Scrivi in romanesco come Trilussa!
Ero di guardia alla porta caraia dell'autoreparto su viale Giulio Cesare di Roma , si doveva leggere ste famose poesie in romanesco .
Eravamo tutti raccomandati quindi la maggior parte romani ,ma di quelli che erano con me nessuno era capace di leggere il romanesco ,dato che io vicino a Roma ci chiamavano burini ,fu l'unico a leggerla ,sai il dialetto che noi spesso usiamo è quasi eguale .
Invece lo stronzo laureato napoletano che coprivo nelle fughe ,se ne usciva con dialetto stretto che nessuno capiva ,avevo un professore di elettronica che spiegava con l'accento e le parole napoletane , ricordo che la tasca della sua giacchetta si impigliò nella chiave della porta e si aprì ,e lui incazzato disse: mannaggia a chiave .