Indubbiamente i veri politici erano altriIn un derby infuocato: ma mi faccia il piacere(come diceva il grande Totò).
La politica senza ideali, solo per convenienza elettorale e vince chi la spara più grossa (Berlusca docet) e il debito che lasceremo ai ns.figli, nipoti e pronipoti è del 132% del pil.
La politica dei dilettanti allo sbaraglio, i veri politici erano Berlinguer, Pertini. Questi dilettanti hanno il DNA di Craxi, che con le sue sparate ha dato la stura a una politica becera e individualistica. Io dopo aver votato a tutto quello che c'era da votare ho smesso, disgustato.
Indubbiamente i veri politici erano altri
Condivido su Berlinguer e Pertini
E su Craxi
.Indubbiamente i veri politici erano altri
Condivido su Berlinguer e Pertini
E su Craxi
No no craxi:unhappy:.
Socialista eh?
Che ti dice ughetto la malfa era una persona corretta?
Ughetto era un professionista della politica, ma la politica passionale era di altri Berlinguer, Pertini, Lama..
Socialista eh?
Che ti dice ughetto la malfa era una persona corretta?
.Ughetto era un professionista della politica, ma la politica passionale era di altri Berlinguer, Pertini, Lama.
Dio li fa e poi li accoppia ( i fenomeni )....:carneval:
Gli ideali sono andati. Ora è solo una questione di ego, di spostare i paletti dove meglio si crede, si va verso il peggior populismo. Meno male che, almeno per me, il più è fatto. Mi dispiace per figli e nipoti ma dato che l'uomo è come gli insetti si adatterà e tutto procederà nei secoli dei secoli..
prima si credeva in qualcosa ora non lo so ?
Da un punto di coerenza ed onestà concordo pienamente, aggiungendoci Giancarlo Pajetta. il Berlinguer politico ( per la sua pragmatica intransigenza nel voler risolvere tutti i problemi allo stesso modo, ricorderai lo scacco subito dopo 35 giorni di picchettaggio davanti alla Fiat e la marcia dei 40mila per le vie di Torino ) lo metterei un gradino ( o forse due ) sotto a Pertini . Negli anni caldi di lotte sindacali erano ( Lama e Berlinguer ) tra i pochissimi a poter entrare nelle fabbriche.... quanti ricordi e che tempi !In un derby infuocato: ma mi faccia il piacere(come diceva il grande Totò).
La politica senza ideali, solo per convenienza elettorale e vince chi la spara più grossa (Berlusca docet) e il debito che lasceremo ai ns.figli, nipoti e pronipoti è del 132% del pil.
La politica dei dilettanti allo sbaraglio, i veri politici erano Berlinguer, Pertini. Questi dilettanti hanno il DNA di Craxi, che con le sue sparate ha dato la stura a una politica becera e individualistica. Io dopo aver votato a tutto quello che c'era da votare ho smesso, disgustato.
Quotone.Da un punto di coerenza ed onestà concordo pienamente, aggiungendoci Giancarlo Pajetta. il Berlinguer politico ( per la sua pragmatica intransigenza nel voler risolvere tutti i problemi allo stesso modo, ricorderai lo scacco subito dopo 35 giorni di picchettaggio davanti alla Fiat e la marcia dei 40mila per le vie di Torino ) lo metterei un gradino ( o forse due ) sotto a Pertini . Negli anni caldi di lotte sindacali erano ( Lama e Berlinguer ) tra i pochissimi a poter entrare nelle fabbriche.... quanti ricordi e che tempi !
Mi stavo dimenticando.... però nonostante i "cavalli di razza" citati, ci furono altri quadrupedi che non seppero apprendere niente da loro ( e mi riferisco a Napolitano,in primis ).
Nessuno va in giro con i pantaloni a zampa di elefante. Non è solo moda è clima culturale. La cultura di un tempo è complessa. Gli storici hanno definito il medioevo tale perché quando hanno stabilito la divisione storica consideravano alcuni aspetti e non altri. Ora consideriamo il medio evo non solo un periodo molto ricco di rielaborazione, ma anche di costruzione di strutture sociali, economiche e tecniche molto importanti.Da un punto di coerenza ed onestà concordo pienamente, aggiungendoci Giancarlo Pajetta. il Berlinguer politico ( per la sua pragmatica intransigenza nel voler risolvere tutti i problemi allo stesso modo, ricorderai lo scacco subito dopo 35 giorni di picchettaggio davanti alla Fiat e la marcia dei 40mila per le vie di Torino ) lo metterei un gradino ( o forse due ) sotto a Pertini . Negli anni caldi di lotte sindacali erano ( Lama e Berlinguer ) tra i pochissimi a poter entrare nelle fabbriche.... quanti ricordi e che tempi !
Mi stavo dimenticando.... però nonostante i "cavalli di razza" citati, ci furono altri quadrupedi che non seppero apprendere niente da loro ( e mi riferisco a Napolitano,in primis ).
Provo a rispondere in base a quello che ho percepito dal tuo post....Nessuno va in giro con i pantaloni a zampa di elefante. Non è solo moda è clima culturale. La cultura di un tempo è complessa. Gli storici hanno definito il medioevo tale perché quando hanno stabilito la divisione storica consideravano alcuni aspetti e non altri. Ora consideriamo il medio evo non solo un periodo molto ricco di rielaborazione, ma anche di costruzione di strutture sociali, economiche e tecniche molto importanti.
Anche il nostro è un tempo di rielaborazione culturale molto ricco. Quando si nuota non sempre si vedono bene le rive.
Il lavoro è cambiato e sono cambiati i lavoratori. I lavoratori più da tutelare sono gli immigrati che non votano. Come si può tutelare chi viene indicato dal senso comune e dai tanti partiti come il male?Provo a rispondere in base a quello che ho percepito dal tuo post....
Ci sono due aspetti, a mio avviso, fondamentali e che sono equidistanti tra loro : l'ideologia esasperata,intransigente,impermeabile ai cambiamenti della società ed alle richieste dei lavoratori, il non sapersi adattare ai cambiamenti di epoca e sociali ( vedi la fine del Pd, ultimo partito " teoricamente" rappresentante di una sinistra che con i lavoratori oggigiorno ha poco o nulla a che fare,tanto per capirci ) e la riesamina/rielaborazione di un periodo terribilmente particolare della storia d'Italia, che la sinistra non ha saputo gestire e nemmeno prevedere quali avrebbero potuto essere gli sbocchi futuri; proprio quel momento - per come la vedo io - è stata la "miccia" ( a lenta combustione ) che ha causato " l'assorbimento " di un movimento/partito ( sino allora sempre contraddistintosi nel bene e nel male in battaglie e lotte sindacali ) da parte dell'establishment di democraxiana ( e non solo ) memoria. Gli storici potranno rielaborare tutte le teorie possibili di questo mondo, però come ben sai le grandi fabbriche non ci sono più e con esse se ne sono andate decine e decine di migliaia di tessere sia dal partito che dal sindacato ( sindacato che non più tardi di qualche mese fa è stato protagonista di una rissa con addirittura esponenti della Fiom ). Oggi vedo molti sindacalisti lavorare a tavolino,con tablet,smartphone, ma la "base" ha bisogno di loro in fabbrica,ha bisogno di loro quando succedono tragedie sul lavoro,ha bisogno di averli al loro fianco " sul campo " e non dietro ad un tavolo di un ufficio. Ben inteso, nulla vieta ai sindacalisti di stare in ufficio, abbiano però almeno la decenza di non richiamarsi ad etiche e valori che non rappresentano più.
Ma l'elaborazione di un dato periodo si può fare quando è passato. Oggi si può parlare delle colpe o meno di eventuali attori della società che nel bene o nel male andranno a incidere sulla suddetta elaborazione postuma.Nessuno va in giro con i pantaloni a zampa di elefante. Non è solo moda è clima culturale. La cultura di un tempo è complessa. Gli storici hanno definito il medioevo tale perché quando hanno stabilito la divisione storica consideravano alcuni aspetti e non altri. Ora consideriamo il medio evo non solo un periodo molto ricco di rielaborazione, ma anche di costruzione di strutture sociali, economiche e tecniche molto importanti.
Anche il nostro è un tempo di rielaborazione culturale molto ricco. Quando si nuota non sempre si vedono bene le rive.
Che palle gli errori!Ma l'elaborazione di un dato periodo si può fare quando è passato. Oggi si può parlare delle colpe o meno di eventuali attori della società che nel bene o nel male andranno a incidere sulla suddetta elaborazione postuma.
A breve termine si potrà dire chi, secondo il ns parere soggettivo, ha fatto bene o male ma non quanto inciderà. I risultati si vedranno a bocce ferme.
Ma l'elaborazione di un dato periodo si può fare quando è passato. Oggi si può parlare delle colpe o meno di eventuali attori della società che nel bene o nel male andranno a incidere sulla suddetta elaborazione postuma.
A breve termine si potrà dire chi, secondo il ns parere soggettivo, ha fatto bene o male ma non quanto inciderà. I risultati si vedranno a bocce ferme.
Non la vedo così.... gli errori ( semmai vengano riconosciuti ) sono indice di assunzione di responsailità per quanto compiuto. Gli errori fatti in malafede,per convenienza,per clientelarismo,per pura demagogia a fini elettorali sono molto gravi, e dovrebbero comportare - come logica conseguenza - il ridimensionamento di chi li ha compiuti scientamente .Che palle gli errori!
Sembra che culturalmente e politicamente si sia ancora come nel tradimento alla fase della lite furibonda.
Vediamo cosa si può fare senza litigare per i portacenere.
Si se ci sarà finalmente una gestione del fenomerno immigrazione, non credo invece se come succede ora tutto viene lasciato al caso.Il lavoro è cambiato e sono cambiati i lavoratori. I lavoratori più da tutelare sono gli immigrati che non votano. Come si può tutelare chi viene indicato dal senso comune e dai tanti partiti come il male?
Se gli immigrati meridionali che costituivano la maggioranza della forza lavoro nelle fabbriche non avessero avuto diritto di voto avrebbero trovato rappresentanza?
Io non ho certo la pretesa di essere in grado di elaborare una teoria politica, mi manca anche la barba per essere Marx.
Però io credo che ci siano alcuni aspetti che dovrebbero essere evidenti e dovrebbero essere considerati.
E questo lo trovo fondamentale.
La società sta cambiando perché così come i figli degli operai degli anni settanta si sono laureati e non hanno avuto la promozione sociale che si aspettavano quando i laureati erano pochi e ottenevano posti prestigiosi più per le origini famigliari che per il percorso scolastico, lo stesso accadrà per i figli degli immigrati a cui non si può negare la cittadinanza e che in buona parte studiano e otterranno titoli di studio elevati e anche preparazione concorrenziale con i discendenti degli autoctoni. Si sta creando una società diversa che rielaborerà una cultura adeguata a se stessa e ne deriverà una politica diversa.
I proclami anti immigrazione verranno visti come affermazioni ridicole come tutti quelli simili del passato.
Sì. Ma è importante il riconoscimento da parte di chi li ha compiuti. Continuare a rivangare per scoprire chi è peggio distrae dal presente e soprattutto dal futuro.Non la vedo così.... gli errori ( semmai vengano riconosciuti ) sono indice di assunzione di responsailità per quanto compiuto. Gli errori fatti in malafede,per convenienza,per clientelarismo,per pura demagogia a fini elettorali sono molto gravi, e dovrebbero comportare - come logica conseguenza - il ridimensionamento di chi li ha compiuti scientamente .