Ciao Gatta80.
Vedo in te molto di mia moglie e mi piace confrontarmi con te per questo.
Io amo mia moglie, premetto.
Se malgrado il tradimento io sono ancora con lei è per questo.
Ma tu non sei mia moglie, sei un'altra persona, per cui cerco di darti dei consigli adattandoli alla tua situazione, e sperando di non sbagliarmi.
Tu sei arrivata qui confusa, e più che altro, temo, spinta dai sensi di colpa.
Hai riscoperto il desiderio. Qualunque cosa tu veda in questa storia, si può riassumere solo con una parola: desiderio.
E ha una forza da mettere in ombra tutto il resto. Anche l'amore per tuo marito.
Tu hai descritto il rapporto con lui come perfetto. Non è la parola giusta adesso. Va tutto bene, tutto è bello, ma alla fine tutto è UGUALE.
Ogni giorno.
Così che quando ti arriva finalmente un'emozione forte non capisci più nulla.
Sai che quell'emozione può farti male e fare male ad altri, ma ti piace, ti fa stare bene, dà un senso alla tua vita oggi, non ti preoccupi del domani.
L'amante si prodiga in promesse che giustificano ampiamente la tua voglia di lui. Lo desideri e allo stesso tempo poiché lui ti ha dichiarato dei sentimenti, hai abbassato le armi perché - se rischi di far male a tuo marito - hai la certezza di far bene a un'altra persona che dice di volerti bene e questo ti giustifica un po'.
Nella realtà col tempo farai male solo a te stessa.
Bene ha detto Calipso che le energie che stai prodigando per questa relazione sono sottratte al tuo matrimonio.
E andando avanti andrà sempre peggio. Aumenterà la distanza tra te e tuo marito in maniera proporzionale alle bugie che dovrai raccontargli. E col tempo e le energie che gli avrai sottratto.
Quell'uguale ma perfetto di oggi sarà un uguale ma imperfetto domani, e tu avrai sempre meno voglia di questa dimensione, in cui si sommeranno bugie a sensi di colpa.
La rifiuterai, inconsciamente e gradualmente perché comincerà a farti male.
A farti sentire male. E col tempo si guasterà.
Non è solo vero che tu non ami tuo marito. Nella realtà oggi neppure lo vedi.
Vedi solo te stessa, i tuoi desideri, le tue pulsioni.
Non ami l'amante neppure, ma solo quell'emozione che provi con lui.
In questi momenti si diventa egoisti. Il mondo fa capo solo a noi stessi.
E al nostro compiacimento, che può derivare da un bacio, da una lettera, da un complimento, da un sms.
E non si comprendono le conseguenze, sospinti da questa bulimia ormonale, che non si riesce a controllare.
E ci si nega l'evidenza, ovvio, che per l'amante non sia affatto come vuoi vedere tu (neppure tu credi a quello che dice, vero?).
L'uomo, mi dispiace dirlo, è spesso meno ingenuo in queste situazioni.
Ha abbastanza dose di cinismo da comprendere l'entità della cosa.
Ha già compreso bene dopo il matrimonio cosa significa la fine della passione, e si è adattato e spesso rassegnato.
Ha alle spalle anni di due di picche e di ore in bagno a concentrarsi su tutte le passioni mancate.
E mente. Non può dire: "Cara, ho voglia di fare sesso con te, perché mi ecciti. E se scopro che sei brava a letto lo faremo tante altre volte". Anche se l'ha pensato centinaia di volte con donne diverse, anche cono sconosciute intraviste per strada.
Perché una donna, specie te con poche esperienze alle spalle, si bloccherebbe subito e lo manderebbe a cagare.
Deve corteggiarla, e nel corteggiamento si dicono sempre le stesse parole, si promettono sempre le stesse cose.
Per ottenere sempre lo stesso obiettivo.
Non nego che dopo anche l'uomo si lega all'amante, ma questa non è la prima cosa che accade, ci vuole tempo e tante cose condivise e fatte insieme per legarsi a una persona, e per amare veramente bisogna conoscerla a fondo, non basta il sesso, qualche conversazione, una lettera o degli sms.
Da parte mia ti consiglio di lasciar perdere il prima possibile e di guardare a tuo marito a quello che hai.
Trova le emozioni nel matrimonio o dentro di te, esternale in altre maniere, riempi la tua vita, rendila meno uguale. Ma non distruggere. Costruisci.