Cedere alla passione tradendo ciò in cui si crede??!

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Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
In quale paese d'Italia per una donna è difficile guidare l'auto con il compagno seduto a fianco? Forse in laguna a Venezia.

È facile col senno del poi dire cosa era meglio. Ma si sceglie nel presente, non nel passato. Per tante che si sono pentite di essere rimaste fedeli, almeno altrettante si sono pentite di non averlo fatto.

Tu hai troppa ansia di godere la vita, e finisci con l'esaltare il tuo modello di esistenza, fondato sull'egoismo. Ma se sei felice e non danneggi nessuno, fai bene a continuare.
Grazie per il sermone.
Io non esalto proprio nulla. Ma è tipico dei moralisti come te leggere tra le righe concetti che non sussistono.
 

sienne

lucida-confusa
Non si parlava di estrema libertà sessuale. Vai a rileggerti l'inizio del discorso. Io il sesso non l'ho neanche nominato.
Si parlava di donne che criticano le donne: ho sottolineato come spesso, qui e altrove, le critiche (di donne a donne, ricordiamolo) funzionino solo in un senso. Effettivamente me lo state dimostrando.

Ciao Chiara,

ammetto, di non aver letto tutta la discussione.

Ho sempre una difficoltà enorme, con questa divisione tra uomo e donna.
Non riesco a catalogare in questo senso. Vedo persone ... una cosa neutra.
E non capisco neanche, cosa ci sia da criticare, più che altro da osservare in generale.
Un ruolo o modo di essere all'interno di un insieme, viene anche sostenuto da fuori.
Se una persona non guida accanto ad un compagno/a, forse, perché anche l'altra parte
ci si mette a criticare ... e fa venire un nervoso.

sienne
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Ciao Chiara,

ammetto, di non aver letto tutta la discussione.

Ho sempre una difficoltà enorme, con questa divisione tra uomo e donna.
Non riesco a catalogare in questo senso. Vedo persone ... una cosa neutra.
E non capisco neanche, cosa ci sia da criticare, più che altro da osservare in generale.
Un ruolo o modo di essere all'interno di un insieme, viene anche sostenuto da fuori.
Se una persona non guida accanto ad un compagno/a, forse, perché anche l'altra parte
ci si mette a criticare ... e fa venire un nervoso.

sienne
Ciao Sienne :)
Era un esempio, l'ho riportato perché mi è capitato di sentire più d'una.
In effetti la laguna di Venezia è una realtà arretrata, tendiamo ad autodefinirci Serenissima Repubblica, come se Napoleone non fosse mai passato da queste parti.
Però vedo che nel resto del mondo siete tutti molto avanti, dei modelli positivi da seguire.
 
Ciao Sienne :)
Era un esempio, l'ho riportato perché mi è capitato di sentire più d'una.
In effetti la laguna di Venezia è una realtà arretrata, tendiamo ad autodefinirci Serenissima Repubblica, come se Napoleone non fosse mai passato da queste parti.
Però vedo che nel resto del mondo siete tutti molto avanti, dei modelli positivi da seguire.
Si ma in laguna le auto non ci stanno...
Forse Zod intendeva dire che non esiste oramai nessun posto in cui...

Come dire...
mi sa che solo al polo nord le donne si mettono in topless...:D:D:D
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Ciao Chiara,

ammetto, di non aver letto tutta la discussione.

Ho sempre una difficoltà enorme, con questa divisione tra uomo e donna.
Non riesco a catalogare in questo senso. Vedo persone ... una cosa neutra.
E non capisco neanche, cosa ci sia da criticare, più che altro da osservare in generale.
Un ruolo o modo di essere all'interno di un insieme, viene anche sostenuto da fuori.
Se una persona non guida accanto ad un compagno/a, forse, perché anche l'altra parte
ci si mette a criticare ... e fa venire un nervoso.

sienne
Fa l'altro, mi viene in mente anche un'altra cosa.
Per me ammettere di aver avuto una mentalità ristretta o che non teneva conto di certi punti di vista, è una segno di apertura e di disponibilità ad allargarla, questa mentalità.
Tanto per capirci, io non ho mai rifiutato di prendere un caffè o di rapportarmi con persone che si presentavano molto diversamente da me o che mostravano idee diverse dalle mie.: persone che qui sopra ho letto iscritte alle liste nere di chi non viene sopportato, tanto per intenderci.
Questa cosa, per dire, l'ho letta proprio da chi afferma di avere ricevuto un'educazione non condizionante.
 

sienne

lucida-confusa
Fa l'altro, mi viene in mente anche un'altra cosa.
Per me ammettere di aver avuto una mentalità ristretta o che non teneva conto di certi punti di vista, è una segno di apertura e di disponibilità ad allargarla, questa mentalità.
Tanto per capirci, io non ho mai rifiutato di prendere un caffè o di rapportarmi con persone che si presentavano molto diversamente da me o che mostravano idee diverse dalle mie.: persone che qui sopra ho letto iscritte alle liste nere di chi non viene sopportato, tanto per intenderci.
Questa cosa, per dire, l'ho letta proprio da chi afferma di avere ricevuto un'educazione non condizionante.
Ciao Chiara,

mah, se altrove si è più avanti, non lo so.
Basta pensare che qui l'ultimo cantone che ha
dato il voto alle donne è avvenuto nel 1971 ...
che tristezza ...
Ma dall'altro canto, il convivere in un territorio
così stretto con più culture e lingue di suo,
allena tanto alla convivenza con il diverso ...

È chiaro, che alcuni ci sono più simpatici che altri.
E ciò, almeno per me, non è una questione di pensarla come me.
Anzi, sono altre le caratteristiche che mi attirano tanto ...
Poi, ogni educazione condiziona ... ma sta a noi riconoscere,
prendere, cambiare, curare, allargare ...
Quello che non sopporto, è la negazione che si possa cambiare,
come processo di integrazione accettata di quello che eravamo.
È come racconti tu, un'apertura ... ed è questo processo che ci racconta,
senza negazione dei processi o tappe che ci hanno condotto ad oggi.
Il riportarci sempre a tappe passate ... fa capire tanto ...
Mi sa, che ci siamo capite ...

sienne
 

sienne

lucida-confusa
Alcuni fanno confusione tra introspezione e emancipazione. :p:p:p

Ciao

secondo me, sono due cose, che s'intrecciano.
Un'emancipazione comporta di chiedersi, in cosa.
Cosa mi limita, mi racchiude in schemi ...
e mi fa impedire di evolvermi ...

sienne
 

Ultimo

Escluso
Ciao

secondo me, sono due cose, che s'intrecciano.
Un'emancipazione comporta di chiedersi, in cosa.
Cosa mi limita, mi racchiude in schemi ...
e mi fa impedire di evolvermi ...

sienne

Certo che s'intrecciano, secondo me. tantè che spesso l'uno non va d'accordo con l'altro. Ma basta crederci e diventa emancipazione:sonar::sonar: Fino a quando non pesti i piedi ed oltre il" haiiii" non ci si becca altro. :sonar::sonar::cool:
 

sienne

lucida-confusa
Certo che s'intrecciano, secondo me. tantè che spesso l'uno non va d'accordo con l'altro. Ma basta crederci e diventa emancipazione:sonar::sonar: Fino a quando non pesti i piedi ed oltre il" haiiii" non ci si becca altro. :sonar::sonar::cool:

Ciao

alludi al rispetto dell'altro, che è ben altra cosa ...

se no, torniamo alla camicia da notte con il buchetto ... :p
anche se l'emancipazione comprende un evolversi da ambo le parti,
in diversi ambiti della vita ... ma va boh ...


sienne
 

AnnaBlume

capziosina random
Fa l'altro, mi viene in mente anche un'altra cosa.
Per me ammettere di aver avuto una mentalità ristretta o che non teneva conto di certi punti di vista, è una segno di apertura e di disponibilità ad allargarla, questa mentalità.
Tanto per capirci, io non ho mai rifiutato di prendere un caffè o di rapportarmi con persone che si presentavano molto diversamente da me o che mostravano idee diverse dalle mie.: persone che qui sopra ho letto iscritte alle liste nere di chi non viene sopportato, tanto per intenderci.
Questa cosa, per dire, l'ho letta proprio da chi afferma di avere ricevuto un'educazione non condizionante.
quindi, fammi capire, prenderesti volentieri un caffè a CasaPound o stringeresti rapporti significativi con uno dei partecipanti?
Perché a mio parere la differenza è fonte di scambio, entro limiti condivisi e condivisibili. Ma non la differenza tout court. Men che meno l'opposizione.
 
Ultima modifica:

Ultimo

Escluso
Ciao

alludi al rispetto dell'altro, che è ben altra cosa ...

se no, torniamo alla camicia da notte con il buchetto ... :p
anche se l'emancipazione comprende un evolversi da ambo le parti,
in diversi ambiti della vita ... ma va boh ...


sienne

tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Questo per quanto riguarda al rispetto per..... bla blabla... Che poi altro non è che far presente la propria opinione data da introspezione. A meno che subentri l'ad minchiam e l'ad muzum...:fischio::dotto:. cosa probabile ma non scontata.


il buchetto sulla camicia da notte è superfluo.
 

точтовыхотитеу

Utente di lunga data
Buonasera a tutti, sono nuova, è la prima volta che scrivo ma vi leggo già da un po'. Ho bisogno di voi, dei vostri consigli, perchè sono in una situazione di stallo da cui non riesco ad uscire. Cercherò di sintetizzare il più possibile. Ho 35 anni, sposata da 5 ma conviviamo da 9 e stiamo insieme da quasi 12 anni. Amo mio marito, me ne sono pazzamente innamorata da quando ero all'Università e insieme abbiamo condiviso esperienze, siamo cresciuti, abbiamo fatto viaggi bellissimi, e nel tempo costruito e conquistato tutto ciò che di bello abbiamo ora. Non abbiamo ancora figli ma ne vorremmo. Lui..che dire, è sempre presente, mi riempie di attenzioni, mi dimostra ogni giorno quello che prova per me. Del sesso..non posso proprio lamentarmi, il desiderio c'è e non stiamo mai lontani più di qualche giorno..ma dopo tanti anni insieme..la passione non è quella degli inizi. Penso sia normalissimo, e credo che anzi, conservare una sessualità cmq soddisfacente anche dopo anni sia già qualcosa di prezioso. Premetto che in 12 anni insieme la fedeltà da parte mia è stata totale, ma senza sforzi, rinunce o savrifici, è stato per me del tutto naturale essergli fedele. Finché.. aime', solito maledetto cliché! Sul lavoro conosco un uomo, all'inizio dell'estate scorsa..48 anni, sposato, due figli. Bello, elegante, intrigante. Cominciano fra noi gli sguardi, quando capita di incontrarci, qualche battuta, più o meno maliziosa, qualche scambio di email, più o meno professionale..finché una sera non passa a trovarmi nella mia stanza..sono sola, è tardi..ci baciamo, con moooolta passione. Da li' cominciamo a scriverci tutti i giorni, a raccontarci molto di noi..ma ci incontriamo solo poche volte fuori, e niente sesso, solo baci e altro.. Io non la vivo bene, l'attrazione tra noi è fortissima, ma non vivo bene quest'avventura perchè va contro tutto ciò in cui ho sempre creduto, la lealtà e la sincerita' verso chi amo e chi mi ama, il rispetto. Ok ho riscoperto sensazioni ed emozioni forti, una passione ossessiva, forte, che non provavo da tempo. Ma a che prezzo!?mi sento falsa, so che tradisco la persona più importante della mia vita, che crede ed ha fiducia in me. Lui, invece, dice di non essere mai stato cosi' bene in vita sua, mi racconta che la moglie da tempo non prova piu' desiderio per lui, che si sente bene quando sta con me, che mi desidera moltissimo. E vorrebbe una relazione stabile. Io sono in crisi e decido di chiudere.

Ciao,
se il problema risiede solo nella voglia di cedere ad una tentazione e nel provare forti emozionali di natura sessuale potresti intraprendere una strada in comune con tuo marito volta alla realizzazione di fantasie e nella ricerca di situazioni eccitanti fuori dal comune.
esempio, situazioni a 3, frequentazioni di club privè (anche solo per esibizionismo), e via dicendo.

prova a coinvolgerlo e iniziate il persorso assieme. coinvolgilo nelle tue fantasie anzichè escluderlo facendo le cose di nascosto con mille bugie e tradimenti.

Ciao
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
quindi, fammi capire, prenderesti volentieri un caffè a CasaPound o stringeresti rapporti significativi con uno dei partecipanti?
Perché a mio parere la differenza è fonte di scambio, entro limiti condivisi e condivisibili. Ma non la differenza tout court. Men che meno l'opposizione.

sì, e anche con ignazio la russa, tanto per citare uno che proprio qui fu preso a esempio di persona "con cui non prenderei neanche un caffè".
ma anche con gente di estrema sinistra, per rimanere in ambito politico: e l'ho fatto.
il mio primo amico era talmente di destra da autodefinirsi fascista, razzista e quant'altro, ma questo non ha mai precluso scambi civili di opinioni fra di noi, anche se la pensavamo in modo molto diverso su tantissime cose, non solo sulla politica

invece qualcuno che qui sopra si definisce molto aperto mentalmente si è rifiutato di partecipare a cene (non invitato da me) dove c'ero io, per esempio, per non aver a che fare "con certe persone".

p.s sottolineo che le mie sono CONSTATAZIONI e non giudizi: ognuno frequenta chi vuole
 
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Escluso
sì, e anche con ignazio la russa, tanto per citare uno che proprio qui fu preso a esempio di persona "con cui non prenderei neanche un caffè".
ma anche con gente di estrema sinistra, per rimanere in ambito politico: e l'ho fatto.
il mio primo amico era talmente di destra da autodefinirsi fascista, razzista e quant'altro, ma questo non ha mai precluso scambi civili di opinioni fra di noi, anche se la pensavamo in modo molto diverso su tantissime cose, non solo sulla politica

invece qualcuno che qui sopra si definisce molto aperto mentalmente si è rifiutato di partecipare a cene (non invitato da me) dove c'ero io, per esempio, per non aver a che fare "con certe persone".

A ME non mi hai mai invitato. mangio poco, sporco poco, però parlo assai e a vanvera.

Ah, so pure ballare, pensa un po te.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
quindi, fammi capire, prenderesti volentieri un caffè a CasaPound o stringeresti rapporti significativi con uno dei partecipanti?
Perché a mio parere la differenza è fonte di scambio, entro limiti condivisi e condivisibili. Ma non la differenza tout court. Men che meno l'opposizione.
mah io con gente di sinistra che si definisce a tut'oggi comunista ho pure mangiato insieme la pizza e non mi sono neppure venuti i bollettoni sulle braccia.

nel tuo caso non vedo scamhio,perchè se ti rifiuti di confrontarti con chi la pensa davvero diversamente da te... che differenza c'è?
 

AnnaBlume

capziosina random
sì, e anche con ignazio la russa, tanto per citare uno che proprio qui fu preso a esempio di persona "con cui non prenderei neanche un caffè".
ma anche con gente di estrema sinistra, per rimanere in ambito politico: e l'ho fatto.
il mio primo amico era talmente di destra da autodefinirsi fascista, razzista e quant'altro, ma questo non ha mai precluso scambi civili di opinioni fra di noi, anche se la pensavamo in modo molto diverso su tantissime cose, non solo sulla politica

invece qualcuno che qui sopra si definisce molto aperto mentalmente si è rifiutato di partecipare a cene (non invitato da me) dove c'ero io, per esempio, per non aver a che fare "con certe persone".

p.s sottolineo che le mie sono CONSTATAZIONI e non giudizi: ognuno frequenta chi vuole
ok, capito. Io a cena con te ci verrei più che volentieri, con gruppi di estrema destra mai, anche perché mica stanno zitti. Una posizione l'ho presa, contro il fascismo e la destra, specie se estrema, e non me ne vergogno, anzi. Scambi civili con chi non ha posizioni civili la vedo dura. Scambi formalmente educati, forse. Ma il tempo libero è poco, non lo spreco così, imparerei solo l'odio. Finirei a litigare una frase sì e l'altra pure. Poi ho buone conoscenze nel mondo kayakistico con ragazzi disimpegnatissimi e filo-destrorsi (non solo italiani). Ma talmente disimpeganti che non ne parlano mai: parlano solo di outdoor e fiume, l'unico ambito che condividiamo sono le rapide e la montagna. Questo non lo definirei amicizia. Per amicizia intendo vero scambio e mutuo accrescimento, almeno potenziale, affetto. A livello di frequentazioni casuali o mirate (vedi fiume o montagna) mica piglio a pizze in faccia la gente; a livello di vere amicizie ho un filtro, netto, innegoziabile. Anche condiviso al contrario, direi. Sono una che zitta non ci sta: non è che non si vedano le mie posizioni umane e politiche. Che non piacciono a chi è di destra, specie se estrema. Con la Russa prenderei un caffè solo per mettere dentro la sua tazzina del guttalax. E anche no: non c'ho più l'età, troppa fatica, la vita è breve.
 

Joey Blow

Escluso
quindi, fammi capire, prenderesti volentieri un caffè a CasaPound o stringeresti rapporti significativi con uno dei partecipanti?
Perché a mio parere la differenza è fonte di scambio, entro limiti condivisi e condivisibili. Ma non la differenza tout court. Men che meno l'opposizione.
Ma vai a zappare le carote, dai.
 

Joey Blow

Escluso
ok, capito. Io a cena con te ci verrei più che volentieri, con gruppi di estrema destra mai, anche perché mica stanno zitti. Una posizione l'ho presa, contro il fascismo e la destra, specie se estrema, e non me ne vergogno, anzi. Scambi civili con chi non ha posizioni civili(loro ndr) la vedo dura. Scambi formalmente educati, forse. Ma il tempo libero è poco, non lo spreco così, imparerei solo l'odio. Finirei a litigare una frase sì e l'altra pure. Poi ho buone conoscenze nel mondo kayakistico con ragazzi disimpegnatissimi e filo-destrorsi (non solo italiani). Ma talmente disimpeganti che non ne parlano mai: parlano solo di outdoor e fiume, l'unico ambito che condividiamo sono le rapide e la montagna. Questo non lo definirei amicizia. Per amicizia intendo vero scambio e mutuo accrescimento, almeno potenziale, affetto. A livello di frequentazioni casuali o mirate (vedi fiume o montagna) mica piglio a pizze in faccia la gente; a livello di vere amicizie ho un filtro, netto, innegoziabile. Anche condiviso al contrario, direi. Sono una che zitta non ci sta: non è che non si vedano le mie posizioni umane e politiche. Che non piacciono a chi è di destra, specie se estrema. Con la Russa prenderei un caffè solo per mettere dentro la sua tazzina del guttalax. E anche no: non c'ho più l'età, troppa fatica, la vita è breve.
Gli intolleranti sono LORO. Mica lei. LORO. Loro, chiunque non sia d'accordo o un upper class di Manhattan ultraquarantenne e verginiello che è molto cool. Dai oh. Altro che fregnacce.
 
Stato
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