Bias cognitivo, dissonanza, autoinganno.

Brunetta

Utente di lunga data

perplesso

Administrator
Staff Forum
Qualcuno di voi sta lavorando?
A inizio marzo tutti gli eventi commerciali di rilievo (fiere, convegni, seminari, rappresentanze varie...) sono stati sospesi in tutta la penisola fino a settembre. E con quelli si fattura.
Voi pensate di avere campo libero prima per andare in spiaggia? Forse se ne può parlare per chi ha già una pensione*.
A noi hanno già confermato (era ovvio) che quest'anno non ci saranno chiusure estive, nè ferie per nessuno (già fatte tutti forzatamente). E siamo una multinazionale. Una piccola azienda a conduzione familiare, se sopravvissuta, non chiuderà nemmeno la notte per i prossimi 2 anni.

*Se vi alletta l'idea di villeggiare in una camera iperbarica.
faccio consegne a domicilio per una lavanderia, spedisco (poca) roba mia e (abbastanza) prodotti per la disinfezione.

almeno non mi annoio
 

Skorpio

Utente di lunga data
Fammi capire, concretamente.

Cosa intendi per "fornir logistica" a medici, infermieri, etc etc?
Se hai letto l'articolo che ho postato ieri sul bando del governo inglese, ci troverai parecchi spunti a questa domanda

Stamani, quotando @isabel ne ho aggiunto un altro

Stasera ne aggiungo uno ulteriore : in Toscana è stato appena deciso di distribuire porta a porta a tutti i cittadini le mascherine protettive.

Ora.. Io non ho esperienza di queste cose, però siccome io ho fatto il chierichetto e.. Proprio In questo periodo, accompagnavo il prete a benedire le case

Ricordo che in un pomeriggio si riusciva a fare una via, ma solo perché un bel po' di porte non si aprivano.

Quanta gente serve per portare le mascherine in tutte le case di tutta la Toscana, diciamo in un tempo ragionevole, vogliamo dire 2 settimane ?

Potrei anche continuare con altri spunti, ma.. Molto pragmaticamente..

Servirebbe?
 

Skorpio

Utente di lunga data
Questa che stiamo vivendo non è una guerra.
Non prenderlo come il mio solito formalizzarmi sulle parole. Ma in questo momento dare il nome è potere, letteralmente.

Questa è prima di tutto una pandemia.
E poi una emergenza sanitaria.

https://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2020/03/30/metafora-guerra-coronavirus
Ho letto tutto l'articolo..
è molto interessante.

Io ho percepito tra le righe parecchia preoccupazione in quell'articolo.. che a tratti pare quasi un "appello" ad evitare il termine "guerra"

Io personalmente non credo sia questione di termine, ma di odore..
Quello che senti in giro, addosso agli altri e a te stesso, nel loro muoversi, guardarti, scansarti..

Quello per me fa la differenza

Un po' come ricever fiori e sentir puzza di marcio, oppure uno schiaffone e sentire calore, hai presente?

Questione di odore

Ecco.. Io sento guerra.
E non credo di esser l'unico, per la verità

Conservo licenza di chiamarla come la sento, anche perché a me non determina alcun scompenso né inquietudine come parola, anzi mi piace :)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ho letto tutto l'articolo..
è molto interessante.

Io ho percepito tra le righe parecchia preoccupazione in quell'articolo.. che a tratti pare quasi un "appello" ad evitare il termine "guerra"

Io personalmente non credo sia questione di termine, ma di odore..
Quello che senti in giro, addosso agli altri e a te stesso, nel loro muoversi, guardarti, scansarti..

Quello per me fa la differenza

Un po' come ricever fiori e sentir puzza di marcio, oppure uno schiaffone e sentire calore, hai presente?

Questione di odore

Ecco.. Io sento guerra.
E non credo di esser l'unico, per la verità

Conservo licenza di chiamarla come la sento, anche perché a me non determina alcun scompenso né inquietudine come parola, anzi mi piace :)
Pensa che io non ho letto preoccupazione fra le righe. Anzi, mi ha rimandato un senso pacato di aderenza ad una realtà

Le percezioni :)

C'è una differenza macroscopica fra una guerra e una pandemia.

Quando suonavano le sirene non ci si metteva a discutere se e quando scendere nei rifugi. Non c'era neppure bisogno di un servizio d'ordine che guidasse, più o meno dolcemente, nei rifugi.
Se ci andavi forse sopravvivevi. Se stavi fuori...beh. Cazzi tuoi. (e non rompere i coglioni)

La percezione del rischio, quando ti girano intorno fucili e bombe è indiscutibile.

In una pandemia...beh. Si parla delle vacanze saltate, di cosa si farà a pasquetta, ci si incazza. Si mette in discussione la notizia. La foto. La veridicità.

La percezione del rischio, si vede piuttosto chiaramente su parecchi schermi, tende ad essere da meno a più alterata.

L'altra distinzione altrettanto mascroscopica è che in guerra non sai chi sia amico o nemico.
E un amico potrebbe essere un nemico o un alleato del nemico.

In una pandemia si è tutti insieme allo stesso livello.

Pure l'inglese che osannava l'immunità di gregge è in terapia intensiva.

E si può decidere se incazzarsi perchè lui ha il suo team medico che lo segue passo passo mentre la gggente e gli va bene vien ricoverata oppure si decide di guardare il fatto che il corona è particolarmente tollerante e democratico.
Direi un sostenitore dell'uguaglianza.

Mi incuriosisce, visto che ti senti in guerra, chi è il tuo nemico? :)
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Se hai letto l'articolo che ho postato ieri sul bando del governo inglese, ci troverai parecchi spunti a questa domanda

Stamani, quotando @isabel ne ho aggiunto un altro

Stasera ne aggiungo uno ulteriore : in Toscana è stato appena deciso di distribuire porta a porta a tutti i cittadini le mascherine protettive.

Ora.. Io non ho esperienza di queste cose, però siccome io ho fatto il chierichetto e.. Proprio In questo periodo, accompagnavo il prete a benedire le case

Ricordo che in un pomeriggio si riusciva a fare una via, ma solo perché un bel po' di porte non si aprivano.

Quanta gente serve per portare le mascherine in tutte le case di tutta la Toscana, diciamo in un tempo ragionevole, vogliamo dire 2 settimane ?

Potrei anche continuare con altri spunti, ma.. Molto pragmaticamente..

Servirebbe?

Ho letto l'articolo, l'avevo già letto per la verità, quella richiesta veniva letta come mancanza di personale.

Sempre le percezioni e le interpretazioni :)

Vedi c'è una grossa differenza fra l'andar a portar benedizione, differenza che tu stesso sottolinei, ossia le porte aperte e il portar mascherine, ossia le porte chiuse o socchiuse velocemente.

Se i corrieri funzionassero come la benedizione del prete...altro che lentezza della logistica.

I corrieri arrivano, mollano il pacco a distanza di sicurezza, due saluti e via.
In tutto 3 minuti.

Cogli quel che intendo?

Favorevole al filtro telefonico. Ma non per tutto.

Sai una cosa interessante che sta succedendo da quando alcuni servizi han chiuso?
I pazienti psichiatrici esterni stan chiamando i numeri di sostegno, si stan scompensando.

Se tu fossi di là dal filo, che gli fai ad uno psicotico che scompensa?
na battuta? :)

Per far quello che dici tu servirebbe un servizio di volontariato ben organizzato e con un corpo centrale. (che non esiste in maniera strutturata)
Differenziato.

Che, perdonami, ma non tutti va bene per rispondere a tutto. E spesso e volentieri chi si offre, si offre perchè è di suo problematico. Vedi l'esempio di martes. Così, oltre che a gestire il problema ci si trova pure a dover gestire la carica problematica di chi lo vorrebbe risolvere per sfuggire alla sua sensazione di inutilità.
Moltiplicando il problema.

Servizi di volontariato strutturati per offerta. (che esistono relativamente)

La realtà è che nel nostro bel paese il volontariato è storicamente affidato alla buona volontà di associazioni che pure con difficoltà in tempi normali si relazionano in rete. Pensa adesso.

Quel che dici lo vedo bene, dopo.
Quando l'emergenza non mette in condizione di correre e far correre rischi anche a personale formato per farlo.
Pensa in emergenza buttarci dentro gente a casaccio.

anche se, piccola esperienza.
vivo in un borghetto. vicini non troppo giovani.
Se han bisogno han la mia disponibilità.
Che sia la spesa che sia ordinare cose. Che sia quel che capita.

Senza voler rincorrere lo straordinario, mi prendo licenza di considerarla una modalità poco aderente alla situazione, basterebbe che ognuno guardasse a lato della porta di casa e si offrisse.
(certo, in questo modo alcuni bisogni non sarebbero soddisfatti)
 

Skorpio

Utente di lunga data
Pensa che io non ho letto preoccupazione fra le righe. Anzi, mi ha rimandato un senso pacato di aderenza ad una realtà

Le percezioni :)

C'è una differenza macroscopica fra una guerra e una pandemia.

Quando suonavano le sirene non ci si metteva a discutere se e quando scendere nei rifugi. Non c'era neppure bisogno di un servizio d'ordine che guidasse, più o meno dolcemente, nei rifugi.
Se ci andavi forse sopravvivevi. Se stavi fuori...beh. Cazzi tuoi.

La percezione del rischio, quando ti girano intorno fucili e bombe è indiscutibile.

In una pandemia...beh. Si parla delle vacanze saltate, di cosa si farà a pasquetta, ci si incazza. Si mette in discussione la notizia. La foto. La veridicità.

La percezione del rischio, si vede piuttosto chiaramente su parecchi schermi, tende ad essere da meno a più alterata.

L'altra distinzione altrettanto mascroscopica è che in guerra non sai chi sia amico o nemico.
E un amico potrebbe essere un nemico o un alleato del nemico.

In una pandemia si è tutti insieme allo stesso livello.

Pure l'inglese che osannava l'immunità di gregge è in terapia intensiva.

E si può decidere se incazzarsi perchè lui ha il suo team medico che lo segue passo passo mentre la gggente e gli va bene vien ricoverata oppure si decide di guardare il fatto che il corona è particolarmente tollerante e democratico.
Direi un sostenitore dell'uguaglianza.

Mi incuriosisce, visto che ti senti in guerra, chi è il tuo nemico? :)
So delle cose di guerra, mia mamma viveva a pian terreno con le finestre sulla caserma, prima occupata dai tedeschi e poi dagli americani
Ha avuto un fidanzato tedesco (prima) e uno americano (poi) (bel troione eh? :p)

Quanto alla tua domanda Ti darò un spunto :)

Il. Mio gatto (in campagna) ha finito il cibo..

I miei vicini hanno finito la grana

Pensa che questo inverno gli ho comprato un paio di elettrodomestici e scontano con lavori nel nostro giardino.
Sono messi male, come tanti

Purtroppo sono stato fregato dall'ultimo decreto Conte, e ho perso il treno degli approvvigionamenti

Ho fatto un approvvigionamento vergognoso su Amazon, ha cibo fino a ferragosto, ma.. Glielo devo portare.. Eeh..

Domani penso di partire, certo non è lontano ma.. si salta di comune.. E poi diciamocelo

Il gatto essu... È un gatto.
E I vicini in bolletta.. Massu..

Diciamo che se mi beccano credo si faranno 4 risate e mi faranno la denuncia

Ma mi importa una sega, il gatto senza cibo non ce lo lascio

Quindi..non bisogna farsi beccare.. E quindi.. Guerra.. :cool:

#andratuttobene
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
So delle cose di guerra, mia mamma viveva a pian terreno con le finestre sulla caserma, prima occupata dai tedeschi e poi dagli americani
Ha avuto un fidanzato tedesco (prima) e uno americano (poi) (bel troione eh? :p)

Quanto alla tua domanda Ti darò un spunto :)

Il. Mio gatto (in campagna) ha finito il cibo..

I miei vicini hanno finito la grana

Pensa che questo inverno gli ho comprato un paio di elettrodomestici e scontano con lavori nel nostro giardino.
Sono messi male, come tanti

Purtroppo sono stato fregato dall'ultimo decreto Conte, e ho perso il treno degli approvvigionamenti

Ho fatto un approvvigionamento vergognoso su Amazon, ha cibo fino a ferragosto, ma.. Glielo devo portare.. Eeh..

Domani penso di partire, certo non è lontano ma.. si salta di comune.. E poi diciamocelo

Il gatto essu... È un gatto.
E I vicini in bolletta.. Massu..

Diciamo che se mi beccano credo si faranno 4 risate e mi faranno la denuncia

Ma mi importa una sega, il gatto senza cibo non ce lo lascio

Quindi..non bisogna farsi beccare.. E quindi.. Guerra.. :cool:

#andratuttobene
Io sono giovvane e della guerra so dai racconti del nonno e della Decana.

Bel troione...G. rientra in casa e mi saluta con "ciao zoccola" se di buon umore "ciao troia". E a me parte spontaneo un sorriso d'affetto.
Se a questo aggiungi la mia posizione sull'uso del proprio corpo anche sessualmente e i fidanzati ( :LOL: ) che ho avuto...non vado bene per i discorsi sui troioni.

Per me le puttane sono altre. Non hanno genere.
E non hanno niente a che vedere con figa, culo o cazzo. :)

Sul gatto colpisci sul morbido...continuo a non considerarla guerra.
come non vedo dolo nel portar il cibo al gatto.

Mi parte, invece, la riflessione riguardo al fatto che tutta una serie di situazioni rigide, sono diventate così rigide anche grazie alla mancanza di rigidità di un sacco di persone. E quindi collaborazione. Proprio il non pensare in termini di collaborazione (e questo è guerra) porta a dove si sta arrivando.

SE, e dico se che non ci credo, le persone fossero in grado di autoregolarsi per davvero decidendo cosa è indispensabile oppure no, probabilmente non saremmo trattati come bambini dell'asilo. (e non soldati)

Ma la gente non lo sa fare. Ed ovviamente in emergenza si finisce a far passare in secondo piano le esigenze dei deboli e degli invisibili ( e a usarli in un modo o nell'altro e in modo più o meno autoreferenziale).
.
A partire dai gatti e dai cani (anche se per esempio aver cura di una colonia è permesso e richiesto anche in questa situazione) per passare dagli anziani (e non mi soffermo a pensare alle rsa usate come luogo di mantenimento di pazienti covid in guarigione...tanto so vecchi no?) per passare dagli psichiatrici fuori struttura e in casa a totale carico delle famiglie (pensa la gioia di trovarsi per casa uno schiziofrenico che scompensa...) ai disabili (pensa agli autistici, piuttosto che agli adhd quelli veri, etc etc).

La Capua dice una cosa nella sua intervista in cui parla di prospettiva.
Una cosa intelligente.

Pensate bene quando uscite a quello che fate.
Pensate a chi coinvolgete con le vostre azioni.
Il nonno anziano, l'anziano sconosciuto, il fratello diabetico.
Pensate bene a quello che fate. Perchè poi i conti li farete con voi stessi e non per una emergenza.

Ecco.
Mi piace.

Poi, c'è chi non è in grado di pensare neppure a questo. E non c'è rimedio.

In questo sì, somiglia alla guerra.

EDIT: mi sono riletta. Sai cosa sto pensando? che io non rilevo come nemico quel che tu rilevi come nemico per un assunto di fondo: quel che tu ritieni nemico io lo ritengo una inesistenza deludente da decenni. E da decenni ci conto fino ad un certo punto. Conto su di me e sulle persone di cui mi fido.
 
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Skorpio

Utente di lunga data
Io sono giovvane e della guerra so dai racconti del nonno e della Decana.

Bel troione...G. rientra in casa e mi saluta con "ciao zoccola" se di buon umore "ciao troia". E a me parte spontaneo un sorriso d'affetto.
Se a questo aggiungi la mia posizione sull'uso del proprio corpo anche sessualmente e i fidanzati :)LOL:) che ho avuto...non vado bene per i discorsi sui troioni.

Per me le puttane sono altre. Non hanno genere.
E non hanno niente a che vedere con figa, culo o cazzo. :)

Sul gatto colpisci sul morbido...continuo a non considerarla guerra.
come non vedo dolo nel portar il cibo al gatto.

Mi parte la riflessione riguardo al fatto che tutta una serie di situazioni rigide, sono diventate così rigide anche grazie alla mancanza di rigidità di un sacco di persone. E quindi collaborazione. Proprio il non pensare in termini di collaborazione (e questo è guerra) porta a dove si sta arrivando.

SE, e dico se che non ci credo, le persone fossero in grado di autoregolarsi per davvero decidendo cosa è indispensabile oppure no, probabilmente non saremmo trattati come bambini dell'asilo. (e non soldati)

Ma la gente non lo sa fare. Ed ovviamente in emergenza si finisce a far passare in secondo piano sono le esigenze dei deboli e degli invisibili
.
A partire dai gatti e dai cani (anche se per esempio aver cura di una colonia è permesso e richiesto anche in questa situazione) per passare dagli anziani (e non mi soffermo a pensare alle rsa usate come luogo di mantenimento di pazienti covid in guarigione...tanto so vecchi no?) per passare dagli psichiatrici fuori struttura e in casa a totale carico delle famiglie (pensa la gioia di trovarsi per casa uno schiziofrenico che scompensa...) ai disabili (pensa agli autistici, piuttosto che agli adhd quelli veri, etc etc).

La Capua dice una cosa nella sua intervista in cui parla di prospettiva.
Una cosa intelligente.

Pensate bene quando uscite a quello che fate.
Pensate a chi coinvolgete con le vostre azioni.
Il nonno anziano, l'anziano sconosciuto, il fratello diabetico.
Pensate bene a quello che fate. Perchè poi i conti li farete con voi stessi e non per una emergenza.

Ecco.
Mi piace.

Poi, c'è chi non è in grado di pensare neppure a questo. E non c'è rimedio.

In questo sì, somiglia alla guerra.
Ma io non voglio colpirti sul morbido o sul duro.. Dai :)
Mi hai chiesto un esempio e lo ho portato, attuale, di giornata, concreto

E sai pure che non è fantasia..

Vedi.. Il punto è che quando uno sente una cosa e uno un'altra, non ci può essere ricerca di Comune sentire..

Sono cose interne.. E definire esternamente "guerra" "pace" "bello" brutto "" vita" "morte" è esercizio abbastanza sterile, se finalizzato a convincere chi sente guerra a dir che è pace, o viceversa

Cmq sia.. Io non credo che la Testa fosse così serena eh? :cool:

"smettiamo di dire che è una guerra!"

Sarà anche una tranquillona come dici tu, ma a me non mi sembra, anzi :cool:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma io non voglio colpirti sul morbido o sul duro.. Dai :)
Mi hai chiesto un esempio e lo ho portato, attuale, di giornata, concreto

E sai pure che non è fantasia..

Vedi.. Il punto è che quando uno sente una cosa e uno un'altra, non ci può essere ricerca di Comune sentire..

Sono cose interne.. E definire esternamente "guerra" "pace" "bello" brutto "" vita" "morte" è esercizio abbastanza sterile, se finalizzato a convincere chi sente guerra a dir che è pace, o viceversa

Cmq sia.. Io non credo che la Testa fosse così serena eh? :cool:

"smettiamo di dire che è una guerra!"

Sarà anche una tranquillona come dici tu, ma a me non mi sembra, anzi :cool:

se se....sai benissimo che per i gatti sarei pronta a tutto ;) :LOL:

Il punto è che non è sentire.
Guerra ha un significato.
E dei contenuti.
Pandemia ha un significato.
E dei contenuti.

Guerra è individuare un nemico e poi combatterci a tutti i costi, costi quel che costi (poi vabbè...se penso a mio nonno, ragazzo del 99 che al ritmo di canzoni d'onore è stato sbattuto in trincea senza neanche passar dal via e con tanti complimenti)
La regola della guerra è scegliersi la parte. "occorre esser attenti e scegliersi la parte" (cit)

Pandemia è sapere che il virus non è un nemico, non ha una coscienza, non ha volontà. Non ha intenzione. E non ha una parte.
Ma anzi, nel suo esistere non fa proprio parti.
E che, a prescindere dalla parte in cui si stava prima, serve stare insieme, ognuno al suo posto e agire (non re-agire) il più possibile in collaborazione.

Io sta Testa non la conosco, credo di non aver mai letto nulla di lei prima di quell'articolo. Ma mi è piaciuta la riflessione proprio perchè sono cresciuta immersa nei racconti di guerra e in questa situazione non ce ne vedo traccia.

Se apprensione ci posso cercare, ce la trovo nel fatto che mappare cognitivamente una pandemia come una guerra significa creare i presupposti nel pensiero collettivo per affrontare il dopo emergenza alla ricerca di un nemico su cui sfogare rabbia e frustrazione.

E questa sì è una bella base che apre a manipolazioni politiche ed elettorali. (la paura del futuro è un buon terreno di caccia) ;)

E devo ammettere che questo mi turba, e parecchio.

Al netto delle risultanze, morti e feriti, sarebbe un ritardo ulteriore nelle azioni che servirebbero per riprendersi e energie tolte al pensiero e alla progettazione.

Credo sia in apprensione nè più nè meno di tutti noi.

Al netto di lei, però, il linguaggio costruisce il pensiero.
Fin dall'infanzia. (ti risparmio il pippone sulle differenze evolutive dei non verbali per esempio che non hanno il linguaggio per fare mappa cognitiva del mondo). E quel mappare il mondo attraverso le parole continua fino alla morte.

Tanto che porterai da mangiare al gatto e ti senti in missione pronto a sacrificarti e....farti denunciare :cool::p

che dai, diciamocelo, una multa non è una fucilazione per insubordinazione (mi diceva G. che il nostro esercito è stato uno di quelli con il più alto numero di fucilazioni per insubordinazione nelle guerre, proprio per la composizione dell'esercito e la scelta degli ufficiali...che capitavano a fare gli ufficiali non per valore di guerra ma per nascita).
 
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Brunetta

Utente di lunga data
se se....sai benissimo che per i gatti sarei pronta a tutto ;) :LOL:

Il punto è che non è sentire.
Guerra ha un significato.
E dei contenuti.

guerra è individuare un nemico e poi combatterci a tutti i costi, costi quel che costi (poi vabbè...se penso a mio nonno, ragazzo del 99 che al ritmo di canzoni d'onore è stato sbattuto in trincea senza neanche passar dal via e con tanti complimenti)
La regola della guerra è scegliersi la parte. "occorre esser attenti e scegliersi la parte" (cit)

pandemia è sapere che il virus non è un nemico, non ha una coscienza, non ha volontà. Non ha intenzione. E non ha una parte.
Ma anzi, nel suo esistere non fa proprio parti.
E che, a prescindere dalla parte in cui si stava prima, serve stare insieme, ognuno al suo posto e agire (non re-agire) il più possibile in collaborazione.

Io sta Testa non la conosco, credo di non aver mai letto nulla di lei prima di quell'articolo. Ma mi è piaciuta la riflessione proprio perchè sono cresciuta immersa nei racconti di guerra e in questa situazione non ce ne vedo traccia.

Se apprensione ci posso cercare, ce la trovo nel fatto che mappare cognitivamente una pandemia come una guerra significa creare i presupposti nel pensiero collettivo per affrontare il dopo emergenza alla ricerca di un nemico su cui sfogare rabbia e frustrazione.

E questa sì è una bella base che apre a manipolazioni politiche ed elettorali. ;)

E devo ammettere che questo turba anche me.
Al netto delle risultanze, morti e feriti, sarebbe un ritardo ulteriore nelle azioni che servirebbero per riprendersi e energie tolte al pensiero e alla progettazione.

Credo sia in apprensione nè più nè meno di tutti noi.

Al netto di lei, però, il linguaggio costruisce il pensiero.
Fin dall'infanzia. (ti risparmio il pippone sulle differenze evolutive dei non verbali per esempio che non hanno il linguaggio per fare mappa cognitiva del mondo). E quel mappare il mondo attraverso le parole continua fino alla morte.

Tanto che porterai da mangiare al gatto e ti senti in missione pronto a sacrificarti e....farti denunciare :cool::p

che dai, diciamocelo, una multa non è una fucilazione per insubordinazione (mi diceva G. che il nostro esercito è uno di quelli con il più alto numero di fucilazioni per insubordinazione nelle guerre, proprio per la composizione dell'esercito e la scelta degli ufficiali...che capitavano a fare gli ufficiali non per valore di guerra ma per nascita).
Io conosco Annamaria Testa e trovo che che alche il suo sito Nuovo e Utile sia molto interessante.
In quell’articolo ha espresso anche il mio pensiero.
Però se non riesce a farsi capire lei, che è esperta di comunicazione non solo come pubblicitaria, ma per uno studio di una vita, faccio bene a evitare io di esprimermi.
Per dire leggo preoccupazioni per come bambini e ragazzini saranno segnati da questa esperienza. Questa esperienza per ora è un mese in casa. Non due anni in clandestinità come Anna Frank.
 

isabel

Utente di lunga data
la pigrizia sono sicuro che c'è, ma la qualità organizzativa si misura anche nel saper rovistare nel sacco e saper cogliere anche quella che può sembrar pigrizia ma può invece essere risorsa disponibile inespressa

ovviamente poi.. gestire queste risorse disponibili implica NON pigrizia da parte del gestore, sapersi a propria volta attivare, inventare, riconvertire

e ti dirò.. a me suona strano (ma so di fare un discorso che sfiora l'eresia) che in regime di emergenza una organizzazione che chiede (giustamente) alle aziende di riconvertire la propria produzione per combattere la guerra, da mutandine traforate a mascherine, o da meccanica per l'automotive a strumenti medicali, a propria volta non operi una riconversione delle proprie risorse

e riconverta l'ufficio che ti deve dare la licenza di pesca sul fiume, o l'ufficio che ti deve dare l'agibilità per il bagno handicappati nel progetto di campo da calcetto, a attività atte a offrire logistica e organizzazione nella emergenza.
Anche direttamente sul campo (per chi se la sente), per esempio a doppiare una ronda preposta al controllo di chi va a spasso, occupandosi del fogliame il civile, e lasciando al militare il suo ruolo di militare

si raddoppierrebbero i controlli sul territorio in un batter d'occhio

perchè la guerrra è guerra, e la licenza di pesca o il progetto del campo da calcetto possono e dovrebbero aspettare.

Pigrizia.. (eh.. ma come si fa .. oh..)

ma come ti dicevo, sfiorare anche solo questi argomenti equivale a rischiare di finire bruciati come eretici, ma era per parlare di "pigrizia" quella che secondo me comunque c'è, ma non si vede
Se parli di lentezza e rigidità del sistema, concordo.
Siamo rigidi.
Come potrebbe non esserlo il sistema al quale apparteniamo, quello che costituiamo?

"La guerra è guerra". Ma guerra, contro chi?

Noi non possiamo "lottare contro la pandemia", noi possiamo tentare di "contenere la pandemia".
Contenere non è lo stesso che combattere.
Richiede attivazioni differenti e un diverso assetto mentale anche per accogliere e attraversare la frustrazione di cui parlavi.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Io conosco Annamaria Testa e trovo che che alche il suo sito Nuovo e Utile sia molto interessante.
In quell’articolo ha espresso anche il mio pensiero.
Però se non riesce a farsi capire lei, che è esperta di comunicazione non solo come pubblicitaria, ma per uno studio di una vita, faccio bene a evitare io di esprimermi.
Per dire leggo preoccupazioni per come bambini e ragazzini saranno segnati da questa esperienza. Questa esperienza per ora è un mese in casa. Non due anni in clandestinità come Anna Frank.
Io non l'avevo mai letta.
Mi è piaciuta in quell'articolo.

andrò a vedermi il sito. Grazie.

Senza pensare ad Anna Frank penso ai bambini ospedalizzati che vedevo quando andavo a portar mio padre a fare le chemio.
A quelli con leucemia giusto ora.
Immunodepressi e oncologici.

Quello che ci sarà da fare con i bambini riguarderà il quello che hanno fatto gli adulti con loro in questo tempo.
Sono gli adulti che stanno saltando. I bambini tutto sommato sono resilienti.
 

isabel

Utente di lunga data
So delle cose di guerra, mia mamma viveva a pian terreno con le finestre sulla caserma, prima occupata dai tedeschi e poi dagli americani
Ha avuto un fidanzato tedesco (prima) e uno americano (poi) (bel troione eh? :p)

Quanto alla tua domanda Ti darò un spunto :)

Il. Mio gatto (in campagna) ha finito il cibo..

I miei vicini hanno finito la grana

Pensa che questo inverno gli ho comprato un paio di elettrodomestici e scontano con lavori nel nostro giardino.
Sono messi male, come tanti

Purtroppo sono stato fregato dall'ultimo decreto Conte, e ho perso il treno degli approvvigionamenti

Ho fatto un approvvigionamento vergognoso su Amazon, ha cibo fino a ferragosto, ma.. Glielo devo portare.. Eeh..

Domani penso di partire, certo non è lontano ma.. si salta di comune.. E poi diciamocelo

Il gatto essu... È un gatto.
E I vicini in bolletta.. Massu..

Diciamo che se mi beccano credo si faranno 4 risate e mi faranno la denuncia

Ma mi importa una sega, il gatto senza cibo non ce lo lascio

Quindi..non bisogna farsi beccare.. E quindi.. Guerra.. :cool:

#andratuttobene
In questo caso, la guerra sarebbe quella "contro" i divieti?
Nella metafora guerresca non riesco a comprendere chi sarebbe il nemico.
Contro, ma contro chi?

#potrebbeandarepeggiopotrebbepiovere (cit.)
 

isabel

Utente di lunga data
se se....sai benissimo che per i gatti sarei pronta a tutto ;) :LOL:

Il punto è che non è sentire.
Guerra ha un significato.
E dei contenuti.
Pandemia ha un significato.
E dei contenuti.

Guerra è individuare un nemico e poi combatterci a tutti i costi, costi quel che costi (poi vabbè...se penso a mio nonno, ragazzo del 99 che al ritmo di canzoni d'onore è stato sbattuto in trincea senza neanche passar dal via e con tanti complimenti)
La regola della guerra è scegliersi la parte. "occorre esser attenti e scegliersi la parte" (cit)

Pandemia è sapere che il virus non è un nemico, non ha una coscienza, non ha volontà. Non ha intenzione. E non ha una parte.
Ma anzi, nel suo esistere non fa proprio parti.

E che, a prescindere dalla parte in cui si stava prima, serve stare insieme, ognuno al suo posto e agire (non re-agire) il più possibile in collaborazione.

Io sta Testa non la conosco, credo di non aver mai letto nulla di lei prima di quell'articolo. Ma mi è piaciuta la riflessione proprio perchè sono cresciuta immersa nei racconti di guerra e in questa situazione non ce ne vedo traccia.

Se apprensione ci posso cercare, ce la trovo nel fatto che mappare cognitivamente una pandemia come una guerra significa creare i presupposti nel pensiero collettivo per affrontare il dopo emergenza alla ricerca di un nemico su cui sfogare rabbia e frustrazione.

E questa sì è una bella base che apre a manipolazioni politiche ed elettorali. (la paura del futuro è un buon terreno di caccia) ;)

E devo ammettere che questo mi turba, e parecchio.

Al netto delle risultanze, morti e feriti, sarebbe un ritardo ulteriore nelle azioni che servirebbero per riprendersi e energie tolte al pensiero e alla progettazione.

Credo sia in apprensione nè più nè meno di tutti noi.

Al netto di lei, però, il linguaggio costruisce il pensiero.
Fin dall'infanzia. (ti risparmio il pippone sulle differenze evolutive dei non verbali per esempio che non hanno il linguaggio per fare mappa cognitiva del mondo). E quel mappare il mondo attraverso le parole continua fino alla morte.

Tanto che porterai da mangiare al gatto e ti senti in missione pronto a sacrificarti e....farti denunciare :cool::p

che dai, diciamocelo, una multa non è una fucilazione per insubordinazione (mi diceva G. che il nostro esercito è stato uno di quelli con il più alto numero di fucilazioni per insubordinazione nelle guerre, proprio per la composizione dell'esercito e la scelta degli ufficiali...che capitavano a fare gli ufficiali non per valore di guerra ma per nascita).
E' esattamente questo grassetto il fatto che mi rende difficile adattare la metafora bellica alla situazione attuale.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io non l'avevo mai letta.
Mi è piaciuta in quell'articolo.

andrò a vedermi il sito. Grazie.

Senza pensare ad Anna Frank penso ai bambini ospedalizzati che vedevo quando andavo a portar mio padre a fare le chemio.
A quelli con leucemia giusto ora.
Immunodepressi e oncologici.

Quello che ci sarà da fare con i bambini riguarderà il quello che hanno fatto gli adulti con loro in questo tempo.
Sono gli adulti che stanno saltando. I bambini tutto sommato sono resilienti.
Infatti sono gli adulti che esternalizzano le loro insicurezze e le attribuiscono ai bambini che, probabilmente, potrebbero vivere un periodo in cui ci si mette alla prova in nuove modalità di comunicazione e apprendimento come una avventura.
 

danny

Utente di lunga data
Anche a me sono sembrati troppi e l'ho fatto presente, chiedendo se ne fosse sicura. Magari si era confusa con i contagiati. Si è scaldata e non ho insistito.
Fai conto che ha 80 anni eh.
Probabile si sia confusa con i contagiati, capita.
I dati a livello mondiale che vengono diffusi oggi sarebbero questi. FB_IMG_1586211613859.jpg
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Infatti sono gli adulti che esternalizzano le loro insicurezze e le attribuiscono ai bambini che, probabilmente, potrebbero vivere un periodo in cui ci si mette alla prova in nuove modalità di comunicazione e apprendimento come una avventura.
I bambini vivono le paure e vivono le emozioni in un linguaggio ben diverso da quello degli adulti.

A partire dalla loro percezione del tempo. E dello spazio.

Sarebbero gli adulti a dover interpretare e tradurre quel linguaggio per rendere il mondo accessibile ai bambini.
Generalizzando, ho la sensazione che, tanto per cambiare, stia avvenendo il contrario.

Non che sia una tendenza nuova eh.
Nelle coppie in separazione, l'alienazione parentale è solo il nome nuovo per un meccanismo vecchio come il mondo.
 

danny

Utente di lunga data
Qualcuno di voi sta lavorando?
A inizio marzo tutti gli eventi commerciali di rilievo (fiere, convegni, seminari, rappresentanze varie...) sono stati sospesi in tutta la penisola fino a settembre. E con quelli si fattura.
Voi pensate di avere campo libero prima per andare in spiaggia? Forse se ne può parlare per chi ha già una pensione*.
A noi hanno già confermato (era ovvio) che quest'anno non ci saranno chiusure estive, nè ferie per nessuno (già fatte tutti forzatamente). E siamo una multinazionale. Una piccola azienda a conduzione familiare, se sopravvissuta, non chiuderà nemmeno la notte per i prossimi 2 anni.

*Se vi alletta l'idea di villeggiare in una iperbarica.
Per quanto mi riguarda nessun problema.
 
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