevo “Buon viso a cattivo gioco”. Mi sono offerto di aiutarla solo all’invio delle partecipazioni, andando in posta e omettendo di inviare quelle indirizzate ai miei parenti.

Della sua FEDELTA’ me ne infischiavo, i rapporti sessuali erano ridotti all’osso, non ci riuscivo, mi faceva schifo, (dando la colpa allo “stress prematrimoniale”) lei addirittura a metà Luglio, mi racconta di esser stata dal ginecologo e sospeso la pillola, voleva farmi un regalo… farmi diventare Papà… (l’altro regalo, me lo aveva già fatto “ un bel paio di corna “ )

Alla fine tutto perfetto, corso prematrimoniale, pubblicazioni, ristorante, per 90 invitati, addobbo chiesa, viaggio di nozze, fotografo per foto e filmino (un mio amico), auto per cerimonia Lincoln Limousine (la principessa meritava questo ed altro), con il tacito accordo che poi gli avrei rimborsato tutto, parte anche con i soldi dei regali. Unico mio dispiacere, sono stati i compari di fede..

Arriviamo finalmente al **/ Agosto 2008 cerimonia ore 10.00. Mando un ragazzino (scugnizziello) con 5 plichi da consegnare alle 9.20 a casa della sposa, un altro con 20 plichi da distribuire agli invitati in chiesa alle 9.45, raccomandando ai ragazzini di sparire subito dopo la consegna.

Alle 9.30 telefono incazzatissimo al mio futuro suocero, padre della sposa, minacciando che se fossi andato alla cerimonia avrei fatto una strage, avrei ammazzato la figlia, raccontando di aver ricevuto a casa un plico contenente due pagine di trascrizioni di sms, con orari e date delle chiamate che scambiava la figlia con l’amante suo collega, le foto dei due abbracciati come fidanzatini e sotto le foto, la dicitura “ECCO LA ZOCCOLA ROVINA FAMIGLIA” ed io continuando a minacciare di non farsi mai più vedere né lui, né i membri della sua famiglia, tantomeno quella zoc.ola della figlia. Che mi avevano rovinato la vita, ringraziando chi mi aveva inviato il plico mettendomi al corrente che stavo sposando una zoc.ola Ci sarebbe ancora tanto da raccontare ….

NON HO MAI PIU’ VOLUTO AVERE A CHE FARE CON LEI, MAI DATO POSSIBILITA’ DI “CHIARIMENTO”.

In seguito, ho solo mostrato agli amici in comune il contenuto del plico “RICEVUTO”. Ed il perché, l’avevo lasciata il giorno del matrimonio.

Col tempo, ho saputo che il sospetto dell’invio dei plichi era ricaduto sulla moglie dell’amichetto, si vociferava di una presunta separazione dei due, cosa mai avvenuta. La mia amatissima dovette lasciare il lavoro, il titolare non ammetteva tresche nel suo studio.

E per quanto ne sappia io, dopo l’incontro che ebbi col padre: Un giorno mi si presentò davanti all’azienda dove lavoravo, mortificato per l’accaduto, la figlia dopo essersi giustificata con il tutto “falso” aveva confessato alla madre le malefatte, e lui, si era sentito in dovere nonostante i miei dinieghi, di chiarire, provando enorme vergogna per la figlia che avrebbe voluto cacciarla via di casa…ma purtroppo era sempre sua figlia.

Ad oggi, 2023, a distanza di tanti anni, ricordando e scrivendo la mia storia si è risvegliato in me un senso di VUOTO e TRISTEZZA, alla luce dei fatti, avrei dovuto dare ascolto al consiglio di mia sorella, mi sarei potuto risparmiare la “vendetta”, cosi, dieci mesi di mia sofferenza. E dolore a tutte le persone coinvolte.

A coloro che hanno letto chiedo:

Vale la pena vendicarsi?
 

Koala

Utente di lunga data
Il detto “la vendetta è un piatto che va servito freddo” l’hai preso proprio alla lettera vedo…

scherzi a parte… non so a quanto ti sia servita questa vendetta ma se dopo così tanti anni ti turba ancora, probabilmente la risposta è “a niente”
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Il detto “la vendetta è un piatto che va servito freddo” l’hai preso proprio alla lettera vedo…

scherzi a parte… non so a quanto ti sia servita questa vendetta ma se dopo così tanti anni ti turba ancora, probabilmente la risposta è “a niente”
Freddo non direi… lui c’era e c’è ancora completamente dentro
Dopo 20 anni ancora ha tanto odio e tanto risentimento
Alla fine la sua vendetta non lo ha aiutato a stare meglio
E a me sembra solo una gran perdita di tempo ed energie
 

oriente70

Utente di lunga data
Dopo due settimane di estenuanti appostamenti, controllo del cellulare, sms, chiamate, pedinamenti, riesco a fotografare lei ed il suo amichetto in atteggiamento inequivocabile all’uscita di una pensione di periferia. Vi garantisco, di non sapere chi mi ha dato la forza di non farmi commettere qualche sciocchezza. Ad oggi ripensandoci, la mia lucidità e razionalità, era dovuta al dolce pensiero di “fargliela pagare”.

Chi era suo amichetto con il quale mi stava tradendo?

Era un suo collega, sposato, 2 figli, 20anni più vecchio.

Da quanto tempo mi cornificava e perché… cosa le mancava…ero distrutto

Mi sono sentito una me..da il mio EGO era finito sottoterra la odiavo con tutto me stesso.

Chiedevo solo vendetta. L’avrebbe pagata cara.

La persona con cui mi confidai fù mia sorella, per me di grande aiuto, il fardello era troppo pesante per trascinarlo da solo. Consigliandomi semplicemente di lasciarla, evitare discussioni, di lasciar perdere e che non né sarebbe valsa la pena. Soprattutto di ritenermi “fortunato” non essendo sposato e non avere figli.

Ma a me non bastava!!

Voglio precisare che l’amore che provavo per lei era immenso, era il mio tutto, avrei dato la vita per lei. Ma il tutto si era trasformato in odio, odio profondo e tanta rabbia, facendomi diventare falso cinico e bugiardo, mi facevo paura da solo, riuscivo a nascondere sentimenti, raccontare menzogne con una semplicità disarmante.

Cosi, il sabato successivo approfittando del fatto di essere andato da solo a pranzo dai miei, lei non poteva perchè impegnata al lavoro, doveva preparare le buste paga , (chissà.. con chi.. il sabato lo studio era chiuso)

Comunque, il pomeriggio a suo ritorno, inizia la mia farsa, racconto di aver discusso con i miei genitori, comunicandogli il fatto di volermi sposare e chiesto se mi potessero aiutare a comprar casa, come in precedenza fatto anche con mia sorella. Il tutto conclusosi con esito positivo, rimarcando più volte il fatto che i miei genitori erano felicissimi della mia decisione “era ora che mettessi la testa a posto”.

Appena sentito le suddette parole lei era felicissima, non sapeva che fare, a suo dire, mi amava da impazzire, ero l’uomo più importante della sua vita, voleva stare per sempre e SOLO CON ME, ripeteva in continuazione “ti amo”, che la stavo rendendo la donna più felice del mondo, la sua è stata una reazione esageratamente affettuosa, ma al contempo strana ed in quel momento ho notato guardandola, occhi piene di lacrime, pensavo quasi che volesse confessare… ma niente, erano solo i suoi sensi di colpa, la certezza è stata la frase dettomi in precedenza “ero l’uomo più importante della sua vita, voleva stare per sempre e SOLO CON ME, nessuno ci avrebbe mai potuto allontanare” senza mai menzionare: Sposare o matrimonio, ma rimarcando “E SOLO CON TE”…questa affermazione dettami in quel contesto……. infatti, lei si divideva anche con l’altro.

Al che, gli propongo di fare un ultimo sacrificio, lasciare la nostra casa, per poter risparmiare e comprarne una nostra, quale io, avevo già adocchiato, sempre che fosse piaciuta anche a lei, che nel frattempo avremmo risparmiato, fitto, bollette, spese giornaliere.. facendo anche una battutina a proposito di: Riandare a vivere a “scrocco” dai nostri genitori, che lei, avrebbe potuto organizzare il matrimonio con tutta calma, senza il bisogno che si sobbarcasse le incombenze della casa, che il mobilio lo avrei portato nella casa al mare dei miei, senza problemi fino all’ acquisto e al trasloco alla nuova casa e che per il Lunedi sera avevo preso appuntamento con l’agente immobiliare per prendere visione della stessa.

E cosi fu, l’ubicazione dell’appartamento era a due isolati dal nostro attuale, unico problema, ma “relativo” che si fosse liberato non prima di fine Agosto, Raccontandole, poi in seguito, di essere stato dal notaio per formalizzare il rogito e tante altre balle, ritinteggiare, trasloco, etc

Quindi, lei contentissima, inizia a programmare il grande giorno, Agosto dell’anno successivo.

Vado anche a casa dei suoi genitori, dopo che la figlia li aveva messi al corrente, loro contenti della nostra decisione, danno piena disponibilità, anche quella economica, ma io con fare sornione dico che non avevamo grossi problemi, l’unica cosa, era dare una mano alla figlia per preparare il tutto, chiesa, ristorante, fiori, bomboniere, partecipazioni perché avrei lavorato molto e quindi avrei avuto poco tempo per aiutare lei e che mi fidavo ciecamente delle scelte della mia futura MOGLIE.

Passano i 10 mesi più lunghi e atroci della mia vita, cerco di defilarmi il più possibile con la solita scusa “il lavoro”, lei che mi coinvolgeva in tutti i modi ed io, che facevo “Buon viso a cattivo gioco”. Mi sono offerto di aiutarla solo all’invio delle partecipazioni, andando in posta e omettendo di inviare quelle indirizzate ai miei parenti.

Della sua FEDELTA’ me ne infischiavo, i rapporti sessuali erano ridotti all’osso, non ci riuscivo, mi faceva schifo, (dando la colpa allo “stress prematrimoniale”) lei addirittura a metà Luglio, mi racconta di esser stata dal ginecologo e sospeso la pillola, voleva farmi un regalo… farmi diventare Papà… (l’altro regalo, me lo aveva già fatto “ un bel paio di corna “ )

Alla fine tutto perfetto, corso prematrimoniale, pubblicazioni, ristorante, per 90 invitati, addobbo chiesa, viaggio di nozze, fotografo per foto e filmino (un mio amico), auto per cerimonia Lincoln Limousine (la principessa meritava questo ed altro), con il tacito accordo che poi gli avrei rimborsato tutto, parte anche con i soldi dei regali. Unico mio dispiacere, sono stati i compari di fede..

Arriviamo finalmente al **/ Agosto 2008 cerimonia ore 10.00. Mando un ragazzino (scugnizziello) con 5 plichi da consegnare alle 9.20 a casa della sposa, un altro con 20 plichi da distribuire agli invitati in chiesa alle 9.45, raccomandando ai ragazzini di sparire subito dopo la consegna.

Alle 9.30 telefono incazzatissimo al mio futuro suocero, padre della sposa, minacciando che se fossi andato alla cerimonia avrei fatto una strage, avrei ammazzato la figlia, raccontando di aver ricevuto a casa un plico contenente due pagine di trascrizioni di sms, con orari e date delle chiamate che scambiava la figlia con l’amante suo collega, le foto dei due abbracciati come fidanzatini e sotto le foto, la dicitura “ECCO LA ZOCCOLA ROVINA FAMIGLIA” ed io continuando a minacciare di non farsi mai più vedere né lui, né i membri della sua famiglia, tantomeno quella zoc.ola della figlia. Che mi avevano rovinato la vita, ringraziando chi mi aveva inviato il plico mettendomi al corrente che stavo sposando una zoc.ola Ci sarebbe ancora tanto da raccontare ….

NON HO MAI PIU’ VOLUTO AVERE A CHE FARE CON LEI, MAI DATO POSSIBILITA’ DI “CHIARIMENTO”.

In seguito, ho solo mostrato agli amici in comune il contenuto del plico “RICEVUTO”. Ed il perché, l’avevo lasciata il giorno del matrimonio.

Col tempo, ho saputo che il sospetto dell’invio dei plichi era ricaduto sulla moglie dell’amichetto, si vociferava di una presunta separazione dei due, cosa mai avvenuta. La mia amatissima dovette lasciare il lavoro, il titolare non ammetteva tresche nel suo studio.

E per quanto ne sappia io, dopo l’incontro che ebbi col padre: Un giorno mi si presentò davanti all’azienda dove lavoravo, mortificato per l’accaduto, la figlia dopo essersi giustificata con il tutto “falso” aveva confessato alla madre le malefatte, e lui, si era sentito in dovere nonostante i miei dinieghi, di chiarire, provando enorme vergogna per la figlia che avrebbe voluto cacciarla via di casa…ma purtroppo era sempre sua figlia.

Ad oggi, 2023, a distanza di tanti anni, ricordando e scrivendo la mia storia si è risvegliato in me un senso di VUOTO e TRISTEZZA, alla luce dei fatti, avrei dovuto dare ascolto al consiglio di mia sorella, mi sarei potuto risparmiare la “vendetta”, cosi, dieci mesi di mia sofferenza. E dolore a tutte le persone coinvolte.

A coloro che hanno letto chiedo:

Vale la pena vendicarsi?
Pensi che se non ti fossi vendicato staresti meglio?
 

Koala

Utente di lunga data
Freddo non direi… lui c’era e c’è ancora completamente dentro
Dopo 20 anni ancora ha tanto odio e tanto risentimento
Alla fine la sua vendetta non lo ha aiutato a stare meglio
E a me sembra solo una gran perdita di tempo ed energie
Freddo si perché l’ha premeditata un anno prima (cucinato il piatto) e servito un anno dopo oramai freddo
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
dopo tutti sti anni direi che non ti sei mai mosso da lì
 

Gerry

Utente di lunga data
sono quasi sicuro che lei una vita se l'è rifatta, magari lontano da Napoli, ma se l'è rifatta. lui no
Perplè Dovevi essere uno degli invitati 😂😂 ..... ha conosciuto un Ternano, almeno cosi mi hanno raccontato all'epoca un figlio e rimandata da paparino, io ad oggi convivo serenamente, certo che queste esperienze ti segnano e diventa difficile Amare di nuovo e non potrai mai più fidarti al 100%
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Freddo si perché l’ha premeditata un anno prima (cucinato il piatto) e servito un anno dopo oramai freddo
Ma se ho capito bene
Lei lo ha tradito sempre per tutto il tempo
Anche mentre organizzavano il matrimonio
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
sai ho impiegato un bel pò di tempo per smettere di odiarla, ma poi non provo più nulla solo indifferenza
Non si direbbe proprio
Visto che hai appena parlato di vuoto e tristezza
Tra l’altro in maiuscolo
Si legge pure bene
 
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