Che schifo

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
E perché?...mi sembra di avere capito che siete riusciti a raccontarvi tutto di voi e ad accettare anche parti del vostro essere che sarebbero potute essere un problema...quando si arriva a poter essere veramente se stessi con qualcuno è una roba bellissima e conoscendosi così a fondo ci possiamo fidare....o no?
Non mi fido direttamente di lui.

Io ripongo in lui la mia fiducia in me e in questo modo nutro la fiducia in lui.

E' una dichiarazione anche dell'assunzione del rischio che lui mi possa fare del male.
E potrebbe succedere.

Anzi, se non ci fosse la possibilità che accada - farsi male l'un l'altro intendo - non staremmo insieme come stiamo insieme.

Riporre in lui la mia fiducia in me significa fidarmi delle mie valutazioni su di lui.
Anche nel caso mi facesse male.

Sto riuscendo a spiegare?

Io con lui sono me perchè mi sono data il permesso. Nessuno mi ha mai tolto la possibilità di essere me.
Ero io che mi davo o negavo il permesso di esserlo.
A volte per paura delle conseguenze, a volte per vergogna, a volte per non conoscenza.

Lo scrivevo un tempo, sul forum, che le chiavi (della nostra personale gabbia) non le ha nessuno. Sono nelle nostre mani.
MA come nei sogni....capita di non potersi vedere le mani (ci hai mai fatto caso che nei sogni non si vedono le mani, le proprie?)



Lui, ha il plus che risuona...con me. E io con lui.
Anche quando ci facciamo male.

Però...non si può escludere il dolore da una relazione.
Come non si può escludere di farsi male l'un l'altro.

La valutazione non è sul "mi hai fatto male". A mio avviso.
Non pensi?
 
Ultima modifica:

spleen

utente ?
Non mi fido direttamente di lui.

Io ripongo in lui la mia fiducia in me e in questo modo nutro la fiducia in lui.

E' una dichiarazione anche dell'assunzione del rischio che lui mi possa fare del male.
E potrebbe succedere.

Anzi, se non ci fosse la possibilità che accada - farsi male l'un l'altro intendo - non staremmo insieme come stiamo insieme.

Riporre in lui la mia fiducia in me significa fidarmi delle mie valutazioni su di lui.
Anche nel caso mi facesse male.

Sto riuscendo a spiegare?
Infatti credo che mia moglie si fidi di quello che le dico
e anche di quello che non le dico....

Non è una battuta.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Infatti credo che mia moglie si fidi di quello che le dico
e anche di quello che non le dico....

Non è una battuta.
Perchè si fida delle sue valutazioni su di te. :)

Prima non lo sapevo che funzionasse così...e infatti ripetevo che non mi fidavo di nessuno. :D
Che pollastra :p

Adesso capisco molto bene quello che dici di tua moglie.
Mi fido di G. in quel modo lì.

Ma senza di me, non potrei. (e lo dico a ragion veduta).
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
in pratica vi dite che avete "scelto" bene
ho capito male?
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Non mi fido direttamente di lui.

Io ripongo in lui la mia fiducia in me e in questo modo nutro la fiducia in lui.

E' una dichiarazione anche dell'assunzione del rischio che lui mi possa fare del male.
E potrebbe succedere.

Anzi, se non ci fosse la possibilità che accada - farsi male l'un l'altro intendo - non staremmo insieme come stiamo insieme.

Riporre in lui la mia fiducia in me significa fidarmi delle mie valutazioni su di lui.
Anche nel caso mi facesse male.

Sto riuscendo a spiegare?

Io con lui sono me perchè mi sono data il permesso. Nessuno mi ha mai tolto la possibilità di essere me.
Ero io che mi davo o negavo il permesso di esserlo.
A volte per paura delle conseguenze, a volte per vergogna, a volte per non conoscenza.

Lo scrivevo un tempo, sul forum, che le chiavi non le ha nessuno. Sono nelle nostre mani. MA come nei sogni....capita di non potersi vedere le mani (ci hai mai fatto caso che nei sogni non si vedono le mani, le proprie?)



Lui, ha il plus che risuona...con me. E io con lui.
Anche quando ci facciamo male.

Però...non si può escludere il dolore da una relazione.
Come non si può escludere di farsi male l'un l'altro.

La valutazione non è sul "mi hai fatto male". A mio avviso.
Non pensi?
Il problema è quando ti ha già fatto male...io con lui sono stata me stessa e lui con me...non era la relazione idilliaca da romanzo...conoscevamo entrambi anche tutti i nostri difetti e tutto quello che potevano comportare... è successo una cosa che mi ha fatto capire che lui non lo conoscevo come credevo..questo significa rivalutare il tutto, anche rileggere quello che è successo in passato, e non è facile...il problema è dover mettere in dubbio anche tutto quello che te avevi dato per certo...fa mancare la terra sotto ai piedi.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
in pratica vi dite che avete "scelto" bene
ho capito male?
no...non lo so se ho scelto bene.

Come potrei avere la prova inequivocabile di aver scelto bene sapendo che potrei mentire a me stessa pur di aggiustare la realtà? (e io l'ho fatto, quindi so con assoluta certezza che so farlo).

Quello che posso fare è guardarmi, essere attenta a me. Aver cura di me.
Posso costruire fiducia in me.
Non nel fatto che faccio tutto giusto, ma nel fatto che AMO me stessa.

E offrire questo all'altro.

Assumendomi il rischio che mi ferisca, anche che possa approfittarsi di me.
Assumendo il rischio di stare in relazione.

E mettendo la mia attenzione. A NOI. Proteggendoci.

Più di questo non posso.

E va bene.

Comunque vada, sono fatti che non possono esser sfatti.
E se anche va di merda. Sono fatti reali.
 
Ultima modifica:

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Il problema è quando ti ha già fatto male...io con lui sono stata me stessa e lui con me...non era la relazione idilliaca da romanzo...conoscevamo entrambi anche tutti i nostri difetti e tutto quello che potevano comportare... è successo una cosa che mi ha fatto capire che lui non lo conoscevo come credevo..questo significa rivalutare il tutto, anche rileggere quello che è successo in passato, e non è facile...il problema è dover mettere in dubbio anche tutto quello che te avevi dato per certo...fa mancare la terra sotto ai piedi.

Non so cosa sia successo. Ed è una variabile importante.

Però...non ti sembra un po' esagerato pensare di conoscer l'altro (in modo definitivo)?

Io non penso che G. mi conosca....come non penso di conoscere lui.
E per fortuna....se ci conoscessimo...sarebbe già ora di lasciarci...e io invece ho ancora il desiderio di scoprire chi è, che cazzate può fare, in quali modi fantasiosi può deludermi e stupirmi e meravigliarmi. E viceversa eh.

E sono le esperienze fatte insieme, da soli e nel mondo, che permettono la scoperta. A volte scoprire è doloroso.


Mi sembra che tu parli di una delusione...una cosa tipo "non me lo aspettavo proprio da te!!!" sbaglio?
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Parlare di fedeltà e di tradimento è un assioma.
Tradire significa non essere fedeli.
Anche fedeltà a se stessi è compresa.
E accettare di essere fedeli sessualmente non deve per forza essere una imposizione sociale. Ma una scelta, qual è.

Quello che a me stona di tutta sta faccenda è che si decida di essere infedeli sessualmente, e perciò in potenza di poter persino concepire un figlio insieme (non pipponi sulla maternità consapevole please 😁) perciò si fa, in potenza, un atto di donazione totale, i miei geni con i suoi....

però, però, mica gli ho raccontato a casa dei bei momenti che trascorsi con mio marito o mia moglie edelle nostre promesse....

Non so se mi sono spiegato.
Tendo ad essere pratico ultimamente e quando si parla di infedeltà mi stonano le regole e le regolette....

Con questo non voglio criticare chi lo fa in riservatezza verso la propria famiglia... solo dico che ci sono rapporti e rapporti e non so se sia il caso di fare delle regole di tutela.
Questo intendo, senza criticare e senza voler essere assolutista...

Interlocutorio insomma...😁
Però stiamo qui.
O diciamo che con i traditori non ci confrontiamo oppure ci confrontiamo sui significati di ciò che si fa e si dice.
Io mi confronto perché non condanno nessuno (gli atti sì) e in ogni cosa ci sono limiti.
Siamo inondanti di immagini di guerra in cui ci dicono che ci sono limiti.
Da sempre si è fatta la guerra è da sempre si sono stabilite regole. Ad esempio la figura deall’ambasciatore.
Non è che non si possano stabilire limiti nel tradimento.
Ma la questione qui non era il tradimento ma è diventata il concetto di intimità di coppia.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
gia scrivo male poi il correttore mi anticipa e li sono cazzi amari sembro celebroleso , una riletta no eh:oops:
ma va là....solo non capivo dio!! poi ho ricomposto, mi sono fatta anche una risata (e quindi grazie!) :D :D
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
no...non lo so se ho scelto bene.

Come potrei avere la prova inequivocabile di aver scelto bene sapendo che potrei mentire a me stessa pur di aggiustare la realtà? (e io l'ho fatto, quindi so con assoluta certezza che so farlo).

Quello che posso fare è guardarmi, essere attenta a me. Aver cura di me.
Posso costruire fiducia in me.
Non nel fatto che faccio tutto giusto, ma nel fatto che AMO me stessa.

E offrire questo all'altro.

Assumendomi il rischio che mi che mi ferisca, anche che possa approfittarsi di me.
Assumendo il rischio di stare in relazione.

E mettendo la mia attenzione. A NOI. Proteggendoci.

Più di questo non posso.

E va bene.

Comunque vada, sono fatti che non possono esser sfatti.
E se anche va di merda. Sono fatti reali.
hai scritto che riponi in lui la tua fiducia in te e che ti fidi delle sue valutazioni su di te
per questo ti avevo chiesto se questa fiducia fosse nella scelta che avevi fatto, se lui sceglie te e tu ti fidi della sua valutazione, al tempo stesso avvalori la tua fiducia in te stessa
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Yesss!
Benissimo, non bene!
Parlando di se stessi, che col culo degli altri ;)....soprattutto non è che ci sia una gran scelta.

Si prende ciò che c'è.
Qualche limatina qui e là...ma quello è.
 

spleen

utente ?
Però stiamo qui.
O diciamo che con i traditori non ci confrontiamo oppure ci confrontiamo sui significati di ciò che si fa e si dice.
Io mi confronto perché non condanno nessuno (gli atti sì) e in ogni cosa ci sono limiti.
Siamo inondanti di immagini di guerra in cui ci dicono che ci sono limiti.
Da sempre si è fatta la guerra è da sempre si sono stabilite regole. Ad esempio la figura deall’ambasciatore.
Non è che non si possano stabilire limiti nel tradimento.
Ma la questione qui non era il tradimento ma è diventata il concetto di intimità di coppia.
Credo bisognerebbe affrontare il concetto di intimità in generale e con i dovuti distinguo. Ci sono persone molto intime amicalmente che non direbbero mai agli amici quello che dicono alla moglie e viceversa.
Il ragionamento che ho tentato di fare e il dibattito che si era instaurato era perlopiù un dialogo tra sordi tra chi diceva giusta ed indispensabile l'intimità tra amanti e quelli che invece non volevano mischiare con il sesso nessuna condivisione.
Ma le cose non sono questo o quello.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se tu avessi avuto un figlio nasconde resti al tuo compagno/marito una stronzata che ha fatto?
Il mio ha preso il muro mentre parcheggiata e la settimana prima la sorella l'altra fiancata.
Una l'ho detta, l'altra abbiamo fatto riparare di nascosto.
Però qui il problema è il rapporto con il padre che sembra dare più importanza all’auto, ma probabilmente chiede responsabilità. Sono cose che rientrano nelle fasi di crescita.
Anche i miei genitori rompevano (giustamente) per la mia sventatezza. Però io ho scelto di non farlo.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
hai scritto che riponi in lui la tua fiducia in te e che ti fidi delle sue valutazioni su di te
per questo ti avevo chiesto se questa fiducia fosse nella scelta che avevi fatto, se lui sceglie te e tu ti fidi della sua valutazione, al tempo stesso avvalori la tua fiducia in te stessa

"Non mi fido direttamente di lui.

Io ripongo in lui la mia fiducia in me e in questo modo nutro la fiducia in lui.

E' una dichiarazione anche dell'assunzione del rischio che lui mi possa fare del male.
E potrebbe succedere.

Anzi, se non ci fosse la possibilità che accada - farsi male l'un l'altro intendo - non staremmo insieme come stiamo insieme.

Riporre in lui la mia fiducia in me significa fidarmi delle mie valutazioni su di lui.
Anche nel caso mi facesse male.


Quello che posso fare è guardarmi, essere attenta a me. Aver cura di me.
Posso costruire fiducia in me.
Non nel fatto che faccio tutto giusto, ma nel fatto che AMO me stessa.

E offrire questo all'altro.

Assumendomi il rischio che mi ferisca, anche che possa approfittarsi di me.
Assumendo il rischio di stare in relazione.

E mettendo la mia attenzione. A NOI. Proteggendoci.

Più di questo non posso."



Ho scritto quello che ho copiato qui sopra.
Ossia che mi fido delle mie valutazioni su di lui.

Lui non entra in questo processo.
Ne è l'oggetto.

Il soggetto sono io.
(allo stesso modo in cui io sono l'oggetto del suo processo a riguardo).

Ritorna soggetto (e lo ritorno io) nel momento in cui offro il risultato momentaneo del processo...e ne assume come soggetto la responsabilità della cura. E io anche.

SE mi dovessi fidare di noi e soprattutto di me a partire dalla sue valutazioni, secondo il mio sistema mi starei consegnando mani e piedi al nemico :D:D
(e fra l'altro sarebbe una cosa che tradirebbe la nostra costituzione emotiva. Quindi lo starei pure tradendo, e viceversa)

Dov'è che avrei scritto un tale abominio?????
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Una scopata - è -
un'ombra nell' esclusività della coppia.
altrimenti si guarda al dito e non alla luna da un'altro punto di vista, per me.

Io ho una teoria, piuttosto inclusiva, per la verità:
Esistiamo come individui ed esistiono le coppie, ci sono molteplici tipi di coppie e una persona può far parte di tante coppie diverse.

Ci sono coppie sottomesse a regole sociali altre che le accettano, altre che le hanno fatte proprie; aderire ad una regola per se stessi, non per gli altri, è comunque una scelta, da rispettare.
Ci sono coppie ufficiali e clandestine, ci sono coppie di persone che si incontrano solo per scopare, altre per condividere. Ci sono coppie di amici, che danno un valore forte ed un legame alla loro amicizia, ci sono coppie che si cercano per tutta la vita senza mai trovarsi.
Ciascuno di noi appartiene a diverse coppie, anche senza rendersene conto pienamente.

La differenza la fa la scelta. Consapevole, di chi eleggere nella condivisione.
E a vedere quello che succede in giro non mi sembra che sia scontato sia sempre la persona con l'anello al dito.

Tu hai un concetto comunque molto -esclusivo- di coppia.
Più esclusivo di molte persone sposate, ti faccio notare tuttavia cosa avesse inteso G. inizialmente...😁
Ognuno forma la coppia che è capace di formare e vuole conservare.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Credo bisognerebbe affrontare il concetto di intimità in generale e con i dovuti distinguo. Ci sono persone molto intime amicalmente che non direbbero mai agli amici quello che dicono alla moglie e viceversa.
Il ragionamento che ho tentato di fare e il dibattito che si era instaurato era perlopiù un dialogo tra sordi tra chi diceva giusta ed indispensabile l'intimità tra amanti e quelli che invece non volevano mischiare con il sesso nessuna condivisione.
Ma le cose non sono questo o quello.
Ma io non ho detto questo. Io ho fatto un discorso che evidenzia come (alla faccia di tutte le bolle) chi sostiene la naturalezza di quella comunicazione, in pratica è come se prendesSe l’amante e lo tirasse in casa. Come se ci fosse il traditore, nello specifico le traditrici, a capotavola e, marito e amante, uno a destra e l’altro a sinistra, mettendo pure i figli in comune!
 

spleen

utente ?
Ma io non ho detto questo. Io ho fatto un discorso che evidenzia come (alla faccia di tutte le bolle) prende l’amante e lo si tira in casa con il traditore, nello specifico le traditrici, a capotavola e uno a destra e l’altro a sinistra, mettendo pure i figli in comune!
Si ho capito, questo è un altro discorso ovviamente.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Si ho capito, questo è un altro discorso ovviamente.
Ma è di questo che non vedevo consapevolezza.
Tra l’altro è una cosa nuova da parte delle donne, la poligamia, in varie forme, è stata a lungo diffusa.
 
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