Chi ne è uscito fuori?

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Diletta

Utente di lunga data
Chi ne è uscito fuori?

Riallacciandomi alle parole dette da Hellseven che non aveva pensato che alcuni di noi non avessero superato il trauma, mi sono chiesta quanti, in tutta onestà, l'abbiano veramente superato.
Mi viene subito in mente Tebe, poi Ultimo, e...non saprei.

Pongo questa domanda anche a quelli che hanno deciso di lasciare, avendo il dubbio che alcuni si siano portati dietro il fardello del dolore, probabilmente stemperato, ma non so...
 

sienne

lucida-confusa
Riallacciandomi alle parole dette da Hellseven che non aveva pensato che alcuni di noi non avessero superato il trauma, mi sono chiesta quanti, in tutta onestà, l'abbiano veramente superato.
Mi viene subito in mente Tebe, poi Ultimo, e...non saprei.

Pongo questa domanda anche a quelli che hanno deciso di lasciare, avendo il dubbio che alcuni si siano portati dietro il fardello del dolore, probabilmente stemperato, ma non so...

Ciao

ne sono uscita.
Ma certe esperienze - anche se di tradimento si tratta - non sono comparabili ...
C'è tradimento e tradimento ...



sienne
 

Homer

Utente con ittero
Riallacciandomi alle parole dette da Hellseven che non aveva pensato che alcuni di noi non avessero superato il trauma, mi sono chiesta quanti, in tutta onestà, l'abbiano veramente superato.
Mi viene subito in mente Tebe, poi Ultimo, e...non saprei.

Pongo questa domanda anche a quelli che hanno deciso di lasciare, avendo il dubbio che alcuni si siano portati dietro il fardello del dolore, probabilmente stemperato, ma non so...

Ma quando si può dire di avere VERAMENTE superato?? Quali sono i paletti che, una volta oltrepassati, ti possono fare pensare di aver superato?
Il fatto che non ci pensi più? Il fatto di essere tornato ad amare il tuo partner come non mai? L'essere cambiati come coppia e come singola persona??
 

Diletta

Utente di lunga data
Ma quando si può dire di avere VERAMENTE superato?? Quali sono i paletti che, una volta oltrepassati, ti possono fare pensare di aver superato?
Il fatto che non ci pensi più? Il fatto di essere tornato ad amare il tuo partner come non mai? L'essere cambiati come coppia e come singola persona??

Caro Homer,
l'avremo superato quando il nostro animo sarà nuovamente sereno, quando ci abbandoneremo nel loro abbraccio a cuore aperto, orgogliosi della nostra coppia e del nostro partner.
Ma per arrivare a ciò bisognerà annientare il pensiero come un nemico da cui difendersi.
Bisognerà ucciderlo quel pensiero, ma è nel nostro potere farlo?
 

Eratò

Utente di lunga data
Riallacciandomi alle parole dette da Hellseven che non aveva pensato che alcuni di noi non avessero superato il trauma, mi sono chiesta quanti, in tutta onestà, l'abbiano veramente superato.
Mi viene subito in mente Tebe, poi Ultimo, e...non saprei.

Pongo questa domanda anche a quelli che hanno deciso di lasciare, avendo il dubbio che alcuni si siano portati dietro il fardello del dolore, probabilmente stemperato, ma non so...
Ho capito di averlo superato quand' ho smesso di farmi e di fargli delle domande sulla loro storia e ho cominciato a pensare a Noi, a come risolvere le problematiche che c'erano già prima del tradimento ma erano state sottovalutate prima.Ho smesso di vederlo come mostro e ho cominciato a vederlo come essere umano imperfetto e debole. Per ripartire.Ma quel amore spensierato, quel "calore nel anima" non ho fatto in tempo a ritrovarlo.Dovevamo cambiare per rimanere insieme e non ci siamo riusciti.Ma adesso sto bene, amareggiata, dispiaciuta per ciò che saremmo potuti essere ma in equilibrio.E va bene così.
 
Ultima modifica:

Diletta

Utente di lunga data
Ho capito di averlo superato quand' ho smesso di farmi e di fargli delle domande sulla loro storia e ho cominciato a pensare a Noi, a come risolvere le problematiche che c'erano già prima del tradimento ma erano state sottovalutate prima.Ho smesso di vederlo come mostro e ho cominciato a vederlo come essere umano imperfetto e debole. Per ripartire.Ma quel amore spensierato, quel "calore nel anima" non ho fatto in tempo a ritrovarlo.Dovevamo cambiare per rimanere insieme e non ci siamo riusciti.Ma adesso sto bene, amareggiata, dispiaciuta per ciò che saremmo potuti essere ma in equilibrio.E va bene così.

Non hai fatto in tempo a ritrovarlo perché era svanito.
Tutto lo schifo del tradimento se l'era portato via e, concentrata com'eri a farti e fargli tutte quelle domande che dobbiamo per forza sapere e, dopo, concentrata su di Voi, non te ne eri accorta.
Ma l'amore se ne era già andato via...
 

Eratò

Utente di lunga data
Non hai fatto in tempo a ritrovarlo perché era svanito.
Tutto lo schifo del tradimento se l'era portato via e, concentrata com'eri a farti e fargli tutte quelle domande che dobbiamo per forza sapere e, dopo, concentrata su di Voi, non te ne eri accorta.
Ma l'amore se ne era già andato via...
Non è vero che non lo amavo.Se non lo amavo me ne sarei andata molto prima.Ma non era piu quel amore a fiducia cieca, quello dei 20 anni che ti permette di lasciarti andare, di sottovalutare, di minimizzare...Una parte di me si era raffredata.Tuttora una parte di me lo ama, non mi chiedere com'è possibile ma lo e'.L'amore, gli anni vissuti insieme non si cancellano con un colpo di spugna, così....L'amore non ha ragioni, non ha definizioni.Ma non potevamo andare avanti a non capirci.Sarebbe finita che tradiva lui di nuovo o tradivo io.Già perche a lungo andare potevo tradire anch'io.Per cui ci ho messo un punto e son andata oltre.Per il bene di tutti.
 

Homer

Utente con ittero
Caro Homer,
l'avremo superato quando il nostro animo sarà nuovamente sereno, quando ci abbandoneremo nel loro abbraccio a cuore aperto, orgogliosi della nostra coppia e del nostro partner.
Ma per arrivare a ciò bisognerà annientare il pensiero come un nemico da cui difendersi.
Bisognerà ucciderlo quel pensiero, ma è nel nostro potere farlo?
Se i paletti sono quelli da te descritti, per quanto mi riguarda, allora no, non ho superato
 

Diletta

Utente di lunga data
Non è vero che non lo amavo.Se non lo amavo me ne sarei andata molto prima.Ma non era piu quel amore a fiducia cieca, quello dei 20 anni che ti permette di lasciarti andare, di sottovalutare, di minimizzare...Una parte di me si era raffredata.Tuttora una parte di me lo ama, non mi chiedere com'è possibile ma lo e'.L'amore, gli anni vissuti insieme non si cancellano con un colpo di spugna, così....L'amore non ha ragioni, non ha definizioni.Ma non potevamo andare avanti a non capirci.Sarebbe finita che tradiva lui di nuovo o tradivo io.Già perche a lungo andare potevo tradire anch'io.Per cui ci ho messo un punto e son andata oltre.Per il bene di tutti.


Leggo tristezza nel tuo scritto, devi averlo amato molto...
E ho tanta paura che anche a me possa succedere la stessa cosa e cioè che una parte di me continui ad amarlo, e sarebbe un gioco al massacro.
 

Diletta

Utente di lunga data
Se i paletti sono quelli da te descritti, per quanto mi riguarda, allora no, non ho superato


Si è fatta sempre più strada in me l'idea che ferite di questo tipo non siano superabili proprio perché ad infliggertele è stata la persona a cui hai affidato il tuo cuore nelle sue mani.
E, se a un figlio si può perdonare tutto, credo, non ci si fa col proprio compagno/a.
In fondo, non siamo i loro genitori, io non sono sua madre che accoglie, comprende e perdona.
Questo non è il mio ruolo.
 

zanna

Utente di lunga data
Si è fatta sempre più strada in me l'idea che ferite di questo tipo non siano superabili proprio perché ad infliggertele è stata la persona a cui hai affidato il tuo cuore nelle sue mani.
E, se a un figlio si può perdonare tutto, credo, non ci si fa col proprio compagno/a.
In fondo, non siamo i loro genitori, io non sono sua madre che accoglie, comprende e perdona.
Questo non è il mio ruolo.
Già e il problema è pure che in qualche modo loro ci considerino come genitori piuttosto che compagno/a o marito/moglie ... quando capisci questo resti ancor esterefatto/a come se dopo anni, peripezie, casini vari e magari figli non abbiano ancora ben capito cosa siano e cosa siamo
 

Diletta

Utente di lunga data
Eratò;1476460[B ha detto:
]Non è vero che non lo amavo[/B].Se non lo amavo me ne sarei andata molto prima.Ma non era piu quel amore a fiducia cieca, quello dei 20 anni che ti permette di lasciarti andare, di sottovalutare, di minimizzare...Una parte di me si era raffredata.Tuttora una parte di me lo ama, non mi chiedere com'è possibile ma lo e'.L'amore, gli anni vissuti insieme non si cancellano con un colpo di spugna, così....L'amore non ha ragioni, non ha definizioni.Ma non potevamo andare avanti a non capirci.Sarebbe finita che tradiva lui di nuovo o tradivo io.Già perche a lungo andare potevo tradire anch'io.Per cui ci ho messo un punto e son andata oltre.Per il bene di tutti.

Scusami, non mi sono spiegata.
Sono certa che lo amavi, solo chi ama davvero soffre così tanto.
Quello che volevo dire è che il nostro amore (mi ci metto anch'io) è stato così brutalmente maltrattato e violato che non è possibile che sia rimasto indenne.
Ricordo che lo psicologo, al primo colloquio, mi disse che, in questi casi, l'amore subisce un colpo durissimo in seguito al quale molte volte si spegne.
Altre, come era il mio caso, rimane un qualcosa, ma è come una debole fiamma, e bisogna far di tutto per alimentarla, perché potrebbe spegnersi tanto è debole.
E quando succede questo è davvero finita.
Ecco, io mi sentivo esattamente così, e il brutto di tutta questa storia è che mi sento ancora esattamente così...
 

Ultimo

Escluso
A volte mi domando, ma questa sofferenza ne vale la pena?
Perchè un conto è cominciare a farsi una carezza ed apprezzarla, un'altro conto è vedere quella carezza spegnersi nei ricordi.
E tutto questo in quel cerchio chiamato vita dove il tradimento sembra una costante di essa. E' strano sapere che è una costante senza avere la forza di uscirne e rendere il tutto più sereno.

E ok, è vero, ogni storia va da se e per se.
 
cHE COSA NE è USCITO FUORI...

Riallacciandomi alle parole dette da Hellseven che non aveva pensato che alcuni di noi non avessero superato il trauma, mi sono chiesta quanti, in tutta onestà, l'abbiano veramente superato.
Mi viene subito in mente Tebe, poi Ultimo, e...non saprei.

Pongo questa domanda anche a quelli che hanno deciso di lasciare, avendo il dubbio che alcuni si siano portati dietro il fardello del dolore, probabilmente stemperato, ma non so...
Un giorno uno scapolo chiese al suo computer di trovargli la compagna perfetta: «Voglio una ragazza piccina e graziosa, che ami gli sport acquatici e le attività di gruppo». Dopo un po’ il computer rispose: «Sposa un pinguino». Molto spesso costruiamo le nostre relazioni umane su delle aspettative che ci portiamo dentro o su delle idee che abbiamo dell’altro, che il più delle volte non corrispondono alla realtà delle cose. In questo modo l’uomo e la donna vanno alla ricerca di qualcuno che colmi le loro esigenze e riducono la relazione d’amore ad una specie di “supermercato” dove ognuno prende quello che gli serve e che corrisponde ai suoi bisogni impellenti.
La formula del consenso matrimoniale contenuta nel nuovo rito del matrimonio ci apre, invece, alla dimensione del dono. La parola che viene pronunciata dagli sposi è proprio quella dell’apertura fiduciosa all’altro: io accolgo te. Gli sposi promettono reciprocamente di aprirsi alla concreta realtà dell’altro per abbracciare tutto il mondo della persona reale che è lì davanti: la sua diversità, la sua storia, il suo carattere, la sua educazione, i suoi desideri, i suoi sogni. Anche se gli sposi si sono scelti reciprocamente, tuttavia essi hanno sempre bisogno di accogliersi e di riscoprirsi come dono l’un per l’altro; infatti essi sono due persone che crescono, che camminano, che cambiano rivelando aspetti inediti e nuovi della propria personalità che hanno bisogno di essere ospitati reciprocamente con rinnovato impegno. Questo predispone e apre alla meraviglia e alla gratitudine: ogni dono è sempre una sorpresa inaspettata che viene a ringiovanire la relazione e a rinnovare l’amore coniugale. Chi accoglie veramente, dunque, non è soltanto un recettore passivo, fermo, statico e inerme, ma è soggetto di una vera e propria attività che gli domanda di sgomberare l’animo da ogni idea preconfezionata dell’altro per far posto all’originalità e al mistero della persona da accogliere.
Ma per accogliere veramente l’altro, con il suo modo di essere, la sua diversità e anche i suoi difetti, devo prima essermi distaccato da tutte le mie aspettative e aver creato uno spazio ospitale nel mio animo e nella mia vita. Accogliere l’altro per quello che è significa emigrare dal mio ‘io’ e dirigermi verso un mondo nuovo che non mi appartiene, che non conosco e che non possiedo totalmente. Questo è essenziale all’amore, poiché l’amore vive se è proiettato al di fuori di se stessi e se è totalmente lanciato verso l’altro. Potremmo affermare che è impossibile essere felicemente sposati con qualcuno, se prima non si è divorziato da se stessi!
La propria moglie e il proprio marito, dunque, sono un dono da accogliere incondizionatamente, senza volere che sia diverso da ciò che è. Qui si sperimenta una delle dimensioni più belle e, nello stesso tempo, più difficili dell’amore: amare l’altro non perché è perfetto o perché è l’esatta riproduzione di qualche nostro stupido sogno, ma semplicemente perché è una persona che ha la mia stessa dignità e il mio stesso valore. Il marito perfetto è quello che non vuole una moglie perfetta, ma che accoglie interamente il proprio coniuge per quello che è. Se dunque lo sposo o la sposa è capace di vera accoglienza, allora l’altro si sentirà limpidamente amato per se stesso e non per qualche suo merito o pregio. Di conseguenza, in questo clima di stima e di amore disinteressato ciascuno sarà capace di consegnarsi nelle mani del proprio coniuge senza paura di mostrare le proprie debolezze e fragilità.
 

Solenero

Utente di lunga data
Riallacciandomi alle parole dette da Hellseven che non aveva pensato che alcuni di noi non avessero superato il trauma, mi sono chiesta quanti, in tutta onestà, l'abbiano veramente superato.
Mi viene subito in mente Tebe, poi Ultimo, e...non saprei.

Pongo questa domanda anche a quelli che hanno deciso di lasciare, avendo il dubbio che alcuni si siano portati dietro il fardello del dolore, probabilmente stemperato, ma non so...

Molti anni fa, con il mio ex, ho subito il suo tradimento. E "subire" è la parola esatta in questo caso.
Scoperto in maniera orrenda (sms di lei che gli spediva foto di sue mutande per il prossimo appuntamento), buttato fuori casa, perdonato, tornato a casa. Ho resistito pochi mesi, poi me ne sono andata io.
Dico che ho subito perchè c'erano segnali da tanto, e non avevo voluto vederli. Quell'sms è stato solo una conferma (orrenda) che avevo ragione.
Sono dell'idea che se ami non tradisci. (anche se è una cosa trita e ritrita, lo so, ma resto di quest'idea).

Quindi io non ho superato, ho tagliato. E ha fatto male per molto, molto tempo.
 

Tubarao

Escluso
Un giorno uno scapolo chiese al suo computer di trovargli la compagna perfetta: «Voglio una ragazza piccina e graziosa, che ami gli sport acquatici e le attività di gruppo».
Pensa quanto può essere incazzato quel nero che viveva nel deserto e che ha chiesto al computer: voglio diventare bianco, avere tanta acqua, e vedere tanta figa. Ed è stato trasformato in un cesso vicentino nano. Te.
 
Ultima modifica:

Un_fiordiloto

Utente di lunga data
Scusami, non mi sono spiegata.
Sono certa che lo amavi, solo chi ama davvero soffre così tanto.
Quello che volevo dire è che il nostro amore (mi ci metto anch'io) è stato così brutalmente maltrattato e violato che non è possibile che sia rimasto indenne.
Ricordo che lo psicologo, al primo colloquio, mi disse che, in questi casi, l'amore subisce un colpo durissimo in seguito al quale molte volte si spegne.
Altre, come era il mio caso, rimane un qualcosa, ma è come una debole fiamma, e bisogna far di tutto per alimentarla, perché potrebbe spegnersi tanto è debole.
E quando succede questo è davvero finita.
Ecco, io mi sentivo esattamente così, e il brutto di tutta questa storia è che mi sento ancora esattamente così...[/QUOTE]

Io sono all'inizio della "ripresa". Non nego che ci sono tante e tante difficoltà. Giornate si e giornate no. Pensieri e stati d'animo altalenanti.
Molto dipende da come l'altro si comporta, se dimostra con tutto se stesso di voler recuperare. Il problema, per me è smettere di guardare al passato, di ricordare sempre come eravamo prima, perché con molto dolore mi rendo conto che quel prima non tornerà. Io sono diversa : un tradimento ti devasta ed anche lui lo è ( anche se certamente molto meno devastato di me, perché ribadisco che bisogna provare per comprendere). Si ricomincia a ricostruire su vecchie fondamenta, qualcosa di nuovo, almeno questa è l'intenzione.
 

Ultimo

Escluso
Scusami, non mi sono spiegata.
Sono certa che lo amavi, solo chi ama davvero soffre così tanto.
Quello che volevo dire è che il nostro amore (mi ci metto anch'io) è stato così brutalmente maltrattato e violato che non è possibile che sia rimasto indenne.
Ricordo che lo psicologo, al primo colloquio, mi disse che, in questi casi, l'amore subisce un colpo durissimo in seguito al quale molte volte si spegne.
Altre, come era il mio caso, rimane un qualcosa, ma è come una debole fiamma, e bisogna far di tutto per alimentarla, perché potrebbe spegnersi tanto è debole.
E quando succede questo è davvero finita.
Ecco, io mi sentivo esattamente così, e il brutto di tutta questa storia è che mi sento ancora esattamente così...[/QUOTE]

Io sono all'inizio della "ripresa". Non nego che ci sono tante e tante difficoltà. Giornate si e giornate no. Pensieri e stati d'animo altalenanti.
Molto dipende da come l'altro si comporta, se dimostra con tutto se stesso di voler recuperare. Il problema, per me è smettere di guardare al passato, di ricordare sempre come eravamo prima, perché con molto dolore mi rendo conto che quel prima non tornerà. Io sono diversa : un tradimento ti devasta ed anche lui lo è ( anche se certamente molto meno devastato di me, perché ribadisco che bisogna provare per comprendere). Si ricomincia a ricostruire su vecchie fondamenta, qualcosa di nuovo, almeno questa è l'intenzione.
Sul primo grassetto: Non esserne tanto sicura. A volte qualsiasi decisione si prenda, alla fine secondo me, non è che deve tornare "quel prima" ma essere migliore.

Sul secondo grassetto: Non conosco la tua storia ma di primo acchito e prendendo soltanto la frase in questione mi viene da scrivere che, a volte anche il traditore può essere ancor più devastato.
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Sul primo grassetto: Non esserne tanto sicura. A volte qualsiasi decisione si prenda, alla fine secondo me, non è che deve tornare "quel prima" ma essere migliore.

Sul secondo grassetto: Non conosco la tua storia ma di primo acchito e prendendo soltanto la frase in questione mi viene da scrivere che, a volte anche il traditore può essere ancor più devastato.
Dai sensi di colpa? per avere agito senza valutare le conseguenze? perché ignorava che il tradimento avrebbe potuto fare tanto male?
vorrei capire questa affermazione.
 
Stato
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