Sì, è quello che scrivono.
L'hai provato?
Sesso virtuale come traduzione di "cybersex", implica varie attività che possono essere svolte tramite Internet.
Io ho provato la chat a contenuto sessuale e la conversazione telefonica (phone-sex) ma non con professioniste.
Mi è stato proposto da normali persone, che successivamente ho conosciuto di persona.
Mai provato via webcam o videochiamata.
A mio parere per preferire il sesso virtuale a quello reale bisogna avere dei grossi problemi relazionali.
Mah ... direi che è diverso da quello reale.
Sarei cauto a collegarlo direttamente all'esistenza di gravi problemi relazionali.
Specie se si tiene conto che la c.d. generazione Z, quindi i giovanissimi, vivono molto più normalmente questo tipo di esperienze. Non credo siano sistematicamente disturbati mentalmente.
Comunicano secondo criteri intuitivi e di convenienza che sono disponibili nel loro ambiente.
Per quello che mi riguarda, ero curioso ed ho accettato di entrare nel gioco.
Ma il sesso in generale non è giocoso ?
È emozionante, ma ovviamente in prospettiva.
È come il trailer di un film.
Ti carica, in attesa dell'incontro reale
Credo che sia vero in parte.
Nel senso che ti fa capire un po' più il partner sconosciuto, rispetto ad un semplice scambio di messaggi.
Poi, l'esito non necessariamente conduce all'incontro reale.
Può anche rimanere un evento fine a se stesso, senza scivolamenti nel reale.
In letteratura si è sostenuto per secoli che le passioni vissute senza consumazione materiale ma solo intellettuale sono quelle percepite come più intense.
Lo stesso schema comportamentale potrebbe applicarsi anche al sesso virtuale.
Dipende da quale grado di comunicazione sei disponibile a raggiungere, secondo me.
Contribuisce ad aumentare il desiderio per la persona, a renderla attraente ad aumentare la confidenza.
Ma diventa niente se non si concretizza nell'incontro reale.
Non ti lascia ricordi.
Non hai l'odore, il sapore, non hai nulla di concreto della persona.
In fin dei conti è un'interazione con un dispositivo elettronico.
Può essere come dici tu, dipende da ciascuno di noi.
Le sensazioni "reali" (quelle percepite in concreto) talvolta sono incomplete o insoddisfacenti rispetto alle aspettative che naturalmente si sviluppano. Direi che la fantasia (che molto ha a che fare con il virtuale) riempie i vuoti abbastanza facilmente. Ed in modo soddisfacente per l'individuo mano a mano che la relazione si sviluppa nel virtuale. Almeno è la mia impressione.
Vale sempre la pena di tuffarsi nel reale e rimanere probabilmente delusi ?
Se la relazione si stabilisce nel virtuale, talvolta è meglio che non debordi nel reale, rischia di dissolversi.
Almeno è la mia esperienza.
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Per me non è nemmeno tradimento.
È sicuramente una condivisione di intimità, ma di pensiero più che di corpo.
E questo non è in grado di creare lo stesso legame.
Noi individui abbiamo bisogno di attivare tutti i sensi per stare con una persona.
Di toccarla, di baciarla, di annusarla, di apprezzarne le curve con la mano, di sfiorarle la pelle, di sentirne il sapore nel contatto tra le lingue nel bacio, di osservare i capezzoli irrigidirsi, di infilare il volto tra le cosce, osservare tutti i minuti particolari, annusarne l'odore.
Abbiamo bisogno di abbracciarci, di godere del calore dei corpi stretti uno all'altra.
Di aprire gli occhi e vedere lo sguardo di lei.
Di sentire il suo sudore dopo l'atto tra i capelli...
Ecco, tutte queste sono solo parole.
Possono suscitare pensieri, piacere oppure fastidio, o indifferenza, ma tali restano.
Il tradimento può essere anche mentale e rimanere confinato a quel livello.
Difficile definire in termini precisi cosa sia il tradimento (non parliamo, poi, dell'amore).
Infine, sottovaluti, secondo me, il potere della parola. Per me è come la musica.
Sono espressioni di sensazioni che vanno direttamente all'intelletto.
Producono reazioni o impressioni come, anche se diversamente, da quelle tattili o visive.
L'amore è prezioso perché ti permette di entrare in quei 30 cm di intimità che ogni corpo pretende.
'Sta storia dei 30 cm. di intimità mi suona come un retaggio antico, alquanto ossessivo (roba da strizzacervelli).
Basta una ventina di centimetri, secondo me. Anche meno vanno bene.

Ognuno ha le sue misure di intimità


e si può accontentare: senza intenti blasfemici, è come nella parabola dei talenti (Matteo 25:14-30).
Dipende sempre da come utilizzi quello che la vita offre.